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15 mar 2024

I nuovi microchip sconvolgeranno economia e geopolitica

La gara tra Usa e Cina per la supremazia economica e militare si sta intensificando. I progressi per produrre microchip sempre più minuscoli sono arrivati quasi ai limiti fisici. Il settore sta per subire una rivoluzione, un salto quantico, che si trasmetterà a tutto il sistema economico e alle capacità militari delle maggiori potenze.

Gli Usa che sembravano sulla difensiva di fronte alla sicumera della Cina hanno recuperato la testa del gruppo e dopo aver imposto sanzioni sull'esportazioni di tecnologia verso la Cina stanno ampliando il divario. In sintesi è evidente che con il progressivo irrigidirsi delle sanzioni e del loro enforcement, la #Cina avrà forti difficoltà a reggere la competizione.



E' una sfida straordinaria dagli esiti imprevedibili perché si intreccia con gli sviluppi della Intelligenza Artificiale per la quale occorreranno capacità di calcolo gigantesche. Sam Altman CEO di OpenAI, sta cercando di raccogliere 7 trilioni di dollari a livello mondiale per costruire capacità produttiva tale da sfruttare appieno le capacità dell'IA generativa.

E' una cifra tre volte superiore al Pil dell'Italia e tale paragone mette a nudo come purtroppo in Europa, a parte qualche nicchia, la desertificazione innovativa è desolante da almeno venti anni.

2 dic 2023

Kissinger: Per l'ardua sentenza non attendiamo i posteri

Kissinger è stato uno dei protagonisti della fase più complessa della Guerra Fredda, quando l'Occidente doveva fronteggiare le minacce esterne e soprattutto la Quinta Colonna dell'URSS nell'accademia, nei media e nei partiti politici che in Europa erano apertamente ostili alla società aperta e infiltrati da agenti del Cremlino.

Il suo più grande successo fu la diplomazia del ping pong che riaprì le relazioni con la Cina, sottraendola all'abbraccio dell'URSS. Il suo peggior fiasco fu il trattato di pace con il Vietnam che portò alla peggiore umiliazione che gli USA abbiano mai subìto in campo militare. A Kissinger dalla sinistra vengono imputate le peggiori nefandezze, a cominciare dal golpe di Pinochet in Cile, ma in realtà Kissinger dovette plasmare il corso della diplomazia americana in un momento caotico e con il prestigio globale degli USA nel suo momento peggiore.



La sua figura per molti aspetti è sopravvalutata se guardiamo ai risultati, ma essere stato l'oggetto di odio virulento e altrettanto intenso prestigio lo hanno reso una figura iconica, quasi unica tra i grandi diplomatici. Ma a voler essere franchi il suo amico George Schultz fu un Segretario di Stato molto più efficace e uno statista a tutto tondo (in politica ed in economia) di gran lunga più illustre e di maggiore esperienza. Ma Kissinger ha mantenuto comunque un ruolo pubblico fino alla fine dei suoi giorni.

Due anni fa aveva pubblicato un libro sui pericoli dell'Intelligenza Artificiale con l'ex CEO di Google Eric Schmidt e Daniel Huttenlocher, il Dean dello Schwarzman College of Computing del mitico MIT. Il libro sostiene che i sistemi di intelligenza artificiale sono diventati così potenti, così intrusivamente integrati nelle attività quotidiane e così imprevedibili che, senza una certa lungimiranza e gestione, le "trasformazioni epocali" che produrranno potrebbero mandare la storia umana in una direzione pericolosa. Durante la pandemia Kissinger era intervenuto nel dibattito pubblico con autorevolezza affermando che la pandemia gli aveva riportato alla memoria la sua esperienza di giovane soldato durante la Seconda Guerra Mondiale quando il pericolo incombeva e colpiva in modo casuale. Notando che il coronavirus stava affligendo l'umanità su una scala e un'intensità senza precedenti, preconizzò senza mezzi termini: "L'unità e la prosperità delle nazioni si basano sulla convinzione che le istituzioni statali possano prevedere i disastri, prevenirne gli effetti e ripristinare la stabilità". "E quando la pandemia di coronavirus finirà, molte istituzioni pubbliche saranno viste come fallimenti."

Sull'invasione dell'Ucraina Kissinger aveva inizialmente invitato a negoziare con Putin, ma dopo qualche mese si era ricreduto di fronte alla barbarie dell'esercito e dei mercenari russi. Sulla Kissinger sta scrivendo il terzo volume della sua biografia Niall Ferguson, che probabilmente sarà il suggello definitvo sulla sua figura.

#TikTok, un subdolo strumento della guerra ibrida cinese


Nel mio libro, Il Furto del MIllennio, un intero capitolo è dedicato alla guerra ibrida che la Cina ha ingaggiato contro l'Occidente servendosi, oltre agli strumenti tradizionali, anche dei social network.

Anzi il regime comunista cinese ha creato un social network, TikTok, proprio per acquisire dati sulla popolazione dei paesi occidentali e manipolare l'opinione pubblica sui temi di stretta attualità. E' urgente vietare l'uso di TikTok, come hanno iniziato a fare negli USA, per evitare che la Cina continui ad utilizzare questo subdolo strumento per la pesca a strascico di idiozia attraverso sistemi di intelligenza artificiale che confezionano messaggi ottimizzati con la profilazione degli utenti.

