Il tratto comune delle liste presentate dai maggiori partiti è la selezione di famigli e sodali del capo nelle posizioni e nei collegi migliori.
Nella Lega, nel PD e nel Mo-vi-mento 5 Stelle la mattanza dei non allineati è ancora più
evidente.
Del resto la legge demenziale denominata Rosatellum era stata concepita proprio per evitare che gli elettori potessero scegliere e soprattutto che potessero scegliere i migliori.
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6 set 2022
12 ago 2022
La candeggina Meloni lava via il nero?
Giorgia Meloni si spaccia per volto nuovo della politica. E in un paese dove pascolano e si assembrano moltitudini di esseri privi di memoria riesce persino a convincere. Però già in giovane età, non eccellendo nello studio o nelle professioni, era assurta a ministro dell Gioventù (denominazione mutuata dal Fronte missino) nel governo Berlusconi. Quello che in soli tre anni ha portato il paese alla bancarotta nel 2011. Insomma un Di Maio in gonnella ante litteram, solo che come Pigmalione aveva il Papi e non il Grillo.
Meloni da qualche tempo ha provato a candeggiarsi l'immagine di nostalgica littoria giurando fedeltà alla NATO e all'Ucraina. Sulle politiche economiche, dopo anni passati a sputare sull'Europa, sull'euro e sulle istituzioni europee (in combutta con Orban e i bigotti nazionalisti polacchi) ha invertito la rotta verso posizioni apparentemente più responsabili (soprattutto sui conti pubblici). Palazzo Chigi val bene un pareggio di bilancio? Chi può dirlo in questa estate di temperature e polemiche roventi?
Meloni giudica Putin |
La notte dei Tremonti viventi
Di quel governo scellerato era zar supremo dell'economia un certo Tremonti, personaggio che continua a veicolare in TV le sue idee scombiccherate e perverse, che i reggi-microfono gli fanno profferire a beneficio della platea telelobotomizzata. Non è un caso che Tremonti passa per essere il front runner per la poltrona di Ministro dell'Economia in caso di vittoria della destra. E' giusto per i suoi estimatori da mercato rionale che completi l'opera di distruzione dei conti pubblici, bruscamente interrotta dalla cacciata a furor di popolo nel novembre 2011.Meloni da qualche tempo ha provato a candeggiarsi l'immagine di nostalgica littoria giurando fedeltà alla NATO e all'Ucraina. Sulle politiche economiche, dopo anni passati a sputare sull'Europa, sull'euro e sulle istituzioni europee (in combutta con Orban e i bigotti nazionalisti polacchi) ha invertito la rotta verso posizioni apparentemente più responsabili (soprattutto sui conti pubblici). Palazzo Chigi val bene un pareggio di bilancio? Chi può dirlo in questa estate di temperature e polemiche roventi?
Il buco rimane nero
Tuttavia, cotali improvvise conversioni sulla via di Bruxelles (dove hanno sede l'UE e la NATO) gettano poca luce sul buco nero Meloni e sulla mediocre classe dirigente o compagnia di giro che la circonda. O sui compagni di strada devoti di Putin. O sul suo debole per Donald Trump che giudico' ‘geniale’ Putin. Basterà proporre come ministri personalità di richiamo come Fabio Panetta o Carlo Nordio per fugare i dubbi? Anche Berlusconi inserì nel suo secondo governo una personalità di eccezionale caratura come Renato Ruggiero stimatissimo ambasciatore e primo Direttore del WTO. Se ne andò sbattendo la porta, disgustato, dopo pochi mesi.
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