Il regime regolamentare di approvazione dei farmaci da parte delle autorità come l'FDA, l'EMA o l'AIFA ha ricevuto un'attenzione spasmodisca durante la pandemia.
Ma la questione era dibattuta (anche se non tra il grande pubblico) da parecchi anni. Le agenzie del farmaco dovrebbero tutelare la salute pubblica, ma dovrebbero anche promuovere la ricerca di nuove terapie e di nuovi principi attivi.
Non sempre il trade off tra rischi e benefici appare chiaro e a volte per eccesso di zelo i regolatori tendono a ritardare la commercializzazione di farmaci innovativi, anche in grado di salvare vite umane.
Nel caso dei vaccini anti-Covid la pressione delle autorità ha avuto l'effetto di rimuovere gli ostacoli che avrebbero potuto ritardare l'approvazione, ma ciò non implica che i vaccini siano sperimentali.
Con il rapido estendersi del contagio ai non vaccinati, cresce il numero dei #novax pentiti, sia quelli che finiscono in terapia intensiva e implorano i medici (che avevano denigrato fino a un minuto prima) di essere salvati, sia di quelli come Bacco il medico (radiato) aizzatore di folle, che ha visto morire in circostante drammatiche un suo seguace di 29 anni. Uno sano, senza patologie (che però credeva alle farneticazioni di Bacco e compagni sul vaccino acqua di fogna) ed è morto boccheggiando per MANCANZA DI OSSIGENO.
Un tale infausto destino potrebbe diventare la norma, man mano che sale il numero di ricoverati in terapia intensiva o semplicemente nei reparti Covid. A un certo punto si raggiunge la capacità massima e quindi i medici saranno costretti a ricoverare solo chi ha maggiori probabilità di sopravvivenza. Gli altri saranno abbandonati alla Misericordia Divina, come già avvenne l'anno scorso e come sta avvenendo in Austria, Svizzera e addirittura in Germania.
Il ripristino della sanità mentale nella Vandea novax non coincide con analogo processo nelle centrali sindacali. Landini e quello che sopravvive della Trimurti sindacale, vivono nel mito degli anni '70 quando i caporioni si gloriavano di far cadere un governo convocando uno sciopero generale. Il fatto che il governo successivo fosse esattamente uguale al precedente, non scalfiva la loro granitica presunzione di semianalfabeti politicizzati al guinzaglio del Partito Comunista (e di Mosca).
Infine è interessante registrare come i media dedichino spazio ad un evento, per quanto spiacevole, ma dalle conseguenze non gravissime e non parlino dell'assasinio di uno studente italiano a New York per mano di un razzista nero. O dello stupro (e tentato stupro) di due ragazze sulla linea ferroviaria Milano - Varese.
Forse perché le notizie nelle redazioni si pesano in base all'ideologia che le pervade e di cui sono succubi (o trombette) direttori e capiredattori.
La campagna vaccinale in Africa ha ritmi da lumaca.
Ovviamente l'ignobile grancassa dei sicari mediatici catto-minkio-comunisti da settimane non fa altro che esecrare l'egoismo occidentale e l'avidità delle multinazionali che, secondo le falsità inventate di sana pianta per aizzare i deficienti, sarebbero responsabili di questa situazione.
La verità è di tutt'altro segno: il 60% dei vaccini inviati dai paesi ricchi in Africa è inutilizzato e probabilmente scadrà senza essere stato inoculato.
Anche se le aziende farmaceutiche rinunciassero ai brevetti (e Astra Zeneca l'ha fatto molti mesi fa) produrre vaccini i paesi africani non avrebbero le capacità tecniche di produrli.
Per assorbire gli invii di nuovi vaccini previsti per i prossimi mesi i volumi delle campagne vaccinali nei paesi africani dovrebbero quadruplicare. Cosa impossibile visto che in Africa mancano infrastrutture di trasporto, di stoccaggio e persino medici ed infermieri. Non è raro che chi vive nelle zone rurali per vedere un medico debba camminare una giornata tra andata e ritorno.
E non dimentichiamo che in un continente dove sono diffuese ignoranza e superstizione la renitenza al vaccino è ancora più diffusa che in Europa o in America.
Se abbondano in Baviera gli psicolabili che abboccano alle baggianate omeopatiche, si può solo immaginare quanti adepti di culti ancestrali vi siano in Nigeria.
Israele fa da battistrada per tutto il mondo nella lotta contro il Covid, avendo iniziato la campagna vaccinale in anticipo su tutti e avendo ottenuto un successo invidiabile quanto a percentuali di popolazione vaccinata. Pertanto le autorità hanno accumulato la migliore esperienza nella lotta contro il Covid.
