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7 dic 2021
Il Party dei Disc(ount) Jockey
Il supermercato discount nasce come operatore che offre prodotti a prezzi economici, infatti la traduzione letterale significa "sconto". E' un formato di origine tedesca che trova in due insegne Aldi e Lidl i leaders mondiali. In verità Aldi è, a sua volta, divisa in due, due fratelli che si sono divisi e si sono spartiti la Germania prima, ed il mondo poi: Aldi sud e Aldi nord. Oggi in Italia esistono una pletora di questi discount. Anche in questo caso l'uscita dai confini della Germania avviene alla fine degli anni '80, soprattutto nel sud europa e nell'est. In Italia approda Lidl nel 1992 e nel medesimo periodo fioriscono in Italia diverse aziende, molte piccolissime, che si improvvisano nel ruolo. E' Boom! per qualche anno la sorpresa fu tale, concomitante con la crescita degli ipermercati, ed anche con le grandi manovre dei grandi gruppi industriali sul mass market retail (Benetton, Berlusconi, etc).
L'industria di marca (IDM, le grandi marche big spenders in advertising) si spaventano ed iniziano una campagna "denigratoria" supportando di fatto i formati tradizionali ed, in particolare, i fiorenti (all'epoca) ipermercati. I discount dal 1996 in avanti iniziano a soffrire, ad essere relegati ad una sorta di ghetto per stranieri e poveri in generale, in un periodo molto florido per l'Italia, dove persino le receptionists solevano investire in Borsa. Questo periodo oscuro il discount lo ha sofferto per molti anni generando una forte concentrazione del mercato, lasciando sul campo i più solidi. Attorno alla metà della prima decade del secolo il mass market retail cambia ancora. Il mercato inizia a saturare, e soprattutto agli ipermercati si affiancano grandi magazzini di prodotti no food dei vari settori (moda, tecno, sport, etc) depotenziando il canale ipermercati. Al contempo il changeover lira/euro ha impoverito l'Italia causando un calo dei consumi alimentari (anche gli out of home a dire il vero).
In questo momento storico, in Italia, ma in generale nel sud europa, il discount affila le armi ed inizia ad essere attrattivo con strategie promozionali nel campo no food, con grandi acquisti dall'Estremo Oriente, a prezzi eccezionali. Si trova di tutto al momento giusto, a prezzi incredibili (bici a primavera a 50 euro, costumi da bagno, utensili per la casa, etc). Ciò serve a dare un poco di vigore al formato, ma non quanto si aspettano. Tra il 2005 ed il 2010 l'evoluzione del discount avviene grazie a Eurospin che, da una logica classica del retailer tradizionale italiano (affiliazione), si evolve e predilige negozi diretti, con dimensioni più rilevanti (che oppone alla "casetta di Lidl") ma, al contrario del competitor tedesco, con assortimenti sui freschi (soprattutto salumi e formaggi) con packaging innovativi e con assortimenti più profondi. E' la svolta.
Lidl ed Eurospin da 2010 in avanti registrano una crescita senza precedenti arrivando ad incidere oggi oltre il 20% del totale delle vendite GDO (i famosi 105 mld). Il segreto dei discount? Prezzo? Si ma non solo.
Com'è possibile che i prezzi siano così competitivi? Meno qualità? Assolutamente no, i fornitori sono gli stessi delle insegne tradizionali. E quindi? La parola chiave è EFFICIENZA: del retailer, ma soprattutto della relazione che si instaura tra produttore e retailer.
6 dic 2021
L'ignoranza degli elettori genera politici del piffero
Samuele Murtinu, Giulio Piccirilli e Agnese Sacchi hanno pubblicato un paper sull'interazione tra l'obiettivo precipuo dei partiti politici (vincere le elezioni) e l'assenza di capacità cognitive degli elettori, soprattutto in campo economico: Rational inattention and politics: how parties use fiscal policies to manipulate voters
In sostanza più gli elettori sono a digiuno di nozioni economiche basilari, più la propaganda subdola dei partiti ha facile gioco nel falsificare la realtà, esagerando le competenze degli attuali o degli aspiranti governanti. Ne scaturiscono promesse farlocche e quindi politiche fiscali insostenibili. Morale della favola, anzi della fandonia: la competizione elettorale con un pubblico poco istruito assicura che al governo vengano selezionati non i più competenti, ma pifferai senza scrupoli e senza dignità.
