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16 gen 2023

Si sta, come d'inverno, il debito pubblico italiano sui mercati



La pacchia è finita annunciava con baldanza la Presidente del Consiglio all'inizio del suo percorso a Palazzo Chigi. Però non aveva colto appieno il senso della frase che infatti stava per ritorcerlesi contro.

Per contrastare un tasso di inflazione a due cifre, la BCE dovrà aumentare ulteriormente i tassi di interesse e non acquisterà più i titoli dei governi dell'euro area. Anzi, gradualmente inizierà a vendere, al ritmo blando di 15 miliardi di euro al mese, i titoli già accumulati in dieci anni di quantitative easing. Per il Tesoro italiano ciò significa dover rifinanziare sul mercato il debito emesso, il debito di cui la BCE si libera e il nuovo debito che il governo continua ad ammassare (quest'anno, se tutto va bene, sarà pari al 4,5% del Pil). E' impossibile che tutto ciò non abbia un impatto sui tassi di interesse e quindi sul servizio del debito nei prossimi anni. Infatti gli investitori stranieri hanno ridotto l'esposizione ai titoli del debito pubblico italiano già da tempo, mentre 9 economisti su 10 interpellati dal Financial Times hanno espresso serie preoccupazioni sulla sostenibilità dell'esposizione debitoria.

Con un quadro macroeconomico globale caratterizzato da forti incertezze, i margini di manovra per resistere ad uno shock sarebbero esigui. Pertanto invece di ingaggiare battaglie perse in partenza sul MES il governo farebbe bene a concentrarsi sul contenimento della spesa pubblica e sull'implementazione del PNRR per dare un impulso alla crescita.


11 feb 2022

Le banche centrali stanno fumando sigarette sedute su una polveriera

Inflazione a doppia cifra

L'inflazione in Usa pare ormai avviata verso un tasso a doppia cifra. Le cause sono sostanzialmente tre:

1) La valanga di sussidi pubblici finanziata per lo più con la stampa di moneta per sostenere le famiglie durante la pandemia

2) L'impennata dei prezzi energetici conseguente alla riduzione degli investimenti in nuova capacità estrattiva come conseguenza delle politiche ambientali (green new deal) 

3) Lo shock subìto dalle catene logistiche globali che erano state ottimizzate nel corso di decenni e che la pandemia ha severamente danneggiato.  

La politicizzazione delle banche centrali 

Le banche centrali sulle due sponde dell'Atlantico (e in buona parte del mondo) hanno nascosto la testa sotto la sabbia asserendo che l'inflazione sarebbe stata temporanea nonostante le previsioni degli economisti indipendenti fossero di tutt'altro segno. Non è chiaro se questo marchiano errore di valutazione sia frutto di insipienza e incompetenza, oppure di pressioni politiche. Infatti i governi hanno utilizzato il bilancio delle banche centrali come un bancomat per le spese clientelari come non si era mai visto in passato, se non in qualche disastrata economia sudamericana.



In entrambi i casi quando i risparmiatori decideranno di essere stati tosati abbastanza, i mercati obbligazionari e soprattutto quelli dei titoli pubblici dei paesi indebitati (uno a caso, l'Italia) deflagheranno, mentre i politici saranno impegnati a crogiolarsi con la decarbonizzazione e altre amenità partorite dalle fertili menti dei minkio-anticapitalisti.

Per asseverare il livello di ipocrita duplicità basta osservare che mentre Biden agli adepti sanderisti predica l'abbandono delle fonti fossili, nei retrobottega della geopolitica implora l'Opec e la Russia di aumentare la produzione di petrolio e gas.

In questo marasma epocale per le banche centrali subordinare la politica monetaria agli squallidi obiettivi di breve periodo dei governi incapaci, equivale a fumare sigarette pigramente seduti su una polveriera.

