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14 feb 2021

Tutti Insieme Appassionatamente





Conte e il suo team hanno dimostrato la propria inadeguatezza quando, il 5 dicembre, e' stata diffusa in maniera riservata la prima bozza del Recovery Plan (il Pnnr). Dope sei mesi di lavoro (senza contare gli Stati Generali) le cento paginette non contengono le innovazioni strutturali richieste dall’Europa, ed elencano troppi programmi che non producono alcun frutto di rilevo (Draghi lo definirebbe debito pessimo). Poche tabelle, grafici inesistenti, e solo un aborto di riforma della giustizia (appena 11 paginette), senza capo ne' coda per non scontentare il partito dei magistrati. Il riordino della pubblica amministrazione, assente. I piani di spesa non parvenuti.

Su quell'obrobbrio Renzi (e altri nella maggioranza che pero' rimangono nell'ombra) il 30 dicembre solleva le obiezioni urticanti che innescano la crisi di governo. Il Mef viene costretto a dispiegare i suoi tecnici piu' bravi per provare a produrre un documento presentabile per il Consiglio dei Ministri del 13 gennaio. Il tempo pero' e' poco e i miglioramenti poco incisivi. Il destino gramo del governo piu' incapace dell'Occidente si compie quando Renzi ritira la sua delegazione dalla gabbia di matti.

Nel nuovo governo ai cosiddetti "tecnici" sono affidati i compiti piu' delicati per il rilancio economico del paese attraverso la leva del Recovery Fund. Fanno eccezioni Speranza e Giorgetti. Il primo e' rimasto al suo posto perche', pur avendo dato prova di incompetenza, sara' il capro espiatorio principale di fronte all'opinione pubblica e alla magistratura. Il secondo nella Lega e' l'anti-Borghi/Bagnai, cioè colui che dovra' piombare per sempre il tombino della fogna no-euro da cui sono fuoriusciti liquami stomachevoli. Sara' il raccordo con il Nord produttivo affiancato da qualche vice-ministro o sottosegretario tecnico in grado di mettere a punto i programmi e portarli a compimento.

Gli altri "politici" occupano ministeri che in questa fase non sono cruciali, ad esempio Cultura, Difesa, Esteri, Agricoltura, oppure devono risolvere problemi causarti dal Conte bis, ad esempio Turismo o Lavoro. Insomma il governo e' composto di cerchi quasi concentrici: il primo economico-tecnico-strategico, il secondo social-mattarelliano a trazione cattolica, il terzo riservato ai capicorrente dei partiti, il quarto di rappresentanza e chiacchiere assortite.


Non e' il "governo dei migliori", ma transeat. L'importante e' aver rimosso buona parte dell'accozzaglia di incapaci che si erano montati la testa. Draghi dovra' concentrare il capitale politico e i ministri di vaglia su tre o quattro fronti strategici, dal piano vaccinazioni alla digitializazione della PA. Per il resto, ad officiare le Messe cantate (alla Farnesina o alla Conferenza Stato-Regioni), possono essere destinati anche dei fraticelli novizi o minori. Persino stonati. La partita si gioca sull'utilizzo del Recovery Plan che i grullo-rossi stavano per buttare alle ortiche.

Per concludere, il governo che muovera' i primi passi la prossima settimana non deve essere giudicato sulla base delle riforme strutturali che servirebbero per riportare l'Italia nel novero della nazioni civili ed economicamente avanzate. Purtroppo il termine di paragone saranno le compatibilita' politiche consentite dal peggior Parlamento della Storia repubblicana e da un elettorato nutrito a colpi di sussidi, parassitismo, pensioni e diritti acquisiti.

11 feb 2021

Perche' Conte e' Naufragato sul Recovery Fund?




Mentre va in scena la farsa del voto sulla Piattaforma Rousseau, il Parlamento Europeo il 10 febbrio 2021 ha approvato il meccanismo del RFF che e' la parte piu' cospicua del Next Generation EU. In precedenza, il 21 gennaio la Commissione aveva varato le linee guida per l'approvazione dei programmi e delle riforme. Per chi non lo avesse capito, perso tra un TG e un talk show, l'Italia e' stata elegantemente incaprettata.

Per dare un'idea di cosa viene richiesto ad ogni paese vi riportiamo la sezione sulle milestones:
"Gli Stati membri dovrebbero proporre tappe fondamentali e obiettivi che rifletteranno i progressi compiuti nell'attuazione delle riforme e degli investimenti di questa componente. Il raggiungimento di questi traguardi e obiettivi sarà una condizione per i pagamenti da effettuare allo Stato membro. Per ogni tappa e obiettivo, gli Stati membri sono invitati a indicare:
> cosa sta misurando la tappa / obiettivo;
> come questo sarà misurato, quale metodologia e fonte saranno utilizzate e come sarà verificato oggettivamente il corretto completamento della milestone / target;
> qual è la linea di base (punto di partenza) e qual è il livello o il punto specifico da raggiungere;
> entro quando sarà raggiunto, in particolare entro quale trimestre (gli Stati membri sono invitati a scegliere il primo e il terzo trimestre di ogni anno o il secondo e il quarto trimestre di ogni anno);
> chi e quale istituzione sarà responsabile della misurazione e della rendicontazione;
> perché è stato scelto questo traguardo / obiettivo specifico
."


