Come è noto l'audizione al Congresso delle presidenti (tutte donne) di tre prestigiose Università americane, Harvard, MIT e University of Pennsylvania, incalzate dalla deputata repubblicana Elise Stefanik, ha scatenato un moto di indignazione in America e ha messo stimolato uno scrutinio pervasivo della degenerazione diffusasi nei campus americani.
Il rifiuto di tutte e tre le Presidentesse di condannare le manifestazioni dominate da un antisemitismo nemmeno troppo latente, con il pretesto della libertà di parola ha messo a nudo l'involuzione in atto nell'Accademia americana dove dominano il wokismo e la cancel culture.
Finalmente i donatori si sono svegliati e hanno cancellato donazioni per cifre astronomiche. La migliore strategia per contrastare questa involuzione consiste nel colpire le istituzione dove fa più male: nel conto in banca.
UPenn ha ceduto e ha licenziato sia la Presidentessa che altri personaggi coinvolti nella gestione. Harvard invece ha inizialmente confermato la fiducia alla Gay (per timore di essere tacciata di razzismo) e l'MIT si è trincerato dietro un silenzio inquietante e vigliacco.
Ma lo scandalo non si è placato e la Gay è stata costretta a dimettersi anche in seguito ad accuse ben documentate di plagio e di inadeguatezza accademica. Rimane attaccata alla poltrona la presidente dell'MIT che è ebrea e quindi meno vulnerabile alle accuse di antisemitismo, ma ugualemnte responsabile del clima di intolleranza e di aggressione contro chi non si piega allo squadrismo woke.
Tuttaviale dimissioni dei vertici sono solo un piccolo passo verso il ripristino di un clima aperto alla discussione, privo di manie censorie e di libertà nell'accademia americana. E lo stesso processo dovrebbe estendersi anche all'Europa e soprattutto all'Italia dove le Università rimangono uno strumento di indottrinamento e di propaganda gestito da fanatici.
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5 gen 2024
27 nov 2021
Nell'America Polarizzata, la Popolarità di Biden è Polverizzata
Dopo l'umiliante ritiro dall'Afghanistan la popolarità di Biden ha imboccato una ripida discesa che l'effimero successo per l'approvazione del piano infrastrutture da 1,2 trilioni di dollari ha solo temporaneamente interrotto. Se si esclude Trump, la caduta nei sondaggi registrata da Biden è la più marcata nel dopoguerra tra tutti i presidenti a meno di un anno dall'inizio del mandato. Il sito fivethirtyeight.com che raccoglie in un indatore sintetico i vari sondaggi condotti tra elettori registrati, elettori adulti e tra la popolazione generale indica che il divario tra opinioni positive e negative sull'operato del Presidente è di quasi 10 punti percentuali.
Per molti versi Biden sconta la polarizzazione della società americana: il virulento scontro di valori tra sinistra estrema in preda all'isteria da cancel culture e classe media benestante sta portando ad una caduta di consensi per il partito democratico. Nelle elezioni per il governatore della Virgina e del New Jersey il crollo nei consensi è stato impressionante, e anche a livello nazionale il rinnovo delle rappresentanze dei genitori nei distretti scolastici ha visto il trionfo dei candidati repubblicani. Il Wall Street Journal rivolta il machete nella piaga chiedendosi se Biden a 79 anni è in grado di reggere lucidamente il peso della carica.
In definitiva gli elettori indipendenti i cui umori decidono le elezioni hanno voltato le spalle a Biden che si era presentato come un centrista competente e ora si trova esposto ai ricatti dei progressives nel suo partito che perseguono un'agenda dichiaratamente socialista anche sul piano economico. L'inflazione che ne è scaturita spinta dai rincari dei prezzi energetici ha eroso il potere d'acquisto dei salariati soprattutto quelli delle fasce più basse.
Infine una giuria ha assolto Kyle Rittenhouse dalle accuse di omicidio in un processo assurto a catalizzatore di tutte le divisioni irriconciliabili dell'America. Il giovane per difendersi aveva sparato a tre uomini (bianchi), uccidendone due e ferendone uno, nel corso dei disordini organizzati nell'agosto 2020 contro la polizia che aveva ferito Jacob Blake a Kenosha, nel Wisconsin.
Kyle Rittenhouse era stato descritto in centinaia di articoli di giornali e su tutti i canali televisivi, tranne Fox News (nonché da Biden allora candidato alla Presidenza), come un suprematista bianco, recatosi in Wisconsin con il preciso intento di uccidere i neri. Il processo invece ha appurato, in diretta TV, che aveva reagito all'aggressione violenta perpetrata da figuri armati, violenti e con gravi precedenti penali. Nella testimonianza di fronte alla Corte, un aggressore sopravvissuto ha dovuto ammettere di aver puntato la pistola alla testa di Rittenhouse. Pertanto la giuria ha stabilito che Rittenhouse aveva agito per legittima difesa.
Le querele che si abbatteranno sui media probabilmente renderenno il giovane milionario. Uno dei querelati potrebbe essere proprio Biden.
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