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25 dic 2025

La Retromarcia sull'Esproprio degli Asset Russi

La decisone presa dal Consiglio d'Europa di emettere un debito comunitario da 90 miliardi di euro per finanziare lo sforzo bellico in Ucraina, piuttosto che espropriare le riserve della banca centrale russa è stata presa dopo 16 ore di virulente discussioni. Il presidente del Consiglio d'Europa il portoghese António Costa ha twittato: “Abbiamo preso un impegno e lo abbiamo mantenuto”.

Ma i fondi proverranno dal bilancio generale dell'Unione europea perché alcuni governi nazionali temevano ripercussioni in particolare le conseguenze legali e reputazionali di tale atto. Forse in punta di diritto questa giustificazione avrebbe un senso se la Russia non fosse uno stato canaglia. E le canaglie non possono invocare il diritto internazionale per perpetrare i loro crimini.

Insomma alla fine i beni russi “rimarranno congelati fino a quando la Russia non pagherà un risarcimento all'Ucraina” secondo il cancelliere tedesco Merz. I leader dell'UE hanno anche prorogato tutte le sanzioni contro la Russia per altri sei mesi. Come giudicare questo esito? Secondo Merz, in questo modo l'UE sta inviando un “segnale chiaro” a Putin. Ma è lecito dubitarne. Se si fossero espropriate le riserve russe Putin avrebbe ricevuto un vero segnale di sfida e l'Ucraina avrebbe a disposizione risorse sifficienti per infliggere altre umiliazioni al regime mafioso.



Invece questo compromesso da smidollati, caldeggiata dai filo-putiniani in seno all'Unione Europea, Meloni in testa, ha dimostrato ancora una volta la vigliaccheria dei leader europei o la loro impotente velleità. Tanto più inquietante e stomachevole in un momento in cui Trump e Vance si dimostrano sempre più spesso e con maggiore convinzione al servizio di Putin. E sul fronte economico la Russia si trova in sempre più acute difficoltà. Beffardamente, il Cancelliere tedesco Merz ha ringraziato i “sostenitori dell'Ucraina” Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron per aver protetto gli interessi delle loro aziende in Russia e per aver utilizzato il denaro dei contribuenti europei per finanziare l'Ucraina.

A voler essere meno pessimisti possiamo consolarci che il finanziamento per la sopravvivenza dell'Ucraina è assicurato almeno fino alla primavera del 2027. Ma non bastano questi palliativi. Putin non si farà certo intimidire dai laidi minuetti inscenati nei corridoi e nei sottoscala di Bruxelles.