Peraltro TikTok non è ancora pienamente conforme alle nuove regole che l'Unione Europea sta per introdurre al fine di disciplinare i contenuti dei social, secondo i risultati di un test condotto dall'organo di verifica delle regolamentazioni. Quindi è un motivo ulteriore per bandire l'uso di TikTok se non si adegua alle disposizioni europee. E' arrivato il momento di dare una risposta brutale alla svolta maoista impressa alla Cina da Xi Jinping, l'autocrate che, con il terzo mandato da Segretario del Partito Comunista Cinese e Presidente della Repubblica Popolare, sta instaurando un nuovo culto della personalità nel regime comunista.

A questa emergenza avevamo dedicato una puntata di Inglorious Globastards che purtroppo è ancora drammaticamente attuale


15 dic 2022

Qatargate, micro-punta dell'iceberg della macro-corruzione


L'inchiesta della magistratura belga sulla presunta corruzione dei parlamentari europei da parte di Qatar e Marocco solleva parecchie domande. Innanzitutto ancora non è chiaro quale sia lo scopo che si ripromettevano i corruttori. Difficile che riguardasse solo l'esenzione dal visto per i cittadini qatarini. Quell'esenzione beneficia più l'Unione Europea (e in particolare il settore turistico italiano) che il Qatar.

Inoltre il Qatar è uno dei paesi più importanti al mondo per la produzione di gas, quindi al momento è di importanza cruciale per gli approvvigionamenti energetici dell'Europa. L'inchiostro è ancora fresco su un accordo della durata di 15 anni tra Qatar e Germania per la fornitura di gas. Il governo qatarino può formulare qualsiasi richiesta ai governi europei. Verrebbe probabilmente esaudita senza troppi patemi. E sono i governi, non il Parlamento Europeo ad avere il potere decisionale.

Quindi i sacchi di contante sequestrati dalla magistratura belga potrebbero essere parte di una campagna di pubbliche relazioni volte a migliorare l'immagine del Qatar che non è esattamente un esempio virtuoso sui diritti umani e dei lavoratori. Ma allora sarebbe stato più utile pagare giornalisti, editori di giornali o televisioni tramite agenzie di PR.Si tratterebbe di una micro-punta dell'iceberg.



Il vero pericolo proviene da Cina e Russia


Il vero pericolo su cui questa inchiesta accende i riflettori, non è tanto l'influenza di paesi piccoli e marginali come Qatar e Marocco. I canali corruttivi potrebbero essere stati utilizzati da potenze, come Cina e Russia, che non si limitano a pagare poche centinaia di migliaia di euro a figure marginali in un'istituzione con scarsi poteri come il Parlamento UE. Sono paesi che hanno mezzi di pressione e capacità di influenzare le opinioni pubbliche di gran lunga più efficaci e che possono mettere in atto la macro-corruzione.

Negli anni sono state documentate centinaia di operazioni cinesi e russe mirate a destabilizzare i paesi democratici. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. In Europa i tentacoli del regime comunista di Pechino si sono estesi su aziende e infrastrutture mentre addirittura sul territorio europeo sono state aperte stazioni di polizia cinesi che svolgono operazioni di intelligence e di repressione del dissenso. E solleva parecchi interrogativi anche la fretta con cui l'Unione Europea ha deciso senza un dibattito e senza uno straccio di piano di fissare obiettivi irrealistici sulla cosiddetta transizione ecologica, esempio preclareo di tafazzismo.

La Russia dal canto suo negli anni è assurta al ruolo di massimo fornitore di gas per l'Europa acquisendo un potere di ricatto senza precedenti. Questa situazione è stata creata grazie alla complicità governi e politici europei che hanno un nome e un cognome. E che adesso fischiettano o si indignano per il Qatargate.

Infine una piccola chiosa sulla superiorità morale della sinistra italiana. Il perno del Qatargate sono politici e portaborse del Belpaese con importanti posizioni nelle varie formazioni partitiche in cui si scompone il variegato mondo progressista. I leader di questi partiti e partitini hanno rotto un lungo e imbararazzato silenzio per affettare tutta la loro indignazione e addirittura, con sprezzo del ridicolo e dell'intelligenza umana, di volersi costituire parte civile. Ma i soldi con cui vengono pagate strutture e campagne elettorali milionarie da dove provengono?

17 ago 2022

Perché i microchip provocano l'inflazione?

L'inflazione che sta attanagliando il mondo dipende in buona parte dalla difficoltà di adeguamento di alcuni segmenti della produzione di microchip alla domanda. Contro intuitivamente, si tratta proprio del segmento meno avanzato, cioè quello che produce microchip da pochi euro o da poche decine di euro che vengono utilizzati per dispositivi come ascensori, elettrodomestici, autoveicoli, macchine fotografiche, elettronica di consumo eccetera.



I margini di profitto per questi prodotti sono esigui quindi i grandi produttori sono restii a investire in nuove fabbriche.

Il guazzabuglio

Insomma un guazzabuglio a cui stranamente non si riesce a porre rimedio. Tipicamente quando in un settore sono necessari investimenti cospicui per adeguare l'offerta alla domanda, l'impresa che dispone della tecnologia chiede ai clienti di stipulare contratti di lungo periodo (offtake contracts) in modo da garantire un ritorno minimo adeguato. In altri termini se esiste un gap di produzione, chi lo colma deve ottenere una ragionevole certezza di rientrare dall'investimento.

