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24 ott 2021
Le violenze innescate dai social network
La rivolta violenta dei novax a Roma, con l'assalto alla sede della CGIL e proseguita per ore in forma di guerriglia urbana a pochi metri da Palazzo Chigi e dal Parlamento non è solo il risultato di una benevola tolleranza delle istituzioni verso gli estremisti nazifascisti che dura da anni (la sede di Casa Pound in un palazzo illegalmente occupato non è stata ancora sgombrata).
E' anche il risultato di una propaganda ossessiva veicolata dai social network che invece di contrastare queste derive eversive le cavalcano e le aggravano per aumentare le visualizzazioni, i click, i like e quindi i profitti. Un gioco al massacro in cui sguazzano e si saldano tutte le frange peggiori, dai centri sociali a Forza Nuova (passando per il clericalismo invasato diffuso da Radio Maria). Di fronte agli attacchi le autorità balbettano e si ritirano vigliaccamente. Le parole della Lamorgese in Parlamento sono state la conferma ufficiale della codardia di fronte alla masnada che ha assaltato la sede della CGIL.
Le manifestazioni non autorizzate dei portuali a Trieste (e in minor misura a Genova) e le continue provocazioni aggressive dei novax nelle strade di Milano sono l'ovvia conseguenza della mancanza di spina dorsale delle autorità nei confronti dei violenti che si alimentano di vetero sindacalismo, anarco insurrezionalismo, sovranismo, fascismo, millenarismo religioso, complottismo e soprattutto analfabetismo.
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