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18 dic 2020
Barack Hussein Biden nel Calderone Mediorientale
L'assetto politico del Medioriente durante la Presidenza Trump ha subito una trasformazione radicale ed imprevista. Determinati a depotenziare la minaccia iraniana (vera o presunta), Israele ed Arabia Saudita (fiancheggiata suoi alleati) hanno forgiato un rapporto di cooperazione sotto l'egida di Jared Kushner, ebreo e marito di Ivanka Trump. L'ultimo frutto di questa stagione e' il trattato di pace tra Marocco e Israele, dopo quelli storici tra lo stato ebraico, gli EAU e il Bahrain (denominati Accordi di Abramo).
In Arabia Saudita invece e' ancora in corso una feroce diatriba in seno alla famiglia regnante tra i pragmatici filo-americani -- guidati dal principe ereditario (di fatto gia' monarca) Mohammad Bin Salman (noto con la sigla MBS) -- e i pan-arabisti filo palestinesi devoti al ruolo di Custode delle Due Moschee assunto dalla Monarchia saudita. La presidenza Biden rischia di stracciare il fragile tessuto diplomatico mediorientale qualora gli Usa intavolassero di nuovo un negoziato con l'Iran.
Per impedire una tale deriva, Netanyahu e MBS stanno intensificando i loro legami per condizionare la nuova amministrazione imbottita di reduci dell'era Obama, giudicato un ingenuo pacifista calabrache infinocchiato dagli ayatollah, o addirittura un filo-iraniano. Durante la presidenza Trump l'Iran piu' volte ha cercato di riaprire il dialogo con gli USA dopo la reintroduzione delle sanzioni, ma senza successo. Anzi l'eliminazione del generale Soleimani uomo forte del regime teocratico ha messo in chiaro che l'appeasement di Obama rappresentava il passato remoto. Del resto l'Iran aveva cercato di provocare un'escalation con attacchi a petroliere e installazioni petrolifere saudite ed emiratine. Israele dal canto suo ha condotto assassinii mirati di scienziati nucleari e piu' di recente di un terrorista dell'ISIS stranamente residente a Teheran. Le tensioni non sono finora sfociate in un conflitto piu' ampio, perche' Trump aveva garantito il sostegno degli Usa ai suoi alleati nel Golfo. Se tale garanzia venisse indebolita, un Netanyahu che si trova ad affrontare l'ennesima tornata di elezioni anticipate, potrebbe essere tentato dalla soluzione drastica.
l'Iran dal canto suo sta intensificando le azioni aggressive. Per rintuzzarle e dissuadere Teheran da ulteriori esclation il Pentagono ha inviato un un gruppo d'attacco con portaerei nel Golfo Arabico e ha schierato uno squadrone di caccia in Europa. Domenica scorsa ha annunciato che sottomarino armato di missili ha varcato lo stretto di Hormuz. Insomma tra provocazioni e reazioni Biden potrebbe avere un grosso felino da pelare appena insediato.