Se ciò comporta un aggiustamento dei prezzi purtroppo è un fatto che in un'economia di mercato succede tutti i giorni: in alcuni punti della filiera produttiva i prezzi vengono rivisti perché le condizioni economiche cambiano. L'aggiustamento dei prezzi consente di ottimizzare le risorse in ciascun comparto produttivo. Questo meccanismo nel settore dei microchip però questo meccanismo di aggiustamento non è scattato per una serie di fattori.

Spesso i macchinari non si trovano più perché si tratta di tecnologie ormai abbandonate. I produttori di impianti talora non sono più in attività. I tecnici e gli ingegneri che li gestiscono vanno in pensione e non si trovano i sostituti. Le banche respingono le richieste di finanziare capacità produttiva addizionale per produzioni giudicate obsolete. 

Il video spiega in dettaglio i motivi degli ostacoli e il loro legame con le dinamiche inflattive.

10 ago 2022

Le bufale sui social mascherano i fallimenti di Putin e Xi Jinping

Migliaia di bot (vergognosamente messi a disposizione degli autocrati da Facebook e Twitter) rilanciano la propaganda dei dittatori di Cina e Russia per sversarle sulle menti credule. 

Notizie inventate di sana pianta su microchip di ultima generazione, missili ipersonici, sistema di armi mirabolanti fanno il giro del mondo. A cotali bojate abboccano, inghiottendo anche l'amo, le superlative menti della geopolitica da salotto e da talk show berlusconiani, oltre ai "giornalisti", eterni bamboccioni, pagati 10 euro a pezzo. 

La geopolitica da ombrellone

Personaggi che fino a ieri confondevano i chip con i versi dei passeri, discettano degli straordinari progressi della Cina o delle avanzate dell'Armata Russa su tutti i fronti della galassia e le zone limitrofe.

Il mondo però, ahi loro, è sostanzialmente più complicato. Ad esempio, ammettiamo pure che la Cina fosse riuscita a produrre microchip da 7 nanometri come annunciato urbi et orbi. Chiunque abbia qualche nozione, anche approssimativa, sulla complessità della filiera produttiva, sa benissimo che ciò non implica la sostituzione delle importazioni di semiconduttori da Taiwan.

Veduta di Shanghai


I missili ipersonici, di cui si vanta periodicamente Putin nella sua follia da zar con lo scolapasta in testa, come abbiamo più volte spiegato, esistono da decenni e non assicurano alcuna superiorità militare al regime mafioso instaurato dal KGB.

Le manovre cinesi al largo di Taiwan sono la reazione rabbiosa di un regime che ha perso consenso e forza propulsiva, ma dal punto di vista pratico certificano l'impotenza di un esercito arretrato e privo di esperienza sul campo.

L'invasione nei sogni bagnati

I cinesi dispongono al momento di 40mila marines, cioè truppe scelte da sbarco, e non abbastanza scafi per trasportarli tutti. Taiwan può contare fino ad un milione di riservisti oltre a circa 200mila soldati già pronti per difendere l'isola. Quindi un'invasione al momento è impensabile. 

Ma se il regime comunista si intestardisse nella sua follia revanscista, al blocco di Taiwan l'Occidente potrebbe reagire con il blocco dello Stretto di Malacca, dove passa la maggior parte dell'import - export cinese e che quindi per l'economia riveste un'importanza vitale.

Per non parlare delle sanzioni che al momento stanno riportando la Russia, prima ai tempi dell'URSS, e poi a quelli delle anime morte dei servi della gleba. E potrebbero riportare la Cina alle carestie che causarono la morte di milioni di individui durante il maoismo.

18 giu 2022

Cornuti e vaccinati: il Covid in Cina



L'attenzione dei media italiani sulla Cina negli ultimi mesi è svanita, un po' per lo spazio dedicato all'invasione dell'Ucraina, ma anche perché le notizie dal paese dove è iniziata la pandemia, non sono gradite al milieu intellettualoide che inneggia ai dittatori di ogni risma e colore.

Il governo di Pechino aveva pomposamente proclamato la completa eradicazione del Covid dalle sue lande grazie alla politica "zero-Covid" e aveva magnificato gli effetti del vaccino autarchico (probabilmente sviluppato rubando informazioni alle aziende farmaceutiche occidentali). Invece i laboratori cinesi non sono stati in grado nemmeno di copiare le formule e i processi: di conseguenza il vaccino inoculato a centinaia di milioni di persone si è rivelato un intruglio largamente inefficace.


Da Zero Covid ai lazzaretti

Da quando a febbraio la pandemia ha ripreso vigore decine di milioni di persone sono state costrette a subire un ferreo lockdown (il caso di Shanghai è il più famoso) e che ancora oggi perdura in metropoli sconfinate come Tianjin. Le restrizioni sono state sconvolgenti mentre i positivi sono stati internati in lazzaretti insalubri (ad esempio allestiti alla Fiera di Shanghai) dove il vero pericolo era il colera, non il Covid.

