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18 ott 2020

Dalle fake town hall americane al next lockdown italiano


Il dibattito presidenziale negli Stati Uniti al tempo del Coronavirus e' stato trasformato in insipide interviste ai due candidati peraltro mandate in onda su due canali televisivi diversi alla stessa ora. Insomma una presa in giro dell'elettorato che dovrebbe avere la possibilita' di ascoltare le ragioni dei due contendenti esposte alle critiche immediate e dirette dell'altro.

Fuori dal set di cartapesta, fioccano le October surprises, cioe' gli scandali che investono i candidati. Dopo lo scoop sulle denunce dei redditi di Trump, sull'hard drive di un laptop dato in riparazione sono stati trovati dei video di Hunter Biden mentre si fa di crack con donnine allegre. Inoltre sono state trovate email che evidenziano come il figlio dell'allora vice di Obama aveva organizzato incontri tra il padre e i vertici della Berisma, societa' con enormi interessi nel settore energetico in Ucraina (di cui Hunter era consigliere di amministrazione).

Joe Biden aveva sempre sdegnosamente negato di essersi occupato degli affari del figlio (che si estendono anche alla Cina). Perdi piu' Berisma era al centro di indagini sulla corruzione dei politici ucraini e Joe Biden si era vantato in pubblico di aver fatto licenziare il procuratore ucraino che indagava sul figlio.

Nel frattempo in Italia si conclude con una condanna pesante a sei anni di carcere in primo grado per Alessandro Profumo (chiamato a mettere ordine nella banca) uno dei processi sulla bancarotta del Monte dei Paschi di Siena. L'accusa aveva chiesto l'assoluzione, ma i giudici non ne hanno tenuto conto ritenendo Profumo e il suo tema responsabili di non aver iscritto correttamente a bilancio i derivati Alexandria e Santorini usati per coprire il dissesto.

Infine l'esplosione della seconda ondata dimostra ancora una volta che le scimmie al volante si erano cullati nell'illusione di aver risolto tutto. Pertanto non si sono nemmeno preoccupati di comprare una dotazione sufficiente di vaccini anti-influenzali.

Conte, Casalino e Di Maio sono a caccia di citrulli disposti a bersi la fola dell'emergenza imprevedibile e ripetere lo slogan "Andra' tutto bene". Ma i coretti dai balconi questa volta potrebbero essere molto meno benevoli.