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14 dic 2023

Il governo #Meloni si accuccia di fronte alla magistratura militante

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto, uno degli alleati più fidati di Giorgia #meloni ha affermato che una parte della magistratura si sta attivando per colpire il governo. In assenza di un'opposizione parlamentare seria, l'unico pericolo per il governo secondo Crosetto sarebbero le indagini contro esponenti della maggioranza. Le accuse non sono state circostanziate con fatti, circostanze e persone coinvolte, ma hanno aperto il trito vaso di Pandora di polemiche sui rapporti tra politica e magistratura. Dopo giorni in cui è andato in scena la pochade di furiose reciproche accuse, è tornato a regnare un inquietante silenzio. Tutto messo a tacere, a parte una convocazione di Crosetto in Procura a Roma, da cui è lecito aspettarsi nulla di concreto. Il governo #Meloni era partito lancia in resta per contrastare la deriva della magistratura militante che usa la toga per perseguire fini politici. La nuova Presidente di Magistratura democratica Silvia Albano è un fulgido esempio di attivista politico che non fa mistero di voler usare i poteri dell'Ordine giudiziario per influenzare le scelte politiche e coartare l'azione dei governi sgraditi ai magistrati di estrema sinistra.



Per sanare queste storture Meloni aveva nominato Ministro della Giustizia Carlo Nordio, magistrato garantista in pensione, che nessuno avrebbe potuto accusare di nutrire animosità verso le toghe. Ma appena annunciati provvedimenti di natura molto blanda è scattata la rabbiosa reazione dei magistrati politicizzati spalleggiati dai media (che vengono regolarmente imbeccati dai PM) e i loro referenti nel PD e nel M5S. Da allora Meloni e Salvini si sono accucciati ai piedi della ANM e Nordio è stato sconfessato e osteggiato dalla sua stessa maggioranza. Se la magistratura ha debordato dal proprio ruolo quali rimedi si possono adottare? Le riformicchie varate in questi giorni sono sufficienti? La separazione delle carriere è necessaria? E la responsabilità civile e penale dei magistrati deve rimanere un tabù? Una valutazione seria dell'operato deve essere introdotta? Magari se Crosetto desse una risposta chiara a queste domande invece di scagliarsi contro i mulini a vento sarabbe molto più apprezzato.

11 ago 2023

Politica economica: Extraprofitti e Giga Panzane dei tafazzisti compulsivi

La Melonomics si è arricchita di un nuovo strumento: la tassazione degli extraprofitti. Ma solo quelli bancari, non ad esempio quelli di tassisti o imprenditori balneari. Questo prelievo forzoso retroattivo (che grava non sui profitti futuri ma su quelli passati o quelli dell'esercizio in corso) è una violazione dello Statuto del Contribuente introdotto da Giulio Tremonti che è oggi l'ideologo economico di Fratelli d'Italia mentre gli ideologi economici della Lega sono Borghi e Bagnai, i quali ancora sono decisi a portare l'Italia nel baratro facendola uscire dall'euro. Tra l'altro Tremonti è recidivo perché aveva introdotto una "Robin Hood Tax" sulle imprese energetiche dichiarata incostituzionale. Quindi aveva prodotto un gigantesco buco nell'acqua. Ma evidentemente Tremonti non ha imparato la lezione e vuole collezionare un altro fiasco epocale facendoci mettere la faccia a Salvini.

Le dissociazioni di alcuni ministri sono vergognosamente puerili. Il decreto è stato votato da un Consiglio dei Ministri. Chi vi partecipa non può far finta di non essere al tavolo dove la decisione è stata presa. Giorgetti in particolare recita sempre la parte della scimmietta che non vede, non sente, non parla. Ma che ci va a fare al Consiglio dei Ministri se poi si dissocia da quello che ha votato? E Tajani che racconta di non essere stato presente al monento della discussione? Il Consiglio dei Ministri non è una taverna dove ci si assenta quando si discute un provvedimento importante.

