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28 lug 2021

Grillini Lessi, Semestre in Bianco, PD Az-Zan-nato




La pace armata tra Grillo e Conte ha introdotto un elemento di disturbo nello scenario politico. Conte vuole ricompattare i militonti attaccando il governo Draghi dall'interno, sabotando il PNRR. Grillo per il momento ha fatto finta di compiere l'ennesimo passo di lato in attesa di ristabilire la sua preminenza sul Movimento. Quello che sembra aver guadagnato i dividendi politici maggiori dallo scontro è Giggino Di Maio che tenutosi lontano dalle beghe ha assunto il ruolo del mediatore saggio. Nel monento in cui Conte facesse un passo falso sarebbe pronto a prenderne il posto.



Con l'avvio del semestre bianco l'ex Avvocato del Popolo crede di poter avere maggiori margini di ricatto facendo affidamento sull'impossibilità di indire nuove elezioni che sarebbero un massacro per il M5S. Ma la contromossa di Mattarella è già pronta: il Presidente si dimetterebbe in anticipo o minacerebbe le dimissioni forzando l'ala governativa a rottamare Conte con un voto sulla nuova piattaforma online. Nel frattempo l'iter parlamentare del Ddl Zan è stato posticipato a settembre. In pratica questa legge liberticida è stata accantonata evitando a Letta un'altra cocente umiliazione.

27 lug 2021

La Procura più pazza del mondo: Famolo S-Trani





Se non sapete un beneamato ciufolo sullo scandalo della Procura di Trani non sentitevi in colpa. Giornali e TV, tranne qualche rara eccezione, hanno taciuto sul caso Capristo. Si tratta di Carlo Maria Capristo, procuratore capo di Taranto, quando fu arrestato con le accuse di tentata induzione, truffa e falso.

In precedenza era stato procuratore capo a Trani dove avrebbe commesso i reati che gli sono costati i domiciliari. Ai tempi d'oro era assurto a fama planetaria per le indagini su grandi banche internazionali, agenzie di rating e complotti assortiti. Tutte finite nella spazzatura delle farneticazioni di cui è stracolma la storia giudiziaria italiana. E ovviamente era il beniamino delle scimmie comicamente antropomorfe, che grazie a tali farneticazioni qualche anno dopo, turlupinando l'elettorato, erano arrivate nella stanza dei bottoni.



L'inchiesta ha scoperchiato un clamoroso letamaio di collusioni tra Procura e avvocati volte a ricattare ed estorcere denaro ad innocenti, soprattutto inprenditori. Un'inchiesta di tale gravità in Italia è trattata come fosse la notizia del gatto salvato dai pompieri sull'albero. E la riforma della giustizia presentata dalla Cartabia non pone alcun rimedio a tali degenerazioni. Lo strapotere dei PM conosce solo poche e frammentarie limitazioni peraltro prontamente aggirate. Abbiamo chiesto a Luciano Capone de Il Foglio, uno dei pochi giornalisti che ha scritto sulla vicenda, di illustrare il sistema para-mafioso messo in piedi in una Procura della Repubblica dove venivano istruiti i processi più assurdi del mondo.

Crociere, Turismo e Green Pass





Il turismo stava lentamentamente risalendo la china quando e' arrivata la variante Delta, o indiana che dir si voglia. Adesso di nuovo la stagione turistica è a rischio soprattutto se la canea novax non viene messa in condizioni di non nuocere. Il settore crocieristico in questo senso ha costituito un modello di efficienza per chi voglia viaggiare in sicurezza.

La Riforma Cartabia è l'aspirina con cui il governo pretende di curare la lebbra





Immaginate di possedere un catorcio di autovettura: motore con cilindri grippati, carrozzeria arrugginita, pneumatici quasi senza battistrada. Un bel giorno in preda ad un impulso di efficientismo decidete di affrontare il problema.

Ma invece di riparare il catorcio o di comprarne un'auto nuova decidete che ridurrete i tempi di percorrenza da casa all'ufficio, dopo aver pulito il parabrezza e oliato la serratura dello sportello. E promettendo di cambiare la manovella degli alzacristalli posteriori.



Il catorcio e' la Giustizia italiana. La riforma Cartabia si limita a decretare una riduzione dei tempi di prescrizione senza affrontare sostanzialmente le cause delle lungaggini processuali. In pratica, modificare i tempi della prescrizione senza di rimediare alle storture di quel guazzabuglio mefitico chiamato Codice di procedura penale è una tragica presa in giro. Da un ex Presidente della Consulta, aspirante alla Presdienza della Repubblica, ci si aspettava francamente di molto meglio.

Vi sono casi eclatanti di errori giudiziari rimediati dopo venti anni, Procure in mano a organizzazioni di malaffare, un CSM preda di guerra tra correnti e potentati. Di tutto questo la riforma non si occupa. Pensavamo di esserci lasciati alle spalle la stagione delle scimmie al volante. Ma non si sa se per pavidita', fretta, incompetenza o altro, la Cartabia sta sprecando un'occasione epocale offerta dal Recovery Fund per rifondare la Giustizia italiana e rimetterla al passo con quella dei paesi minimamente civili. Una delusione cocente che l'Italia delle persone oneste non meritava.

13 lug 2021

Riforma della giustizia in Italia & tasse sui profitti globali





Una delle riforme chiave richieste all'Italia dalla Commissione Europea nell'ambito del Recovery Plan è quella del sistema giudiziario, sia penale che civile. Come avevamo già anticipato mesi fa, il progetto presentato la scorsa settimana dalla ministra Marta Cartabia non è particolarmente ambizioso. In sostanza si concentra su un punto importante (anche se politicamente incandescente) come la prescrizione, abolita dal suo predecessore pentastellato DJ Fofo, al secolo Alfonso Bonafede (grande sponsor di Conte all'interno del M5S).



Per il resto la Riforma Cartabia non affronta alcun nodo centrale, lasciando tutto l'impianto praticamente inalterato. In sostanza tralascia il vero nodo: la durata abnorme dei processi e delle cause civili per effetto di codici farraginosi e demenziali. E anche la soluzione concepita per reintrodurre la prescrizione rischia di lasciare milioni di reati impuniti. A voler essere maliziosi, sembra che la Cartabia abbia maggiormente a cuore le sue chances di elezione alla Presidenza della Repubblica che i rimedi ai problemi controversi che strangolano l'economia italiana. Insomma l'ex "Presidenta" della Corte Costituzionale suona sempre la stessa musica con minime variazioni e molte stecche.



Nel frattempo il G20 dei ministri delle finanze, riunito a Venezia sotto la presidenza di turno italiana, ha compiuto un altro significativo passo avanti nell'istituzione di una imposta globale sui profitti. Per il momento la quantita' di fumo supera quella dell'arrosto. Passeranno anni prima che le amministrazioni dei vari paesi si mettano d'accordo sui criteri da adottare per allocare i proventi.