Arnon Shahar è il direttore della task force contro la pandemia del Maccabi Health Services, la seconda maggiore istituzione sanitaria del paese ed è uno dei maggiori esperti al mondo sulle strategie di contenimento della pandemia. Insomma l'esperienza se l'ha guadagnata sul campo, non nei talk show televisivi per psicolabili o nei corridoi ministeriali.
In questo video, realizzato in occasione di una conferenza organizzata dall'Ambasciata israeliana per un pubblico selezionato, il Dott. Shahar (che parla un ottimo italiano), ci spiega che lezioni hanno imparato in Israele in questi quasi due anni di emerganze continue, quali sono le conseguenze del long Covid anche su soggetti giovani e in buona salute, l'importanza cruciale della terza dose per tutta la popolazione e perché sarà indispensabile vaccinare anche i bambini.
Cinque minuti assolutamente imperdibili per chiunque voglia informarsi da uno scienziato e non da somari Caccia(balla)ri!!!
Dal 15 ottobre in Italia chi non si vaccina o non si fa un tampone ogni 48 ore di fatto non potrà mettere piede negli abienti di lavoro condivisi, sia nel settore pubblico che privato e avrà difficoltà a usare i mezzi pubblici o a partecipare ad attività ricreative.
La stretta sul Green Pass è motivata dalla necessità di evitare nuovi lockdown che l'economia italiana non è in grado di sostenere. E' un segnale forte e chiaro alla composita platea novax che il diritto alla salute pubblica prevale sulla libertà di ignorare i pericoli (e il peso sulle finanze pubbliche) del contagio per sé e per gli altri. Soprattutto con l'arrivo dell'autunno in cui la variante Delta, molto più contagiosa, non risparmierà nessuno.
E' interessante notare la confluenza ideologica tra gli intellettuali de' sinistra alla Cacciari, il magma fascistoide attorno a Casa Pound e Forza Nuova che permea anche Fratelli d'Italia a ulteriore conferma delle comuni radici ideologiche.
Invece nella Lega Nord (o come si chiami adesso quel partito) gli amministratori che devono gestire quotidianamante la cosa pubblica e la sanità (senza andare in giro a ingozzarsi di Nutella) si sono finalmente liberati dal timore reverenziale verso Salvini.
Per quante baggianate e menzogne allo stato puro i Novax possano raccontare, i dati sono incontrovertibili: i vaccinati rispetto ai non vaccinati corrono godono di una protezione al 77% per le diagnosi da Covid, al 93% per le ospedalizzazioni e al 96% per i ricoveri in terapia intensiva e per i decessi.
Cosa succede quando la variante Delta si diffonde tra una popolazione dove i vaccinati sono una sparuta minoranza? L'esperienza del Vietnam ci fornisce la risposta.Quando la variante Delta (molto più contagiosa) è entrata prepotentemente in quel paese, a cavallo tra maggio e giugno 2021, la situazione è diventata molto simile a quella in Europa e Usa della primavera 2020.
Il governo ha dovuto emanare misure drastiche come lockdown, quarantene divieti sui mezzi di trasporto pubblici e permessi per circolare. Invece in Europa grazie alla protezione dei vaccini la variante Delta non ha provocato un nuovo disastro.
Ma nonostante tutte le ferre imposizioni l'emergenza sanitaria è fuori controllo. Agli inizi di luglio la media mobile a 7 giorni deile morti quotidiane si contava sulle dita di una mano. Ora i decessi superano abbondantemente quota 300 con oltre 9000 casi registrati ogni giorno.
Ovviamente si tratta di cifre che sottostimano di molto il fenomeno in un paese dove i tamponi non sono certo diffusi e la gente muore di Covid spesso senza aver nemmeno visto un medico.
La scomparsa di Saman,la ragazza pakistana presumibilmente uccisa di suoi stessi familiari, riporta alla ribalta il discorso sull'integrazione e sullo scontro di culture. In Pakistan esistono sacche di estremo fanatismo religioso. Non è un caso che Bin Laden vi avesse trovato rifugio e protezione. E come dimenticare il caso di Malala Yousafzai, la ragazza che i talebani pakistani avevano lasciato in fin di vita dopo un attacco contro un autobus che portava le studentesse a scuola? Il conferimento del Premio Nobel per la Pace non e' servito a cambiare drasticamente la mentalità retrograda che ancora prevale in molte famiglie. Anzi per i fanatici la ragazza rimane "il simbolo degli infedeli e dell'oscenità”.
La pratica dei matrimoni combinati comunque non è tipica solo del Pakistan, ma è diffusa in molti paesi (dall'Asia Centrale al Golfo Persico) dove vige una rigida separazione dei sessi e i giovani non possono frequentarsi liberamente. E non è un'esclusiva della religione islamica. Ad esempio è pratica comune in India anche tra le fasce di popolazione più istruita.
