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15 mar 2024

I nuovi microchip sconvolgeranno economia e geopolitica

La gara tra Usa e Cina per la supremazia economica e militare si sta intensificando. I progressi per produrre microchip sempre più minuscoli sono arrivati quasi ai limiti fisici. Il settore sta per subire una rivoluzione, un salto quantico, che si trasmetterà a tutto il sistema economico e alle capacità militari delle maggiori potenze.

Gli Usa che sembravano sulla difensiva di fronte alla sicumera della Cina hanno recuperato la testa del gruppo e dopo aver imposto sanzioni sull'esportazioni di tecnologia verso la Cina stanno ampliando il divario. In sintesi è evidente che con il progressivo irrigidirsi delle sanzioni e del loro enforcement, la #Cina avrà forti difficoltà a reggere la competizione.



E' una sfida straordinaria dagli esiti imprevedibili perché si intreccia con gli sviluppi della Intelligenza Artificiale per la quale occorreranno capacità di calcolo gigantesche. Sam Altman CEO di OpenAI, sta cercando di raccogliere 7 trilioni di dollari a livello mondiale per costruire capacità produttiva tale da sfruttare appieno le capacità dell'IA generativa.

E' una cifra tre volte superiore al Pil dell'Italia e tale paragone mette a nudo come purtroppo in Europa, a parte qualche nicchia, la desertificazione innovativa è desolante da almeno venti anni.

17 ago 2022

Perché i microchip provocano l'inflazione?

L'inflazione che sta attanagliando il mondo dipende in buona parte dalla difficoltà di adeguamento di alcuni segmenti della produzione di microchip alla domanda. Contro intuitivamente, si tratta proprio del segmento meno avanzato, cioè quello che produce microchip da pochi euro o da poche decine di euro che vengono utilizzati per dispositivi come ascensori, elettrodomestici, autoveicoli, macchine fotografiche, elettronica di consumo eccetera.



I margini di profitto per questi prodotti sono esigui quindi i grandi produttori sono restii a investire in nuove fabbriche.

Il guazzabuglio

Insomma un guazzabuglio a cui stranamente non si riesce a porre rimedio. Tipicamente quando in un settore sono necessari investimenti cospicui per adeguare l'offerta alla domanda, l'impresa che dispone della tecnologia chiede ai clienti di stipulare contratti di lungo periodo (offtake contracts) in modo da garantire un ritorno minimo adeguato. In altri termini se esiste un gap di produzione, chi lo colma deve ottenere una ragionevole certezza di rientrare dall'investimento.

Se ciò comporta un aggiustamento dei prezzi purtroppo è un fatto che in un'economia di mercato succede tutti i giorni: in alcuni punti della filiera produttiva i prezzi vengono rivisti perché le condizioni economiche cambiano. L'aggiustamento dei prezzi consente di ottimizzare le risorse in ciascun comparto produttivo. Questo meccanismo nel settore dei microchip però questo meccanismo di aggiustamento non è scattato per una serie di fattori.

Spesso i macchinari non si trovano più perché si tratta di tecnologie ormai abbandonate. I produttori di impianti talora non sono più in attività. I tecnici e gli ingegneri che li gestiscono vanno in pensione e non si trovano i sostituti. Le banche respingono le richieste di finanziare capacità produttiva addizionale per produzioni giudicate obsolete. 

Il video spiega in dettaglio i motivi degli ostacoli e il loro legame con le dinamiche inflattive.

10 ago 2022

Le bufale sui social mascherano i fallimenti di Putin e Xi Jinping

Migliaia di bot (vergognosamente messi a disposizione degli autocrati da Facebook e Twitter) rilanciano la propaganda dei dittatori di Cina e Russia per sversarle sulle menti credule. 

Notizie inventate di sana pianta su microchip di ultima generazione, missili ipersonici, sistema di armi mirabolanti fanno il giro del mondo. A cotali bojate abboccano, inghiottendo anche l'amo, le superlative menti della geopolitica da salotto e da talk show berlusconiani, oltre ai "giornalisti", eterni bamboccioni, pagati 10 euro a pezzo. 

La geopolitica da ombrellone

Personaggi che fino a ieri confondevano i chip con i versi dei passeri, discettano degli straordinari progressi della Cina o delle avanzate dell'Armata Russa su tutti i fronti della galassia e le zone limitrofe.

Il mondo però, ahi loro, è sostanzialmente più complicato. Ad esempio, ammettiamo pure che la Cina fosse riuscita a produrre microchip da 7 nanometri come annunciato urbi et orbi. Chiunque abbia qualche nozione, anche approssimativa, sulla complessità della filiera produttiva, sa benissimo che ciò non implica la sostituzione delle importazioni di semiconduttori da Taiwan.

