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18 apr 2022
Le sanzioni devono colpire la Russia anche dopo la guerra
Che le sanzioni siano inefficaci è una delle molteplici bufale diffuse dagli URSSini. Chiaramente dipende dal tipo di sanzioni, ma in generale sono uno strumento che raramente ottiene risultati immediati, perché col tempo agiscono come un cappio che strangola lentamente. Ad esempio la disfatta dell'esercito russo nella battaglia di Kyiv è il risultato delle sanzioni (peraltro molto limitate) imposte sui trasferimenti di tecnologia alla Russia nel 2014 dopo l'invasione della Crimea.
Per questo oggi i militari russi non hanno un sistema di comunicazione minimamante affidabile, non hanno droni di utlima generazione e i carri armati sono lattine di tonno scaduto.
L'affondamento del Moskva, il migliore incrociatore della Marina militare russa, dotato di sistemi antimissile e anti aerei, conferma che il ritardo tecnologico, esacerbato dalla corruzione dei generali, è ormai incolmabile. Il regime di Putin ha le stesse caratteristiche del regime sovietico di cui rappresenta un'involuzione ancora più insidiosa dell'originale. Anche se la proprietà privata non è più vietata, ciò che determina le fortune individuali è la vicinaza al potere e la partecipazione ad un sistema di natura mafiosa che ha preso possesso dello Stato, delle istituzioni e dell'economia. Chi si oppone finisce in galera o al cimitero, ucciso dalle pallottole o dal veleno dei sicari.
La nuova nomenklatura di diretta derivazione dal KGB ha abbindolato l'Occidente illudendolo di rappresentare un partner affidabile. Dove non ha potuto la menzogna è stata usata la corruzione dei politici come in Germania, Belgio, Francia e Italia. Quando a Mosca crollerà la mafia al governo, la Russia dovrà essere smilitarizzata, purgata dalle scorie dell'URSS, e messa in condizioni di non nuocere più. In altre parole non si dovrà ripetere l'errore commesso per ben due volte nel XX secolo, quando dopo averla sconfitta, invece di smembrare la Russia, si è permesso che riaffermasse il suo potere militare.
La kryptonite per il Superdollaro ancora non è stata trovata
Il dollaro è la valuta internazionale dominante nei commerci e nelle transazioni finanziarie da circa un secolo, quando sottrasse il predominio alla sterlina britanica.
Si tratta di un immenso privilegio per gli USA, ma tale privilegio comporta una serie di costi e si basa su condizioni difficili da assicurare. Innanzitutto il paese che emette la moneta di riserva internazionale deve garantire i diritti di proprietà nel quadro di un sistema legale affidabile e non influenzato dalle autorità di governo. Inoltre deve avere un esercito capace di assicurare la difesa del proprio territorio e dei propri interessi. Autosufficienza alimentare ed energetica e predomino tecnologico completano il quadro.
Il predominio del dollaro non è insidiato dallo yuan
In seguito all'imposizione di sanzioni alla Russia si è levato il coretto da stadio degli antiamericani che preconizzano la creazione di una valuta alternativa al dollaro o, addirittura, il declino del dollaro sui mercati internazionali.
Si tratta di argomenti risibili destinati a far presa su un pubblico affetto da scarsa alfabetizzazione economica. Lo yuan cinese che alcuni ritengono possa soppiantare il dollaro, non ha alcuna chance di emergere per il prevedibile futuro. L'offerta di titoli cinesi a basso rischio che gli investitori possano detenere come attività sicure e le banche centrali accumulare come riserve è asfittica. Per di più la disponibilità e liquidità di tali titoli sono limitate da controlli sui movimenti dei capitali e da regolamentazioni cervellotiche applicate discrezionalmente.
Le chances dell'euro
Al momento solo l'euro soddisfa alcune condizioni che potrebbero insidiare il ruolo internazionale del dollaro, ma all'Unione Europea mancano sia la capacità militare che l'indipendenza energetica.
Inoltre per assicurare adeguata liquidità internazionale il paese che emette la valuta di riserva deve accettare di mantenere ampi deficit di bilancia dei pagamenti.
Per quanto la quota di riserve detenute in dollari dalle banche centrali sia scesa del 12% dall'inizio del secolo, dal 71% nel 1999 al 59% nel 2021, solo un quarto di questo declino è stato assorbito dallo yuan mentre il resto è attribuibile alle valute dei paesi esportatori di materie prime, come Australia e Canada.
I dati
Esaminando i dati, se oltre al dollaro si considerano anche le valute dei paesi occidentali, nel 2000, oltre il 98% delle riserve internazionali era detenuto dollari, euro, yen e sterlina britannica. Meno del 2% delle riserve era detenuto in valute di paesi emergenti (BRICS inparticolare). Nel 2021, la quota di valute occidentali è scesa al 90% a vantaggio dello yuan. Tale aumento va attribuito al maggior peso della Cina nel commercio mondiale e quindi alla necessità per i suoi partner commerciali di detenere liquidità anche in yuan. Ma della finanza e del capitalismo in salsa cinese sono in pochi a fidarsi.
