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1 mar 2021
Il Tecno-Feudalesimo
I social media impiegano migliaia di content moderator che con l'ausilio di algoritmi di intelligenza artificiale dovrebbero eliminare i post e le immagini illegali, cruente, o in qualche senso sgradite al senso comune. Ma cos'e' il senso comune? E chi stabilisce cosa possa essere sgradito?
Per aver pubblicato su Facebook un post intitolato "Un Bazooka a Palazzo Chigi" (corredato da un fotomontaggio di Draghi con in mano un bazooka) Facebook ha il bloccato per 24 ore il mio profilo e cancellato il post che rimandava al video su YouTube. Il motivo? Secondo Facebook il post "viola i nostri standard in materia di violenza e istigazione alla violenza". L'episodio si potrebbe derubricare a comica conferma della stupidita' degli algoritmi a cui Facebook ricorre per monitorare l'attivita' degli utenti. Invece purtroppo la faccenda riveste un'assoluta gravità. In primo luogo perche' un post simile con la stessa foto e lo stesso titolo era stato pubblicato in precedenza senza sollevare problemi. Ed era stato condiviso da decine di utenti. Quindi l'applicazione delle "regole" e' quanto meno approsimativa. In secondo luogo, parlando di istigazione alla violenza, Facebook e Twitter tollerano da svariati lustri minacce di morte, insulti, diffamazioni apologie di criminali e dittatori, gruppi di odiatori, esaltazione della violenza e quant'altro.
I social media operano legibus soluti grazie alla Sezione 230 del Communications Decency Act emanato nel 1996, concepita per tutt'altro scopo. Di sicuro non per concedere uno scudo legale ai fornitori di contenuti che si spacciano per piattaforme neutre. Ormai azzerare questo tecno-feudalesimo non e' piu' rimandabile perche' vilifica la democrazia e attribuisce un potere incontestabile a societa' private senza controllo. L'Amministrazione Trump aveva già proposto (tardivamente) un piano di riforma ormai abortito. Biden invece non sembra avere fretta.