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5 ago 2023

Quante delle nostre previsioni per il 2023 si sono già avverate?



A gennaio del 2023 con Alberto Forchielli ci eravamo avventurati in una serie di previsioni sia in campo economico che in campo politico. Adesso possiamo tracciare un primo bilancio perché alcune previsioni si sono avverate, mentre altre rimangono in sospeso. Come spoiler vi diciamo che sulle vicissitudini giudiziarie di Trump siamo stati troppo ottimisti (dal punto di vista dell'ex presidente repubblicano). Sulle altre il record è molto più lusinghiero. Ad esempio la Cina non ha invaso Taiwan dopo tutto. D'accordo, questa era facile, però molte altre non lo erano, ad esempio la previsione sull'inflazione in calo.



9 nov 2022

Elezioni in Usa: DeSantis lanciato verso la Casa Bianca

Il governatore della Florida Ron DeSantis è stato riconfermato con un successo straordinario nelle elezioni del 2022. Questo risultato costituisce un segnale cristallino per tutti gli elettori repubblicani. Io sono il candidato alla Casa Bianca che può condurvi alla vittoria, mentre Donlad Trump è un elemento tossico foriero di future cocenti delusioni e umiliazioni. Quattro anni fa, DeSantis vinse la sua prima elezione da governatore con uno scarto inferiore all'1%. L'8 novembre di quattro anni dopo, lo scarto si è ampliato a quasi 20 punti percentuali contro il candidato democratico (ma ex governatore repubblicano dello Stato) Charlie Crist.

La vittoria e il margine della vittoria, sono un trampolino di lancio per la Casa Bianca, in quanto gli consentono di argomentare che può fare a livello nazionale ciò che ha appena fatto in Florida. Peraltro DeSantis è capace di convincere gli elettori indipendenti che spostano il baricentro elettorale, Trump li repelle, polarizzando lo scontro. Infatti il palazzinaro newyorchese ha immediatamente iniziato ad insultare DeSantis che ha chiamato DeSantimonious con il suo stile subdolo da narcisista puerile e megalomane. Asserendo di non averlo votato (quindi ha votato per i democratici?) ha insinuato di poter rivelare informazioni scottanti sul suo conto.

Il fiasco di Trump


Ma le sparate di The Donald non possono nascondere l'evidenza: molti dei candidati da lui sostenuti hanno subìto sconfitte inattese. Il caso più emblematico è il flop di Dr. Oz in Pennsylvania, dove l'avversario per il seggio al Senato John Fetterman è un estremista di sinistra che ha condotto una campagna elettorale debole (era convalescente da un ictus) e nel dibattito televisivo ha rimediato una pessima figura. Nonostante ciò gli elettori lo hanno votato pur di non assegnare la vittoria ad un candidato trumpiano, peraltro abbastanza popolare essendo un noto personaggio televisivo.

A conferma del declino di Trump, dalle risposte agli exit poll della CNN emergeva che l'ex presidente, il cui indice di popolarità tocca un mediocre 37%, è un handicap per le elezioni presidenziali del 2024, in caso vinca la nomination per una terza volta. In sostanza DeSantis (che ha un'agenda fortemente in contrasto con quella della sinistra sanderista) offre un futuro in cui il Partito Repubblicano potrebbe riconquistare la Casa Bianca soprattutto se il candidato democratico sarà di nuovo Biden, la cui popolarità è bassa a causa dei mediocri risultati in politica economica.

12 ago 2022

La candeggina Meloni lava via il nero?

Giorgia Meloni si spaccia per volto nuovo della politica. E in un paese dove pascolano e si assembrano moltitudini di esseri privi di memoria riesce persino a convincere. Però già in giovane età, non eccellendo nello studio o nelle professioni, era assurta a ministro dell Gioventù (denominazione mutuata dal Fronte missino) nel governo Berlusconi. Quello che in soli tre anni ha portato il paese alla bancarotta nel 2011. Insomma un Di Maio in gonnella ante litteram, solo che come Pigmalione aveva il Papi e non il Grillo.

