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25 ott 2020
Una Piovra chiamata Google?
Il Dipartimento di Giustizia del governo federale americano ha aperto le ostilita' contro Google, accusando la Regina del Web di aver "unto le ruote" di Apple, Mozilla, Samsung, Motorola, Verizon, ATT nonche' di altri big della rete, della telefonia e dell'IT. Ad esempio, in cambio di cospicui versamenti Google pretende che il suo motore di ricerca sia la scelta di default su browser, smartphone e quant'altro.
Al di la' del merito della questione, questa mossa del DoJ apre la stagione di caccia delle autorita' antitrust (possibilmente non solo americane) ai signori della Rete e dei social media.
La vicenda ricorda molto da vicino il caso che 20 anni fa fu aperto su Microsoft. All'epoca le conseguenze furono significative ma non esiziali per Bill Gates. Oggi la faccenda e' molto piu' complicata e molte fazioni politiche (sia a destra che a sinistra) sono ansiose di regolare i conti con i giganti del Web e della Borsa.
Anche i social media, che hanno goduto finora della protezione a prova di bomba offerta dalla Sezione 230 del Communication and Decency Act, potrebbero veder minati i privilegi acquisiti. Dunque l'effetto di questo attacco a Google plasmera' l'assetto legale di internet per tutto questo decennio.
Dichiarazione di Great Barrington
La Dichiarazione di Great Barrington invoca un approccio meno drastico per contrastare la pandemia. Proteggere le persone a rischio e lasciare che gli altri conducano una vita normale. In Italia non se ne parla, pertanto con Roberto Bolzan affrontiamo la questione senza pregiudizi. In sostanza la strategia del lockdown dispiega gli effetti nel breve periodo ma imponendo costi umani ed economici altissimi. Appena il lockdown si attenua il contagio torna ad infuriare.
Occorre un approccio che usi le tecnologie di tracciamento dei contagi, la protezione delle fasce piu' a rischio e un sisteam sanitario in grado di tamponi in tempi brevissimi.
20 ott 2020
Un Chip Sottopelle Sostituira' il Portafogli?
Quasi tutte le maggiori banche centrali (inclusa la Bce) stanno valutando l'introduzione di mezzi di pagamento elettronici.
Le autorita' monetarie cinesi sembrano ad uno stadio piu' avanzato. Le sperimentazioni sono già in corso in quattro grandi città pilota scelte dalla People's Bank of China e coinvolgono sette grandi banche commerciali. Alcuni ventilano l'ipotesi che con lo yuan digitale la Cina voglia attaccare il primato del dollaro nelle transazioni internazionali.
La BCE dal canto suo ha annunciato alcuni giorni fa che a Francoforte si sta seriamente studiando un progetto su cui la Banca d'Italia ha assunto l'iniziativa. Nonostante una straordinaria diffusione delle transazioni digitali sin dall'introduzione dell'euro, in Euroloandia il 75% degli acquisti avviene ancora in contanti. Tuttavia esiste gia' in nuce una piattaforma, il TIPS, (Target instant payment settlement) concepita, sviluppata e gestita - dalla Banca d'Italia per l'Eurosistema. In teoria si potrebbe estendere l'accesso a imprese e privati.
Per sondare l'accettazione di vari stakeholders la Banca d'Italia, ha lanciato una consultazione pubblica.
Invece sull'altro lato dell'Atlantico, nonostante tutta questa febbrile attivita' delle "concorrenti", la Federal Reserve americana, per il momento non sembra intenzionata ad implementare il lancio della sua moneta digitale.
In questa puntata (aiutandoci con una tabella preparata da Luca Fantacci su Lavoce.info) spieghiamo cosa sono queste monete digitali, perche' sono diverse dalle cripto monete come Bitcoin o Ethereum e anche da Libra, la valuta vagheggiata da Mark Zuckerberg.
Insomma invece del portafogli useremo un chip sottopelle per pagare al supermercato e al bar?
