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13 lug 2025

Drin Drin: L'Italia che non si arrende

C'è un'Italia che non sale all'onore delle cronache, che non litiga nel talk show, che non manifesta per cause demenziali, che non imbratta monumenti o blocca strade, che non invoca sussidi, che pretende una Giustizia efficiente e rapida, che non vuole essere vessata da un fisco demenziale, che è impelagata in mille lacci burocratici inutili.

E' un'Italia senza rappresentanza politica, un fiume di gente a cui è stato espropriato il diritto alla rappresentanza politica dalla peggiore classe dirigente dei paesi OCSE. E anche di parecchi paesi emergenti in Sud America o in Africa.



Però è un'Italia che scalpita e che non vuole arrendersi e non vuole rassegnarsi. Offrire una rappresentanza politica per la parte migliore del paese è un compito immane. Perché chi lavora, studia o produce non ha tempo da dedicare all'impegno politico. E' assorbito dalle proprie attività e dunque lascia la gestione della cosa pubblica nelle mani dei parassiti, degli ignoranti e degli individui privi di scrupoli e dignità.

Per di più questa classe politica deteriore scatena l'odio contro chi è riuscito ad emergere, contro chi ha avuto un minimo di successo nella vita, contro chi ha fatto sacrifici per migliorare. E' la rivolta della feccia contro la parte migliore della società veicolata attraverso le istituzioni e i media acchiappacitrulli e acchiappaclick.

Contrastare e poi invertire questo processo degenerativo richiederà anni. Per questo abbiamo costituito un partito che possa scardinare lo status quo e la corsa verso il baratro della bancarotta. Chi non vuole arrendersi o rassegnarsi oggi ha un'alternativa. Se la ignora non potrà lagnarsi in futuro.