Un altro filone di farneticazioni asserisce che saranno le criptovalute a soppiantare il dollaro, anzi tutte le monete fiat nelle transazioni commerciali e finanziarie internazionali. Secondo questi geni della finanza la gente dovrebbe fidarsi più di una blockchain che dell'esercito americano e di Wall Street.
Insomma, la kryptonite per il superdollaro come valuta di riserva ancora non è stata trovata.
15 apr 2022
Disinformazia per telelobotomizzati
Crimini di guerra a Bucha |
2) La condotta pluriennale della guerra asimmetrica incentrato sui social media con migliaia di bot e di profili falsi gestiti da varie agenzie governative russe.
8) L'organizzazione di associazioni di amicizia con la Russia in tutta Europa attraverso cui organizzare eventi.
Propaganda e manipolazione
Un aspetto insidioso della guerra asimmetrica attraverso la disinformazia per telelobotomizzati, è la manipolazione della Storia su cui si basa la propaganda del Cremlino per negare l'esistenza di una nazione ucraina.
La nazione ucraina nasce molto prima della creazione della Russia, quindi, come ha giustamente sottolineato la Novaja Gazeta, questa farneticazione veicolata dai Dugin di turno e dagli eredi di un filoslavismo razzista e anti-occidentale è semplicmente il ridicolo collante di farneticazioni schizofreniche.
Eppure in Occidente grazie alla preparazione propagandistica e corruttiva di cui sopra trovano una sponda nei media, nell'opinione pubblica (seminanalfabeta) e nel mondo politico.
12 apr 2022
In Ucraina comincia la Battaglia del Donbass
Sta già accadendo con i droni o con i robot artificieri. Appena arriveranno i droni kamikaze promessi da Biden a Zelensky sarà ancora più evidente, perché questi oggetti volanti saranno in grado di individuare da soli il bersaglio e colpirlo.
Il macellaio di Aleppo
Nel frattempo Putin affida il comando delle operazioni in Ucraina a tal Dvornikov, un generale che viene spacciato per geniale stratega della campagna in Siria.
In realtà Dvornikov non si è mai avventurato a meno di 40 chilometri dal fronte. E' un macellaio distintosi esclusivamente per le atrocità commesse in Siria e in Cecenia in combutta con nazisti libanesi e siriani. Come stratega è stato un disastro.
Difficile che un esercito allo sbando, decimato, senza logistica e dotato di mezzi obsoleti possa migliorare in pochi giorni affidato ad un incompetente per quanto fedele del nano judoka. Ad ogni modo lo vedremo non appena comincia la Battaglia del Donbass destinata a decidere le sorti dell'invasione.
Il fronte interno
Sul fronte mediatico italiano si registra la solita sceneggiata di Orsini, a cui Vespa, giustamente rifiuta di dare spazio per comparsate a favore di Putin.
Anche l'Eni, dopo la Rai (su intervento della Commissione Parlamentare di Vigilanza). pare abbia sottratto la greppia al sociologo del terrorismo. Resta da capire chi gliela aveva concessa e per quali fini. E chi lo ha nominato in un comitato dell'intelligence italiana in un paese dove abbondano gli esegeti di Putin non solo tra i vertici istituzionali, ma anche militari e dei servizi segreti.
10 apr 2022
L'Italia e l'Europa possono mettere Putin in mutande (rattoppate)
E' possibile affrancarsi in tempi brevi dalla dipendenza del gas importato dalla Russia.
L'Italia potrebbe ridurre l'afflusso al terminale di Tarvisio di circa il 40%. Lo afferma l'International Energy Agency (IES), il prestigioso think tank dei maggiori paesi consumatori di idrocarburi in questo rapporto preparato e pubblicato ormai da settimane.
Ovviamente il rapporto non trova alcuno spazio sui media italiani. I "giornalisti sono troppo impegnati a fare gli zerbini dei vari URSSini, che i canali della disinformazione del Cremlino a turno impongono nel "dibattito politico" (leggasi cloaca circense) attraverso i social e la TV.
Senza i proventi di tali importazioni la Russia sarebbe priva di risorse sufficienti a pagare i costi del settore pubblico e le spese di guerra. E nemmeno la corruzione nei piani alti delle istituzioni occidentali, dei partiti sovranisti e delle organizzazioni sedicenti ambientaliste.
In parole povere si possono inasprire gradualmente le sanzioni contro l'autocrate del Cremlino e la sua Mafia di stampo stalinista senza dover spegnere i condizionatori. L'ex consigliere di Putin ha affermato senza mezzi termini che senza il flusso di risorse dall'Europa occidentale l'economia russa crollerebbe di schianto.
Nel frattempo andrebbero investigate le fonti di reddito di certi "istituti" e il ruolo dei rettori delle università che si prestano a queste operazioni. Per il momento l'Eni ha apparentemente preso provvedimenti. E la magistratura quando si decide a svegliarsi?
