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18 giu 2021
Caleidoscopio Italiano
La scomparsa di Saman,la ragazza pakistana presumibilmente uccisa di suoi stessi familiari, riporta alla ribalta il discorso sull'integrazione e sullo scontro di culture. In Pakistan esistono sacche di estremo fanatismo religioso. Non è un caso che Bin Laden vi avesse trovato rifugio e protezione. E come dimenticare il caso di Malala Yousafzai, la ragazza che i talebani pakistani avevano lasciato in fin di vita dopo un attacco contro un autobus che portava le studentesse a scuola? Il conferimento del Premio Nobel per la Pace non e' servito a cambiare drasticamente la mentalità retrograda che ancora prevale in molte famiglie. Anzi per i fanatici la ragazza rimane "il simbolo degli infedeli e dell'oscenità”.
La pratica dei matrimoni combinati comunque non è tipica solo del Pakistan, ma è diffusa in molti paesi (dall'Asia Centrale al Golfo Persico) dove vige una rigida separazione dei sessi e i giovani non possono frequentarsi liberamente. E non è un'esclusiva della religione islamica. Ad esempio è pratica comune in India anche tra le fasce di popolazione più istruita.
Mentre proseguono le ricerche del corpo di Saman (o Laila come preferiva farsi chiamare), non sarà facile per le autorità italiane ottenere l'estradizione dei sospetti assassini, non essendoci un accordo bilaterale tra Italia e Pakistan. Bisognerà intavolare una trattativa diplomatica lunga e complicata.
Nel frattempo in Italia la morte di una diciottenne dopo la vaccinazione ha inferto un altro duro colpo all'uso del vaccino Astra Zeneca. Rimane il fatto che su milioni di dosi inoculate, i casi di morti collegate (ma non si sa se causate) dal vaccino, sono un numero trascurabile. E nonostante la ignobile canea orchestrata quotidianamente sui media, la stragrande maggioranza della popolazione dimostra con i fatti di aver fiduxia nella scienza e si vaccina con entusiasmo. Infatti la popolarità del Generale Figliuolo rimane solida in tutte le rilevazioni.
Infine nel teatrino della politica Berlusconi sta vendendo nei saldi estivi gli ultimi scampoli di Forza Italia a Salvini. Volendo credere alle indiscrezioni il prezzo sarebbero 30 seggi sicuri alla Camera, e 15 al Senato che consentirebbero a Berlusconi una golden share nella maggioranza di governo se dovesse vincere il centrodestra. Ma le elezioni sono lontane e se venisse lanciato il Movimento Draghi tutti i conti e i sondaggi dovrebbero ripartire da zero.
11 giu 2021
Confedilizia Spiega il Bonus 110%
Tutti i tasselli del provvedimento legislativo denominato Bonus 110% per le ristrutturazioni energetiche degli immobili sono stati messi a punto (almeno per quanto sia possibili in un paese caotico e farraginoso come l'Italia) dal governo Draghi. Però vanno segnalati almeno due elementi critici.
1) La limitata durata temporale del sussidio che concentra l'attivita in due anni e che quindi provoca un collo di bottiglia dovuto alla capacita' delle imprese di eseguire una enorme mole di lavori. Sarebbe stato molto più logico fissare la scadenza al 2026 per non rischiare un boom seguito da una violenta depressione. 2) I prezzi delle materie prime stanno lievitando e quindi i listini regionali sono ormai obsoleti e quindi con i preventivi irrealistici molti proprietari rischiano di andare a sbattere a causa dell'inflazione galoppante.
Ne parliamo con Giorgio Spaziani Testa, Presidente di Confediliza, che spiega quali sono gli aspetti piu' interessanti del bonus, le trappole della burocrazia e le criticita' di cui bisogna essere consci.
Lagarde, ovvero l'illusione del pasto gratis
La BCE continua a rimandare la discussione sulla fine delle misure eccezionali di politica monetaria, che però dopo quasi 13 anni ininterrotti sono diventate pratica corrente. I bilanci si sono gonfiati, i tassi sono negativi da lustri, i debiti pubblici continuano ad aumentare, ma l'economia di Eurolandia ristagna miseramente. Finora la bassa inflazione (quella registrata dagli indici ufficiali dei prezzi al consumo) forniva un alibi per continuare a manipolare i mercati obbligazionari e a farsi dettare le decisioni di politica monetaria in base alle esigenze di cassa dei governi. Insomma per molto tempo il Consiglio Direttivo della BCE ha internalizzato l'illusione del pasto gratis.
Però non è detto che la quiescenza dei prezzi registrati dagli statistici possa resistere di fronte all'inflazione da materie prime e allo shock di offerta post Covid. Se l'inflazione modificasse in modo sostanziale le aspettative di inflazione del mercato i tassi a lungo termine verrebbero sospinti verso l'alto e i debiti pubblici dei paesi più indebitati, Italia in primis, diventerebbero insostenibili. In altri termini, il vero nocciolo della questione per la BCE e l'Unione Europea è il ritorno alle regole di bilancio nel 2023, che dovranno essere definite nei prossimi mesi. La variabile politica più importante in questo contesto è il risultato delle elezioni tedesche di settembre.