Meloni giudica Putin

La notte dei Tremonti viventi

Di quel governo scellerato era zar supremo dell'economia un certo Tremonti, personaggio che continua a veicolare in TV le sue idee scombiccherate e perverse, che i reggi-microfono gli fanno profferire a beneficio della platea telelobotomizzata. Non è un caso che Tremonti passa per essere il front runner per la poltrona di Ministro dell'Economia in caso di vittoria della destra. E' giusto per i suoi estimatori da mercato rionale che completi l'opera di distruzione dei conti pubblici, bruscamente interrotta dalla cacciata a furor di popolo nel novembre 2011.

Meloni da qualche tempo ha provato a candeggiarsi l'immagine di nostalgica littoria giurando fedeltà alla NATO e all'Ucraina. Sulle politiche economiche, dopo anni passati a sputare sull'Europa, sull'euro e sulle istituzioni europee (in combutta con Orban e i bigotti nazionalisti polacchi) ha invertito la rotta verso posizioni apparentemente più responsabili (soprattutto sui conti pubblici). Palazzo Chigi val bene un pareggio di bilancio? Chi può dirlo in questa estate di temperature e polemiche roventi?

Il buco rimane nero

Tuttavia, cotali improvvise conversioni sulla via di Bruxelles (dove hanno sede l'UE e la NATO) gettano poca luce sul buco nero Meloni e sulla mediocre classe dirigente o compagnia di giro che la circonda. O sui compagni di strada devoti di Putin. O sul suo debole per Donald Trump che giudico' ‘geniale’ Putin. Basterà proporre come ministri personalità di richiamo come Fabio Panetta o Carlo Nordio per fugare i dubbi? Anche Berlusconi inserì nel suo secondo governo una personalità di eccezionale caratura come Renato Ruggiero stimatissimo ambasciatore e primo Direttore del WTO. Se ne andò sbattendo la porta, disgustato, dopo pochi mesi.
 

30 lug 2022

La coalizione Cremlino-destra

Berlusconi non ha retto. Dopo mesi di pura sofferenza in cui ha dovuto fingere di aver sposato la linea atlantista del governo, alla caduta di Draghi l'ex Cav. Pompetta ha dichiarato senza mezzi termini:
"Ho parlato con l'ambasciatore russo in Italia Razov. Mi ha spiegato le loro ragioni, cosa ha fatto Zelensky"
E, come se non bastasse, ha reiterato senza vergogna le peggiori menzogne della propaganda russa:
"Mi ha raccontato che è stata l'Ucraina a provocare ventimila vittime nelle zone contese. E che l'invasione era necessaria perché il rischio era che l'Ucraina attaccasse la Russia".
Le solite smentite rabberciate del Papi, hanno forse convinto qualche membro del cerchio magico a Villa Grande, ma resta il fatto che l'idillo tra Berlusconi e Putin non è certo una sorpresa.

L'URSSini di Arcore


Insomma Berlusconi, in campagna elettorale, si trasforma in URSSini e si schiera dove batte il cuore, con il criminale di guerra, sodale di tanti anni e di tante piacevoli esperienze nelle dacie piene di accoglienti lettoni.

Avrà un compito monumentale la Meloni (a sua volta grande esegeta della Russia fino al 24 febbraio 2022) per smarcarsi da cotali farneticazioni. Magari si farà consigliare dal suo amico Steve Bannon. Sempre che non finisca in galera. Insieme a Trump.

Atlantismo double face

Del resto l'intervista a Fox News (graziosamente concessa ad una nota attivista trumpiana, tal Maria Bartiromo) per accreditarsi come baluardo del fronte occidentale non ha convinto gli scettici. I quali non possono fare a meno di ricordare le prese di posizioni pro-Russia sue e dei suoi supporter, come la Santanche'«Ci sono tante ragioni per cui dovremmo essere dalla parte di Putin».
Chissà come mai le ragioni della coalizione Cremlino-destra non sono state illustrate in diretta alla Bartiromo.