Mentre proseguono le ricerche del corpo di Saman (o Laila come preferiva farsi chiamare), non sarà facile per le autorità italiane ottenere l'estradizione dei sospetti assassini, non essendoci un accordo bilaterale tra Italia e Pakistan. Bisognerà intavolare una trattativa diplomatica lunga e complicata.
Nel frattempo in Italia la morte di una diciottenne dopo la vaccinazione ha inferto un altro duro colpo all'uso del vaccino Astra Zeneca. Rimane il fatto che su milioni di dosi inoculate, i casi di morti collegate (ma non si sa se causate) dal vaccino, sono un numero trascurabile.
E nonostante la ignobile canea orchestrata quotidianamente sui media, la stragrande maggioranza della popolazione dimostra con i fatti di aver fiduxia nella scienza e si vaccina con entusiasmo. Infatti la popolarità del Generale Figliuolo rimane solida in tutte le rilevazioni.
Infine nel teatrino della politica Berlusconi sta vendendo nei saldi estivi gli ultimi scampoli di Forza Italia a Salvini. Volendo credere alle indiscrezioni il prezzo sarebbero 30 seggi sicuri alla Camera, e 15 al Senato che consentirebbero a Berlusconi una golden share nella maggioranza di governo se dovesse vincere il centrodestra. Ma le elezioni sono lontane e se venisse lanciato il Movimento Draghi tutti i conti e i sondaggi dovrebbero ripartire da zero.
Il nuovo fronte del politically correct è la lotta contro i brevetti delle case farmaceutiche sui vaccini anti-Covid. Da quando Biden per ingraziarsi il vociante milieu sanderista ha proposto la sospensione dei brevetti è tutto un rincorrersi di dichiarazioni, incontri, vertici e iniziative. Per lo più inconcludenti.
Infatti Draghi, per conto della UE, nel recente Global Health Summit ha proposto di sospendere i brevetti, ma solo su "base volontaria". Punto ribadito anche dalla Presidente della Commissione Ue von der Leyen, che propone per di "usare tutte le flessibilità previste", ma determinata a "garantire il sistema di proprietà intellettuale". Insomma non c'è alcuna novità sostanziale se non l'impegno di Big Pharma a fornire ai paesi poveri 3,5 miliardi di dosi vaccinali a prezzo di costo (tradotto: con profitti minori).
Ancora una volta il buonsenso cade preda dei meccanismi comunicativi populisti usati per raccattare consenso sfruttando un'onda emotiva gonfiata dai media. Da ottobre 2020 Moderna ha rinunciato alle royalties sui vaccini quindi la mancanza di fiale nell'ex Terzo Mondo non si può attribuire all'avidità delle famigerate (per i populisti) Big Pharma, ma alla complessità della produzione. Peraltro Biden ha vietato le esportazioni dei vaccini impedendone di fatto la distribuzione ai paesi poveri (ma anche a quelli ricchi).
I quattro intervistatori hanno collezionato una misera figura, incapaci di inchiodare Amara e facendosi portare a spasso da un personaggio evidentemente aduso a infinocchiare gente molto più scaltra dei presunti mastini da salotto televisivo.
Solo alla fine Paolo Mieli dopo oltre un'ora di insinuazioni, vaghezze, mozziconi di verità, avvertimenti oscuri e autodifese puerili ha capito cosa stesse accadendo e finalmente ha sottolineato che Amara stava abilmente lanciando esche a cui far abboccare qualche imprecisato pesce per motivi non del tutto chiari.
Il governo cinese ha presentato gli obiettivi economici per il 2021 che possono essere riassunti in una dozzina di punti chiave:
- Crescita del PIL di oltre il 6%
- Oltre 11 milioni di nuovi posti di lavoro urbani
- Un tasso di disoccupazione urbano intorno al 5,5%
- Inflazione intorno al 3%
- Aumenti costanti sia del volume che della qualità delle importazioni e delle esportazioni
- Un equilibrio sostanziale nel saldo di bilancia dei pagamenti
- Crescita costante del reddito personale
- Un ulteriore miglioramento dell'ambiente
- Un calo di circa il 3% del consumo di energia per unità di Pil
- Una continua riduzione delle emissioni dei principali inquinanti
- Produzione di cereali di oltre 650 milioni di tonnellate
- Rapporto deficit / Pil intorno al 3,2%, leggermente inferiore a quello dello scorso anno.
Un programma ambizioso proiettato sul futuro e che si salda con la subdola diplomazia vaccinale che la Cina sta perseguendo per acquisire influenza in Asia e nei paesi emergenti.