5 dic 2021
Insalata Bielorussa
Dopo aver ordinato al suo tirapiedi bielorusso di utilizzare i profughi, raccolti in giro per il mondo, come arma di pressione politica contro l'Europa, Putin ha rivolto le sue mire sull'Ucraina, sua ossessione da quando è salito al potere.
Secondo l'intelligence Nato, che ha imbeccato la Bild e il Washington Post, l'esercito russo avrebbe un piano per un'invasione dell'Ucraina riportato nel grafico in basso. I russi pianificherebbero un attacco "da sud, da est e da nord, e in uno scenario 'massimale' di portare 2/3 dell'Ucraina sotto il controllo della Russia". "Addirittura la città di Kiev potrebbe finire nel mirino di Putin", è il timore degli esperti secondo il quotidiano tedesco. L'attacco partirebbe tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio se il Cremlino si sentisse sufficientemente forte. Da settimane la Russia sta ammassando decine di migliaia di truppe (si dice fino a 175mila uomini), oltre a carri armati e altro materiale bellico al confine ucraino, come rivelano le foto satellitari. Probabilmente Putin, come nel suo stile, sta verificando fin dove può spingersi il suo avventurismo revanscista. La gestione economica e quella sanitaria hanno alimentato il malcontento interno e quindi il vecchio colonnello del KGB sente un disperato bisogno di risollevare la sua popolarità riattizzando il nazionalismo dei suoi compatrioti.
Gli Usa fino a pochi giorni fa avevano minimizzato la "minaccia di invasione" dalla Russia. "Lo stiamo osservando molto da vicino", aveva affermato in una conferenza stampa martedì scorso il portavoce del Pentagono Kirby, aggiungendo: "Non prevediamo alcun intervento militare degli Stati Uniti in questo conflitto". Come abbiamo descritto in precedenza, le variazioni sul tema "stiamo monitorando la situazione" da parte del Pentagono non suggeriscono che i generali siano davvero convinti che un assalto militare all'Ucraina sia imminente.
Tuttavia gli Usa da tempo riforniscono di armi l'Ucraina, il che ovviamente significa sventolare un drappo rosso di fronte all'autocrate del Cremlino.
Sia come sia, secondo la CNN il presidente Biden, si sta "coordinando" con i suoi alleati in Europa per rendere «molto difficile» alla Russia il proposito di attaccare l'Ucraina. "Sto organizzando quella che ritengo essere la serie di iniziative più completa e significativa per rendere molto, molto difficile a Putin andare avanti e fare ciò che le persone sono preoccupate che faccia", ha dichiarato Biden di fronte ai corrispondenti dalla Casa Bianca.
I toni sono in linea con lo stile Sleepy Joe (in picchiata nei sondaggi), visto che nemmeno con un erculeo sforzo di fantasia si possono interpretare come una dichiarazione di fuoco di fronte alle manovre provocatorie di Putin. Anzi per stemperare la tensione Biden e Putin si sono parlati in video conferenza. Ovviamente non c'è stato alcun progresso nemmeno sul piano formale. Che bastino ad ammansire Putin un po' di chiacchiere vacue profferite da un inquilino della Csa Bianca debole, incapace e screditato lo prevedono in pochi.
28 nov 2021
Il futuro come non l'avete mai visto
Tutti si sbracciano ad affermare che il mondo dopo il Covid (ammesso che l'epidemia finisca davvero) sarà diverso. Ma quanto diverso e in che modo diverso? Al di là di prevedibili banalità sulla solidarietà e lo smart working, pochi si azzardano a fare previsioni.
