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10 gen 2024

Sullo scempio dei conti pubblici sono tutti responsabili

La legge che istituì il Superbonus fu il cosiddetto Decreto Rilancio approntato dal governo Conte bis (di cui era ministro Gualtieri del PD, attuale sindaco di Roma). Fu approvato, a luglio 2020, con i voti favorevoli dei partiti di maggioranza: Movimento 5 Stelle, PD e Italia Viva. A questi si aggiungensero i parlamentari di Liberi e Uguali, un cartello elettorale di cui faceva parte, tra gli altri, Sinistra Italiana.

Giorgia #Meloni e Matteo #Salvini che nel 2020 erano all'opposizione, si stracciano le vesti ed esecrano il Superbonus 110%. Meloni in particolare lo ha definito "la più grande truffa ai danni dello Stato". Tuttavia, allo scempio dei conti pubblici hanno partecipato quasi tutti i partiti, sia al governo che all'opposizione. Gli indignados di oggi sono esattamente gli stessi che sbraitavano dalle tribune perché il Superbonus non era abbastanza generoso. Ad esempio Salvini a febbraio 2022 dichiarava che «Il Superbonus è fondamentale, l'edilizia è cresciuta del 15%» e si batteva per estenderlo agli alberghi.

L'attuale inquilina di Palazzo Chigi nel settembre del 2022 ad una settimana dalle urne, assicurava: “Pronti a tutelare i diritti del Superbonus e a migliorare le agevolazioni edilizie. Sempre dalla parte delle imprese e dei cittadini onesti che si danno da fare per far crescere e migliorare l’Italia”. E ancora: “Modifiche sempre più stringenti hanno mandato in crisi piccole aziende che avevano fatto affidamento sul Superbonus e migliaia di cittadini che avevano fatto altrettanto”.



Quindi in sostanza Meloni non era contraria a distrubuire miliardi a pioggia, ma stando alle sue successive dichiariazioni aveva in mente di "migliorare" la truffa. Le faceva da spalla Fabio Rampelli, di Fratelli d'Italia secondo il quale: «Migliaia di aziende hanno ricominciato a lavorare onestamente»… E per essere più precisi sosteneva: «Tra i pochi disonesti che hanno lucrato sul 110, ci sono migliaia di aziende che invece hanno ricominciato a lavorare onestamente grazie al bonus». Insomma era la truffa degli onesti (o honesti secondo l'ortografia grillina).

Anche il junior partner dell'attuale coalizione di governo si univa al coro degli estimatori dello scempio con Maurizio Gasparri che affermava «Forza Italia chiede con forza l'estensione di tutti i bonus per l'edilizia». Del resto dal 2021 in poi Forza Italia, entrata a far parte del governo di Mario Draghi, si era battuta per la «proroga del Superbonus 110% a tutto il 2023, esteso a tutti gli edifici e alle persone giuridiche».

1 gen 2022

La battaglia libertaria di Giorgio Fidenato contro il Sostituto d'Imposta

L'Art. 23 della Costituzione consta di 14 parole:
"Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge"
. Quindi è VIETATA qualsiasi forma di costrizione, che non sia giustificata da un interesse pubblico ad esempio lavorare gratis a favore dello Stato e tantomeno di un privato o di un'azienda.

Le eccezioni imposte per legge sono specifiche e limitate, ad esempio si può obbligare una persona a rendere testimonianza in un processo (ma non contro i congiunti stretti); a prestare il servizio di leva (ma non agli obiettori di coscienza o alle donne), a frequentare la scuola fino a una certa età (ma non a imparare), a soccorrere la vittima di un incidente stradale e così via.



Invece il sostituto d'imposta costringe il datore di lavoro a fornire una prestazione gratuita ad un fisco vessatorio per beneficiare sacche di parassitismo sociale alimentate dalle pratiche clientelari. E addirittura l'imprenditore in Italia è costretto a fare da esattore per le quote associative dei sindacati, che sono associazioni PRIVATE per di più in conflitto con l'azienda.

Purtroppo la magistratura italiana (e la Corte Costituzionale) invece di difendere il cittadino dalle pretese del Leviatano fiscale lo assecondano e lo alimentano.

6 dic 2021

L'ignoranza degli elettori genera politici del piffero





Samuele Murtinu, Giulio Piccirilli e Agnese Sacchi hanno pubblicato un paper sull'interazione tra l'obiettivo precipuo dei partiti politici (vincere le elezioni) e l'assenza di capacità cognitive degli elettori, soprattutto in campo economico: Rational inattention and politics: how parties use fiscal policies to manipulate voters

In sostanza più gli elettori sono a digiuno di nozioni economiche basilari, più la propaganda subdola dei partiti ha facile gioco nel falsificare la realtà, esagerando le competenze degli attuali o degli aspiranti governanti. Ne scaturiscono promesse farlocche e quindi politiche fiscali insostenibili. Morale della favola, anzi della fandonia: la competizione elettorale con un pubblico poco istruito assicura che al governo vengano selezionati non i più competenti, ma pifferai senza scrupoli e senza dignità.

2 mag 2021

Il Grande Fratello fiscale nel PNRR





Il PNRR include alcuni impegni sulla riforma fiscale che dovrebbe essere presentata dal governo in Parlamento entro il 31 dicembre. Si tratta di poca roba male abborracciata scritta probabilmente dall'Agenzia delle Entrate o sotto dettatura dei suoi funzionari in un delirio di stampo orwelliano.



Il punto centrale e' un inasprimento del contrasto all'evasione attraverso metodi sempre piu' sofisticati per controllare i cittadini attraverso i l'analisi dei conti bancari con sistemi di intelligenza artificiale e machine learning. In altri termini verremo sorvegliati ogni minuto in modo da fornire una scusa plausibile ai gabellieri per aprire un'indagine.

Nel PNRR non si fa menzione degli abusi perpetrati ai danni dei cittadini da un sistema tributario che calpesta i più elementari diritti dell'individuo attraverso un contenzioso di stampo nazi-kafkiano. Invece sarebbe stato giusto partire dallo Statuto del Contribuente a cui andrebbe conferito lo status di legge costituzionale.