Questo video di Radio Londra spiega in dettaglio tutti i dati e tutte le opzioni, compreso il nucleare.
7 apr 2022
URSSini al Verde
Un carro armato russo colpito dalle forze ucraine
La Luiss da questa storia esce con la reputazione a pezzi, nonostante avesse preso (debolmente) le distanze dalle elucubrazioni del "docente" sulla guerra in Ucraina (Zelensky si deve arrendere perché i russi hanno già vinto) condite da previsioni azzardate (ad esempio sulla guerra in Georgia che ovviamente non si è finora materializzata). Purtroppo anche la Rai, che aveva stipulato un contratto per la presenza nel programma Cartabianca, ha esibito un metodo di selezione degli ospiti alquanto discutibile, che è stato veementemente stigmatizzato nella Commissione Parlamentare di Vigilanza.
Consigli agli URSSini
1 apr 2022
L'invasione dell'Ucraina spiegata dalla Novaja Gazeta
Questo paragrafo tratto dall'articolo "Operazione Cromosoma Russo. Cosa fare dopo"? pubblicato sulla Novaja Gazeta, nel numero 30 del 23 marzo 2022 a firma di Vladimir Pastukhov, riassume bene tutta la fissazione di Putin e della sua banda di accoliti per l'Ucraina. Il punto chiave mi sembra questo:
"Il Cremlino attribuisce particolare importanza mitica al controllo dell'Ucraina. La tesi sull'impossibilità dell'esistenza dell'Impero russo, se non c'è l'Ucraina nella sua composizione, che non è mai giustificata razionalmente da nessuno, è accettata come un assioma incondizionato ed è fondamentale in tutte le costruzioni geopolitiche del Cremlino. L'Ucraina nella sua comprensione vale bene sia una Messa che un'"operazione speciale", che può essere organizzata nel centro dell'Europa come ultima e decisiva battaglia".
Insomma siamo di fronte alle ossessioni di menti malate, assecondate dalla mafia che è riuscita ad insediarsi al Cremlino grazie ad una campagna di disinformazione sulla guerra in Cecenia e ad attentati sul modello "Incendio del Reichstag" di hitleriana memoria.
Tali ossessioni vengono alimentate dalla Chiesa Ortodossa e da un patriarca bigotto, fondamentalista, anti-occidentale che sfrutta la pulsione dei russi (insita nel loro DNA) al misticismo millenaristico straccione. Tra l'altro queste posizioni oltranziste di Kirill fanno vibrare una corda neanche tanto nascosta nella Chiesa Cattolica Romana. Infatti Bergoglio ha impresso una deriva rabbiosamente contraria al libero mercato e ai valori di libertà e tolleranza. Adesso cerca di restaurare la sua immagine di tupamaro antioccidentale con il viaggio a Kiev.
Ad ogni modo, spiega lucidamente Pastikhov come le menzogne della mafia putiniana e dei suoi complici in Occidente siano cresciute su un terreno abbondantemente concimato dallo spiritualismo ortodosso e slavofilo:
"La mitologia dell'"operazione speciale" non è un prodotto creativo del lavoro di Putin o della sua amministrazione. È arrivato al Cremlino dall'esterno, si è riflesso nello specchio del potere post - comunista russo ed è tornato all'ambiente esterno, da dove è venuto come un concetto del "mondo russo", simile allo storione. Questo mondo piuttosto piatto si basa ancora su tre pilastri russi:
1) fondamentalismo ortodosso, 2) slavofilismo 3) stalinismo (una versione radicale del bolscevismo russo).
La stessa enumerazione di queste "radici spirituali" suggerisce che questa ideologia non è stata trovata nella spazzatura (anche se sembra a molti che fosse lì), ma era legata da steli radicati nelle profondità più profonde della cultura spirituale russa, nel suo seminterrato oscuro. [...]
A mio parere, da allora fino ad oggi, la Russia è rimasta uno stato teocratico in forma aperta o latente (come nell'era sovietica, quando la religione di stato era temporaneamente comunismo)".
La saldatura tra stalinismo e fondamentalismo ortodosso intriso di nazionalismo aggressivo e di ostilità verso l'Occidente era evidente sin dalla rivoluzione bolscevica e delle sue tragiche conseguenze
"In effetti, oggi possiamo dire che lo stalinismo non è mai stato uno zigzag accidentale dell'anima russa perduta, ma si trovava nella direzione generale dello sviluppo dell'ideologia russa, era strettamente connesso con le componenti non occidentali del bolscevismo - sia con lo slavofilismo che con l'ortodossia radicale, che può essere considerata come i suoi precursori. Lo stalinismo era associato all'eredità spirituale della Russia e, pur essendo soggetto a ostruzionismo, non si incarnò, ma andò sottoterra e divenne un sotterraneo".
Non sarà facile estirpare queste aberrazioni dalla Russia moderna una volta che il regime di Putin cadrà travolto dalle conseguenze della guerra che il suo esercito arretrato non potrà vincere.