In un paese dove non si riescono nemmeno a contare i morti e i contagiati di Covid nella regione piu' prospera ed economicamente avanzata, la Lombardia, e' ovvio che prima di poter agguantare i fondi europei bisognera' imporre una rivoluzione copernicana nella Pubblica Amministrazione. Ecco speigato perche' e' stato chiamato Draghi e a Conte e' stato rifilato un Vaffa.

7 feb 2021

Draghi's Days




La fine ignominiosa della Repubblica dei Pagliacci ha resettato il quadro poltico italiano. Come puledri scalpitanti spasmodicamente fissati sul Mazziere del palio di Siena, gli aspiranti dignitari al Soglio di Draghi posizionano con sagacia rotondita' e ghiandole salivali per la nuova stagione politica.

Persino Grillo, il guitto del referendum sull'euro, si e' prostrato, mentre il Vate autore del libercolo piu' amato dai somaristi "Il Tramonto dell'Euro", ha abiurato alla marea di panzane vomitate per un decennio sulla moneta unica con un'umiliante intervista su La Stampa. In attesa delle decisioni sui ministri, il dibattito infuria sul dilemma governo tecnico o governo politico, sul supporto aperto o discreto di questo o quel partito, sui plenipotenziari ammessi all'Olimpo di Palazzo Chigi. Conte dal canto suo dopo l'ultima replica a soggetto col suo triste banchetto pieno di microfoni ormai inutili, si e' rassegnato. La Cavalleria dei novelli Razzi e Scilipoti questa volta non ha ferrato gli zoccoli.


Appena insediato il governo Draghi dovrebbe intraprendere un'operazione verita' sullo stato dell'economia, sul vincolo esterno che il Recovery Plan ha stretto intorno al paese e sulle misure drastiche da mettere in opera per spegnere l'incendio.

6 feb 2021

Dal Vaffa Day all'Arraffa Day





Dopo la calata a Roma di Beppe Grillo e la successiva calata di braghe di fronte a Draghi, e' arrivata la conferma ufficiale dell'autoreggente Crimi (la testa piu' lucida del Mo-vi-mento) a suggellare la fine della Repubblca dei Pagliacci. Dal Vaffa Day all'Arraffa Day sono passati quasi 13 anni di menzogne, balle, circonvenzioni di incapaci, e turpitudini assortite della peggior congrega di incapaci che sia salita alla ribalta politica in un paese civilizzato.

Il PD che ha provato a cavalcare la tigre grulloide del populismo no-euro e dell'ignoranza al potere paghera' un prezzo salatissimo alle prossime elezioni a meno che Zingaretti non venga defenestrato insieme al suo ventriloquo vetero comunista Bettini e sostituito da una personalita' presentabile. Non e' chiaro se nel PD se ne possano ancora trovare.
Le residue truppe del poltronismo 5 (Ma)Stelle proveranno a salire sulla scialuppa Conte. Il PD invece potrebbe finire come il Partito Socilaista francese.

23 dic 2020

Dead Conte Walking





Il lavorio ai fianchi del governo Conte da parte di Italia Viva e parte del PD si e' intensificato nell'ultimo mese. Ormai e' chiaro a chiunque non giri con la mascherina sui bulbi oculari, che l'Avvocato del Popolo Bue non e' in grado di gestire nemmeno un chiosco di grattachecca sul Lungotevere. Mettergli a disposizione 200 miliardi sarebbe la strada piu' rapida per la bancarotta (ammesso che le istituzioni europee acconsentano allo scempio dei fondi).

Renzi aveva abbandonato il PD per fondare un partito che arrivasse quantomeno al 10% dei suffragi sottraendo consensi sia a Forza Italia data per moribonda sia al PD. Al contrario Italia Viva nei sondaggi rimane rasoterra. L'ex Rottamatore ha capito di essersi improvvidamente autorottamato riducendosi a fare la ruota di scorta della maggioranza o la parodia di Ghino di Tacco che brandisce la pistola giocattolo (la minaccia di elezioni anticipate). Insomma si e' reso conto che per evitare di sparire per sempre dalla scena politica insieme al manipolo di fedeli (non si sa fino a quando) che lo hanno seguito in Italia Viva deve sparigliare di nuovo le carte: togliersi dai piedi Conte e varare un nuovo governo dove lui abbia un vetrina che gli possa far intestare la rinascita dopo Covid.



Draghi sarebbe la persona ideale per guidare un governo di emergenza, ma bisogna costruirgli una maggioranza. Salvini ha confermato a Renzi che se si sbarazza di Conte, la Lega non chiedera' elezioni anticipate. Ma il Bomba ha qualche remora a fidarsi di colui a cui ha sbarrato la strada per i pieni poteri portando il PD ad allearsi con gli odiati grillini. Mattarella dal canto suo rimane una Sfinge, come e' giusto che sia. Mandare il paese alle urne durante una pandemia che causa oltre diecimila morti al mese, nonostante il lockdown, non sarebbe esattamente una decisione facile.