4 feb 2022

La BCE perde credibilità sulle previsioni di inflazione



 

La Bella Addormentata nella Eurotower si è felicemente destata e planando leggiadramente dal suo universo onirico ha annunciato all'opinione pubblica che a ben vedere l'inflazione (calcolata al 5,1% annuo, massimo assoluto dalla fondazione dell'euroarea, anzi dagli anni finali delle monete nazionali) non è un fenomeno temporaneo.

Eppure la Bce a dicembre aveva confermato le misure straordinarie di politica monetaria e in particolare gli acquisti massicci sul mercato obbligazionario. Da mesi fioccano gli avvertimenti dal mercato, dagli economisti indipendenti, dall'industria e persino dai governi che del surriscaldamento dei prezzi non si intravede la fine

Modelli obsoleti 

La Bce ha modelli macroeconomic di previsione dell'inflazione ormai obsoleti e inaffidabili. Lo staff della BCE rincorre i fatti in ritardo invece di prevenirli. Anzi la Bce ha intaccato un capitale di credibilità scommettendo senza alcuna cognizione di causa in un rapido declino dell'inflazione mentre essa accelerava.

Tale inaffidabilità è il motivo per cui il mercato sta perdendo la bussola. Ogni errore marchiano alla BCE lo commette un grand commis francese troppo sensibile ai diktat politici.

24 gen 2022

Microsoft nel #Metaverso, Mercati nel pallone, Putin in Ucraina


Per la blue chip fondata da Bill Gates l'acquisto di Acrivision costituisce un record e si inquadra in una scelta strategica fondamentale per l'ingresso nel cosiddetto Metaverso, cioè la realtà virtuale che, secondo gli entusiasti, definirà l'interfaccia di tutti i social media (e della rete).

Activision Blizzard ha sviluppato alcuni dei giochi più diffusi, Call of Duty, Guitar Hero, Overwatch, StarCraft o World of Warcraft, che diventeranno presumibilmente esclusiva di Xbox (bye bye Playstation di Sony). Le nostre vite future saranno sempre più avviluppate in questa meta-realtà virtuale, un paradiso degli sfigati, di cui i media gonfiano le sorti a mo' di pallone aerostatico.



Nel frattempo sui mercati hanno capito che l'inflazione temporanea è una gigantesca fake news e la Fed dovrà presto aumentare i tassi oltre a dover prosciugare la montagna di liquidità che ha immesso sin dal 2008. I primi a farne le spese sono stati i titoli tecnologici, dalle start-up fino a Tesla. La Bce invece continua nel suo beato sonnambulismo mentre i venti di guerra soffiano sull'Ucraina.

Il negoziato USA - Russia a Ginevra è finoto senza risultati di rilevo, ma Putin ha preso gusto a presentarsi come il Belfagor dell'URSS. Putin spera di distogliere l'attenzione dei Russi dal disastro economico agitando l'invasione dell'Ucraina come

11 giu 2021

Lagarde, ovvero l'illusione del pasto gratis



La BCE continua a rimandare la discussione sulla fine delle misure eccezionali di politica monetaria, che però dopo quasi 13 anni ininterrotti sono diventate pratica corrente. I bilanci si sono gonfiati, i tassi sono negativi da lustri, i debiti pubblici continuano ad aumentare, ma l'economia di Eurolandia ristagna miseramente. Finora la bassa inflazione (quella registrata dagli indici ufficiali dei prezzi al consumo) forniva un alibi per continuare a manipolare i mercati obbligazionari e a farsi dettare le decisioni di politica monetaria in base alle esigenze di cassa dei governi. Insomma per molto tempo il Consiglio Direttivo della BCE ha internalizzato l'illusione del pasto gratis.



