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27 nov 2022
Il Labirinto del Patto di Stabilità
Un calcio alla lattina che cerca di scimmiottare il NextGenerationEu, con il suo approccio "olistico", cioè una combinazione di rigore fiscale, investimenti per la crescita, riforme e transizione ecologica con un orizzonte di quattro anni estendibili a sette se venissero implementati piani particolarmente ambiziosi di riforme. Purtroppo l'esperienza insegna che senza la certezza di sanzioni immediate e brutali, nessun politico, tantomeno italiano, rinuncerà mai alle gigantesche operazoni di voto di scambio che fanno vincere le elezioni, ad esempio il Reddito di Cittadinanza o le generose pensioni anticipate.
28 mag 2021
Brevetti sui Vaccini e Riforma della Giustizia Italiana
Il nuovo fronte del politically correct è la lotta contro i brevetti delle case farmaceutiche sui vaccini anti-Covid. Da quando Biden per ingraziarsi il vociante milieu sanderista ha proposto la sospensione dei brevetti è tutto un rincorrersi di dichiarazioni, incontri, vertici e iniziative. Per lo più inconcludenti.
Infatti Draghi, per conto della UE, nel recente Global Health Summit ha proposto di sospendere i brevetti, ma solo su "base volontaria". Punto ribadito anche dalla Presidente della Commissione Ue von der Leyen, che propone per di "usare tutte le flessibilità previste", ma determinata a "garantire il sistema di proprietà intellettuale". Insomma non c'è alcuna novità sostanziale se non l'impegno di Big Pharma a fornire ai paesi poveri 3,5 miliardi di dosi vaccinali a prezzo di costo (tradotto: con profitti minori).
Ancora una volta il buonsenso cade preda dei meccanismi comunicativi populisti usati per raccattare consenso sfruttando un'onda emotiva gonfiata dai media. Da ottobre 2020 Moderna ha rinunciato alle royalties sui vaccini quindi la mancanza di fiale nell'ex Terzo Mondo non si può attribuire all'avidità delle famigerate (per i populisti) Big Pharma, ma alla complessità della produzione. Peraltro Biden ha vietato le esportazioni dei vaccini impedendone di fatto la distribuzione ai paesi poveri (ma anche a quelli ricchi).
Un pilastro del populismo nostrano su cui il Mo-vi-mento 5 Stelle ha edificato le sue narrative tossiche sta per crollare. Ieri sera a Piazza Pulita il plurindagato avv. Amara reo confesso di vari depistaggi (per i quali ha patteggiato la pena) è stato intervistato in diretta su La7 da due illustri giornalisti investigativi più Paolo Mieli e il patron di Piazza Pulita, Corrado Formigli.
Dopo il ciclone Palamara arriva l'uragano Amara che punta di nuovo i riflettori sui misteri di una Magistratura (o Magistra-iattura) dove le lotte di potere (e talora gli episodi di corruzione) sono pane (rancido) quotidiano.
I quattro intervistatori hanno collezionato una misera figura, incapaci di inchiodare Amara e facendosi portare a spasso da un personaggio evidentemente aduso a infinocchiare gente molto più scaltra dei presunti mastini da salotto televisivo.
Solo alla fine Paolo Mieli dopo oltre un'ora di insinuazioni, vaghezze, mozziconi di verità, avvertimenti oscuri e autodifese puerili ha capito cosa stesse accadendo e finalmente ha sottolineato che Amara stava abilmente lanciando esche a cui far abboccare qualche imprecisato pesce per motivi non del tutto chiari.