Le banche sono istituzioni finanziarie con un'alta leva finanziaria: per ogni euro di capitale possono esporsi per oltre 10 euro di attivi patrimoniali. In sostanza quando le banche hanno un euro in più di capitale grazie agli utili realizzati possono erogare 10 euro in più per i prestiti alle imprese o possono acquistare titoli del debito pubblico. Queste sono le due attività principali delle banche. Andando a colpirle, il governo si infligge un duplice danno. Inasprisce il credit crunch che già affligge le imprese e riduce la capacità delle banche di sottoscrivere le nuove emissioni di titoli di stato.

Invece avrebbe fatto molto comodo alle banche avere una patrimonializzazione più robusta. Idem per quello che riguarda gli acquisti di debito pubblico italiano perché una cospicua parte del debito emesso dal governo italiano finisce in pancia alle banche e in un momento in cui la Banca Centrale Europea ha smesso di acquistare titoli di Stato dei paesi membri e in prospettiva dovrà cominciare a vendere i titoli del debito pubblico italiano che ha in pancia avrebbe fatto molto comodo un sistema bancario con le risorse per assorbire una parte di queste emissioni che non vengono parcheggiate più nei forzieri della Banca Centrale Europea a Francoforte.



Morale della favola: indebolendo la patrimonializzazione delle banche il governo si è sparato un bel colpo di bazooka in mezzo alle gambe. Oltretutto dal punto di vista della reputazione all'estero il governo certifica la propria insipienza: si alza un bel mattino e decide espropri, senza preoccuparsi delle conseguenze gravissime per gli interessi del Paese, quindi dando la sensazione di essere un'accozzaglia di tafazzisti compulsivi. Pertanto la misura demenziale rischia di far deragliare il fragile equilibrio finanziario del governo italiano, incapace di gestire il PNRR, alle prese con un debito insostenibile da rifinanziare a tassi più alti mentre la crescita del Pil nel secondo trimestre è già tristemente negativa.

5 ago 2023

Quante delle nostre previsioni per il 2023 si sono già avverate?



A gennaio del 2023 con Alberto Forchielli ci eravamo avventurati in una serie di previsioni sia in campo economico che in campo politico. Adesso possiamo tracciare un primo bilancio perché alcune previsioni si sono avverate, mentre altre rimangono in sospeso. Come spoiler vi diciamo che sulle vicissitudini giudiziarie di Trump siamo stati troppo ottimisti (dal punto di vista dell'ex presidente repubblicano). Sulle altre il record è molto più lusinghiero. Ad esempio la Cina non ha invaso Taiwan dopo tutto. D'accordo, questa era facile, però molte altre non lo erano, ad esempio la previsione sull'inflazione in calo.



3 gen 2023

La Rottamazione del Reddito di Cittadinanza



La Presidente del Consiglio Meloni aveva difeso convintamente sia a "Porta a Porta" che nella conferenza stampa di fine anno la riforma del Reddito di Cittadinanza inserita nella legge di bilancio per il 2023. Però dalle intenzioni ai fatti il percorso resta lungo, tortuoso e insidioso. 

Nell'iter di approvazione della legge finanziaria i deputati della maggioranza hanno commesso errori marchiani. In particolare volevano togliere il sussidio a chi avesse rifiutato una qualsiasi offerta di lavoro, non solo quelle definite "congrue" dalla legge del governo giallo-verde che ha istituito il Reddito di Cittadinanza.



 

Per essere considerata congrua, l'offerta di lavoro deve essere in linea con le competenze e le esperienze lavorative del beneficiario del reddito di cittadinanza, deve avere una retribuzione adeguata e deve essere conforme alle norme sulla sicurezza sul lavoro.

Il governo voleva fare piazza pulita di questo requisito, ma l'emendamento presentato da Maurizio Lupi (ex ministro e sicuramente non un novizio del Parlamento) a riguardo conteneva una svista imbarazzante: di fatto un rimando ad un'altra norma il cui effetto era di vanificare la stretta sui percettori del sussidio. 