27 giu 2021

Una Settimana Incandescente





A Hong Kong Apple Daily l'ultimo quotidiano pro-democrazia ancora in vita viene chiuso d'imperio dal regime di Pechino, nel silenzio generale. Solo Biden accenna a qualche timida protesta, ma al momento le priorita' della sua amministrazione sono di altra natura, squisitamente interna. Il programma economico risulta indigesto al suo stesso partito, dove l'attacco dell'ala sanderista (al comando della Ocasio Cortes) contro la Vice Presidenta Kamala Harris sulle politiche di accoglienza dei migranti e' stato senza precedenti.



Nel suo viaggio in Centro America la Harris aveva intimato ai poveri di non incamminarsi verso il Rio Grande perche' l'America non li avrebbe potuti integrare. Un discorso in stile perfettamente trumpiano su cui, quando erano all'opposizione, si scagliava l'esecrazione dei democratici. Un'altra tegola per la popolarita' del Presidente sono i dati recenti sui crimini violenti che in tutte le metropoli principali dell'America sono in crescita esponenziale dopo mesi di vilipendio verbale e aggressioni contro i poliziotti.

Nel frattempo in Italia il clima politico già rovente sul disegno di legge Speranza Boldrini Zan si è fatto incandescente dopo la nota diplomatica del Vaticano che invocava il Concordato. Draghi se n'è lavato le mani ma le polemiche tra i partiti che lo sostengono sono al vetriolo.

Parimenti al vetriolo e' lo scontro tra Grillo e Conte sullo Statuto della setta pentastellata, nata dal Vaffa e finita a Vaffa reciproci.

24 gen 2021

Romano Prodi fa una Lezione a Tutto Campo




Romano Prodi e' stato ai vertici delle istituzioni italiane ed europee abbracciando un periodo che va dagli anni 70 fin quasi ai nostri giorni. Mantiene un'intensa attivita' pubblica sui media e svolge numerosi incarichi di prestigio anche all'estero. Conserva una straordinaria lucidita' e in questo video spazia dai temi di stretta attualita' (ad esempio la presidenza Biden, la Brexit, la difesa europea, la guerra in Libia) agli aneddoti su Putin, Obama, Major, Clinton, Bush e tanti altri.



Perle di saggezza e un bagaglio di esperienze che contrastano nitidamente con la squallida mediocrazia a cui siamo sottoposti dall'informazione paludata del Belpaese. E soprattutto che si ergono come montagne di fronte alla misera inconsistenza dei leader attuali.

8 gen 2021

Nell'America Stravolta Inizia l'Era Biden






Finita la tragica carnevalata dell'invasione nei palazzi del Parlamento, il processo politico negli USA rientra nell'alveo della normalita' istituzionale. Trump ha perso le elezioni in massima parte a causa dell'incompetenza dimostrata nella gestione dell'emergenza Covid-19. Se avesse scelto di esprimere piu' empatia, mettersi la mascherina in pubblico, visitare gli ospedali, mostrare vicinanza ai piccoli imprenditori e ai lavoratori piu' umili colpiti dalla crisi, ecc. Se avesse quantomeno prestato ascolto alle paure diffuse e avesse comunicato efficacemente le misure emergenziali non avrebbe perso il sostegno dell'elettorato piu' anziano. Invece ha creduto che negando la gravita' della situazione e facendo il bellimbusto potesse tenere in piedi il fondale di cartapesta dell'ottimismo da baraccone. Ad ogni modo, conclusa la fase elettorale, la vittoria dei democratici nel ballottaggi per i seggi senatoriali in Georgia consegnano la maggioranza (risicata) nei due rami del Parlamento all'Amministrazione Biden che ora ha la possibilita' di approvare il programma di pesanti aumenti delle tasse e il miraggio della riconversione verde.



E mentre in America la democrazia fa il suo corso, in Cina la scomparsa di Jack Ma ci ricorda che nella superpotenza emergente la democrazia non e' mai esistita. E anche quel poco di liberta' economica concessa dal regime comunista sta inaridendosi sotto il tallone di Xi Jinping.

