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28 nov 2021

Il futuro come non l'avete mai visto





Tutti si sbracciano ad affermare che il mondo dopo il Covid (ammesso che l'epidemia finisca davvero) sarà diverso. Ma quanto diverso e in che modo diverso? Al di là di prevedibili banalità sulla solidarietà e lo smart working, pochi si azzardano a fare previsioni.

Invece io ho fatto un viaggio nel futuro e sono tornato con la registrazione di questo intervento al convegno sulle grandi trasformazioni del decennio 2021-2031.

27 nov 2021

Nell'America Polarizzata, la Popolarità di Biden è Polverizzata





Dopo l'umiliante ritiro dall'Afghanistan la popolarità di Biden ha imboccato una ripida discesa che l'effimero successo per l'approvazione del piano infrastrutture da 1,2 trilioni di dollari ha solo temporaneamente interrotto. Se si esclude Trump, la caduta nei sondaggi registrata da Biden è la più marcata nel dopoguerra tra tutti i presidenti a meno di un anno dall'inizio del mandato. Il sito fivethirtyeight.com che raccoglie in un indatore sintetico i vari sondaggi condotti tra elettori registrati, elettori adulti e tra la popolazione generale indica che il divario tra opinioni positive e negative sull'operato del Presidente è di quasi 10 punti percentuali.


Per molti versi Biden sconta la polarizzazione della società americana: il virulento scontro di valori tra sinistra estrema in preda all'isteria da cancel culture e classe media benestante sta portando ad una caduta di consensi per il partito democratico. Nelle elezioni per il governatore della Virgina e del New Jersey il crollo nei consensi è stato impressionante, e anche a livello nazionale il rinnovo delle rappresentanze dei genitori nei distretti scolastici ha visto il trionfo dei candidati repubblicani. Il Wall Street Journal rivolta il machete nella piaga chiedendosi se Biden a 79 anni è in grado di reggere lucidamente il peso della carica.

In definitiva gli elettori indipendenti i cui umori decidono le elezioni hanno voltato le spalle a Biden che si era presentato come un centrista competente e ora si trova esposto ai ricatti dei progressives nel suo partito che perseguono un'agenda dichiaratamente socialista anche sul piano economico. L'inflazione che ne è scaturita spinta dai rincari dei prezzi energetici ha eroso il potere d'acquisto dei salariati soprattutto quelli delle fasce più basse.

Infine una giuria ha assolto Kyle Rittenhouse dalle accuse di omicidio in un processo assurto a catalizzatore di tutte le divisioni irriconciliabili dell'America. Il giovane per difendersi aveva sparato a tre uomini (bianchi), uccidendone due e ferendone uno, nel corso dei disordini organizzati nell'agosto 2020 contro la polizia che aveva ferito Jacob Blake a Kenosha, nel Wisconsin.

Kyle Rittenhouse era stato descritto in centinaia di articoli di giornali e su tutti i canali televisivi, tranne Fox News (nonché da Biden allora candidato alla Presidenza), come un suprematista bianco, recatosi in Wisconsin con il preciso intento di uccidere i neri. Il processo invece ha appurato, in diretta TV, che aveva reagito all'aggressione violenta perpetrata da figuri armati, violenti e con gravi precedenti penali. Nella testimonianza di fronte alla Corte, un aggressore sopravvissuto ha dovuto ammettere di aver puntato la pistola alla testa di Rittenhouse. Pertanto la giuria ha stabilito che Rittenhouse aveva agito per legittima difesa.

Le querele che si abbatteranno sui media probabilmente renderenno il giovane milionario. Uno dei querelati potrebbe essere proprio Biden.

21 nov 2021

Cronache dalla caverna: l'Involuzione Digitale





Una pubblica amministrazione che richiede il Certificato di Esistenza in Vita travalica qualsiasi confine kafkian-orwelliano. Invece di abolire simili aberrazioni i burocrati non trovano di meglio da fare che digitalizzare (sperperando i fondi del PNRR) una bojata di tale caratura, insieme ad altri 13 certificati, che oramai nel XXI secolo sarebbero del tutto INUTILI.



La digitalizzazione non consiste nel redigere in PDF i cerficati richiesti da un'amministrazione pubblica di stampo medioevale. Consiste nel ridefinire TUTTI i processi sulla base dell'innovazione e poi digitalizzarli.

