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9 gen 2021

Stellantis, ma non Cadentis


Una delle operazioni industriali piu' imponenti degli ultimi anni in Europa e' la fusione di Fiat-Crysler (FCA) con Peugeot-Citroen-Opel per formare STELLANTIS, un closso di caratura globale che produrra' quasi 9 milioni di autovetture in stabilimenti diffusi in tutto il mondo.



La stampa provinciale italiana diffonde la solita vulgata banale, frutto di analisi orecchiate in qualche spaccio aziendale: 1) la fusione in realtà sarebbe una vendita ai francesi della FCA da parte della famiglia Agnelli-Elkann, che in questo modo esce dal settore automobilistico come pianificato da tempo.
2) i soci di Peugeot comanderanno nel gruppo perche' hanno nominato l'amministratore delegato Carlos Tavares, mentre John Elkann avra' (oltre a ricchi dividendi) un ruolo cerimoniale come Presidente di Stellantis;
3) il gruppo dovra' tagliare rami secchi e fabbriche poco produttive, ma siccome il governo francese che ha una quota del 6,2% nel capitale difendera' l'occupazione in patria e saranno chiusi gli stabilimenti in Italia (dove FCA accumula solo perdite).

Un veterano dell'industria automotive europea, Pierangelo Decisi, Vice Presidente dell'Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (Anfia.it) ci spiega quali sono i veri disegni dietro questa fusione e le opportunita' che si aprono per un enorme pezzo dell'industria italiana inserito in uno dei maggiori gruppi industriali.