Invece io ho fatto un viaggio nel futuro e sono tornato con la registrazione di questo intervento al convegno sulle grandi trasformazioni del decennio 2021-2031.
27 nov 2021
Nell'America Polarizzata, la Popolarità di Biden è Polverizzata
Dopo l'umiliante ritiro dall'Afghanistan la popolarità di Biden ha imboccato una ripida discesa che l'effimero successo per l'approvazione del piano infrastrutture da 1,2 trilioni di dollari ha solo temporaneamente interrotto. Se si esclude Trump, la caduta nei sondaggi registrata da Biden è la più marcata nel dopoguerra tra tutti i presidenti a meno di un anno dall'inizio del mandato. Il sito fivethirtyeight.com che raccoglie in un indatore sintetico i vari sondaggi condotti tra elettori registrati, elettori adulti e tra la popolazione generale indica che il divario tra opinioni positive e negative sull'operato del Presidente è di quasi 10 punti percentuali.
Per molti versi Biden sconta la polarizzazione della società americana: il virulento scontro di valori tra sinistra estrema in preda all'isteria da cancel culture e classe media benestante sta portando ad una caduta di consensi per il partito democratico. Nelle elezioni per il governatore della Virgina e del New Jersey il crollo nei consensi è stato impressionante, e anche a livello nazionale il rinnovo delle rappresentanze dei genitori nei distretti scolastici ha visto il trionfo dei candidati repubblicani. Il Wall Street Journal rivolta il machete nella piaga chiedendosi se Biden a 79 anni è in grado di reggere lucidamente il peso della carica.
In definitiva gli elettori indipendenti i cui umori decidono le elezioni hanno voltato le spalle a Biden che si era presentato come un centrista competente e ora si trova esposto ai ricatti dei progressives nel suo partito che perseguono un'agenda dichiaratamente socialista anche sul piano economico. L'inflazione che ne è scaturita spinta dai rincari dei prezzi energetici ha eroso il potere d'acquisto dei salariati soprattutto quelli delle fasce più basse.
Infine una giuria ha assolto Kyle Rittenhouse dalle accuse di omicidio in un processo assurto a catalizzatore di tutte le divisioni irriconciliabili dell'America. Il giovane per difendersi aveva sparato a tre uomini (bianchi), uccidendone due e ferendone uno, nel corso dei disordini organizzati nell'agosto 2020 contro la polizia che aveva ferito Jacob Blake a Kenosha, nel Wisconsin.
Kyle Rittenhouse era stato descritto in centinaia di articoli di giornali e su tutti i canali televisivi, tranne Fox News (nonché da Biden allora candidato alla Presidenza), come un suprematista bianco, recatosi in Wisconsin con il preciso intento di uccidere i neri. Il processo invece ha appurato, in diretta TV, che aveva reagito all'aggressione violenta perpetrata da figuri armati, violenti e con gravi precedenti penali. Nella testimonianza di fronte alla Corte, un aggressore sopravvissuto ha dovuto ammettere di aver puntato la pistola alla testa di Rittenhouse. Pertanto la giuria ha stabilito che Rittenhouse aveva agito per legittima difesa.
Le querele che si abbatteranno sui media probabilmente renderenno il giovane milionario. Uno dei querelati potrebbe essere proprio Biden.
21 nov 2021
Cronache dalla caverna: l'Involuzione Digitale
Una pubblica amministrazione che richiede il Certificato di Esistenza in Vita travalica qualsiasi confine kafkian-orwelliano. Invece di abolire simili aberrazioni i burocrati non trovano di meglio da fare che digitalizzare (sperperando i fondi del PNRR) una bojata di tale caratura, insieme ad altri 13 certificati, che oramai nel XXI secolo sarebbero del tutto INUTILI.
La digitalizzazione non consiste nel redigere in PDF i cerficati richiesti da un'amministrazione pubblica di stampo medioevale. Consiste nel ridefinire TUTTI i processi sulla base dell'innovazione e poi digitalizzarli.
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