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11 ago 2023

Politica economica: Extraprofitti e Giga Panzane dei tafazzisti compulsivi

La Melonomics si è arricchita di un nuovo strumento: la tassazione degli extraprofitti. Ma solo quelli bancari, non ad esempio quelli di tassisti o imprenditori balneari. Questo prelievo forzoso retroattivo (che grava non sui profitti futuri ma su quelli passati o quelli dell'esercizio in corso) è una violazione dello Statuto del Contribuente introdotto da Giulio Tremonti che è oggi l'ideologo economico di Fratelli d'Italia mentre gli ideologi economici della Lega sono Borghi e Bagnai, i quali ancora sono decisi a portare l'Italia nel baratro facendola uscire dall'euro. Tra l'altro Tremonti è recidivo perché aveva introdotto una "Robin Hood Tax" sulle imprese energetiche dichiarata incostituzionale. Quindi aveva prodotto un gigantesco buco nell'acqua. Ma evidentemente Tremonti non ha imparato la lezione e vuole collezionare un altro fiasco epocale facendoci mettere la faccia a Salvini.

Le dissociazioni di alcuni ministri sono vergognosamente puerili. Il decreto è stato votato da un Consiglio dei Ministri. Chi vi partecipa non può far finta di non essere al tavolo dove la decisione è stata presa. Giorgetti in particolare recita sempre la parte della scimmietta che non vede, non sente, non parla. Ma che ci va a fare al Consiglio dei Ministri se poi si dissocia da quello che ha votato? E Tajani che racconta di non essere stato presente al monento della discussione? Il Consiglio dei Ministri non è una taverna dove ci si assenta quando si discute un provvedimento importante.

Le banche sono istituzioni finanziarie con un'alta leva finanziaria: per ogni euro di capitale possono esporsi per oltre 10 euro di attivi patrimoniali. In sostanza quando le banche hanno un euro in più di capitale grazie agli utili realizzati possono erogare 10 euro in più per i prestiti alle imprese o possono acquistare titoli del debito pubblico. Queste sono le due attività principali delle banche. Andando a colpirle, il governo si infligge un duplice danno. Inasprisce il credit crunch che già affligge le imprese e riduce la capacità delle banche di sottoscrivere le nuove emissioni di titoli di stato.

Invece avrebbe fatto molto comodo alle banche avere una patrimonializzazione più robusta. Idem per quello che riguarda gli acquisti di debito pubblico italiano perché una cospicua parte del debito emesso dal governo italiano finisce in pancia alle banche e in un momento in cui la Banca Centrale Europea ha smesso di acquistare titoli di Stato dei paesi membri e in prospettiva dovrà cominciare a vendere i titoli del debito pubblico italiano che ha in pancia avrebbe fatto molto comodo un sistema bancario con le risorse per assorbire una parte di queste emissioni che non vengono parcheggiate più nei forzieri della Banca Centrale Europea a Francoforte.



Morale della favola: indebolendo la patrimonializzazione delle banche il governo si è sparato un bel colpo di bazooka in mezzo alle gambe. Oltretutto dal punto di vista della reputazione all'estero il governo certifica la propria insipienza: si alza un bel mattino e decide espropri, senza preoccuparsi delle conseguenze gravissime per gli interessi del Paese, quindi dando la sensazione di essere un'accozzaglia di tafazzisti compulsivi. Pertanto la misura demenziale rischia di far deragliare il fragile equilibrio finanziario del governo italiano, incapace di gestire il PNRR, alle prese con un debito insostenibile da rifinanziare a tassi più alti mentre la crescita del Pil nel secondo trimestre è già tristemente negativa.

5 ago 2023

Quante delle nostre previsioni per il 2023 si sono già avverate?



A gennaio del 2023 con Alberto Forchielli ci eravamo avventurati in una serie di previsioni sia in campo economico che in campo politico. Adesso possiamo tracciare un primo bilancio perché alcune previsioni si sono avverate, mentre altre rimangono in sospeso. Come spoiler vi diciamo che sulle vicissitudini giudiziarie di Trump siamo stati troppo ottimisti (dal punto di vista dell'ex presidente repubblicano). Sulle altre il record è molto più lusinghiero. Ad esempio la Cina non ha invaso Taiwan dopo tutto. D'accordo, questa era facile, però molte altre non lo erano, ad esempio la previsione sull'inflazione in calo.



