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28 nov 2020

Il Ricoveri (in manicomio) Fund





Ungheria e Polonia, spalleggiate dalla Slovenia, minacciano il veto sul Recovery Fund e su tutto il bilancio dell'Unione Europea. Questi paesi contestano la clausola che subordina la concessione dei prestiti e dei trasferimenti al rispetto dello stato di diritti e delle liberta' democratiche. L'universo mondo sembra convinto che il lavorio diplomatico della Merkel e della Von der Leyen potesse ammansire Orban & soci, invece il governo polacco ha ribadito in una lettera ufficiale il suo veto all'accordo accompagnando la missiva con un virtuale gesto dell'ombrello.

A Roma i minkio-grulli sono atterriti dalla possibilita' che la pioggia monsonica di soldi, spasmodicamente attesa da mesi, possa sfumare o essere rinviata di alcuni mesi. I tempi sono brevissimi. Il Consiglio Europeo fissato per il 10 dicembre deve mandare al Parlamento Europeo una proposta da votare e approvare nella sessione del 14 dicembre. Altrimenti a gennaio scatterebbe l'esercizio provvisorio del bilancio UE e tutto l'impianto del programma NextGenerationEU, faticosamente messo in piedi a luglio, rischia di sgretolarsi. Tra l'altro il bilancio deve essere approvato anche dai 27 parlamenti nazionali. In Olanda si vota a marzo ed inevitabilmente il voto sul Recovery Fund diventerebbe materia incandescente di campagna elettorale.

Ad ognio modo ieri sera Andrea Orlando, uno dei caporioni zingarettiani, nel pollaio di Otto e Mezzo, alla Gruber che gli porgeva giuliva il microfono, ha ammesso che nella Pubblica Amministrazione italiana non esistono competenze per formulare progetti con una minima possibilita' di essere approvati a Bruxelles. Legulei, burocrati e passacarte assortiti che affollano ministeri ed assessorati alle prese con un foglio Excel vanno in paranoia. Insomma anche se tutto andasse per il meglio a livello europeo, a livello italiano andra' tutto per il peggio, come sempre.

24 nov 2020

L'Australia nel Mirino della Cina





I rapporti tra Australia e Cina da anni non sono propriamente idilliaci a dispetto degli intensi rapporti commerciali che ammontano a 120 miliardi di dollari. Il novero delle frizioni e' cresciuto nel tempo e con l'avvento di Trump l'Australia ha imboccato decisamente una rotta di collisione con le sensibilita' cinesi. Ad esempio l'Australia ha bandito Huawei dalle infrastrutture 5G e approvato una legge contro gli investimenti stranieri (che colpiva soprattutto quelli cinesi).





Lo scoppio della pandemia ha esacerbato le tensioni. Ad aprile l’ambasciatore cinese a Canberra aveva criticato il governo australiano per essersi accodato alla richiesta americana di un’indagine internazionale sull’origine dell'epidemia di Covid-19. Il diplomatico aveva avvertito che compiacere gli Stati Uniti poteva essere “pericoloso”, perche' avrebbe comportato il boicottaggio delle importazioni australiane.

La faccenda si era stemperata, fin quando politici e media australiani hanno stigmatizzato l'espulsione di deputati di opposizione dall'assemblea legislativa di Hong Kong. Da Pechino e' partita una secca minaccia di ulteriori sanzioni commerciali. In pratica il governo cinese ha intimato agli importatori lo stop agli acquisti di almeno sette categorie di prodotti australiani: carbone, orzo, minerale di rame e concentrato, zucchero, legname, vino e aragoste (che per il 90% finiscono sulle tavole dell'Impero di Mezzo). Insomma Xi Jinping intende fare un esempio dell'Australia per dissuadere altri paesi del Pacifico dall'allinearsi agli USA. [Vedasi anche https://energiaoltre.it/carbone-australia-cina/]

La risposta di Canberra pero' ha lasciato pochi dubbi sulla determinazione a resistere al bullismo cinese:
"Il governo australiano prende decisioni valide nel nostro interesse nazionale e in conformità con i nostri valori e processi democratici aperti", ha detto un portavoce del Dipartimento degli affari esteri e del commercio. "Siamo una società democratica liberale con mezzi di comunicazione liberi e una democrazia parlamentare, dove i membri eletti ei media hanno il diritto di esprimere liberamente le loro opinioni".