15 dic 2020

Hunter Biden, da Cacciatore a Preda





A piu' di un mese dall'inaugurazione di Joe Biden alla Presidenza degli Stati Uniti, i venti degli scandali gia' infuriano sui cieli di Washington. Il figlio Hunter, ha ammesso di essere sotto indagine di un Grand Jury per una evasione fiscale connessa ai rapporti con un fondo di private equity legato al governo di Pechino. Della vicenda aveva scritto il New York Post a ridosso delle elezioni, ma la notizia era stata censurata da giornali, televisioni (eccetto Fox News) e social media tutti schierati a favore di Biden. In Italia la cortina di silenzio e' stata ferrea. Al massimo qualche vago accenno in TV e un trafiletto ben celato nelle pagine interne.
Addirittura 50 personalita' con esperienza a livello senior nell'intelligence americana avevano firmato un documento in cui affermavano che si trattava di un'operazione di disinformazione orchestrata dai russi. Adesso che la notizia e' stata confermata questi esimi esperti di controspionaggio sono spariti dal radar mediatico.

La faccenda e' politicamente esplosiva perche' l'influenza della Cina sulle istituzioni e sull'economia americana da alcuni giorni e' stata posta in una luce sinistra da inchieste giornalistiche che coinvolgono deputati del Partito Democratico finiti nella rete di giovani spie cinesi che raccoglievano fondi per le loro campagne elettorali e che si infilavano persino sotto le loro lenzuola. Nella rete e' cascato come una pera Eric Swalwell, uno dei giovani astri nascenti dei Democratici. Paradossalmente era un critico feroce di Trump che accusava con veemenza di collusione con paesi stranieri. Dal gennaio 2015 era membro dell'House Permanent Select Committee on Intelligence (il Copasir americano) del Congresso dove si esaminano tutti i segreti piu' scottanti per la sicurezza nazionale. La Speaker della Camera Pelosi, pur informata delle relazioni pericolose di Swalwell con sospetti agenti stranieri, non lo ha rimosso dalla carica delicatissima.



Neanche Wall Street e' stata risparmiata: le grandi banche e i fondi hanno da tempo enormi interessi in Cina e quindi il governo cinese utilizzava il canale dell'alta finanza di New York per esercitare pressioni sui politici a Washington. Secondo Di Donsheng, professore alla Renmin University in Beijingcon, la presidenza Trump queste interferenze hanno trovato un ostacolo insormontabile perche' le relazioni tra Trump e Wall Street erano poco cordiali, anzi decisamente burrascose per faccende risalenti al soft default delle sue societa' immobiliari. Ad esempio durante la guerra commerciale USA-Cina Wall Street non ha toccato palla. Quanto al Presidente eletto Joe Biden (o Bidon?), sara' arduo insistere di non sapere alcunché degli affari del figlio Hunter (fonte costante di imbarazzo per la famiglia tra droghe e donnine allegre). E sara' ancora piu' difficile negare che nelle posizioni chiave dell'Amministrazione entrante sono state nominate personalita' notoriamente filocinesi.

Lunedì scorso, John Ratcliffe il direttore della National Intelligence degli USA (la rete di contro spionaggio) aveva affermato, in un'intervista a Tucker Carlson Tonight su Fox News, che sebbene la Cina non abbia ancora raggiunto gli Stati Uniti come la più grande superpotenza del mondo, i politici devono preoccuparsi dell'incombente minaccia che l'Impero di Mezzo rappresenta. L'intervista ha echeggiato il recente discorso di Mike Pompeo, Segretario di Stato, in sostanza un durissimo atto d'accusa alla Cina e al suo obiettivo di soppiantare gli Usa come potenza dominante attraverso furti di tecnologia e altri mezzi fraudolenti o poco ortodossi. Persino alla Nato e' scattato l'allarme rosso. Insomma il Chinagate come ormai viene definito lo scandalo potrebbe risultare fatale per la Presidenza Biden ancor prima di cominciare. I Repubblicani spingono per la nomina di un Procuratore Speciale che faccia luce sulle tresche della Famiglia Biden. Kamala Harris in questi giorni e' stranamente assente dalla scena. Forse e' impegnata a scaldarsi a bordo campo.