Però non è detto che la quiescenza dei prezzi registrati dagli statistici possa resistere di fronte all'inflazione da materie prime e allo shock di offerta post Covid. Se l'inflazione modificasse in modo sostanziale le aspettative di inflazione del mercato i tassi a lungo termine verrebbero sospinti verso l'alto e i debiti pubblici dei paesi più indebitati, Italia in primis, diventerebbero insostenibili. In altri termini, il vero nocciolo della questione per la BCE e l'Unione Europea è il ritorno alle regole di bilancio nel 2023, che dovranno essere definite nei prossimi mesi. La variabile politica più importante in questo contesto è il risultato delle elezioni tedesche di settembre.

L'uscita di scena della Merkel, sempre troppo morbida sulla (in)disciplina fiscale dei PIGS, significa che nella campagna elettorale la governance dell'Eurozona sarà una tema caldo. Il Presidente del Bundestag Wolfgang Schauble in un articolo sul Financial Times ha già posto la questione in termini chiari. Le proposte di riforma della politica fiscale piu' o meno fantasiose si stanno accumulando, ma quali che siano non esiste la bacchetta magica che possa far sparire il debito italiano quindi la cinghia presto o tardi andrà stretta. Altrimenti la deriva argentina diventerebbe inevitabile.

L'altro aspetto della politica monetaria che la BCE non riesce a gestire è il meccanismo di trasmissione dei tassi sottozero all'economia reale. Come mai pur con tassi negativi le banche non finanziano i clienti? Perché non si affronta una volta per tutte la riforma del sistema bancario superando quel cumulo di idiozie che va sotto il nome di Basilea 2 e, peggio ancora, Basilea 3? A cosa serve aver trasferito la vigilanza a Francoforte se il mercato del credito rimane segregato su base nazionale, e gli istituti bancari con gusto perverso riempiono i loro bilanci di titoli di stato?

16 nov 2020

La Testa di Sasso





Il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli in un'intervista a Repubblica si e' allineato al populismo sovranista piu' deteriore ipotizzando che la BCE "cancelli i debiti" emessi dai paesi membri dell'area euro per pagare i costi stratosferici della pandemia.

La becera ignoranza che ispira tale vaneggiamento e' sconcertante. Ma le conseguenze politiche per la credibilita' dell'Italia, paese ritenuto inaffidabile nelle stanze che contano sono devastanti.

Sassoli doveva rappresentare nelle istituzioni europee le idee e le energie migliori dell'Italia, in opposizione alla deriva sovranista. Insomma la nomenklatura del PD si era presentata in Europa come un baluardo di affidabilita' e lungimiranza di fronte alla masnada salviniana aizzata dai Borghi, dai Bagnai, dai Rinaldi e dai disturbati assortiti.

Invece Sassoli ci rifila un rigurgito di farneticazioni da osteria leghista che accentueranno il dispresso dei paesi seri verso l'Italia. Un danno incalcolabile dopo che la Merkel aveva speso un cospicuo capitale politico nella UE per architettare il Recovery fund per sostenere soprattutto il nostro paese gia' avviato verso il default in stile Libanese.

La valanga di soldi di cui beneficerebbero in primo luogo l'Italia e la Spagna costituisce un aiuto essenziale per non finire in bancarotta. Ma le teste di sasso e di sassoli-no non hanno quella dose minima di intelligenza per rendersene conto

Infatti la presidente della Bce Christine Lagarde durante la periodica audizione al Parlamento Europeo in risposta a un deputato grillino ha affermato: “Leggo sempre con interesse tutto quello che dicono i rappresentanti del Parlamento Ue e soprattutto i presidenti. La mia risposta all'idea di Sassoli di cancellare il debito contratto dai Paesi membri con la Bce è molto corta: tutto quello che va in quella direzione è contro i trattati, c'è l'articolo 103 che proibisce quel tipo di approccio e io rispetto i Trattati”.

Insomma una sconfessione pubblica, brutale e umiliante per l'ex mezzobusto, trattato come merita un poveretto che conosce i Trattati europei quanto il suo alleato Giggino da Pomigliano conosce la geografia.