La clamorosa balla secondo cui le dittature sarebbero più efficienti delle democrazie nel gestire le emergenze e fornire soluzioni adeguate, è stata ancora una volta sbugiardata dagli eventi. I propagandisti delle autocrazie dovrebbero quindi finire nella cloaca della Storia. Purtroppo in Italia il terreno per la semina delle balle è sempre fertile e ben concimato dal letame ideologico sparso a piene mani dagli URSSini e dai Caciari.

2 giu 2022

Biden lancia la sfida a Xi Jinping su Taiwan

Biden ha mandato in frantumi 50 anni diplomazia estremamente accondiscendente (se non addirittura prona) verso la Cina, inaugurata da Kissinger e Nixon in funzione anti-sovietica. Promettendo un aiuto militare a Taiwan in caso di attacco dalla Repubblica Popolare, l'America avverte in termini brutali la potenza rivale di non avere alcuna remora a iniziare una nuova Guerra Fredda. E nemmeno una guerra calda, anzi incandescente. 

Per quanto poi dignitari dell'Amministrazione USA abbiano cercato di smussare l'impatto della dichiarazione del Presidente, asserendo che la politica della cosiddetta "ambiguità strategica" non sia cambiata, i cocci del Vaso di Pandora geopolitico non potranno essere rimessi insieme.


Un tema urticante

Il tema non poteva essere più urticante per i vertici della nomenklatura cinese. Da sempre Pechino ha assegnato alla riunificazione con l'isola dove si rifugiarono le truppe nazionaliste del Kuomintang una priorità degna di miglior causa. 

Xi Jinping ha più volte dichiarato in pubblico che intende riportare Taiwan (che è diventata la superpotenza dei microchip)  sotto il dominio della madrepatria (con le buone o con le cattive) entro il centenario della fondazione Repubblica Popolare Cinese. l'integrità territoriale è considerata dalla gerarchia comunista un elemento imprescindibile dell'identità cinese. L'indipendenza di Taiwan sarebbe uno smacco inaccettabile per il PCC, una ferita reminiscente delle umiliazioni inflitte all'Impero di Mezzo a partire dal 1840 dalle potenze coloniali europee nonché dal Giappone. 

Inversione di rotta

L'inversione di rotta sull'ambiguità strategica rappresenta un'altra conseguenza indiretta dell'invasione dell'Ucraina. L'appeasement verso tiranni e dittatori che anche Biden aveva perseguito fino al 24 febbraio, è finito finalmente nella pattumiera e il ricompattamento dell'Occidente a difesa dei diritti umani e dei valori democratici lascia ben sperare nel futuro.

Lasciare ampi spazi di manovra o, peggio, far finta di ignorare l'arroganza e le aggressioni degli autocrati sanguinari che odiano l'Occidente, nella speranza di blandirli e placarli, ha sortito inevitabilmente esiti nefasti. 

 

18 apr 2022

La kryptonite per il Superdollaro ancora non è stata trovata



Il dollaro è la valuta internazionale dominante nei commerci e nelle transazioni finanziarie da circa un secolo, quando sottrasse il predominio alla sterlina britanica

 Si tratta di un immenso privilegio per gli USA, ma tale privilegio comporta una serie di costi e si basa su condizioni difficili da assicurare. Innanzitutto il paese che emette la moneta di riserva internazionale deve garantire i diritti di proprietà nel quadro di un sistema legale affidabile e non influenzato dalle autorità di governo. Inoltre deve avere un esercito capace di assicurare la difesa del proprio territorio e dei propri interessi. Autosufficienza alimentare ed energetica e predomino tecnologico completano il quadro. 

Il predominio del dollaro non è insidiato dallo yuan

In seguito all'imposizione di sanzioni alla Russia si è levato il coretto da stadio degli antiamericani che preconizzano la creazione di una valuta alternativa al dollaro o, addirittura, il declino del dollaro sui mercati internazionali. 

Si tratta di argomenti risibili destinati a far presa su un pubblico affetto da scarsa alfabetizzazione economica. Lo yuan cinese che alcuni ritengono possa soppiantare il dollaro, non ha alcuna chance di emergere per il prevedibile futuro. L'offerta di titoli cinesi a basso rischio che gli investitori possano detenere come attività sicure e le banche centrali accumulare come riserve è asfittica. Per di più la disponibilità e liquidità di tali titoli sono limitate da controlli sui movimenti dei capitali e da regolamentazioni cervellotiche applicate discrezionalmente

Le chances dell'euro

Al momento solo l'euro soddisfa alcune condizioni che potrebbero insidiare il ruolo internazionale del dollaro, ma all'Unione Europea mancano sia la capacità militare che l'indipendenza energetica. Inoltre per assicurare adeguata liquidità internazionale il paese che emette la valuta di riserva deve accettare di mantenere ampi deficit di bilancia dei pagamenti.

Per quanto la quota di riserve detenute in dollari dalle banche centrali sia scesa del 12% dall'inizio del secolo, dal 71% nel 1999 al 59% nel 2021, solo un quarto di questo declino è stato assorbito dallo yuan mentre il resto è attribuibile alle valute dei paesi esportatori di materie prime, come Australia e Canada.