27 nov 2022

Il Labirinto del Patto di Stabilità

La recente proposta di un nuovo Patto di Stabilità presentata dalla Commissione Europea è un testo troppo politico, troppo vago e con misure troppo blande che non imbrigliano efficacemente i governi incapaci, inetti, screditati e corrotti, in primis quelli italiani.



Un calcio alla lattina che cerca di scimmiottare il NextGenerationEu, con il suo approccio "olistico", cioè una combinazione di rigore fiscale, investimenti per la crescita, riforme e transizione ecologica con un orizzonte di quattro anni estendibili a sette se venissero implementati piani particolarmente ambiziosi di riforme. Purtroppo l'esperienza insegna che senza la certezza di sanzioni immediate e brutali, nessun politico, tantomeno italiano, rinuncerà mai alle gigantesche operazoni di voto di scambio che fanno vincere le elezioni, ad esempio il Reddito di Cittadinanza o le generose pensioni anticipate.

23 giu 2022

UNO NON VALE PIU' UNO

La legislatura più pazza del mondo era iniziata con la vittoria dei #populisti no-euro, pro-parassiti, infiltrati da paesi ostili e antagonisti dell'Unione Europea, ma soprattutto della logica elementare. Dopo quattro anni una scossa tettonica ha terremotato il panorama politico del Belpaese. La figura più rappresentativa dell'Unione Monetaria e dell'Europa Unita presiede un governo di larghissime intese. 

Gestisce (sia pur a fatica) le risorse assegnate all'Italia per rompere le incrostazioni e tornare ad eccellere nel mondo civile. La scissione dei dimaiani dalle rovine del Mo-vi-mento casaleggese completa questo percorso di rinsavimento collettivo. 

La realtà irrompe rabbiosamente sul set del Truman Show messo in piedi sfruttando la comunicazione social e l'analfabetismo di ampie fette dell'elettorato.

Il farneticante progetto politico 

Ponti d'oro al nemico che fugge, ma anche al nemico che si pente, invoca comprensione e perdono e si schiera dalla nostra parte. Aver vinto una lotta strenua contro l'ignoranza più crassa e le infime pulsioni dell'animo umano incapsulate in un farneticante progetto politico, deve indurci ad essere magnanimi e inclusivi

I residui dei 5 Stelle sono annichiliti. Conte, un leader da operetta buffa, riesce a malapena a balbettare qualcuna delle sue banalità da azzeccacarbugli, mentre Grillo autonominatosi Elevato (in analogia ai caciocavalli appesi al soffitto delle masserie) tace dopo aver predetto che la creatura di Casaleggio padre (a cui lui offriva i servigi e il talento di guitto) si sarebbe biodegradata.

Purtroppo la previsione non è del tutto corretta. La creatura non è biodegradabile. Lascerà scorie altamente tossiche nella politica e nell'economia italiana (il reddito di cittadinanza ad esempio), che qualche novello, o vetusto demagogo alla Dibba cercherà di sfruttare.

20 giu 2022

Dopo un decennio di finanza allegra ritorna l'austerità triste



Le maggiori banche centrali del mondo hanno ignorato per mesi, anzi per anni, le inevitabili conseguenze nefaste di una politica monetaria iper espansiva (o, peggio, al servizio di miopi interessi politici). Il redde rationem è arrivato dopo una recessione profonda post pandemia e nel bel mezzo della guerra più brutale in Occidente dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. E' evidente che né Powell né la Lagarde sono in grado di affrontare la situazione che loro stessi hanno contribuito a creare insistendo stolidamente che l'inflazione sarebbe stata un fenomeno temporaneo.

L'Italia, dove la disciplina fiscale è un anatema, deve affrontare l'ennesimo shock epocale nel giro di 15 anni, con le finanze pubbliche disastrate e il tessuto economico slabbrato.

18 apr 2022

Le sanzioni devono colpire la Russia anche dopo la guerra


Che le sanzioni siano inefficaci è una delle molteplici bufale diffuse dagli URSSini. Chiaramente dipende dal tipo di sanzioni, ma in generale sono uno strumento che raramente ottiene risultati immediati, perché col tempo agiscono come un cappio che strangola lentamente. Ad esempio la disfatta dell'esercito russo nella battaglia di Kyiv è il risultato delle sanzioni (peraltro molto limitate) imposte sui trasferimenti di tecnologia alla Russia nel 2014 dopo l'invasione della Crimea.