Insomma, a dispetto delle intenzioni a tutt'oggi il Reddito di Cittadinanza fluttua ancora in un limbo giuridico. Il governo promette di rottamare questo gigantesco voto di scambio, difeso a spada tratta da Conte e dal PD, ma il percorso rimane avvolto nelle nebbie. 

Gli occupabili

Un altro mantra del governo riguarda gli occupabili, cioè chi è in grado di lavorare perché non affetto da invalidità o malattie. Anche su questo si è scatenata una diatriba politica, perché grillini ed estremisti anticapitalisti rifiutano una tale caratterizzazione. I pasdaran del parassitismo sostengono che se uno non trova il lavoro dei suoi sogni sotto casa e per di più pagato profumatamente, non può essere costretto a mantenersi. Ha diritto a pretendere il mantenimento perpetuo sottraendo risorse a chi invece si è rimboccato le maniche e paga le tasse, peraltro in un paese dove la spesa pubblica è già da decenni fuori controllo.

Invece va ristabilito il principio che non è accettabile un sostegno a tempo indefinito. Ad esempio la durata del sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti può variare da un minimo di 26 settimane a un massimo di 39 settimane, a seconda dello Stato. In momenti di grave crisi economica o di emergenza (come durante la pandemia), il governo può estendere la durata ma solo per un periodo limitato.

In Germania la durata del sussidio di disoccupazione può variare da un minimo di 12 mesi a un massimo di 24 mesi. Tuttavia, se il lavoratore è prossimo al pensionamento o ha superato i 55 anni, il sussidio di disoccupazione può essere erogato per un periodo di tempo più lungo.

Per ricevere il sussidio di disoccupazione, il lavoratore deve essere stato licenziato senza giusta causa e deve attivamente cercare un nuovo lavoro. Inoltre, deve essere iscritto all'Agenzia per l'impiego (che funziona molto meglio dei navigator) e partecipare a corsi di formazione o di orientamento professionale. Sarebbe bene tenere a mente questi criteri anche in Italia. 

Infine oltre al Reddito di Cittadinanza andrebbero rottamate in Italia i corsi di formazione professionale regionali e i Centri per l'Impiego. Il settore privato può benissimo assolvere queste funzioni senza avere burocrati neghittosi tra i piedi.


17 lug 2022

Il caleidoscopio degli sciacalli che si contendono i brandelli dell'Italia

con draghi se ne va l'unico presidente del consiglio dai tempi di De Gasperi (che infatti era di formazione culturale e politica austro-ungarica e non italiana) di cui non dovevamo vergognarsi. Mafiosi, corrotti, tenutari di clientele, organizzatori di bunga bunga erano il meglio che la classe politica (scelya dall'elettorato più analfabeta, furbastro e cialtrone dell'Occidente) poteva offrire.



La classe politica che si sta suicidando, trascinando il paese nel baratro della bancarotta rappresenta quasi perfettamente la fibra morale e intellettuale chi li elegge: milioni di nullità parassiti e protestastarie, sciacalli senza arte nè parte, decisi ad accaparrarsi il loro brandello di cadavere.

Per tracciare i contorni di questo magma ribollente di umori confusamente ostili a tutto e' interessante guardare questo video dove vengono profilate le tipologie di elettori, dai vittimisti agli illuminati in un caleidoscopio che travalica i soliti confini di destra e sinistra.

L'esito di questo avvitamento sarà una bancarotta. Senza bonus, interventi straordinari, elemosine, sussidi, contributi a fondo perduto, pagamenti di bollette a carico del prossimo. Dovrebbero pagare il conto i parassiti di oggi, non i figli e nipoti, il prezzo delle loro scelte ignobili. Invece il disastro ricadrà sulle future generazioni a cui verrà inviato anche il conto del funerale dei loro sciagurati genitori.