I dati

Esaminando i dati, se oltre al dollaro si considerano anche le valute dei paesi occidentali, nel 2000, oltre il 98% delle riserve internazionali era detenuto dollari, euro, yen e sterlina britannica. Meno del 2% delle riserve era detenuto in valute di paesi emergenti (BRICS inparticolare). Nel 2021, la quota di valute occidentali è scesa al 90% a vantaggio dello yuan. Tale aumento va attribuito al maggior peso della Cina nel commercio mondiale e quindi alla necessità per i suoi partner commerciali di detenere liquidità anche in yuan. Ma della finanza e del capitalismo in salsa cinese sono in pochi a fidarsi.

Un altro filone di farneticazioni asserisce che saranno le criptovalute a soppiantare il dollaro, anzi tutte le monete fiat nelle transazioni commerciali e finanziarie internazionali. Secondo questi geni della finanza la gente dovrebbe fidarsi più di una blockchain che dell'esercito americano e di Wall Street.

Insomma, la kryptonite per il superdollaro come valuta di riserva ancora non è stata trovata.

6 mar 2022

Tra i due litiganti in Ucraina la Cina gode?





Ma davvero la Cina puà essere considerato un alleato affidabile della Russia contro l'Occidente? La Cina si rifornisce dall'Ucraina di grano, di tecnologia militare, di materie prime e vi investe cospicui capitali che non amerebbe vedere in fumo. Anche astraendosi dai rapporti di amicizia tra i due paesi, alla leadership comunista l'invasione dell'Ucraina provoca problemi molto spinosi, perché il cataclisma geopolitico innescato dalla guerra, rischia di travolgere i fondamenti dell'economia cinese.



La Cina media tra i due litinganti 

La Cina non può permettersi di rinunciare ai rapporti commerciali, finanziari e tecnologici con l'Occidente e vuole diventare un partner essenziale nella transizione ecologica. Inoltre il ricompattamento dell'Occidente e della Nato peserà moltissimo nelle decisioni sulla possibile invasione di Taiwan già piuttosto incerta dopo il lancio di Aukus

In sostanza, tra i due litiganti in Ucraina, la Cina non gode troppo. Per questo motivo ha lanciato una frenetica attività diplomatica per mediare tra Putin e Zelensky con l'approvazione anche di Biden. 

Nel frattempo Xi Jinping si è allineato alle sanzioni occidentali senza troppe esitazioni. Alla lunga questo conta più di mille parole.

22 gen 2022

I CHIP sono l'oro del XXI secolo





La maggior parte delle persone immagina solo vagamente cosa sia un semiconduttore. Eppure i microchip (e i semiconduttori) sono ubiqui nella nostra esistenza quotidiana. In pratica ogni parte della nostra moderna routine quotidiana dipende da questa minuscola fusione di transistor. Sono alla base di tutte le tecnologie avanzate presenti e future.

Oggi si usano su tutti gli apparati elettronici dai televisori agli smatphone, ma anche quelli delle autovetture o degli elettrodomestici.

Domani gestirannoi i sistemi di apprendimento automatico, intelligenza artificiale, informatica quantistica, fintech, veicoli a guida autonoma, persino la farmaceutica e le biotecnologiche. 

Ma le applicazioni ovviamente investono anche il settore militare: l'avionica avanzata è il 'campo di battaglia del futuro' e tutti gli altri sistemi di sicurezza nazionale ad alta tecnologia come i droni, i robot o i satelliti, dipendono dai semiconduttori.

Il settore dei microchip è quindi fondamentale per l'economia gobale ed è estremamente complesso e frammentato

Le aziende si suddividonno in 4 settori

Per mettere a fuoco la divisione del lavoro tra gli operatori, si può operare una classificazione abbastanza accurata:

1) I centri di progettazione che sono i detentori di proprietà intellettuale fondamentale;

2) Le fonderie (o 'fab') che producono circuiti integrati, di solito per le aziende di progettazione; 

3) Le aziende di confezionamento e assemblaggio che generalmente producono i chip più semplici, ad esempio per gli smartphone

4) Le aziende di attrezzature per la produzione che realizzano il kit utilizzati per la produzione e la progettazione. 

La tendenza è fortemente orientata verso la specializzazione, con alcuni produttori di dispositivi integrati (IDM) come Intel e Samsung che progettano, producono e confezionano. Ma il valore aggiunto si concentra nelle aziende di design.

                                Fonte: George Calhoun su Forbes


Il design è dominato da un'azienda tedesca e tre americane; Taiwan sbaraglia tutti sulla produzione dei chip più sofisticati (il 92% della capacità di produzione per 10 nm o meno è taiwanese) seguita dalla Corea del Sud. Il colosso Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) sovrasta qualsiasi concorrente quanto a tecnologia, e insieme a Samsung copre l'81% del mercato mondiale. La maggior parte delle apparecchiature di produzione proviene dagli USA, Paesi Bassi e Giappone. 

L'Europa invece arranca perché l'opinione pubblica indottrinata da media di infima qualità ha sviluppato riflessi condizionati tecnofobici e neo-luddisti.

La posizione della Cina in tutti questi campi è trascurabile

La Cina in questo settore rimane indietro, nonostante abbia progetti ambiziosi sul 6G e sulle altre chiavi di volta dell'economia futura. principali player cinesi come Tianshui Huatian, JCET Group e Tongfu Microelectronics operano ne settore 'assemblaggio, test e confezionamento' (dominato da Taiwan). 