Flop 26





Impegni solenni erano già stati annunciati con fanfare e pennacchi nelle precedenti conferenze sul clima (con relativi protocolli) di Montreal, Rio, Parigi (e altri luoghi più o meno esotici). La conferenza di Glasgow infatti è indicata come "Cop 26" perché l'hanno preceduta 25 consessi simili. E altrettanti flop. Il motivo di questa ipocrita esibizione di pubbliche virtù ambientaliste dietro cui si nascondono i privati vizi dei combustibili fossili è un Segreto di Pulcinella: per ridurre del 45% le emissoni di gas serra, la Co2 dovrebbe essere tassata così pesantemente da diventare un bene di lusso come lo Chanel No. 5. Persino l'auto elettrica, osannata come fulcro del futuro dell'umanità, provocherà problemi giganteschi. Secondo un rapporto dell'AIE, la produzione di un'auto elettrica richiede un input di minerali sei volte maggiore rispetto alla sua controparte a combustibili fossili, mentre un impianto eolico onshore ne esige nove volte più di una centrale elettrica a gas.



Tutti i leader mondiali, inclusi dittatori e autocrati, sanno perfettamente che un'inversione del paradigma di sviluppo degli ultimi 250 anni è politicamente impossibile. Nessun governo sopravviverebbe se proponesse agli elettori di spegnere il riscaldamento, disfarsi dei condizionatori, farsi le docce fredde, rinunciare all'auto, scordarsi i viaggi in aereo e cibarsi di vegetali e/o insetti. Pertanto i capi di stato e di governo, specialmente quelli dei paesi emergenti, continueranno a fare pubblica esposizione di virtù inesistenti, a beneficio dei giovani e degli illusi che manifestano nelle piazze, mentre nel frattempo coltiveranno i vizi privati del sistema economico basato sui combustibili fossili. L'unico che al momento assicura il benessere e lo sviluppo che chiede la maggioranza degli elettori.

18 nov 2021

La guerra contro il Covid richiede decisioni rapide





Israele fa da battistrada per tutto il mondo nella lotta contro il Covid, avendo iniziato la campagna vaccinale in anticipo su tutti e avendo ottenuto un successo invidiabile quanto a percentuali di popolazione vaccinata. Pertanto le autorità hanno accumulato la migliore esperienza nella lotta contro il Covid. Arnon Shahar è il direttore della task force contro la pandemia del Maccabi Health Services, la seconda maggiore istituzione sanitaria del paese ed è uno dei maggiori esperti al mondo sulle strategie di contenimento della pandemia. Insomma l'esperienza se l'ha guadagnata sul campo, non nei talk show televisivi per psicolabili o nei corridoi ministeriali.

In questo video, realizzato in occasione di una conferenza organizzata dall'Ambasciata israeliana per un pubblico selezionato, il Dott. Shahar (che parla un ottimo italiano), ci spiega che lezioni hanno imparato in Israele in questi quasi due anni di emerganze continue, quali sono le conseguenze del long Covid anche su soggetti giovani e in buona salute, l'importanza cruciale della terza dose per tutta la popolazione e perché sarà indispensabile vaccinare anche i bambini. Cinque minuti assolutamente imperdibili per chiunque voglia informarsi da uno scienziato e non da somari Caccia(balla)ri!!!

14 nov 2021

Rapporti Cina USA: non sarà l'untorello Biden a spiantar Pechino





A partire dalle Olimpiadi invernali del febbraio 2022 e fino al 20° Congresso del Partito Comunista nel corso dell'anno, la Cina sarà al centro dell'attenzione globale, mentre Taiwan rimane il terreneo di scontro più gravido di conseguenze. L'accordo con gli USA sui cambiamenti climatici firmato a Glasgow va interpretato in questo contesto: la Cina vuole proiettare un'immagine positiva che rafforzi il suo soft power (incommensurabilmente inferiore a quello degli USA). A questo scopo ha in programma una serie di eventi che esaltino la competenza, il potere e la superiorità del governo, ma soprattutto del partito sotto la guida di Xi Jinping. ormai lanciato verso il ruolo di novello Grande Timoniere.



I mandarini comunisti faranno di tutto per prevenire proteste alle Olimpiadi da parte di cittadini stranieri indignati dai campi di “rieducazione” cinesi nello Xinjiang o dalla repressione in Tibet o magari dalla distruzione della libertà a Hong Kong o infine delle minacce a Taiwan. Infatti una rigida “bolla covid" impedisce agli stranieri di essere spettatore. Sul fronte interno, qualsiasi disaccordo in seno al PCC sarà seguito da brutali purghe. Le democrazie occidentali, con l'America in stato confusionale, rimangono in trance. Biden e Xi si sono parlati in video conferenza, dopo mesi di frizioni e scambi di accuse. Ma la politica estera di Biden appare senza timone. Una nota della portavoce della Casa Bianca Jen Psaki afferma burocraticamente che "I due leader discuteranno i modi per gestire responsabilmente la competizione ... così come i modi per lavorare insieme dove i nostri interessi si allineano" ... "Il presidente Biden chiarirà le intenzioni e le priorità degli Stati Uniti e sarà chiaro e sincero riguardo alle nostre preoccupazioni".
Tradotto in italiano manzoniano, non sarà l'untorello Biden a spiantar Pechino.