L'Europa si è cullata per decenni nella stolida illusione di poter
affrontare sfide geopolitiche cruciali per la sua sicurezza con giaculatorie
e buoni propositi. Il disimpegno degli Stati Uniti dalla NATO sotto l'amministrazione Trump e
l'aggressione russa in Ucraina hanno spazzato Il Disimpegno degli Stati Uniti
dalla NATO Già dai tempi della Presidenza Obama gli Stati Uniti hanno mostrato
segnali di riduzione dell'impegno nei confronti della NATO. Trump ha più
volte criticato
l'alleanza, definendola "obsoleta" e minacciando di ridurre la presenza
militare americana in Europa
se gli alleati non avessero aumentato i loro contributi finanziari.
Recentemente, è emersa l'indiscrezione secondo cui gli Stati Uniti, a partire
dal prossimo anno, non parteciperanno a esercitazioni militari in Europa,
alimentando ulteriormente le preoccupazioni riguardo al loro impegno nella
difesa del continente.
L'invasione dell'Ucraina è una minaccia diretta a tutta l'Europa.
La determinazione del
presidente russo Vladimir Putin nel ristabilire una sfera di influenza russa ha
sollevato timori sulla sicurezza dei paesi limitrofi e sull'ordine
internazionale basato su regole condivise L'Unione Europea, riconoscendo la
gravità della situazione, ha intensificato il suo sostegno all'Ucraina, fornendo
assistenza militare e finanziaria per contrastare l'aggressione russa. In reazione a
queste sfide, l'Unione Europea ha lanciato il piano "ReArm Europe",
un'iniziativa da 800 miliardi di euro proposta dalla presidente della
Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
Questo piano mira a rafforzare le
capacità difensive dell'UE, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti e
promuovendo una maggiore autonomia strategica. Il
Parlamento Europeo ha approvato il piano a larga maggioranza, sottolineando l'urgenza
di agire per garantire la sicurezza europea e diminuire la dipendenza da paesi
terzi.
Obiettivi del Riarmo Europeo
Con l'incertezza riguardo all'impegno futuro degli Stati Uniti nella NATO,
l'Europa deve assumersi una maggiore responsabilità nella propria difesa, in primis fornire all'Ucraina le risorse necessarie per
difendersi e recuperare i territori occupati, inviando un messaggio chiaro alla
Russia sulla determinazione dell'Europa a sostenere la sovranità ucraina. -
Poi occorre puntare decisamente ad indebolire il Regime di Putin. Un rafforzamento militare europeo potrebbe
fungere da deterrente contro ulteriori aggressioni russe e contribuire a isolare
politicamente ed economicamente il regime di Putin. Le sanzioni devono essere finalmente inasprite e applicate severamente.
Il
piano di riarmo ha scatenato un dibattito acceso all'interno dell'Unione
Europea. Alcuni cosiddetti esperti mettono in guardia sugli effetti economici di un
massiccio aumento della spesa militare, suggerendo che potrebbe impoverire la
popolazione e non rappresentare l'unica soluzione per garantire la sicurezza. Ma sono i soliti sguatteri di Putin che Draghi definiva pupazzi prezzolati.
Purtroppo in Italia abbondano e sono annidati in tutte le forze politiche sia di governo che di opposizione, oltre che in buon parte dei media.
Conclusione
La combinazione del disimpegno degli Stati Uniti dalla NATO e
dell'aggressione russa in Ucraina ha reso evidente la necessità per l'Europa di mettere in campo un esercito che possa rivaleggiare con quello delle maggiori potenze. Il piano "ReArm Europe" rappresenta un
passo significativo, ma è solo un primo passo per garantire efficacemente la sicurezza, la coesione interna e la
prosperità economica.
La recente proposta di un nuovo Patto di Stabilità presentata dalla Commissione Europea è un testo troppo politico, troppo vago e con misure troppo blande che non imbrigliano efficacemente i governi incapaci, inetti, screditati e corrotti, in primis quelli italiani.
Un calcio alla lattina che cerca di scimmiottare il NextGenerationEu, con il suo approccio "olistico", cioè una combinazione di rigore fiscale, investimenti per la crescita, riforme e transizione ecologica con un orizzonte di quattro anni estendibili a sette se venissero implementati piani particolarmente ambiziosi di riforme.
Purtroppo l'esperienza insegna che senza la certezza di sanzioni immediate e brutali, nessun politico, tantomeno italiano, rinuncerà mai alle gigantesche operazoni di voto di scambio che fanno vincere le elezioni, ad esempio il Reddito di Cittadinanza o le generose pensioni anticipate.
Il nuovo fronte del politically correct è la lotta contro i brevetti delle case farmaceutiche sui vaccini anti-Covid. Da quando Biden per ingraziarsi il vociante milieu sanderista ha proposto la sospensione dei brevetti è tutto un rincorrersi di dichiarazioni, incontri, vertici e iniziative. Per lo più inconcludenti.
Infatti Draghi, per conto della UE, nel recente Global Health Summit ha proposto di sospendere i brevetti, ma solo su "base volontaria". Punto ribadito anche dalla Presidente della Commissione Ue von der Leyen, che propone per di "usare tutte le flessibilità previste", ma determinata a "garantire il sistema di proprietà intellettuale". Insomma non c'è alcuna novità sostanziale se non l'impegno di Big Pharma a fornire ai paesi poveri 3,5 miliardi di dosi vaccinali a prezzo di costo (tradotto: con profitti minori).
Ancora una volta il buonsenso cade preda dei meccanismi comunicativi populisti usati per raccattare consenso sfruttando un'onda emotiva gonfiata dai media. Da ottobre 2020 Moderna ha rinunciato alle royalties sui vaccini quindi la mancanza di fiale nell'ex Terzo Mondo non si può attribuire all'avidità delle famigerate (per i populisti) Big Pharma, ma alla complessità della produzione. Peraltro Biden ha vietato le esportazioni dei vaccini impedendone di fatto la distribuzione ai paesi poveri (ma anche a quelli ricchi).
I quattro intervistatori hanno collezionato una misera figura, incapaci di inchiodare Amara e facendosi portare a spasso da un personaggio evidentemente aduso a infinocchiare gente molto più scaltra dei presunti mastini da salotto televisivo.
Solo alla fine Paolo Mieli dopo oltre un'ora di insinuazioni, vaghezze, mozziconi di verità, avvertimenti oscuri e autodifese puerili ha capito cosa stesse accadendo e finalmente ha sottolineato che Amara stava abilmente lanciando esche a cui far abboccare qualche imprecisato pesce per motivi non del tutto chiari.