Il 18 novembre 1978, 913 uomini, donne, anziani e bambini, adepti della setta “Tempio dei Popoli”, fondata da un allucinato predicatore americano, tal Jim Jones, si suicidarono tutti insieme nella Guyana dove avevano fondato la loro comunità. Molti che rifiutavano di suicidarsi vennero uccisi dai loro stessi condanguinei o amici. Ancora oggi è considerato il più esteso suicidio di massa della storia moderna.
Trump si accinge polverizzare il record imponendo ad un'America frastornata e inebetita i precetti allucinati del suo culto autolesionista protezionista MAGA di cui si è autoincoronato Santone. Con i mercati in caduta libera, i tassi sul debito pubblico in decollo verticale, il dollaro ridotto alla stregua di una moneta da terzo mondo, l'economia è avviata verso una recessione con annessi rischi di crisi bancaria sistemica.
Gli effetti immediati saranno pesantissimi sugli investimenti, sui consumi e sull'occupazione e a farne le spese saranno proprio gli elettori di Trump, quelli che non hanno risparmi in borsa, ma pagano le rate del mutuo a tasso variabile e gli interessi stratosferici sullo scoperto della carta di credito.
Ma anche quelli strutturali persisteranno per decenni. Non verrà annoverato come un suicidio collettivo, ma di sicuro rappresenterà il più sconvolgente esempio di tafazzismo economico nella Storia da parte di una grande potenza al vertice del potere mondiale e rovinata al suolo in 100 giorni di depravazioni politiche, diplomatiche ed economiche..
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13 apr 2025
15 mar 2025
Il Riarmo Europeo è un'Assoluta Priorità
L'Europa si è cullata per decenni nella stolida illusione di poter
affrontare sfide geopolitiche cruciali per la sua sicurezza con giaculatorie
e buoni propositi. Il disimpegno degli Stati Uniti dalla NATO sotto l'amministrazione Trump e
l'aggressione russa in Ucraina hanno spazzato Il Disimpegno degli Stati Uniti
dalla NATO Già dai tempi della Presidenza Obama gli Stati Uniti hanno mostrato
segnali di riduzione dell'impegno nei confronti della NATO. Trump ha più
volte criticato
l'alleanza, definendola "obsoleta" e minacciando di ridurre la presenza
militare americana in Europa
se gli alleati non avessero aumentato i loro contributi finanziari.
Recentemente, è emersa l'indiscrezione secondo cui gli Stati Uniti, a partire dal prossimo anno, non parteciperanno a esercitazioni militari in Europa, alimentando ulteriormente le preoccupazioni riguardo al loro impegno nella difesa del continente.
Recentemente, è emersa l'indiscrezione secondo cui gli Stati Uniti, a partire dal prossimo anno, non parteciperanno a esercitazioni militari in Europa, alimentando ulteriormente le preoccupazioni riguardo al loro impegno nella difesa del continente.
L'invasione dell'Ucraina è una minaccia diretta a tutta l'Europa.
La determinazione del
presidente russo Vladimir Putin nel ristabilire una sfera di influenza russa ha
sollevato timori sulla sicurezza dei paesi limitrofi e sull'ordine
internazionale basato su regole condivise L'Unione Europea, riconoscendo la
gravità della situazione, ha intensificato il suo sostegno all'Ucraina, fornendo
assistenza militare e finanziaria per contrastare l'aggressione russa. In reazione a
queste sfide, l'Unione Europea ha lanciato il piano "ReArm Europe",
un'iniziativa da 800 miliardi di euro proposta dalla presidente della
Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
Questo piano mira a rafforzare le
capacità difensive dell'UE, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti e
promuovendo una maggiore autonomia strategica. Il
Parlamento Europeo ha approvato il piano a larga maggioranza, sottolineando l'urgenza
di agire per garantire la sicurezza europea e diminuire la dipendenza da paesi
terzi.
Obiettivi del Riarmo Europeo
Con l'incertezza riguardo all'impegno futuro degli Stati Uniti nella NATO,
l'Europa deve assumersi una maggiore responsabilità nella propria difesa, in primis fornire all'Ucraina le risorse necessarie per
difendersi e recuperare i territori occupati, inviando un messaggio chiaro alla
Russia sulla determinazione dell'Europa a sostenere la sovranità ucraina. -
Poi occorre puntare decisamente ad indebolire il Regime di Putin. Un rafforzamento militare europeo potrebbe fungere da deterrente contro ulteriori aggressioni russe e contribuire a isolare politicamente ed economicamente il regime di Putin. Le sanzioni devono essere finalmente inasprite e applicate severamente.