Questo settore, è a più alta intensità di capitale e di competenze rispetto agli altri e quindi costituisce una fortezza difficile da espugnare. La Cina è assente dal design fab-less che ha un altissimo valore agiunto.e non ha la capacità di Taiwan di realizzare chip all'avanguardia a 3 nanometri (nm).

14 nov 2021

Rapporti Cina USA: non sarà l'untorello Biden a spiantar Pechino





A partire dalle Olimpiadi invernali del febbraio 2022 e fino al 20° Congresso del Partito Comunista nel corso dell'anno, la Cina sarà al centro dell'attenzione globale, mentre Taiwan rimane il terreneo di scontro più gravido di conseguenze. L'accordo con gli USA sui cambiamenti climatici firmato a Glasgow va interpretato in questo contesto: la Cina vuole proiettare un'immagine positiva che rafforzi il suo soft power (incommensurabilmente inferiore a quello degli USA). A questo scopo ha in programma una serie di eventi che esaltino la competenza, il potere e la superiorità del governo, ma soprattutto del partito sotto la guida di Xi Jinping. ormai lanciato verso il ruolo di novello Grande Timoniere.



I mandarini comunisti faranno di tutto per prevenire proteste alle Olimpiadi da parte di cittadini stranieri indignati dai campi di “rieducazione” cinesi nello Xinjiang o dalla repressione in Tibet o magari dalla distruzione della libertà a Hong Kong o infine delle minacce a Taiwan. Infatti una rigida “bolla covid" impedisce agli stranieri di essere spettatore. Sul fronte interno, qualsiasi disaccordo in seno al PCC sarà seguito da brutali purghe. Le democrazie occidentali, con l'America in stato confusionale, rimangono in trance. Biden e Xi si sono parlati in video conferenza, dopo mesi di frizioni e scambi di accuse. Ma la politica estera di Biden appare senza timone. Una nota della portavoce della Casa Bianca Jen Psaki afferma burocraticamente che "I due leader discuteranno i modi per gestire responsabilmente la competizione ... così come i modi per lavorare insieme dove i nostri interessi si allineano" ... "Il presidente Biden chiarirà le intenzioni e le priorità degli Stati Uniti e sarà chiaro e sincero riguardo alle nostre preoccupazioni".
Tradotto in italiano manzoniano, non sarà l'untorello Biden a spiantar Pechino.

1 ott 2021

Intelligenti Pauca, Deficienti Aukus





Era noto da anni che il governo australiano non era affatto entusiasta di come procedeva la ricca commessa di nove sommergibili ordinati alla Francia per modernizzare il dispositivo di difesa delle coste. Quindi l'annuncio da Canberra sulla rescissione del contratto di fornitura non è stato un fulmine a ciel sereno. Però che a sostituire i sommergibili a propulsione diesel fossero gli americani con i loro sottomarini a propulsione nucleare era largamente inatteso. In passato gli USA sono stati molto riluttanti a fornire armamenti di tipo così avanzato ad altri paesi per quanto considerati amici. Inoltre l'annuncio contestuale di un'inedita alleanza tra Australia, UK e USA (Aukus) per contenere l'attivismo militare della Cina nell'Indo-Pacifico (dove la Francia ha un ruolo non secondario perché mantiene territori considerati parte del sacro suolo patrio) ha fatto deflagrare un contrasto politico-militare finora latente.



L'Aukus costituisce una chiamata alle armi degli alleati anglosassoni più affidabili (si nota l'assenza di Canada e Nuova Zelanda), ma contestualmente un avvertimento all'Europa. L'atteggiamento ambiguo nei confronti della Cina, coltivata sia dalla Cancelliera Merkel che dal Presidente Macron (per non parlare delle alzate di ingegno sulla Via della Seta del M5S) non sara' più tollerata da Washington. L'abbaglio sulla Cina che avrebbe col tempo abbracciato i valori della democrazia occidentale e del libero mercato ormai è un elemento del passato remoto. In un raro afflato bipartisan la classe dirigente (politica, imprenditoriale e militare) che forgia la politica estera secondo gli interessi della superpotenza ha stabilito che la Cina costituisce una minaccia esistenziale. Quindi ha impresso un'escalation alle misure di contenimento e di contrasto alle ambizioni neo-maoiste di Pechino. La scelta dei sottomarini nucleari per segnalare la fine della ricreazione non è casuale. In quel campo la Cina si trova in una posizione particolarmente vulnerabile perché non ha sistemi di difesa sonar adeguati. La fornitura di sottomarini nucleari all'Australia insomma è un richiamo alle responsabilità per tutta l'Unione Europea a cui Biden impone una scelta di campo sull'atteggimento da assumere verso la Cina.

10 giu 2021

Pipistrello, pangolino o laboratorio? Da dove partì il Covid?





Da oltre un anno e mezzo, nonostante ancora non si individua la specie animale da cui il Covid-19 ha fatto il salto di specie finendo per infettare l'uomo. Più tempo passa senza che si individui questo passaggio cruciale (che per la Sars e la Mers aveva richiesto pochi mesi) più crescono i sospetti che il salto di specie non sia mai avvenuto. Il che implicherebbe che il virus sia il risultato di una manipolazione effettuata dagli scienziati dell'Istituto di Virologia di Wuhan.