Il governo britannico e' stato tra i pochi, se non l'unico, a manifestare solidarieta' ai cugini il cui capo di stato è ancora la Regina Elisabetta, stigmatizzando il bullismo cinese. Gli altri leader (incluso Trump) invece si sono trovati tutti uniti nella strategia dello struzzo.

Ma comunque le sanzioni cinesi hanno avuto un gravissimo effetto sulle esportazioni di vini australiani in Cina che praticamente si sono azzerate. Recentemente e' stato suggerito di impostare una strategia comune di reazione per tutto l'Occidente contro la Cina, in analogia all'articolo 5 del Trattato Nato. Ogni aggressione sul piano economico ad un paese membro deve essere considerata un'aggressione a tutti i membri dell'Alleanza e quindi innescare un processo di difesa comune imcentrato su ritorsioni commerciali. Nota: Per chi volesse un'analisi storico-politica approfondita sulle relazioni tra Australia e Cina consigliamo questo documento del Parlamento Australiano
https://www.aph.gov.au/sitecore/content/Home/About_Parliament/Parliamentary_Departments/Parliamentary_Library/Publications_Archive/CIB/CIB9697/97cib23

22 nov 2020

L'Onda Corta





La seconda ondata della pandemia in Europa sta flettendo. I paesi investiti prima di altri, tipo Francia, Spagna, Belgio e Olanda registrano un calo marcato dei contagi. Anche in Italia il picco probabilmente e' stato raggiunto. La Germania come sempre si conferma la nazione con le strutture piu' solide e i piani piu' adeguati nel Vecchio Continente. I paesi che avevano reagito con maggiore efficacia alla prima ondata, soprattutto in Asia, ad esempio Corea, Giappone, Taiwan, Thailandia, Vietnam e la stessa Cina hanno registrato solo un modesto riacutizzarsi del contagio.

Insomma per quanto piu' virulenta la seconda ondata si avvia ad essere piu' breve della prima, nonostante le misure adottate per contenerla siano state meno drastiche. Pero' le deficienze in termini di tracciamento e individuazione dei focolai rimangono una piaga purulenta che testimonia l'inadeguatezza delle Amministrazioni Pubbliche in buona parte dell'Europa. Burocrazie elefantiache capaci di organizzare solo risposte confuse e approssimative di fronte all'emergenza.

Gli Stati Generali Allucinati






Qualche inveterato masochista appassionato alle vicende interne del Mo-vi-mento Cinque Staelle, fondato da Grillo e Casaleggio buonanima, si sara' accorto che alcuni giorni fa si sono svolti gli Stati Generali delle truppe superstiti.

In questo video decostruiamo il comunicato con cui l'Autoreggente Appisolato, al secolo Vito Crimi, annuncia alle masse dei perdigiorno folgorate sulla via dei Meet-Up (ma soprattutto del reddito di cittadinanza) i risultati del consesso. Un testo denso di fenomenale comicita' involontaria (tipica dei tromboni pomposi) in cui si blatera di "sottotavoli" e temi (presumibilmente di terza media), senza riuscire a fornire una sola informazione sulle conclusioni (rinviate a data da destinarsi).

Tra l'altro codesti Stati Generali dovevano eleggere un capo politico dopo che a gennaio, con la coda tra le zampe, Di Maio aveva gettato la spugna precipitosamente per non dover rendere conto dell'umiliante sconfitta annunciata nelle elezioni regionali dell'Emilia Romagna. Per mesi tutti i gerarchi grillin hanno farneticato se fosse meglio un capobranco unico o una cupola di cinque, sette o magari 50 membri.



