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24 mar 2024

Russia: Il chip nel cervello di #Putin

Vladimir Putin con l'attacco al Crocus City Hall ha subìto un duro colpo alla sua reputazione di uomo forte, bastione della sicurezza dei sudditi e vindice delle umiliazione inflitte alla Santa Madre Russia dall'Occidente imperialista dopo la caduta dell'Urss. Pertanto lavare l'onta dello smacco è una priorità esistenziale oer il regime.

L'ex colonnello del KGB Per deflettere le accuse, taciute in pubblico, ma virulente in privato, deve imbastire un cumulo di menzogne con cui attribuire la paternità dell'attentato all'Ucraina. E' una variante dell'osceno copione che ha recitato in 25 anni di potere criminale a cominciare dall'ascesa ai vertici del potere sulle ali dei massacri in Cecenia. Massacri scatenati dall'esercito russo dopo aver attribuito a terroristi ceceni una serie di attentati contro condomini organizzati presumibilmente dal GRU usando la ciclonite, un esplosivo in dotazione solo alle forze di sicurezza russe.

In sostanza, nonostante l'evidente coinvolgimento dei servizi segreti, sopravvissuti al crollo dell'Urss, e l'assenza di qualsiasi rivendicazione o di qualsiasi arresto, Putin addossò ogni responsabilità degli attentati ai ribelli ceceni che tre anni prima avevano sconfitto l'esercito russo dichiarando l'indipendenza. Due giorni dopo diede inizio ad una brutale campagna di annientamento che poi è stata replicata in Siria e in Ucraina.



Anche stavolta dunque Putin cercherà di nuovo di cavalcare questa tragedia come ha cavalcato in passato sia quelle ordite da terroristi interni che quelle provocate ad arte dai suoi sgherri. Ma il gioco di prestigio sarà più complicato perché alle messeinscena credono in pochi e se davvero la popolazione credesse alla fola della responsabilità di Kiev nell'eccidio del Crocus, il prestigio di Putin ne uscirebbe devastato, non rafforzato.

Un leader che definiva sprezzantemente l'invasione come una "operazione miliatere speciale" si ritrova in casa il nemico che doveva essere schiacciato in pochi giorni. Invece di debellare i "nazisti" in Ucraina, i "nazisti" colpiscono gli aspiranti denazificatori e i suoi scherani nella capitale.

Zelensky ha profferito parole di fuoco contro i tentativi di Putin di coinvolgere il governo ucraino, supportato da migliaia di bot sui social che costituiscno l'armata della guerra ibrida orchestrata dal KGB:
Quello che è successo ieri a Mosca è ovviamente solo il tentativo di Putin e degli altri schifosi di dare la colpa a qualcun altro. Hanno sempre gli stessi metodi. È già stato fatto in passato. Ci sono state case bombardate, sparatorie ed esplosioni. E danno sempre la colpa agli altri. Vengono in Ucraina, bruciano le nostre città e cercano di dare la colpa all'Ucraina. Torturano e violentano il nostro popolo e danno la colpa a loro. Hanno portato centinaia di migliaia di loro terroristi qui, sul suolo ucraino, per combattere contro di noi, e non si preoccupano di ciò che accade nel loro Paese. Ieri è successo tutto questo e questo vile Putin, invece di occuparsi dei suoi cittadini russi, di rivolgersi a loro, è rimasto in silenzio per un giorno - stava pensando a come portarlo in Ucraina. E' tutto assolutamente prevedibile
.

In questa atmosfera torbida, intossicata dalle voci di complotti interni, le iniziative della propaganda putiniana (e dei suoi pupazzi prezzolati in Occidente) raggiungono vette grottesche finora inviolate: La portavoce ufficiale Maria Zacharova afferma che la Russia denuncerà l'Ucraina di fronte alla Corte Penale Internazionale (di cui non fa parte) per non meglio specificati atti di terrorismo, mentre un ex generale è arrivato ad affermare che i terroristi avevano un microchip nel cervello con cui la CIA e gli ucraini guidavano le azioni. Insomma, nel tentativo di cucinare menzogne per la Russia profonda e ignorante il poteresi autoridicolizza. Forse il chip nel cervello l'hanno inserito a Putin.