Veduta di Shanghai


I missili ipersonici, di cui si vanta periodicamente Putin nella sua follia da zar con lo scolapasta in testa, come abbiamo più volte spiegato, esistono da decenni e non assicurano alcuna superiorità militare al regime mafioso instaurato dal KGB.

Le manovre cinesi al largo di Taiwan sono la reazione rabbiosa di un regime che ha perso consenso e forza propulsiva, ma dal punto di vista pratico certificano l'impotenza di un esercito arretrato e privo di esperienza sul campo.

L'invasione nei sogni bagnati

I cinesi dispongono al momento di 40mila marines, cioè truppe scelte da sbarco, e non abbastanza scafi per trasportarli tutti. Taiwan può contare fino ad un milione di riservisti oltre a circa 200mila soldati già pronti per difendere l'isola. Quindi un'invasione al momento è impensabile. 

Ma se il regime comunista si intestardisse nella sua follia revanscista, al blocco di Taiwan l'Occidente potrebbe reagire con il blocco dello Stretto di Malacca, dove passa la maggior parte dell'import - export cinese e che quindi per l'economia riveste un'importanza vitale.

Per non parlare delle sanzioni che al momento stanno riportando la Russia, prima ai tempi dell'URSS, e poi a quelli delle anime morte dei servi della gleba. E potrebbero riportare la Cina alle carestie che causarono la morte di milioni di individui durante il maoismo.

22 gen 2022

I CHIP sono l'oro del XXI secolo





La maggior parte delle persone immagina solo vagamente cosa sia un semiconduttore. Eppure i microchip (e i semiconduttori) sono ubiqui nella nostra esistenza quotidiana. In pratica ogni parte della nostra moderna routine quotidiana dipende da questa minuscola fusione di transistor. Sono alla base di tutte le tecnologie avanzate presenti e future.

Oggi si usano su tutti gli apparati elettronici dai televisori agli smatphone, ma anche quelli delle autovetture o degli elettrodomestici.

Domani gestirannoi i sistemi di apprendimento automatico, intelligenza artificiale, informatica quantistica, fintech, veicoli a guida autonoma, persino la farmaceutica e le biotecnologiche. 

Ma le applicazioni ovviamente investono anche il settore militare: l'avionica avanzata è il 'campo di battaglia del futuro' e tutti gli altri sistemi di sicurezza nazionale ad alta tecnologia come i droni, i robot o i satelliti, dipendono dai semiconduttori.

Il settore dei microchip è quindi fondamentale per l'economia gobale ed è estremamente complesso e frammentato

Le aziende si suddividonno in 4 settori

Per mettere a fuoco la divisione del lavoro tra gli operatori, si può operare una classificazione abbastanza accurata:

1) I centri di progettazione che sono i detentori di proprietà intellettuale fondamentale;

2) Le fonderie (o 'fab') che producono circuiti integrati, di solito per le aziende di progettazione; 

3) Le aziende di confezionamento e assemblaggio che generalmente producono i chip più semplici, ad esempio per gli smartphone

4) Le aziende di attrezzature per la produzione che realizzano il kit utilizzati per la produzione e la progettazione. 

La tendenza è fortemente orientata verso la specializzazione, con alcuni produttori di dispositivi integrati (IDM) come Intel e Samsung che progettano, producono e confezionano. Ma il valore aggiunto si concentra nelle aziende di design.

                                Fonte: George Calhoun su Forbes


Il design è dominato da un'azienda tedesca e tre americane; Taiwan sbaraglia tutti sulla produzione dei chip più sofisticati (il 92% della capacità di produzione per 10 nm o meno è taiwanese) seguita dalla Corea del Sud. Il colosso Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) sovrasta qualsiasi concorrente quanto a tecnologia, e insieme a Samsung copre l'81% del mercato mondiale. La maggior parte delle apparecchiature di produzione proviene dagli USA, Paesi Bassi e Giappone. 

L'Europa invece arranca perché l'opinione pubblica indottrinata da media di infima qualità ha sviluppato riflessi condizionati tecnofobici e neo-luddisti.

La posizione della Cina in tutti questi campi è trascurabile

La Cina in questo settore rimane indietro, nonostante abbia progetti ambiziosi sul 6G e sulle altre chiavi di volta dell'economia futura. principali player cinesi come Tianshui Huatian, JCET Group e Tongfu Microelectronics operano ne settore 'assemblaggio, test e confezionamento' (dominato da Taiwan). 

Questo settore, è a più alta intensità di capitale e di competenze rispetto agli altri e quindi costituisce una fortezza difficile da espugnare. La Cina è assente dal design fab-less che ha un altissimo valore agiunto.e non ha la capacità di Taiwan di realizzare chip all'avanguardia a 3 nanometri (nm).