16 lug 2022

I Grullini, ovvero le Mine Stravaganti

La realtà non fa sconti a chi si illude di poterla ignorare. Le mine stravaganti delle politica italiana che hanno già inferto danni irreparabili a questo disgraziato paese, dal Reddito di Cittadinanza, ai ferrei lockdown durante l'epidemia di Covid sono di nuovo deflagrate. Conte e la sua ciurma di personaggi improbabili ebbri di revanscismo straccione sono stati aizzati a kanciare una ennesima sfida al buonsenso nella speranza di recuperare consensi tra le grandi masse di analfabeti frustrati convinti di essere vittime di complotti galattici e non della loro idiozia.



Ma questo ennesimo salto mortale logico e' destinato a finire con una brutale schienata sul duro cemento dei conti pubblici. Non è possibile continuare a pagare stipendi e pensioni (e tantomeno il Reddito di Parassitanza) se viene meno la benevolenza degli investitori internazionali che devono rifinanziare il debito pubblico italiano. E non saranno certo i funzionari dell'Ambasciata Russa in Italia (o altrove) a poter staccare i cospicui assegni ogni mese per riempire le greppie delle clientele populiste. E tantomeno sarà il Chihuahua di Putin, quel Medvedev che abbaiando su Telegram si attribuisce il merito della defenestrazione di Draghi dopo quella di Boris Johnson.

Anche dopo la guerra la Russia rimarrà un paria per i paesi occidentali e l'appoggio della Cina non basterà a sfamare la popolazione. I cinesi del resto sono meno ingenui degli occidentali: ogni boccone di pane indispensabile lo faranno pagare a caro prezzo, chiunque occupi il Cremlino.

1 lug 2022

Il Funerale del Fronte Popolar-Populista

Il caldo africano di questi giorni sembra tracimare nella politica rendendola addirittura incandescente

Mentre Draghi mieteva successi a livello internazionale nel vertici del G7 in Germania e della Nato a Madrid, a Roma andava in scena l'ennesimo psicodramma grullino: secondo pettegolezzi da fantesche di infima cucina, diffusi ad arte dai mestatori di professione, Draghi avrebbe chiesto a Grillo di sbarazzarsi di Conte alla guida del Mo-vi-mento, ridimensionato da 5 Stelle a 2 Stelle e Mezzo.



Ovviamente, il Presidente del Consiglio in conferenza stampa ha smentito categoricamente i pettegolezzi invitando i mestatori (che asseriscono di avere riscontri oggettivi) a tirare fuori queste fantomatiche prove del "gombloddo" contro l'Avvocato dalla candida pochette. In definitiva Conte e suoi pretoriani sono stati ancora una volta derisi e sbeffeggiati in pubblico.

Il disfacimento del Mo-vi-mento trascina con sé il cosiddetto Campo Largo vagheggiato da Letta sulla scia della strategia di Zingaretti e Bettini. Dal Campo Largo al Campo Minato il passo è breve, soprattutto dopo le elezioni amministrative che hanno sancito il collasso dei voti grillini. Le spoglie del Fronte Popolar-Populista tra Letta e Conte giacciono esanimi tra Pomigliano e Volturara in attesa del funerale.

La legge elettorale


Per il rebus delle alleanze il passaggio chiave sarà la nuova legge elettorale, che in molti vorrebbero proporzionale, in modo da non dover essere costretti ad allearsi prima del voto. Infatti la parcellizazione delle forze politiche spinge per la riforma in senso proporzionale con uno sbarramento abbastanza basso tra il 3 e il 5%.

Ma la rivoluione copernicana nella politica italiana potrebbe imprimerla solo Mario Draghi in persona, decidendo di capeggiare un nuovo partito che possa rottamare le attuali coalizioni e portare in Parlamento una classe di politici decisi a riformare l'Italia come un rullo compressore.

Inoltre la stagione delle vacche obese sta per finire, insieme al supporto incondizionato della BCE al debito pubblico italiano. Dall'anno prossimo torna l'austerità: quindi bonus, sussidi e altre meraviglie clientelari atte a comprare voti si eclisseranno e i debiti andranno ripagati in moneta sonante. Quella nel vostro borsellino, per essere precisi. 