L'uscita di scena della Merkel, sempre troppo morbida sulla (in)disciplina fiscale dei PIGS, significa che nella campagna elettorale la governance dell'Eurozona sarà una tema caldo. Il Presidente del Bundestag Wolfgang Schauble in un articolo sul Financial Times ha già posto la questione in termini chiari. Le proposte di riforma della politica fiscale piu' o meno fantasiose si stanno accumulando, ma quali che siano non esiste la bacchetta magica che possa far sparire il debito italiano quindi la cinghia presto o tardi andrà stretta. Altrimenti la deriva argentina diventerebbe inevitabile.
L'altro aspetto della politica monetaria che la BCE non riesce a gestire è il meccanismo di trasmissione dei tassi sottozero all'economia reale. Come mai pur con tassi negativi le banche non finanziano i clienti? Perché non si affronta una volta per tutte la riforma del sistema bancario superando quel cumulo di idiozie che va sotto il nome di Basilea 2 e, peggio ancora, Basilea 3? A cosa serve aver trasferito la vigilanza a Francoforte se il mercato del credito rimane segregato su base nazionale, e gli istituti bancari con gusto perverso riempiono i loro bilanci di titoli di stato?
10 giu 2021
Pipistrello, pangolino o laboratorio? Da dove partì il Covid?
Da oltre un anno e mezzo, nonostante ancora non si individua la specie animale da cui il Covid-19 ha fatto il salto di specie finendo per infettare l'uomo. Più tempo passa senza che si individui questo passaggio cruciale (che per la Sars e la Mers aveva richiesto pochi mesi) più crescono i sospetti che il salto di specie non sia mai avvenuto. Il che implicherebbe che il virus sia il risultato di una manipolazione effettuata dagli scienziati dell'Istituto di Virologia di Wuhan.
Le autorità cinesi ovviamente negano qualsiasi responsabilita' e rifiutano ulteriori indagini come quella condotta in fretta e furia dall'OMS senza concludere alcunché di preciso. Biden invece ha disposto che l'intelligence prepari un rapporto entro 90 giorni per appurare l'origine del virus. La decisione è stata inevitabile dopo che evidenze su esperimenti per "studiare" la gain of function dei virus si stanno accumulando. Un lungo articolo su Nature ha illustrato tutte le evidenze finora disponibili per offrire una panoramica all'opinione pubblica. Le certezze scientifiche scarseggiano.
E' singolare che quando Trump sollevava dubbi analoghi veniva sbeffeggiato e contraddetto da media, analisti e politici a livello globale. Anzi a rilanciare queste prese di posizione si rischiava di essere bannati dai social media. Ora che Biden segue la stessa pista nessuno osa coprirlo di ridicolo. Persino Anthony Fauci lo zar anti-Covid, che aveva categoricamente escluso l'origine artificiali del virus, oggi si dichiari non tanto sicuro. E' la sanita' al servizio della politica, Bellezza!
5 giu 2021
Le imposte di successione sono sbagliate?
Le tasse di successione offrono l'occasione per un'analisi ad ampio raggio su cosa sia diventata la democrazia. Da strumento per limitare le pretese del sovrano e scegliere le personalita' piu' adatte a gestire la cosa pubblica, la democrazia si e' deteriorata in una lotta tra bande all'assalto dei fondi pubblici. Il concetto di redistribuzione del reddito diventa il grimaldello retorico per ipetrofizzare le funzioni dello Stato e atrofizzare la pubblica opinione. Quando il miglioramento della propria condizione economica e sociale dipende dalla benevolenza di un'autorita' pubblica cambiano le regole del gioco. Innovazione, studio, sacrifici, lavoro perdono importanza e la competizione si gioca sulla capacita' di influenzare la distribuzione della spesa pubblica a vantaggio del proprio gruppo.
I Che Guevara da operetta creano in questo modo la dipendenza dallo Stato e inflazionano le aspettative di settori sempre più vasti della popolazione. Il circolo vizioso che parte dall'invidia sociale, nutre l'ideologia statalista e finisce per distruggere le liberta' fondamentali. Il problema non sono le imposte di successione, che in un sistema fiscale equo potrebbero benissimo essere contemplate. Il problema è la propaganda becera del segretario Barzel-Letta che spera di risalire nei sondaggi sventolando il miraggio dei 10mila euro dopo aver assistito al successo del Reddito di Cittadinanza. Se mai una misura del genere vedesse la luce giovani capaci utilizzerebbero la "dote" per comprare un biglietto di sola andata verso un paese civile dove poter realizzare le proprie aspirazioni.
Il Sud America in Ebollizione
I paesi emergenti dell'America Latina sono tra i più colpiti dalla pandemia di Covid-19. Quindi non sorprende che le ripercussioni si stiano intensiificando un po' ovunque: dalla riforma costituzionale in cantiere in Cile, alla ristrutturazione del debito in Argentina, dall'avversione a Bolsonaro in Brasile alle rivolte in Colombia il subcontinente e' in ebollizione. Persino a Cuba il castrismo è sotto pressione.
Ma per il momento nelle urne (a parte il voto per l'assembleal costituente in CIle) non è la protesta di sinistra a raccogliere i frutti. Anzi dalle elezioni in Ecuador, Perù e Bolivia prevalgono la destra e il centro-destra. Rimangono arroccati al potere Daniel Ortega in Nicaragua che incarcera tutti gli oppositori e, incredibilmente, Nicolas Maduro nel Venezuela alla fame.
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