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12 apr 2022

In Ucraina comincia la Battaglia del Donbass

Il carro armato a guida autonoma, gestito da un programma di intelligenza artificiale, oppure controllato da remoto cambierà la nozione stessa di guerra, intesa come scontro tra umani.
 
In futuro le battaglie potrebbero svolgersi tra mezzi da fantascienza privi di soldati in carne e ossa. Forse i soldati manovreranno i mezzi di terra, di mare e di aria da un bunker segreto a decine di migliaia di kilometri di distanza. 

Sta già accadendo con i droni o con i robot artificieri. Appena arriveranno i droni kamikaze promessi da Biden a Zelensky sarà ancora più evidente, perché questi oggetti volanti saranno in grado di individuare da soli il bersaglio e colpirlo.

Il macellaio di Aleppo

Nel frattempo Putin affida il comando delle operazioni in Ucraina a tal Dvornikov, un generale che viene spacciato per geniale stratega della campagna in Siria

In realtà Dvornikov non si è mai avventurato a meno di 40 chilometri dal fronte. E' un macellaio distintosi esclusivamente per le atrocità commesse in Siria e in Cecenia in combutta con nazisti libanesi e siriani. Come stratega è stato un disastro.

Difficile che un esercito allo sbando, decimato, senza logistica e dotato di mezzi obsoleti possa migliorare in pochi giorni affidato ad un incompetente per quanto fedele del nano judoka. Ad ogni modo lo vedremo non appena comincia la Battaglia del Donbass destinata a decidere le sorti dell'invasione.

Il fronte interno

Sul fronte mediatico italiano si registra la solita sceneggiata di Orsini, a cui Vespa, giustamente rifiuta di dare spazio per comparsate a favore di Putin.

Anche l'Eni, dopo la Rai (su intervento della Commissione Parlamentare di Vigilanza). pare abbia sottratto la greppia al sociologo del terrorismo. Resta da capire chi gliela aveva concessa e per quali fini. E chi lo ha nominato in un comitato dell'intelligence italiana in un paese dove abbondano gli esegeti di Putin non solo tra i vertici istituzionali, ma anche militari e dei servizi segreti.

10 apr 2022

L'Italia e l'Europa possono mettere Putin in mutande (rattoppate)



E' possibile affrancarsi in tempi brevi dalla dipendenza del gas importato dalla Russia.

L'Italia potrebbe ridurre l'afflusso al terminale di Tarvisio di circa il 40%. Lo afferma l'International Energy Agency (IES), il prestigioso think tank dei maggiori paesi consumatori di idrocarburi in questo rapporto preparato e pubblicato ormai da settimane.


Ovviamente il rapporto non trova alcuno spazio sui media italiani. I "giornalisti sono troppo impegnati a fare gli zerbini dei vari URSSini, che i canali della disinformazione del Cremlino a turno impongono nel "dibattito politico" (leggasi cloaca circense) attraverso i social e la TV.

Putin in mutande

Senza i proventi di tali importazioni la Russia sarebbe priva di risorse sufficienti a pagare i costi del settore pubblico e le spese di guerra. E nemmeno la corruzione nei piani alti delle istituzioni occidentali, dei partiti sovranisti e delle organizzazioni sedicenti ambientaliste.

In parole povere si possono inasprire gradualmente le sanzioni contro l'autocrate del Cremlino e la sua Mafia di stampo stalinista senza dover spegnere i condizionatori. L'ex consigliere di Putin ha affermato senza mezzi termini che senza il flusso di risorse dall'Europa occidentale l'economia russa crollerebbe di schianto.


 Nel frattempo andrebbero investigate le fonti di reddito di certi "istituti" e il ruolo dei rettori delle università che si prestano a queste operazioni. Per il momento l'Eni ha apparentemente preso provvedimenti. E la magistratura quando si decide a svegliarsi?

Questo video di Radio Londra spiega in dettaglio tutti i dati e tutte le opzioni, compreso il nucleare.