16 nov 2020

Napalm economico - Biden presidente





Oggi in un tweet Trump ha affermato di aver vinto le elezioni presidenziali. Ieri aveva twittato che Biden ha vinto le elezioni grazie ad imbrogli. Insomma la saga dei ricorsi e dei conteggi si portrarra' ancora, anche se non sembra che Rudy Giuliani e il suo team di legali abbiano in mano degli Hatu tali da vincere la partita. In ogni caso tutti i 50 stati dell'Unione dovranno dare un risultato ufficiale entro l'8 dicembre, quindi, a meno di nuove rivelazioni, la sabbia nella clessidra va rapidamente esaurendosi.

In generale provare brogli e' estremamente complicato e provare che i brogli siano stati determinanti per l'assegnazione della vittoria e' ancora piu' arduo, se non si hanno informatori all'interno dell'apparato amministrativo che gestisce le operazioni. Soprattutto negli stati dove il livello di sicurezza nei seggi e' alquanto approssimativo.

L'attenzione ora si sposta suhli ultimi due seggi da assegnare al Senato nel ballottaggio del 5 gennaio in Georgia. Probabilmente Biden spera che vincano i repubblicani. Altrimenti si trovera' ostaggio della sinistra radicale sanderista pronta a reclamare l'oncia di carne. Invece con un Senato a maggioranza repubblicana e una Camera dei Rappresentanti con una fragile maggioranza democratica potra' continuare il tran tran del piccolo cabotaggio, attivita' che ha perfezionato in 50 anni di vita politica.

11 ott 2020

La SConvid-da di Trump?




Dopo essersi sottoposto ad una terapia lampo Trump e' uscito dall'Ospedale Walter Reed piu' spavaldo che mai. Questa Resurrezione de Noantri non mancherà di esercitare una potente influenza sull'elettorato piu' sensibile ai messaggi intrisi di richiami religiosi. Inoltre a molti Americani adorano la narrazione della caduta e della risalita dell'uomo che si batte con le sue forze. Le trame dei film di Hollywood ne sono stracolme.
Pero' i sondaggi non registrano uno spostamento di voti verso i Repubblicani e continuano a dare Biden in netto vantaggio. A questo punto e' difficile che in tre settimane la situazione possa ribaltarsi. Quindi o i sondaggi sono completamente fasulli, perche' il Covid ha cambiato drasticamente la rappresentatività del campione di elettori, oppure il destino di Trump e' segnato. Le ultime speranze di riscatto si affidano alla conferma di Amy Barret alla Corte Suprema, ad una performance stellare nell'ultimo, o negli ultimi due dibattiti con Biden e su un'inchiesta che finora sulla stampa italiana ha trovato uno spazio limitatissimo. I supporter del magnate dall'improbabie criniera la chiamano Obamagate e riguarda le tresche di CIA ed FBI per spiare la campagna elettorale di Trump sulla base di un rapporto fake commissionato da Hillary Clinton. Il Dipartimento della Giustizia ha affidato l'indagine ad un procuratore inflessibile, John Durham, che sta lentamente (troppo lentamente secondo Trump) raccogliendo le prove. Se nei prossimi giorni venissero incriminate figure di spoicco del Partito Democratico (non escluso Biden) la campagna elettorale entrerebbe in una fase di scontro acora piu' vitriolico.




4 ott 2020

Un lazzaretto chiamato Casa Bianca




Il Coronavirus irrompe nella campagna elettorale USA la Presidenza degli Stati Uniti con la forza di un maglio travolgendo i media e le strategie della propaganda faticosamente messe a punto da mesi. Analisti pensosi e sondaggisti di fama non si sbilanciano sulle previsioni degli effetti che il ricovero di Trump avra' sui comportamenti elettorali.
Il consenso veicolato dallo slogan "America First" comunque si e' sfilacciato rispetto al 2016, tuttavia la brutale polarizzazione della campagna elettorale sta svuotando il bacino degli indecisi al centro.

