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24 ott 2021

Inflazione, Stagflazione e Recessione







La pandemia di Covid-19 ha assestato un colpo basso all'economia mondiale che ha portato ad un tracollo come non si vedeva dai tempi di guerra. Da quando i primi germogli della ripresa sono spuntati i prezzi delle materie prime sono impazziti. La combinazione di stimoli fiscali senza precedenti (oltre 10 trilioni di dollari su scala planetaria), i consumi indirizzati verso i beni a discapito dei servizi (colpiti dal lockdown), gli scarsi investimenti nel settore minerario ed energetico, la mancanza di manodopera causata dalla generosità dei sussidi, la spinta alla decarbonizzazione, ha alimentato una dinamica inflazionistica come non si vedeva da oltre venti anni.

Inoltre le catene del valore globale a causa della difficoltà di trasporto sono state scardinate e ancora non vengono ripristinate appieno e forse mai lo saranno. Di conseguenza i colli di bottiglia di queste catene si spostano da un settore all'altro invece di attenuarsi. Una situazione che evoca i primi anni '70 e che lascia presagire una persistenza delle pressioni inflattive.

Con la Cina in forte rallentamento e gli Usa alle prese con l'offerta di lavoro falcidiata, i rischi di stagflazione stanno aumentando. Purtroppo le politiche monetarie irresponsabili perseguite dalla Fed (e dalla BCE), continuano con acquisti di titoli sul mercato al ritmo di 120 miliardi di dollari ogni mese.



Gli alti papaveri della Fed (e della BCE) insistono che l'impennata dell'inflazione sia temporanea e si sgonfierà una volta le dislocazioni della catena di approvvigionamento vengano risolte e il mercato del lavoro si depuri dalla sbornia dei sussidi. Anche nei primi anni '70 la teoria dell'inflazione passeggera veniva invocata come un mantra. "L'inflazione è alta e ben superiopre all'obiettivo (2%), eppure sembra esserci un rallentamento nel mercato del lavoro", ha dichiarato il presidente della Fed Jerome Powell in un forum della BCE.

A volere essere cinici, le banche centrali non sanno che pesci prendere perché i fattori principali che spingono i prezzi, vale a dire la transizione energetica, i buchi nella logistica, l'uscita dalla forza lavoro, la riqualificazone dei lavoratori, i lockdown in Cina, non possono essere constrastati dalla politica monetaria.

Per quanto è improbabile che si ritorni ad una stagflazione stile anni 70, le incertezze sul livello dei prezzi, unite alla fragilità del quadro politico americano (con un Presidente screditato e debole), iniziano a sollevare inquietudini difficili da dissipare. Anche una stagflazione light però sarebbe un problema dirompente perché al contrario degli anni 70 i debiti pubblici e privati a livello globale sono a livelli record.

3 ott 2021

Le Elezioni Tedesche e i Conti Italiani



Le elezioni che contano sul serio per il futuro dell'Italia non riguardano i sindaci delle maggiori città. Le elezioni che decideranno in modo determinante il destino dell'Italia si sono tenute due settimane fa in Germania e il loro esito finale è ancora incerto. Il Bundestag è frammentato come neanche Montecitorio nella Prima Repubblica mentre il kamasutra delle coalizioni potrebbe produrre intrecci alquanto insoliti. La Merkel (che il 27 settembre ha battuto il record di permanenza al vertice del potere nel dopoguerra) lascia un paese privo di ambizioni, che all'interno ristagna accontentandosi di una mediocrità nemmeno troppo aurea e all'esterno, sul piano diplomatico, conta meno della Turchia, e si prostra alla Cina.



La novità viene in larga parte dal voto giovane che ha premiato i liberali e i verdi, cioè i due partiti che per motivi diversi incarnano la voglia di cambiamento. Il partito liberale in particolare ha presentato un programma articolato in più di 600 idee che spaziano dal mondo del lavoro, alla politica estera, alla scuola, ai diritti civili, all'economia, alla salute ad una nuova Europa, più forte e più unita. Infatti con rara solerzia i leader di questi due partiti hanno iniziato i negoziati per presentarsi con richieste comuni a Olaf Scholz il leader socialdemocratico che probabilmente riuscirà a spuntarla nella corsa alla Cancelleria.

