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16 lug 2022
I Grullini, ovvero le Mine Stravaganti
La realtà non fa sconti a chi si illude di poterla ignorare. Le mine stravaganti delle politica italiana che hanno già inferto danni irreparabili a questo disgraziato paese, dal Reddito di Cittadinanza, ai ferrei lockdown durante l'epidemia di Covid sono di nuovo deflagrate.
Conte e la sua ciurma di personaggi improbabili ebbri di revanscismo straccione sono stati aizzati a kanciare una ennesima sfida al buonsenso nella speranza di recuperare consensi tra le grandi masse di analfabeti frustrati convinti di essere vittime di complotti galattici e non della loro idiozia.
Ma questo ennesimo salto mortale logico e' destinato a finire con una brutale schienata sul duro cemento dei conti pubblici. Non è possibile continuare a pagare stipendi e pensioni (e tantomeno il Reddito di Parassitanza) se viene meno la benevolenza degli investitori internazionali che devono rifinanziare il debito pubblico italiano. E non saranno certo i funzionari dell'Ambasciata Russa in Italia (o altrove) a poter staccare i cospicui assegni ogni mese per riempire le greppie delle clientele populiste. E tantomeno sarà il Chihuahua di Putin, quel Medvedev che abbaiando su Telegram si attribuisce il merito della defenestrazione di Draghi dopo quella di Boris Johnson.
Anche dopo la guerra la Russia rimarrà un paria per i paesi occidentali e l'appoggio della Cina non basterà a sfamare la popolazione. I cinesi del resto sono meno ingenui degli occidentali: ogni boccone di pane indispensabile lo faranno pagare a caro prezzo, chiunque occupi il Cremlino.
Ma questo ennesimo salto mortale logico e' destinato a finire con una brutale schienata sul duro cemento dei conti pubblici. Non è possibile continuare a pagare stipendi e pensioni (e tantomeno il Reddito di Parassitanza) se viene meno la benevolenza degli investitori internazionali che devono rifinanziare il debito pubblico italiano. E non saranno certo i funzionari dell'Ambasciata Russa in Italia (o altrove) a poter staccare i cospicui assegni ogni mese per riempire le greppie delle clientele populiste. E tantomeno sarà il Chihuahua di Putin, quel Medvedev che abbaiando su Telegram si attribuisce il merito della defenestrazione di Draghi dopo quella di Boris Johnson.
Anche dopo la guerra la Russia rimarrà un paria per i paesi occidentali e l'appoggio della Cina non basterà a sfamare la popolazione. I cinesi del resto sono meno ingenui degli occidentali: ogni boccone di pane indispensabile lo faranno pagare a caro prezzo, chiunque occupi il Cremlino.
6 mar 2022
Tra i due litiganti in Ucraina la Cina gode?
Ma davvero la Cina puà essere considerato un alleato affidabile della Russia contro l'Occidente? La Cina si rifornisce dall'Ucraina di grano, di tecnologia militare, di materie prime e vi investe cospicui capitali che non amerebbe vedere in fumo. Anche astraendosi dai rapporti di amicizia tra i due paesi, alla leadership comunista l'invasione dell'Ucraina provoca problemi molto spinosi, perché il cataclisma geopolitico innescato dalla guerra, rischia di travolgere i fondamenti dell'economia cinese.
La Cina media tra i due litinganti
La Cina non può permettersi di rinunciare ai rapporti commerciali, finanziari e tecnologici con l'Occidente e vuole diventare un partner essenziale nella transizione ecologica. Inoltre il ricompattamento dell'Occidente e della Nato peserà moltissimo nelle decisioni sulla possibile invasione di Taiwan già piuttosto incerta dopo il lancio di Aukus.
In sostanza, tra i due litiganti in Ucraina, la Cina non gode troppo. Per questo motivo ha lanciato una frenetica attività diplomatica per mediare tra Putin e Zelensky con l'approvazione anche di Biden.
Nel frattempo Xi Jinping si è allineato alle sanzioni occidentali senza troppe esitazioni. Alla lunga questo conta più di mille parole.
5 dic 2021
Insalata Bielorussa
Dopo aver ordinato al suo tirapiedi bielorusso di utilizzare i profughi, raccolti in giro per il mondo, come arma di pressione politica contro l'Europa, Putin ha rivolto le sue mire sull'Ucraina, sua ossessione da quando è salito al potere.
Secondo l'intelligence Nato, che ha imbeccato la Bild e il Washington Post, l'esercito russo avrebbe un piano per un'invasione dell'Ucraina riportato nel grafico in basso. I russi pianificherebbero un attacco "da sud, da est e da nord, e in uno scenario 'massimale' di portare 2/3 dell'Ucraina sotto il controllo della Russia". "Addirittura la città di Kiev potrebbe finire nel mirino di Putin", è il timore degli esperti secondo il quotidiano tedesco. L'attacco partirebbe tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio se il Cremlino si sentisse sufficientemente forte. Da settimane la Russia sta ammassando decine di migliaia di truppe (si dice fino a 175mila uomini), oltre a carri armati e altro materiale bellico al confine ucraino, come rivelano le foto satellitari. Probabilmente Putin, come nel suo stile, sta verificando fin dove può spingersi il suo avventurismo revanscista. La gestione economica e quella sanitaria hanno alimentato il malcontento interno e quindi il vecchio colonnello del KGB sente un disperato bisogno di risollevare la sua popolarità riattizzando il nazionalismo dei suoi compatrioti.
Gli Usa fino a pochi giorni fa avevano minimizzato la "minaccia di invasione" dalla Russia. "Lo stiamo osservando molto da vicino", aveva affermato in una conferenza stampa martedì scorso il portavoce del Pentagono Kirby, aggiungendo: "Non prevediamo alcun intervento militare degli Stati Uniti in questo conflitto". Come abbiamo descritto in precedenza, le variazioni sul tema "stiamo monitorando la situazione" da parte del Pentagono non suggeriscono che i generali siano davvero convinti che un assalto militare all'Ucraina sia imminente.
Tuttavia gli Usa da tempo riforniscono di armi l'Ucraina, il che ovviamente significa sventolare un drappo rosso di fronte all'autocrate del Cremlino.
Sia come sia, secondo la CNN il presidente Biden, si sta "coordinando" con i suoi alleati in Europa per rendere «molto difficile» alla Russia il proposito di attaccare l'Ucraina. "Sto organizzando quella che ritengo essere la serie di iniziative più completa e significativa per rendere molto, molto difficile a Putin andare avanti e fare ciò che le persone sono preoccupate che faccia", ha dichiarato Biden di fronte ai corrispondenti dalla Casa Bianca.
I toni sono in linea con lo stile Sleepy Joe (in picchiata nei sondaggi), visto che nemmeno con un erculeo sforzo di fantasia si possono interpretare come una dichiarazione di fuoco di fronte alle manovre provocatorie di Putin. Anzi per stemperare la tensione Biden e Putin si sono parlati in video conferenza. Ovviamente non c'è stato alcun progresso nemmeno sul piano formale. Che bastino ad ammansire Putin un po' di chiacchiere vacue profferite da un inquilino della Csa Bianca debole, incapace e screditato lo prevedono in pochi.
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