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4 mag 2021
La Corazzata Potemkin sulla Riforma della Giustizia
La proposta di riforma del sistema giudiziario formulata nel PNRR lascia in bocca un acre sapore di Latte di Suocera in bocca. Si tratta di decine di pagine prolisse e ripetitve che contengono impegni vaghi su aspetti spesso secondari. Il tutto formulato in un tripudio di imbarazzante burocratese che manda in visibilio i cultori del latinorum. Il sistema giudiziario italiano e' al collasso da decenni. Ultimamente anche quell'ectoplasma di credibilita' che rimaneva e' stato bruciato dagli scandali che si susseguono quotidianamente.
Su questa abborracciata congerie di wishful thinking senza impegni e con target assolutamente vaghi la Commissione Europea ha espresso una marcata insoddisfazione. Per placare le critiche Draghi ha dovuto telefonare personalmente alla Presidente von der Leyen per assicurare personalmente che le supercazzole (non solo in questo ambito) si tradurranno in risultati concreti. Per il momento a Bruxelles hanno concesso un'apertura di credito all'ex banchiere centrale, ma se non verrà ripulita la magistratura da pratiche medioevali e personaggi dubbi i fondi europei potrebbero essere bloccati.
Il problema è che Draghi non puo' affrontare di petto i nodi che da 50 anni la classe politica italiana rifiuta di sciogliere (o preferibilmente di recidere) per pavidità ed incompetenza. Quindi il Presidente del Consiglio privo di un supporto parlamentare, deve per forza incedere cautamente sul sentiero di minore resistenza politica. Finora la vaghezza degli impegni ha salvato il PNRR dai veti incrociati, ma questo equilibrio precario non durerà in eterno. Del resto dopo 15 mesi di sacrifici le tensioni montano e fondi el Recovery Plan non arriveranno prima di settembre.
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