Il 3 novembre prevarrà' chi sara' stato in grado di portare alle urne le frange piu' estreme dei propri supporter demonizzando
l'avversario, senza risparmiare colpi bassi. Il fatto che il Presidente sia rimasto contagiato insieme a molti altri membri del suo staff (oltre che a Melania) e che tutti costoro erano presenti alla cerimonia nel Rose Garden per la nomina di Amy Coney Barret alla Corte Suprema (senza mascherina e senza precauzioni sul distanziamento) rende un pessimo servizio ai repubblicani.
Proietta un'aura di insipienza, incoscienza e dilettantismo sul vertice delle istituzioni gia' accusato (non senza ragione) di aver sottovalutato i pericoli della pandemia, di aver ignorato gli allarmi e non aver predisposto contromisure efficaci. Nel mese che precede le elezioni, in tempi normali, gli spostamenti dell'elettorato sono piuttosto limitati e chi e' avanti di almeno 6 o 7 punti percentiali nei sondaggi finsce per prevalere nelle urne. Con Trump pero' le regole sono saltate gia' nel 2016 quando tutti i sondaggi ne preannunciavano la sicura sconfitta. Questa volta manca il carburante dell'odio verso la Clinton ad alimentare il motore del palazzinaro newyorchese.
Ma l'epidemia comunque introduce un gigantesco elemento di imprevedibilita' nei modelli ustati per le previsioni di voto, in quanto la selezione del campione rappresentativo da intervistare diventa un atto di fede piu' che un esercizio statistico. Nel video che segue, insieme ad Alberto Forchielli, approfondiamo questi temi in attesa che Trump venga dimesso dall'ospedale militare dove e' stato curato con un farmaco sperimentale. Farmaco che ai comuni mortali viene negato dalle burocratiche regole che ritardano (o spesso impediscono) l'introduzione di nuove cure.












30 set 2020




The Biden-Trump debate ended in a draw in my opinion.
But Trump desperately needed a decisive win to close the gap of several percentage points indicated by the polls (if you believe the polls). As time passed and the exchanges became more vitriolic instead of firing shots at his opponent on Obamagate, the influence of AOC and the sanderistas, the Green New Deal, the irresponsible fiscal plan, etc. Trump became increasingly obnoxious and petulant.
If Trump had highlighted the scandal of Hunter Biden paid 50,000 dollars a month for a synecure in Ukraine during one of the two-minute slots he would have dealt a severe blow to the Democratic candidate. On the contrary, in the vicious dog fight he continually triggered, the power of the argument was lost.
Moreover for months Trump had been insinuating (not without reason) that Biden is suffering a mental decline and is stuffed with drugs. Instead old Joe proved pugnacious and well alert. He did not commit any major mistakes and therefore his lead in the polls would hardly be dented by his performance yesterday night.
The political battle will move to the Senate where the hearings on the confirmation of Amy Coney Barret to the Supreme Court will reach new hights of brutality.

27 set 2020

USA: La Corte (della Discordia) Suprema









La morte di Ruth Bader Ginsburg, giudice della Corte Suprema, icona femminista e progressista, ha aperto un nuovo fronte incandescente nella campagna elettorale piu' virulenta degli ultimi decenni.

Trump vuole nominare un sostituto al piu' presto per almeno tre motivi:

1) Imprimere una svolta conservatrice ad un organo che spesso ha un ruolo piu' influente del Parlamento in decisioni epocali, dall'aborto alla sanità pubblica, passando per i matrimoni gay.
2) Galvanizzare la propria base elettorale che considera la Corte Suprema un covo di "progressisti" decisi a smantellare i valori fondativi dell'America attraverso interpretazioni speciose della Costituzione.
3) Assicurarsi che la Corte Suprema non gli sia ostile nel caso (abbastanza probabile) che le elezioni siano contestate, come nel 2000, e quindi la decisione finale finisca sui banchi dei giudici costituzionali.

La scelta di Amy Coney Barret galvanizza la base elettorale di Trump, ma le sue posizioni antiabortiste rischiano di alienare l'elettorato femminile.


https://www.forbes.com/sites/andrewsolender/2020/09/19/what-you-need-to-know-about-amy-coney-barrett-trumps-leading-supreme-court-pick/#5f910f972161