Per questo oggi i militari russi non hanno un sistema di comunicazione minimamante affidabile, non hanno droni di utlima generazione e i carri armati sono lattine di tonno scaduto.

L'affondamento del Moskva, il migliore incrociatore della Marina militare russa, dotato di sistemi antimissile e anti aerei, conferma che il ritardo tecnologico, esacerbato dalla corruzione dei generali, è ormai incolmabile. Il regime di Putin ha le stesse caratteristiche del regime sovietico di cui rappresenta un'involuzione ancora più insidiosa dell'originale. Anche se la proprietà privata non è più vietata, ciò che determina le fortune individuali è la vicinaza al potere e la partecipazione ad un sistema di natura mafiosa che ha preso possesso dello Stato, delle istituzioni e dell'economia. Chi si oppone finisce in galera o al cimitero, ucciso dalle pallottole o dal veleno dei sicari.

La nuova nomenklatura di diretta derivazione dal KGB ha abbindolato l'Occidente illudendolo di rappresentare un partner affidabile. Dove non ha potuto la menzogna è stata usata la corruzione dei politici come in Germania, Belgio, Francia e Italia. Quando a Mosca crollerà la mafia al governo, la Russia dovrà essere smilitarizzata, purgata dalle scorie dell'URSS, e messa in condizioni di non nuocere più. In altre parole non si dovrà ripetere l'errore commesso per ben due volte nel XX secolo, quando dopo averla sconfitta, invece di smembrare la Russia, si è permesso che riaffermasse il suo potere militare.

1 gen 2022

La battaglia libertaria di Giorgio Fidenato contro il Sostituto d'Imposta

L'Art. 23 della Costituzione consta di 14 parole:
"Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge"
. Quindi è VIETATA qualsiasi forma di costrizione, che non sia giustificata da un interesse pubblico ad esempio lavorare gratis a favore dello Stato e tantomeno di un privato o di un'azienda.

Le eccezioni imposte per legge sono specifiche e limitate, ad esempio si può obbligare una persona a rendere testimonianza in un processo (ma non contro i congiunti stretti); a prestare il servizio di leva (ma non agli obiettori di coscienza o alle donne), a frequentare la scuola fino a una certa età (ma non a imparare), a soccorrere la vittima di un incidente stradale e così via.



Invece il sostituto d'imposta costringe il datore di lavoro a fornire una prestazione gratuita ad un fisco vessatorio per beneficiare sacche di parassitismo sociale alimentate dalle pratiche clientelari. E addirittura l'imprenditore in Italia è costretto a fare da esattore per le quote associative dei sindacati, che sono associazioni PRIVATE per di più in conflitto con l'azienda.

Purtroppo la magistratura italiana (e la Corte Costituzionale) invece di difendere il cittadino dalle pretese del Leviatano fiscale lo assecondano e lo alimentano.

7 mar 2021

L'inflazione s'e' desta, ai bondholders scoppia la testa





Da oltre un decennio le banche centrali per rilanciare l'economia inondano il mercato di liquidita' acquistando titoli a reddito fisso soprattutto titoli di stato, provocando due conseguenze principali
1) Una bolla nei mercati finanziari soprattutto nel settore tecnologico
2) L'espansione incontrollata e senza precedenti (in tempo di pace) dei debiti pubblici.



Questo castello di carte si reggeva sull'assenza di inflazione quantomeno quella registrata dagli indici dei prezzi al consumo. Ora pero' l'Amministrazione Biden ha tirato troppo la corda con un ulteriore programma di spesa pubblica dall'importo stratosferico: 1,9 trilioni di dollari. I mercati hanno cominciato a tremare paventando che si sia oltrepassato il limite degli stimoli fiscali approvati con sovrano disprezzo dei vincoli di bilancio. Da tempo gli asset managers si stavano chiedendo se e quando sarebbero arrivate le fiammate inflazionistiche. Oggi non e' più una questione di "se", ma di "quando e quanto". Le ripercussioni sui titoli a reddito fisso, sull'equity e sul dollaro si intendificano da tre settimane e rischiano di minare anche il ruolo internazionale del biglietto verde, come spiegato qualche tempo fa.