Le autorità cinesi ovviamente negano qualsiasi responsabilita' e rifiutano ulteriori indagini come quella condotta in fretta e furia dall'OMS senza concludere alcunché di preciso. Biden invece ha disposto che l'intelligence prepari un rapporto entro 90 giorni per appurare l'origine del virus. La decisione è stata inevitabile dopo che evidenze su esperimenti per "studiare" la gain of function dei virus si stanno accumulando. Un lungo articolo su Nature ha illustrato tutte le evidenze finora disponibili per offrire una panoramica all'opinione pubblica. Le certezze scientifiche scarseggiano.

E' singolare che quando Trump sollevava dubbi analoghi veniva sbeffeggiato e contraddetto da media, analisti e politici a livello globale. Anzi a rilanciare queste prese di posizione si rischiava di essere bannati dai social media. Ora che Biden segue la stessa pista nessuno osa coprirlo di ridicolo. Persino Anthony Fauci lo zar anti-Covid, che aveva categoricamente escluso l'origine artificiali del virus, oggi si dichiari non tanto sicuro. E' la sanita' al servizio della politica, Bellezza!

28 mag 2021

Bitcoin e Valute Digitali sul F-ottovolante





Lo yuan digitale in gestazione sin dal 2014, si avvia a diventare realtà e a costituire uno dei fronti della nuova guerra fredda economica con l'Occidente. La banca centrale cinese ha infatti firmato un accordo di cooperazione strategica con il braccio finanziario di Alibaba, chiamato Ant (e di cui aveva bloccato l'IPO) per costruire una piattaforma elettronica su cui gestire il funzionamento, (emissione e transazioni) dello yuan digitale.

Per contro ECB e US Fed ancora non hanno corroborato le intenzioni con piani concreti. Molti confondono le valute digitali emesse dalle banche centrali con le criptovalute di cui Bitcoin è la più famosa e quindi credono che le autorità abbiano capitolato di fronte all'avanzare delle criptovalute. Invece si tratta di un sistema di pagamenti volto a ridurre l'uso del contante e a nazionalizzare una grossa fetta dell'attività bancaria retail.



Invece sul fronte delle criptovalute Elon Musk dopo aver fatto decollare la quotazione di Bitcoin con un semplice tweet in cui dichiarava che Tesla avrebbe accettato Bitcon in pagamento l'ha affossata con altrettanta semplicità. Il wunderkind dell'autotrazione elettrica è tornato sui suoi passi scrivendo un altro tweet in cui annunciava che Tesla non effettuava più transazioni in Bitcoin perché minarli e validarne le transazioni consuma troppa energia e quindi contribuisce al riscaldamento globale che è la bestia nera dei clienti di Tesla. Non è la prima volta che la criptosfera subisce un tracollo per poi riprendersi alla grande, però queste oscillazioni ci forniscono l'occasione per fare un punto della situazione sulla galassia delle monete virtuali e le loro evoluzioni.

21 mag 2021

Povertà estrema, Cina contro Taiwan e Intelligenza Artificiale in Europa





La povertà estrema sta per scomparire in 4 continenti su 5. Rimane un problema endemico solo in Africa dove governi incapaci e corrotti non riescono ad attirare capitali e dove solo la Cina investe facendo leva sulla sua influenza geopolitica. Peraltro l'Impero di Mezzo ha assunto un atteggiamento sempre più assertivo sul piano internazionale ed ha intensificato le pressioni per riprendere Taiwan. L'Economist ha sollevato il problema delle continue provocazioni di Pechino contro l'isola dove si rifugiarono i nazionalisti sconfitti, e che rimane per il Partito Comunista Cinese uno smacco.



Mentre le due superpotenze si sfidano sulla ricerca e sull'innovazione l'Unione Europea non trova di meglio da fare che imporre delle regolamentazioni imbecillesche nel settore dell'Intelligenza Artificiale che costituisce uno dei settori di punta nel XXI secolo. Un'approccio stolidamente burocratico volto a perpetuare l'arretratezza tecnologica del Vecchio Continente.

La Cina Chiusa a Riccio





La Cina ha attuato la strategia più efficace tra i paesi sviluppati contrastare la pandemia partita da Wuhan. Ma il rovescio della medaglia di questo successo è l'impossibilita' apparente di ristabilire la normalità dei rapporti e dei viaggi internazionali.Mentre il resto del mondo sviluppato riapre le frontiere e con aggressive campagne vaccinali gradualmente mette in sicurezza la popolazione dalla ripresa dei contagi, in Cina avviene l'opposto.



I confini rimangono chiusi e la vaccinazione prosegue a passo di lumaca pigra. Peraltro non solo la Cina, ma anche Singapore, Hong Kong e Taiwan hanno seguito lo stesso approccio imcentrato sulla chiusura a ricco. Quanto potrà durare lo splendido (si fa per dire) isolamento senza provocare danni economici sistemici ad economia che sono state il faro della globalizzazione? La V-shaped recovery della Cina che ha strabiliato il mondo è in buona parte dovuta alla valanga di sussidi che il governo americano ha generosamente concesso ai cittadini e che si sono riversati sui beni di consumo per lo più importati dalla Cina. Ma potra' mai essere sostenibile un tale stimolo esterno, se i voli internazionali non saranno ripristinati? Soprattutto ora che la rivalità con gli Usa apre un periodo denso di incertezze sui rapporti economici globali?

