Il risparmiatore italiano è tendenzialmente avverso al rischio. La sua priorità è la preservazione del capitale perché manifesta un'atavica diffidenza verso gli investimenti nei mercati finanziari, anche se in prospettiva offrono rendimenti più elevati.
Questa avversione deriva dalla memoria storica delle esperienze passate negative. Gli azionisti di minoranza nella Borsa italiana erano definiti "il parco buoi" perché i loro interessi venivano costantemente sacrificati e le aziende quotate in Italia hanno registrato performance per lo più negative in termini reali nel lungo periodo a partire dagli anni '50.
Tuttavia con il passaggio all'euro le opportunità per il risparmiatore italiano sono migliorate esponenzialmente. Mentre fino al 1999 gli investimenti in aziende straniere e ancor più in obbligazioni estere esponevano al rischio di cambio, oggigiorno la moneta unica ha azzerato questo rischio.
Ma i risparmiatori italiani ricevono comunque servizi non esattamente entusiasmanti da parte dei grandi gestori del risparmio, soprattutto in termini di commissioni e scarsa trasparenza. Insomma anche se in misura minore di un tempo i risparmiatori sempre trattaticome il parco buoi,
Invece le strategie di investimento richiedono una comprensione dei rischi associati, con particolare enfasi sui drawdown massimi, sui tempi di recupero dai minimi, sui benefici della diversificazione e sulle caratteristiche delle varie classi di asset.
Nel video tutti questi temi vengono sviscerati con un linguaggio semplice che possa essere compreso anche da chi non ha dimestichezza con le moderne metodologie di gestione patrimoniale.
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25 apr 2024
13 nov 2021
La Favola dell'Inflazione Temporanea
Mentre ci si dedica ad oziose disquisizioni su cosa significhi inflazione “transitoria”, la domanda cruciale verte su come famiglie e aziende reagiranno alla fiammata dei prezzi post-Covid.
Qual è l'impatto psicologico nella gente di questa dinamica deleteria dopo anni di bassa inflazione o moderata deflazione?
Come cambieranno i comportamenti degli agenti economci? Il presidente dell'Atlanta Fed, Raphael Bostic, tra gli altri, ha messo in luce come quanto più a lungo il tasso di inflazione rimane elevato, tanto più è probabile che manager, sindacati e risparmiatori modifichino le aspettative sulla perdita del potere di acquisto della moneta e si regolino di conseguenza.
I lavoratori chiedono aumenti salariali poiché possono vedere che i loro salari si assottigliano in rapporto alle necessità quotidiane, a partire dall'affitto e dal pieno di carburante. Le imprese, dal canto loro, sono indotte ad aumentare ulteriormente i prezzi per mantenere i margini. Gli economisti chiamano questo fenomeno "spirale prezzi-salari". Era la situazione che prevaleva in Italia (e in altri paesi avanzati)negli anni 70 ed 80 -- esacerbata dalla scala mobile -- si accompagnava a periodiche svalutazioni della lira che esacerbavano la situazione e distruggevano il tessuto economico.
Si pensava che la banche centrali avessero imparato la lezione, invece con la politicizzazione della politica monetaria i banchieri centrali stanno commettendo gli stessi errori che portarono alla staglflazione dopo lo shock petrolifero del 1973.
Come cambieranno i comportamenti degli agenti economci? Il presidente dell'Atlanta Fed, Raphael Bostic, tra gli altri, ha messo in luce come quanto più a lungo il tasso di inflazione rimane elevato, tanto più è probabile che manager, sindacati e risparmiatori modifichino le aspettative sulla perdita del potere di acquisto della moneta e si regolino di conseguenza.
I lavoratori chiedono aumenti salariali poiché possono vedere che i loro salari si assottigliano in rapporto alle necessità quotidiane, a partire dall'affitto e dal pieno di carburante. Le imprese, dal canto loro, sono indotte ad aumentare ulteriormente i prezzi per mantenere i margini. Gli economisti chiamano questo fenomeno "spirale prezzi-salari". Era la situazione che prevaleva in Italia (e in altri paesi avanzati)negli anni 70 ed 80 -- esacerbata dalla scala mobile -- si accompagnava a periodiche svalutazioni della lira che esacerbavano la situazione e distruggevano il tessuto economico.
Si pensava che la banche centrali avessero imparato la lezione, invece con la politicizzazione della politica monetaria i banchieri centrali stanno commettendo gli stessi errori che portarono alla staglflazione dopo lo shock petrolifero del 1973.
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