In compenso la scoperta
di truffe è all'ordine del giorno, ha incentivato il lavoro nero, ha dissuaso
ampie fasce della popolazione, soprattutto al Sud, ad accettare proposte di
lavoro e di fatto ha inferto
un colpo devastante alle attività economiche che impiegano lavoratori a
bassa qualifica o part time. E di sicuro quasi nessuno che abbia rifiutato offerte è stato sanzionato (infatti raramente esiste un tracciamento delle offerte di lavoro presentate ai percettori del RdC)
Il voto di scambio
Ma il danno più grave deriva dal voto di scambio implicito che il RdC ha
innescato. Milioni di elettori adesso hanno come unico obiettivo
il mantenimento del privilegio e quindi, come ha dimostrato il risultato
del Movimento 5 Stelle nei collegi meridionali il 25 settembre, votano
ciecamente chi promette di mantenerlo.
Il prossimo livello del
pactum sceleris è facile da prevedere: i percettori del RdC inizieranno a
protestare perché il sussidio non è sufficiente, gli esclusi inizieranno a
inveire contro i criteri troppo stringenti, chi dovesse perdere l'assegno perché
ha truffato, pretenderà di riottenerlo. Ed è facile immaginare che qualche parte politica non sarà insensibile a tali rivendicazioni. Milioni di elettori parassiti sono un bottino troppo allettante per ignorarlo.
Vedremo se il nuovo governo avrà la determinazione di eliminare questa aberrazione, come promesso in campagna elettorale da Giorgia Meloni (“Il reddito di cittadinanza va tolto a coloro che possono lavorare” aveva asserito la neo Premier), quantomeno di ridurne le macroscopiche distorsioni. I fatti non lasciano ben sperare. La neo ministra del Lavoro, Calderone, ha dichiarato in passato di essere contraria alla cancellazione anche se sarebbe favorevole a qualche riforma di facciata che mantenga la greppia. Insomma in Italia la destra peronista si conferma allineata con la sinistra sfascista.
Vedremo se il nuovo governo avrà la determinazione di eliminare questa aberrazione, come promesso in campagna elettorale da Giorgia Meloni (“Il reddito di cittadinanza va tolto a coloro che possono lavorare” aveva asserito la neo Premier), quantomeno di ridurne le macroscopiche distorsioni. I fatti non lasciano ben sperare. La neo ministra del Lavoro, Calderone, ha dichiarato in passato di essere contraria alla cancellazione anche se sarebbe favorevole a qualche riforma di facciata che mantenga la greppia. Insomma in Italia la destra peronista si conferma allineata con la sinistra sfascista.