13 mag 2021

L'Abbaglio dell'Occidente sulla Cina






Dall'invasione giapponese negli anni Trenta all'avvento di Deng la Cina ha attraversato periodi tragici e drammatici come pochi altri paesi al mondo. Ripercorre quella storia fino ai giorni nostri aiuta a comprendere la complessità di un paese che in trenta anni ha debellato la fame ed è assurto a potenza mondiale in grado di competere contro gli USA.



Quanto è sosteniubile la posizione della Cina alla luce del declino demografico ormai avviato (con alcuni anni di anticipo rispetto alle previsioni) e dell'assenza di un sitema di welfare che assicuri un tenore di vita accettabile a chi va in pensione o si ammala?

Peraltro al contrario dell'Unione Sovietica che aveva formato un blocco economico separato dall'Occidente, la Cina ha rapporti economici e finanziari con il resto del mondo che le conferiscono in molti paesi un'influenza difficile da eradicare. La rivalità con gli Stati Uniti iniziata da Trump sarà il tema dominante del XXI secolo e l'amministrazione Biden dovrà affrontare gli stessi dilemmi lasciati in eredità dal predecessore.

7 apr 2021

I fronti caldi nel mondo





I consumatori cinesi boicottano le imprese occidentali che criticano la repressione degli Uiguri, ma il mondo mussulmano che si indigna per ogni frizione o discriminazione religiosa in Occidente non leva alcuna protesta per il trattamento inflitto ai correligionari dalle autorità cinesi. Anzi l'Iran firma un corposo accordo economico da 4oo miliardi di dollari con Pechino. Intanto in America l'amministrazione Biden dopo gli 1,9 trilioni di dollari di sussidi a pioggia sta mettendo in piedi un ciclopico programma di infrastrutture: altri 2 trilioni di spesa da finanziare stampando dollari. Dopo Obama e Trump, Biden è il terzo Presidente di fila che inizia il mandato fantasticando di piani faraonici. Finora i risultati sono stati nulli. Non c'e' due senza tre? In Italia invece l'ex Avvocato del Popolo e' diventato il curatore fallimentare dei M5S, ormai sminuzzati in mille schegge impazzite, nel vano tentativo di mantenere l'agognato seggio. Grillo, deciso a rintuzzare la fronda Dibba-Casaleggio, ha ribadito che il limite dei due mandati non si discute. Tra i parlamentari la reazione è stata simile a quella di un indemoniato alla vista dell'Esorcista munito di aspersorio.

23 mar 2021

La rivalità tra Cina e Usa torna in primo piano


Mentre la Cina enfatizza nel nuovo piano quinquennale la costruzione di un'economia interna meno dipendente dalle esportazioni e dalle condizioni economiche globali, la nuova amministrazione americana non intende discostarsi dalla politica aggressiva inaugurata da Trump. Nel summit tra USA e Cina tenutosi il 19 marzo ad Anchorage, capitale dell' Alaska, il nuovo Segretario di Stato Blinken ha esordito criticando pesantemente il suo omologo cinese sulla persecuzione degli Uiguri, sulla repressione ad Hong Kong, e sulle provocazioni contro Taiwan. La reazione cinese è stata altrettanto abrasiva.

Anche sul fronte commerciale Biden (che commentando il vertice si è detto orgoglioso di Blinken) ha confermato l'ostilità alle reti 5G basate sulla tecnologia Huawei. i dazi contro le importazioni cinesi, ma i mercati delle materie prime stanno registrando fortissime tensioni sui prezzi, mentre si registrano inusuali difficoltà sugli approvvigionamenti. Quindi se tali problemi dovessero aggravarsi un compromesso sarebbe necessario. Gli Usa possono esercitare un forte potere negoziale nei confronti di Pechino modulando le misure restrittive sull'esportazione di semiconduttori di alta gamma.

Sugli altri punti importanti in agenda Iran, Corea del Nord, Afghanistan e clima invece in Alska si è forgiata una minima convergenza di vedute, anche se non è chiaro quali saranno gli effetti pratci . In particolare Biden potrebbe riportare gli ayatollah al tavolo del negoziato sul nucleare sospesa da Trump, ma ancora in vigore per tutti gli altri contraenti.



Comunque l'economia cinese ha ancora parecchia strada da percorrere, innanzitutto riequilibrando lo sviluppo verso una crescita trainata dai consumi privati e non dagli investimenti pubblici. Inoltre proseguirà a grandi passi il processo di urbanizzazione: nel 2021 quasi 18 milioni di residenti nelle aree rurali (pari alla popolazione di di Svizzera e Portogallo) si trasferiranno nelle città, secondo le statistiche delle Nazioni Unite e pertanto in 5 anni il 65% dei cinesi vivrà in aree urbane. Per alimentare questo imponente trasferimento le autorità stanno pianificando la modifica del sistema hukou, un registro delle famiglie che frena l'emigrazione verso le città. Il nuovo hukou sarà basato su un sistema a punti che favorisca i giovani istruiti.