3 ago 2021

Il Movimento Draghi prende quota mentre i Ca....voli sono sempre più (Pal)amari





In un evento al Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta, il ministro Brunetta ha parlato di un Movimento Draghi che potrebbe scompaginare l'attuale offerta politica. E' la prima volta che un autorevole esponente politico nazionale ventila in pubblico una simile ipotesi.

Brunetta lo spiega con inusuale franchezza «Se l'attuale presidente del Consiglio avrà successo nulla sarà più come prima. Non solo cambia l'Italia, ma cambia anche la politica, non ci saranno più centrodestra e centrosinistra così come li abbiamo conosciuti fino ad oggi. E sarà un'Italia migliore, più trasparente e più giusta».

Il momento non è casuale. Con l'inizio del semestre bianco il Parlamento non può essere sciolto fino all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica e quindi c'è abbastanza tempo per organizzare discretamente le strutture operative sul territorio. Nel frattempo il governo ha incassato il voto di fiducia alla Camera (per il Senato se ne parlera' a settembre) sulla riforma della riforma Bonafede. Ennesimo esempio di occasione mancata per affrontare il disastro del sistema giudiziario italiano. Sarebbe necessario una totale riforma dei codici di procedura civile e soprattutto penale alla luce dello scandalo Palamara di cui i media (soprattutto quelli che vivono di collusioni con le Procure) evitano accuratamente di parlare.



Luca Palamara è stato per lunghi anni uno dei vertici del "Sistema", vale a dire la ragnatela di interessi che si spartivano poteri e cariche nella Magistratura italiana. Poi attraverso un trojan inserito nel suo smartphone, sono stati messi in piazza alcuni (ma non tutti) i suoi segreti inconfessabili. Cacciato dalla magistratura per insabbiare lo scandalo senza arrecare danni ulteriori al "Sistema" il reietto ha rivelato come hanno fatto carriera i più potenti giudici della Penisola. Nel libro-intervista con Alessandro Sallusti ha descritto in modo puntale i meccanismi decennali che hanno portato alla degenerazione del "Sistema" (da cui il titolo del volume) a partire dalla fondazione di Magistratura Democratica nel lontano 1964.

Un racconto agghiacciante di malversazioni, ricatti incrociati, manovre di palazzo e di postribolo, inchieste pilotate, indagini farlocche, sentenze politiche, colpi bassi su commissione ad avversari con l'attiva complicità dei media, e tanto lerciume da riempire una discarica di rifiuti tossici.

31 gen 2021

Per la Partita della Vita Serve un Fuoriclasse: Mario Draghi






Che la politica italiana sia una combinazione caotica di bizzaria, grottesco e ridicolo lo testimonia un fatto sotto gli occhi di tutti in questi giorni. Il Presidente Mattarella conferisce un "mandato esplorativo", che a norma di Costituzione non esiste e quindi costituisce una forzatura delle regole fondamentali (anche se e' una prassi consolidata da tempo). Ma anche volendo ignorare le forme, che pero' nell'esercizio dei poteri costituzionali sono sostanza, la figura che riceve il mandato dovrebbe comunque cercare di formare una maggioranza parlamentare che sostenga un governo da lui stesso presieduto (in quanto Presidente del Consiglio incaricato).



Invece a Roberto Fico Mattarella ha conferito un mandato affinche' costui, in qualita' di Presidente della Camera (un ruolo apicale nel potere legislativo che dovrebbe essere rigorosamente separato dall'esecutivo), metta insieme una maggioranza che sostenga il governo presieduto dal Presidente del Consiglio dimissionario.

Perche' Mattarella non abbia incaricato direttamente Conte e' un mistero. Questi minuetti per interposta persona, sono una squallida sceneggiata per non ammettere una verita' incontrovertibile: Conte ha accumulato una serie impressionante di fallimenti e bisogna sostituirlo con Draghi prima che l'Italia vada in bancarotta.