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3 dic 2023

Il Mal d'Africa di Meloni

Alla Cop28 di Dubai, Giorgia Meloni ha annunciato un contributo del governo italiano di 100 milioni al fondo per la transizionbe energetica in Africa. Per capire gli ordini di grandezza si tratta della cifra che una start-up di successo raccoglie in un round avanzato di finanziamenti da fondi di venture capital. Per un continente come l'Africa si tratta di cifra irrisoria.

La Presidente del Consiglio preferisce da diversi mesi dedicare tempo alle passerelle internazionali, dove si privilegiano simboli emozionali, abbracci, dichiarazioni di ottime intenzioni e chiacchiere in quantità industriali, forse per trovare sollievo dalle difficoltà che incontra in patria alle prese con la quatidiana fatica di governare. Peraltro in una situazione di conti pubblici estremamente critica e dovendo affidarsi ad alleati infidi. E' molto più gratificante essere riverita nei consessi internazionali che trattare con Salvini o rimediare alle gaffe dei suoi parenti e/o dei suoi sodali. Oppure ad affrontare i nodi della riforma del Patto di Stabilità.


La Quarta Sponda

In questo contesto l'Africa pare essere diventato il pet project della nostra Premier incentrato su un fantomatico Piano Mattei che dispiega poche risorse, ma molte fantasiose ambizioni. Non è dato sapere se questo Piano sia la versione garbatelliana del più famoso e stantìo "Aiutiamoli a casa loro", oppure disegni un'oculata strategia diplomatica affinché l'Italia assuma un ruolo di un qualche rilievo nel Continente Nero. Di sicuro possiamo attenerci a quantro dichiarato dalla Meloni in Parlamento
“Credo che l’Italia debba farsi promotrice di un “Piano Mattei” per l’Africa, un modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane, anche per contrastare il preoccupante dilagare del radicalismo islamista, soprattutto nell’area sub-sahariana. Ci piacerebbe così recuperare, dopo anni in cui si è preferito indietreggiare, il nostro ruolo strategico nel Mediterraneo”
.
E se vogliamo aggiungere qualche elemento più concreto (si fa per dire) possiamo sorbirci il testo di un comunicato stampa di Palazzo Chigi del 3 novembre 2023 sulle "disposizioni per il Piano Mattei"
"Il “Piano Mattei”, di durata quadriennale, avrà l’obiettivo di potenziare le iniziative di collaborazione tra Italia e Stati del Continente africano, promuovere uno sviluppo economico e sociale sostenibile e duraturo di questi ultimi e prevenire le cause profonde delle migrazioni irregolari. Inoltre, rafforzerà il coordinamento delle iniziative pubbliche e private, anche finanziate o garantite dallo Stato italiano, rivolte a Stati del Continente africano. Il testo prevede la condivisione e la partecipazione degli Stati africani interessati all’individuazione, alla definizione e all’attuazione degli interventi del Piano e l’impegno compartecipato alla stabilità e alla sicurezza regionali e globali. Saranno attuate azioni di partenariato nei seguenti settori: cooperazione allo sviluppo; promozione delle esportazioni e degli investimenti; istruzione, formazione superiore e formazione professionale; ricerca e innovazione; salute, agricoltura e sicurezza alimentare; approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche ed energetiche; tutela dell’ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici; ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture anche digitali; valorizzazione e sviluppo del partenariato energetico anche nell’ambito delle fonti rinnovabili; sostegno all’imprenditoria e in particolare a quella giovanile e femminile; promozione dell’occupazione; turismo, cultura, prevenzione e contrasto dell’immigrazione irregolare e gestione dei flussi migratori legali. In merito alla governance, il decreto prevede l’istituzione di una Cabina di regia, presieduta dal Presidente del Consiglio dei ministri e composta dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con funzioni di vicepresidente, e dagli altri Ministri, dai Viceministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e delle imprese e del Made in Italy, dal Presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, dal direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, dai presidenti dell’ICE-Agenzia italiana per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, della società Cassa depositi e prestiti S.p.a., della società SACE S.p.a., della società Simest S.p.a., da rappresentanti di imprese a partecipazione pubblica, delle università, della società civile e del terzo settore, di enti pubblici e privati".

Vi risparmio le contorsioni sull'organizzazione della Cabina (si spera non balneare) di regia che tra le altre cose:
"coordina le attività di collaborazione tra Italia e Stati del Continente africano; finalizza il Piano Mattei e i relativi aggiornamenti; monitora l’attuazione del Piano; promuove il coordinamento tra i diversi livelli di governo, gli enti pubblici nazionali e territoriali e ogni altro soggetto pubblico e privato interessato; promuove iniziative finalizzate all’accesso a risorse messe a disposizione dall’Unione europea e da organizzazioni e soggetti internazionali, anche di natura bancaria;"
Insomma burocrazia allo stato purissimo che produrrà un certo quantitativo di scartoffie e che, come se non bastasse, verrà affiancata anche da una Struttura di missione che:
" assicura supporto al Presidente per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e coordinamento dell’azione strategica del Governo relativamente all’attuazione del Piano Mattei e ai suoi aggiornamenti; cura il segretariato della Cabina di regia; predispone la relazione annuale al Parlamento".
Se fossi un africano non tratterrei il respiro in attesa che la struttura di missione si interfacci con la Cabina di regia affinché si attui la condivisione e la partecipazione degli Stati africani all’individuazione, alla definizione e all’attuazione degli interventi del Piano e si materializzi l’impegno compartecipato alla stabilità e alla sicurezza regionali e globali oppure le azioni di partenariato.



27 giu 2021

Una Settimana Incandescente





A Hong Kong Apple Daily l'ultimo quotidiano pro-democrazia ancora in vita viene chiuso d'imperio dal regime di Pechino, nel silenzio generale. Solo Biden accenna a qualche timida protesta, ma al momento le priorita' della sua amministrazione sono di altra natura, squisitamente interna. Il programma economico risulta indigesto al suo stesso partito, dove l'attacco dell'ala sanderista (al comando della Ocasio Cortes) contro la Vice Presidenta Kamala Harris sulle politiche di accoglienza dei migranti e' stato senza precedenti.



Nel suo viaggio in Centro America la Harris aveva intimato ai poveri di non incamminarsi verso il Rio Grande perche' l'America non li avrebbe potuti integrare. Un discorso in stile perfettamente trumpiano su cui, quando erano all'opposizione, si scagliava l'esecrazione dei democratici. Un'altra tegola per la popolarita' del Presidente sono i dati recenti sui crimini violenti che in tutte le metropoli principali dell'America sono in crescita esponenziale dopo mesi di vilipendio verbale e aggressioni contro i poliziotti.

Nel frattempo in Italia il clima politico già rovente sul disegno di legge Speranza Boldrini Zan si è fatto incandescente dopo la nota diplomatica del Vaticano che invocava il Concordato. Draghi se n'è lavato le mani ma le polemiche tra i partiti che lo sostengono sono al vetriolo.

Parimenti al vetriolo e' lo scontro tra Grillo e Conte sullo Statuto della setta pentastellata, nata dal Vaffa e finita a Vaffa reciproci.