A tutt'oggi non solo non e' stata eletta nemmeno la donna delle pulizie, ma nessuno, dicasi nessuno, ha osato candidarsi ufficialmente. Il neo-falegname Di Battista si agita come una raspa su una tavola di noce, ma ancora non sa che pesci pigliare, nemmeno il tonno nella famosa scatola. Si vocifera che sia stato il piu' votato tra i 30 rappresentanti eletti per raccontare le loro allucinazioni in video conferenza. Ma i dati ovviamente, come accade nelle sette o ai verbali delle indagini di mafia, sono secretati.

Dibba (che tra i quadrumani di governo nessuno sopporta) ha stretto un Patto di Acciaio arruginito con Casaleggio junior (sopportato ancora meno) per riprendersi la creatura fondata dal padre e che ora gli e' sfuggita di mano. Ma Di Maio e soci sono decisi a sbarazzarsi dell'Associazione Rousseau con cui Casaleggio li tiene al guinzaglio per potersi muovere liberamente con le alleanze e addirittura stringere un'alleanza di fatto con Berlusconi. Insomma il Mo-vi-mento evolverebbe in una squallida versione 2.0: il Partito Razzi & Scilipoti on Steroids.

19 nov 2020

La Lagarde dai Capelli Turchini





L'indiscreto fascino della furbizia levantina sembra esercitare un'attrazione malsana per i governi dei paesi dell'Europa Mediterranea. La Banca Centrale Europea, attraverso il PEPP, acquista una cospicua fetta dei titoli di stato emessi per pagare le spese della pandemia senza porre alcuna condizione.

Al contrario, per accedere ai fondi del programma Next Generation EU bisogna presentare dei progetti seri, farli approvare dalle istituzioni europee e poi realizzarli secondo una tabella di marcia ben precisa. Quindi gli ex PIGS vorrebbero approfittare dei tassi bassi garantiti dalla BCE e della sospensione del Patto di Stabilita' per indebitarsi senza limiti e spendere senza controlli di sorta.

La faccenda ovviamente ha suscitato l'indignazione dei paesi nordici che, dopo aver messo a disposizione 750 miliardi di aiuti per i membri piu' deboli della UE, si vedono sbeffeggiati pubblicamente.



Questa strategia da "treccartari" rischia di innescare una reazione brutale. Va ricordato che il Recovery Fund non e' stato ancora approvato. Anzi Polonia, Slovenia e Ungheria hanno bloccato per il momento l'approvazione del bilancio della EU (di cui fa parte il RF) perche' rifiutano la condizionalita' sulla concessione dei fondi legata al rispetto dei diritti umani. Non esistono soluzioni in vista e l'approvazione del Parlamento Europeo prevista per meta' dicembre potrebbe slittare all'anno prossimo.

Ma il bilancio della UE richiede l'approvazione dei 27 parlamenti nazionali. In Olanda le elezioni sono previste per marzo. Difficile che la campagna elettorale non si focalizzi sul trasferimento di risorse ai paesi mediterranei, i quali, invece di un minimo di gratitudine mostrano il loro scorno.

18 nov 2020

Il vaccino suona sempre (almeno) due volte





Dopo il breakthrough di Pfizer, Moderna ha annunciato il successo nei trial del suo vaccino con efficacia al 94.5%. Peraltro il suo vaccino e' risultato stabile dopo 30 giorni di conservazione ad una temperatura da frigorifero domestico, quindi non richiede la congelazione tra -70 e -80 gradi Celsius. Pfizer ha rilanciato asserendo che in base a dati aggiornati sui test l'efficacia del suo vaccino supera il 95%.

Ma cosa significa questa percentuale? Come viene calcolata? E come sara' il mondo una volta usciti dalla pandemia? Bill Gates prevede un che i viaggi per lavoro scenderanno fino al 50% mentre un terzo degli occupati lavorera' in remoto. E' ragionevole tale previsione?


Nel prossimo video aggiungiamo degli altri elementi per scrutare l'orizzonte