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5 gen 2024

Lo sdegno contro il wokismo delle Università USA

Come è noto l'audizione al Congresso delle presidenti (tutte donne) di tre prestigiose Università americane, Harvard, MIT e University of Pennsylvania, incalzate dalla deputata repubblicana Elise Stefanik, ha scatenato un moto di indignazione in America e ha messo stimolato uno scrutinio pervasivo della degenerazione diffusasi nei campus americani. Il rifiuto di tutte e tre le Presidentesse di condannare le manifestazioni dominate da un antisemitismo nemmeno troppo latente, con il pretesto della libertà di parola ha messo a nudo l'involuzione in atto nell'Accademia americana dove dominano il wokismo e la cancel culture.



Finalmente i donatori si sono svegliati e hanno cancellato donazioni per cifre astronomiche. La migliore strategia per contrastare questa involuzione consiste nel colpire le istituzione dove fa più male: nel conto in banca. UPenn ha ceduto e ha licenziato sia la Presidentessa che altri personaggi coinvolti nella gestione. Harvard invece ha inizialmente confermato la fiducia alla Gay (per timore di essere tacciata di razzismo) e l'MIT si è trincerato dietro un silenzio inquietante e vigliacco. Ma lo scandalo non si è placato e la Gay è stata costretta a dimettersi anche in seguito ad accuse ben documentate di plagio e di inadeguatezza accademica. Rimane attaccata alla poltrona la presidente dell'MIT che è ebrea e quindi meno vulnerabile alle accuse di antisemitismo, ma ugualemnte responsabile del clima di intolleranza e di aggressione contro chi non si piega allo squadrismo woke.

Tuttaviale dimissioni dei vertici sono solo un piccolo passo verso il ripristino di un clima aperto alla discussione, privo di manie censorie e di libertà nell'accademia americana. E lo stesso processo dovrebbe estendersi anche all'Europa e soprattutto all'Italia dove le Università rimangono uno strumento di indottrinamento e di propaganda gestito da fanatici.


2 apr 2021

Byoblu (per fortuna) non c'e' piu'





La cancellazione del canale YouTube del sito dedito alla diffusione di fake news è una meritoria opera di disinfezione dello spazio pubblico e di difesa dalle intrusioni della masnada complottista . Da anni i social hanno assunto la funzione di un letamaio da cui si genera il concime con cui di nutre l'odio, la diffamazione, il terrorismo, le minacce e una sfilza di reati e intimidazioni nella sfera pubblica.

Chi invoca la libertà di parola e di opinione ha scarsa dimestichezza sia con il mondo reale sia con i principi liberali a cui crede (stolidamente) di ispirarsi. Karl Popper ne "La Società Aperta e i suoi nemici" affermò senza mezzi termini che in una democrazia, coloro che violano la legge e specialmente a coloro che incitano gli altri al rovesciamento della democrazia, vanno isolati e repressi senza tentennamenti. La protezione delle minoranze non deve estendersi a coloro che sfruttano l'alveo delle libertà per sopprimerla.



Il grande filosofo austriaco quando scrisse quell'opera fondamentale (si può scaricare qui) aveva in mente i totalitarismi di stampo nazista e comunista. Ma i totalitarismi non rinascono sempre nelle stesse forme. Il Messora capo di Byoblu era uno dei caporioni del Movimento 5 Stelle, una setta creata con il preciso obiettivo di sovvertire la democrazia e instaurare un regime di tipo messianico fideistico.

La messa al bando di organizzazioni che, finanziate da fonti opache, sfruttano le menti labili è un imperativo ineludibile se non vogliamo ritrovarci in un regime instaurato da disturbati mentali. Per questo non si deve lasciare alla discrezione dei social network la repressione delle canaglie, ma occorrono leggi che infliggano sanzioni severe sia pecuniarie che detentive a chi sfrutta per fini eversivi la credulità dei boccaloni.