18 ott 2020
Dalle fake town hall americane al next lockdown italiano
Il dibattito presidenziale negli Stati Uniti al tempo del Coronavirus e' stato trasformato in insipide interviste ai due candidati peraltro mandate in onda su due canali televisivi diversi alla stessa ora. Insomma una presa in giro dell'elettorato che dovrebbe avere la possibilita' di ascoltare le ragioni dei due contendenti esposte alle critiche immediate e dirette dell'altro.
Fuori dal set di cartapesta, fioccano le October surprises, cioe' gli scandali che investono i candidati. Dopo lo scoop sulle denunce dei redditi di Trump, sull'hard drive di un laptop dato in riparazione sono stati trovati dei video di Hunter Biden mentre si fa di crack con donnine allegre. Inoltre sono state trovate email che evidenziano come il figlio dell'allora vice di Obama aveva organizzato incontri tra il padre e i vertici della Berisma, societa' con enormi interessi nel settore energetico in Ucraina (di cui Hunter era consigliere di amministrazione).
Joe Biden aveva sempre sdegnosamente negato di essersi occupato degli affari del figlio (che si estendono anche alla Cina). Perdi piu' Berisma era al centro di indagini sulla corruzione dei politici ucraini e Joe Biden si era vantato in pubblico di aver fatto licenziare il procuratore ucraino che indagava sul figlio.
Nel frattempo in Italia si conclude con una condanna pesante a sei anni di carcere in primo grado per Alessandro Profumo (chiamato a mettere ordine nella banca) uno dei processi sulla bancarotta del Monte dei Paschi di Siena. L'accusa aveva chiesto l'assoluzione, ma i giudici non ne hanno tenuto conto ritenendo Profumo e il suo tema responsabili di non aver iscritto correttamente a bilancio i derivati Alexandria e Santorini usati per coprire il dissesto.
Infine l'esplosione della seconda ondata dimostra ancora una volta che le scimmie al volante si erano cullati nell'illusione di aver risolto tutto. Pertanto non si sono nemmeno preoccupati di comprare una dotazione sufficiente di vaccini anti-influenzali.
Conte, Casalino e Di Maio sono a caccia di citrulli disposti a bersi la fola dell'emergenza imprevedibile e ripetere lo slogan "Andra' tutto bene". Ma i coretti dai balconi questa volta potrebbero essere molto meno benevoli.
11 ott 2020
La SConvid-da di Trump?
Dopo essersi sottoposto ad una terapia lampo Trump e' uscito dall'Ospedale Walter Reed piu' spavaldo che mai. Questa Resurrezione de Noantri non mancherà di esercitare una potente influenza sull'elettorato piu' sensibile ai messaggi intrisi di richiami religiosi. Inoltre a molti Americani adorano la narrazione della caduta e della risalita dell'uomo che si batte con le sue forze. Le trame dei film di Hollywood ne sono stracolme.
Pero' i sondaggi non registrano uno spostamento di voti verso i Repubblicani e continuano a dare Biden in netto vantaggio. A questo punto e' difficile che in tre settimane la situazione possa ribaltarsi. Quindi o i sondaggi sono completamente fasulli, perche' il Covid ha cambiato drasticamente la rappresentatività del campione di elettori, oppure il destino di Trump e' segnato. Le ultime speranze di riscatto si affidano alla conferma di Amy Barret alla Corte Suprema, ad una performance stellare nell'ultimo, o negli ultimi due dibattiti con Biden e su un'inchiesta che finora sulla stampa italiana ha trovato uno spazio limitatissimo. I supporter del magnate dall'improbabie criniera la chiamano Obamagate e riguarda le tresche di CIA ed FBI per spiare la campagna elettorale di Trump sulla base di un rapporto fake commissionato da Hillary Clinton. Il Dipartimento della Giustizia ha affidato l'indagine ad un procuratore inflessibile, John Durham, che sta lentamente (troppo lentamente secondo Trump) raccogliendo le prove. Se nei prossimi giorni venissero incriminate figure di spoicco del Partito Democratico (non escluso Biden) la campagna elettorale entrerebbe in una fase di scontro acora piu' vitriolico.
