Cerca nel blog

Visualizzazione post con etichetta Armenia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Armenia. Mostra tutti i post

14 gen 2022

Putin, il cleptocrate stalinista




Giulio Terzi di Santagata, ex ministro degli Esteri nel governo Monti, è uno dei diplomatici italiani di maggior prestigio internazionale. Nel video che abbiamo realizzato per la Fondazione Luigi Einaudi, con lui abbiamo esaminate un ampio spettro di temi legati al nostalgico revanscismo sovietico, pervaso di delirante misticismo religioso, incarnato da Putin e da suo clan di cleptocrati mafiosi stalinisti. Le minacce all'Occidente, la preparazione dell'invasione dell'Ucraina e l'intervento illegale per sedare la rivolta contro i ferrivecchi sovietici in Kazakistan, sono solo le ultime mosse di un dittatore disperato. 

La crisi economica che si è abbattuta sulla Russia a causa della pandemia sta gettando i russi nella miseria e quindi i cleptocrati mafiosi per distogliere l'attenzione suonano le trombe di guerra.

                                    L'ultimo atto del Patto di Varsavia

Le aggressioni su vari fronti dalla #Libia alla #Siria, purtroppo sono state rese possibili dall'ignavia delle amministrazioni americane da Obama a Biden, incapaci di arginare le ambizioni del cleptocrate stalinista.

L'intimazione russa di riportare la Nato entro i confini del 1989 assume degli aspetti di assoluta comicità.


28 nov 2020

Marcia turca sul mondo - con Forchielli e Scacciavillani





La Turchia prima dell'avvento di Erdogan era un paese allo sbando. Poca industria, un po' di turismo, agricoltura di sopravvivenza e tanto sottosviluppo. L'inflazione, quando andava bene, si attestava intorno all'80% annuo.

Quando andava male, cioe' a intervalli di pochi anni, si avvitava in una crisi economica che richiedeva l'intervento del Fondo Monetario Internazionale per evitare il peggio. L'inflazione schizzava oltre il 150%, il debito pubblico diventava carta straccia e l'economia si inabissava. La corruzione era endemica, i militari intervenivano periodicamente per rimettere il governo civile in riga e la guerra civile contro la minoranza curda rimaneva una piaga insanabile.

L'elezione di Erdogan mise fine a tutto questo e in pochi anni la Turchia fece un balzo in avanti impensabile. Poi arrivo' la crisi del 2008 e il carisma del Sultano inizio' a sfarinarsi. Oggi il paese ha subito una dura battuta d'arresto e per compensare il discredito accumulato sul fronte economico Erdogan assume un atteggiamento sempre piu' aggressivo in politica estera e soprattutto intervenendo callidamente nei teatri di guerra.

Dalla Siria alla Libia, dall'Armenia a Cipro, i fronti di scontro nel corso dell'ultimo anno sono aumentati tra il disinteresse degli Usa, gli accordi con Putin e le flebili risposte, peraltro occasionali della Francia.