A Berlino si deciderà la nuova governance dell'Unione Europea, incluso il ritorno a regole di bilancio rigorose per i paesi indebitati. Infatti dal 2023 si dovrà introdurre un nuovo Patto di Stabilità per l'eurozona che inevitabilmente metterà sotto pressione la politica fiscale italiana perché andrà approvato all'unanimità. I paesi con i conti in ordine non saranno molto inclini a cedere di nuovo come hanno fatto in passato sull'onda emotiva della pandemia. Anzi chiederanno ragione di come sono state impiegate le risorse del Recovery Fund. Con la fine dell'era Merkel l'Italia perde una sponda fondamentale al tavolo dei negoziati a Bruxelles. I suoi successori non avranno quegli occhi di riguardo di cui i governi italiani hanno beneficiato per quasi 20 anni.

1 ott 2021

Intelligenti Pauca, Deficienti Aukus





Era noto da anni che il governo australiano non era affatto entusiasta di come procedeva la ricca commessa di nove sommergibili ordinati alla Francia per modernizzare il dispositivo di difesa delle coste. Quindi l'annuncio da Canberra sulla rescissione del contratto di fornitura non è stato un fulmine a ciel sereno. Però che a sostituire i sommergibili a propulsione diesel fossero gli americani con i loro sottomarini a propulsione nucleare era largamente inatteso. In passato gli USA sono stati molto riluttanti a fornire armamenti di tipo così avanzato ad altri paesi per quanto considerati amici. Inoltre l'annuncio contestuale di un'inedita alleanza tra Australia, UK e USA (Aukus) per contenere l'attivismo militare della Cina nell'Indo-Pacifico (dove la Francia ha un ruolo non secondario perché mantiene territori considerati parte del sacro suolo patrio) ha fatto deflagrare un contrasto politico-militare finora latente.



L'Aukus costituisce una chiamata alle armi degli alleati anglosassoni più affidabili (si nota l'assenza di Canada e Nuova Zelanda), ma contestualmente un avvertimento all'Europa. L'atteggiamento ambiguo nei confronti della Cina, coltivata sia dalla Cancelliera Merkel che dal Presidente Macron (per non parlare delle alzate di ingegno sulla Via della Seta del M5S) non sara' più tollerata da Washington. L'abbaglio sulla Cina che avrebbe col tempo abbracciato i valori della democrazia occidentale e del libero mercato ormai è un elemento del passato remoto. In un raro afflato bipartisan la classe dirigente (politica, imprenditoriale e militare) che forgia la politica estera secondo gli interessi della superpotenza ha stabilito che la Cina costituisce una minaccia esistenziale. Quindi ha impresso un'escalation alle misure di contenimento e di contrasto alle ambizioni neo-maoiste di Pechino. La scelta dei sottomarini nucleari per segnalare la fine della ricreazione non è casuale. In quel campo la Cina si trova in una posizione particolarmente vulnerabile perché non ha sistemi di difesa sonar adeguati. La fornitura di sottomarini nucleari all'Australia insomma è un richiamo alle responsabilità per tutta l'Unione Europea a cui Biden impone una scelta di campo sull'atteggimento da assumere verso la Cina.

23 set 2021

L' Auto Elettrica



Sebbene i veicoli a batteria non emettano gas nocivi e siano nettamente superiori in termini di prestazioni rispetto alle auto convenzionali, tuttavia causano problemi di altra natura. A ciò si aggiungono una media da nove a 66 chilogrammi di litio, cobalto, nichel e grafite, che per i motori a combustione non sono necessari. Quindi nel calcolo dell'impatto ambientale vanno inseriti anche questi elementi la cui produzione richiede energia e sistemi sofisticati per lo smaltimento di scorie. Peraltro tali materie prime non sono disponibili ovunque né in abbondanza o a prezzi di saldo. I giacimenti maggiori sono localizzati in pochi paesi, il che implica una dipendenza economica e geopolitica che si sostituisce a quella dei paesi produttori di idrocarburi. Insomma i pasti o l'aria pulita gratis non esistono.



