Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta 5G. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta 5G. Mostra tutti i post

25 ott 2021

Elon Musk potrebbe diventare il primo trilionario della Galassia



Elon Musk ha dichiarato come obiettivo ultimo per SpaceX la creazione di una “civiltà spaziale multi-planetaria”, partendo dalla prima colonia terrestre su Marte. Tuttavia agli umani (che SpaceX già ha lanciato in orbita) servono capitali stratosferici per realizzare questa colonizzazione anche volendo partire solo dalla Luna. Pertanto Musk attraverso SpaceX intende installare una rete di satelliti (nota come Starlink) per assicurare servizi di telecomunicazione voce e dati in tutto il globo inclusi oceani e deserti, un mercato che vale circa 1 trilione di dollari all’anno. Starlink potrebbe diventare il 6G globale (visto che il 5G è partito male e finirà anche peggio), che risolverebbe anche l'annoso problema del digital divide. L’Unione internazionale delle telecomunicazioni, un'agenzia delle Nazioni unite, ha calcolato nel 2019 che il 48% della popolazione mondiale non avesse accesso a internet.



Il progetto è già decollato. Al momento, i circa 1.500 satelliti di Starlink rappresentano approssimativamente il 25% di quelli in attività. SpaceX ha piani precisi per altri 10mila e ha richiesto i permessi per un massimo di 42mila a un’orbita di 500 km, in modo da offrire connessioni ultraveloci, alternative alle attuali reti internet. Per di più Starlink permetterebbe di limitare l’accesso alla rete da Paesi ostili o da cui operano gli hacker dediti allo spionaggio tecnologico o al ransomware. Inoltre SpaceX potrebbe trasportare uomini e cose da un capo all’altro del mondo in poco più di mezzora, inclusi militari, droni con missili, robot armati e materiale bellico. Tanto per capire, qualora la Cina lanciasse un'invasione di Taiwan, dagli Usa potrebbero arrivare sull’isola i rinforzi prima che la flotta di Pechino passi lo Stretto. O magari i difensori americani potrebbe arrivare sul suolo della madrepatria cinese. Il Pentagono ha già opzionato la tecnologia. Magari Musk non vedrà la colonizzazione di Marte ma potrebbe diventare il primo trilionario nella storia della galassia.

28 dic 2020

La Merkel si Piega a Huawei





La Germania ha calato pantaloni, sottane e biancheria intima assortita di fronte alle pressioni della Cina con cui da tempo vanta un robusto surplus commerciale. Il governo tedesco infatti ha varato un disegno di legge sulla sicurezza IT, che di fatto consente l'adozione della tecnologia Huawei per le reti 5G. La foglia di fico addotta per mettere in mano ai cinesi una infrastruttura cruciale sarebbero i tempi piu' lunghi necessari per impiantare tecnologia di Nokia ed Ericsson.

Eppure i paletti fissati dalla legge sono in pratica una farsa neanche tanto comica: non esistono metodi per assicurare che la multinazionale cinese non inserisca spyware per carpire informazioni da aziende e cittadini tedeschi (e gli stranieri con i quali comunicassero). Insomma la Germania ha approfittato della transizione negli Usa per mettere l'Amministrazione Biden di fronte al fatto compiuto. Uno strappo che rischia di compromettere la strategia di contenimento dell'espansione cinese e che ignora sfacciatamente il bullismo della Cina contro i paesi del Pacifico alleati dell'Occidente, ad esempio l'Australia. Oltretutto la Cina sta anche premendo sui paesi dell'Unione Europea per firmare in tempi rapidi il Trattato sugli investimenti diretti, che viene negoziato da otto anni e riguarda temi fondamentali: l’accesso dei mercati cinesi, la reciprocità dei trattamenti tra Europa e Cina, le regole sui sussidi, il raggio di azione delle aziende di stato, ecc.

La Merkel voleva arrivare a firmare una bozza per coronare il semestre di presidenza UE della Germania, ma Xi Jinping ha menato il can per l’aia, in attesa di conoscere il risultato delle elezioni presidenziali in Usa. Nelle ultime settimane invece da Pechino e' arrivata una spinta propulsiva per la firma. Il Presidente cinese ha parlato con la Cancelliera tedesca prima e poi con Presidente Macron. Sulla stampa ufficiale di Pechino il tema trovava ampio spazio. Ma sarebbe un errore fatale per l'Ue farsi incastrare in un accordo che promette tanto sulla ma che non prevede alcun meccanismo di enforcement e le cui regole possone essere facilmente ignorate da uno stato totalitario.