6 ott 2020
Next Degeneration Fund
I copiosi rivoli di saliva di cui grondano le avide bocche dei politici e dei ministri giallo-rossi al pensiero dei soldi in arrivo dall'Europa, potrebbero seccarsi bruscamente.
I tempi per ratificare l'accordo firmato in pompa magna a luglio stanno slittando e il testo finale potrebbe riservare cocenti delusioni.
Ad esempio il rispetto dei diritti civili non investe solo Polonia ed Ungheria. La situazione italiana e' del tutto analoga, tra abolizione della prescrizione, tempi biblici della giustizia penale e civile, libertà di stampa da terzo mondo, autoritarismo strisciante e violazioni della Costituzione a colpi di Dpcm.
Anche ipotizzando che i soldi vengano stanziati nei tempi previsti la capacita' progettuale dell'Amministrazione Pubblica italiana e' un buco nero. Gia' nel 1996 si cerco' di mobilizzare il paese per utilizzare in modo massiccio ed articolato i fondi strutturali europei. Fu un fiasco epocale su cui venne steso un velo colpevolmente pietoso dai media compiacenti e di cui ancora paghiamo le conseguenze.
Questa volta si rischia di ripetere il disastro su scala ciclopica, lasciando una degenerazione insostenibile per le future generazioni.
Nicola Rossi con la profondità dei suoi argomenti perfora le illusioni di chi aspettava trepidante un baule di banconote spedito da Bruxelles e si ritrova a dover fare i conti con un meccanismo istituzionale complesso e rogoroso.
4 ott 2020
Un lazzaretto chiamato Casa Bianca
Il Coronavirus irrompe nella campagna elettorale USA la Presidenza degli Stati Uniti con la forza di un maglio travolgendo i media e le strategie della propaganda faticosamente messe a punto da mesi. Analisti pensosi e sondaggisti di fama non si sbilanciano sulle previsioni degli effetti che il ricovero di Trump avra' sui comportamenti elettorali.
Il consenso veicolato dallo slogan "America First" comunque si e' sfilacciato rispetto al 2016, tuttavia la brutale polarizzazione della campagna elettorale sta svuotando il bacino degli indecisi al centro.
Il 3 novembre prevarrà' chi sara' stato in grado di portare alle urne le frange piu' estreme dei propri supporter demonizzando l'avversario, senza risparmiare colpi bassi. Il fatto che il Presidente sia rimasto contagiato insieme a molti altri membri del suo staff (oltre che a Melania) e che tutti costoro erano presenti alla cerimonia nel Rose Garden per la nomina di Amy Coney Barret alla Corte Suprema (senza mascherina e senza precauzioni sul distanziamento) rende un pessimo servizio ai repubblicani.
Proietta un'aura di insipienza, incoscienza e dilettantismo sul vertice delle istituzioni gia' accusato (non senza ragione) di aver sottovalutato i pericoli della pandemia, di aver ignorato gli allarmi e non aver predisposto contromisure efficaci. Nel mese che precede le elezioni, in tempi normali, gli spostamenti dell'elettorato sono piuttosto limitati e chi e' avanti di almeno 6 o 7 punti percentiali nei sondaggi finsce per prevalere nelle urne. Con Trump pero' le regole sono saltate gia' nel 2016 quando tutti i sondaggi ne preannunciavano la sicura sconfitta. Questa volta manca il carburante dell'odio verso la Clinton ad alimentare il motore del palazzinaro newyorchese.
Ma l'epidemia comunque introduce un gigantesco elemento di imprevedibilita' nei modelli ustati per le previsioni di voto, in quanto la selezione del campione rappresentativo da intervistare diventa un atto di fede piu' che un esercizio statistico. Nel video che segue, insieme ad Alberto Forchielli, approfondiamo questi temi in attesa che Trump venga dimesso dall'ospedale militare dove e' stato curato con un farmaco sperimentale. Farmaco che ai comuni mortali viene negato dalle burocratiche regole che ritardano (o spesso impediscono) l'introduzione di nuove cure.
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