Inoltre se è vero che il motore elettrico non produce emissioni nocive altrettanto non si può affermare per la produzione di energia elettrica. Solo per adeguare la rete ai consumi addizionali occorreranno parecchi anni (e presumibilmente parecchi black out). A ciò si aggiunge il problema dello smaltimento delle batterie alla fine della loro vita utile. L'illusione che esistano soluzioni facili e indolori rimane un fenomeno circoscritto alle menti puerili.

La Rivoluzione Spaziale




La prima missione spaziale organizzata da un'impresa privata, senza astronauti professionisti a bordo (Chris Sembroski, Sian Proctor, Jared Isaacman e Hayley Arceneaux), si è conclusa con successo. Jared Isaacma è un imprenditore di e-commerce (è il CEO di Shift4 Payments Inc) mentre gli altri tre sono tre privati cittadini meno ricchi. Sono decollati dalla rampa NASA di Cape Canaveral a bordo del razzo spaziale SpaceX (società creata da Elon Musk) e hanno compiuto un'orbita intorno alla Terra.



Se tutto questo vi sembra il passatempo da miliardari, siete fuori dal mondo pur senza essere stati lanciati in orbita. SpaceX ha messo a punto un razzo vettore riutililizzabile che verrà usato per lanciare 12mila satelliti per telecomunicazioni ad un'orbita di 500 km in modo da formare una rete di trasmissione dati (e voip) ultraveloce alternativa alle reti internet che usiamo oggi. Per chi non l'avesse capito questo è il 6G. Inoltre SpaceX potrebbe trasportare uomini e cose da un capo all'altro del mondo in meno di un'ora, inclusi soldati, droni, robot e materiale bellico di pronto intervento in caso di crisi. Infine si potrebbero inviare robot e materie prime tra pianeti ed asteroidi nel nostro sistema solare. Insomma una rivoluzione le cui conseguenze sono ancora difficili anche solo da immaginare.

18 set 2021

No (Green) Pass-aran!

Dal 15 ottobre in Italia chi non si vaccina o non si fa un tampone ogni 48 ore di fatto non potrà mettere piede negli abienti di lavoro condivisi, sia nel settore pubblico che privato e avrà difficoltà a usare i mezzi pubblici o a partecipare ad attività ricreative. La stretta sul Green Pass è motivata dalla necessità di evitare nuovi lockdown che l'economia italiana non è in grado di sostenere. E' un segnale forte e chiaro alla composita platea novax che il diritto alla salute pubblica prevale sulla libertà di ignorare i pericoli (e il peso sulle finanze pubbliche) del contagio per sé e per gli altri. Soprattutto con l'arrivo dell'autunno in cui la variante Delta, molto più contagiosa, non risparmierà nessuno.



E' interessante notare la confluenza ideologica tra gli intellettuali de' sinistra alla Cacciari, il magma fascistoide attorno a Casa Pound e Forza Nuova che permea anche Fratelli d'Italia a ulteriore conferma delle comuni radici ideologiche. Invece nella Lega Nord (o come si chiami adesso quel partito) gli amministratori che devono gestire quotidianamante la cosa pubblica e la sanità (senza andare in giro a ingozzarsi di Nutella) si sono finalmente liberati dal timore reverenziale verso Salvini.

Per quante baggianate e menzogne allo stato puro i Novax possano raccontare, i dati sono incontrovertibili: i vaccinati rispetto ai non vaccinati corrono godono di una protezione al 77% per le diagnosi da Covid, al 93% per le ospedalizzazioni e al 96% per i ricoveri in terapia intensiva e per i decessi.