Poi occorre puntare decisamente ad indebolire il Regime di Putin. Un rafforzamento militare europeo potrebbe fungere da deterrente contro ulteriori aggressioni russe e contribuire a isolare politicamente ed economicamente il regime di Putin. Le sanzioni devono essere finalmente inasprite e applicate severamente.
Il
piano di riarmo ha scatenato un dibattito acceso all'interno dell'Unione
Europea. Alcuni cosiddetti esperti mettono in guardia sugli effetti economici di un
massiccio aumento della spesa militare, suggerendo che potrebbe impoverire la
popolazione e non rappresentare l'unica soluzione per garantire la sicurezza. Ma sono i soliti sguatteri di Putin che Draghi definiva pupazzi prezzolati.
Purtroppo in Italia abbondano e sono annidati in tutte le forze politiche sia di governo che di opposizione, oltre che in buon parte dei media.
Conclusione
La combinazione del disimpegno degli Stati Uniti dalla NATO e
dell'aggressione russa in Ucraina ha reso evidente la necessità per l'Europa di mettere in campo un esercito che possa rivaleggiare con quello delle maggiori potenze. Il piano "ReArm Europe" rappresenta un
passo significativo, ma è solo un primo passo per garantire efficacemente la sicurezza, la coesione interna e la
prosperità economica.
9 mar 2025
Trump agente del Cremlino
Forse Trump è solo un ignobile vigliacco privo di scrupoli e senza dignità di fronte agli autocrati. Forse per poter sbandierare come un successo epocale alla becera masnada MAGA un qualsiasi accordo di pace, ha deciso di ricattare con metodi mafiosi l'Ucraina, cioè la parte più debole per imporre una resa umiliante.
Oppure è ora di pensare l'impensabile: può darsi che Putin conservi negli archivi del KGB qualche dettagliato dossier sulle transazioni del palazzinaro newyorchese quando versava in gravi difficoltà finanziarie. Sono tre le ex spie sovietiche di alto grado ad aver indicato che Trump era stato reclutato dai servizi di sicurezza di Mosca: Alnur Mussayev, ex ufficiale del KGB ed ex capo dei servizi segreti del Kazakistan, nonché gli ex agenti del KGB Yuri Shvets e Sergei Zhyrno, che ora risiedono rispettivamente negli Stati Uniti e in Francia. Magari non lo sapremo mai, ma l'evidenza punta in una direzione molto chiara. Trump ha fatto rimuovere dal sito web della Casa Bianca la pagina internet sull'accordo bilaterale di sicurezza decennale con l'Ucraina. Si tratta di un accordo di assistenza alla sicurezza firmato dal Presidente ucraino Zelensky e dal Presidente degli Stati Uniti Biden nel giugno 2024. Il documento non richiede la ratifica del Congresso, consentendo a qualsiasi Presidente degli Stati Uniti di annullarlo unilateralmente.
All'inizio di questa settimana, gli Stati Uniti hanno sospeso le forniture di armi e la condivisione di informazioni satellitari e di intelligence con l'#Ucraina. Tagliando l'accesso alle informazioni dell'intelligence americana Trump sta di fatto forzando l'Ucraina ad accettare una resa che soddisfa appieno tutte le richieste del criminale di guerra.
Infatti le forze ucraine non possono più individuare i bombardieri russi in decollo o prepararsi per gli attacchi aerei. Questa coltellata alle spalle ha causato il massacro di centinaia di soldati ucraini, con le perdite più pesanti registrate proprio nel Kursk, il territorio che Putin anela a riconquistare perché sarebbe una merce di scambio fondamentale per l'Ucraina nei negoziati
Senza i dati satellitari USA, l'Ucraina non può usare efficacemente gli HIMARS contro i centri di comando russi e la linea di rifornimento di Kursk subisce continui attacchi. Pertanto l'esercito ucraino è di fatto alla mercé delle orde russe che stanno avanzando per tagliare le linee di rifornimento dell'Ucraina.
L'ex generale americano Kellogg incaricato da Trump dei negoziati tra Kiev e Mosca, ma ormai passato di fatto al servizio del Cremlino, ha definito questo tradimento degli americani “colpire un mulo con una doppietta” per focalizzare l'attenzione della popolazione ucraina. Una minaccia esplicita che dimostra come anche al Pentagono sia diffusa una certa predilezione per i Russian Mole. Non solo come cocktail.
Oppure è ora di pensare l'impensabile: può darsi che Putin conservi negli archivi del KGB qualche dettagliato dossier sulle transazioni del palazzinaro newyorchese quando versava in gravi difficoltà finanziarie. Sono tre le ex spie sovietiche di alto grado ad aver indicato che Trump era stato reclutato dai servizi di sicurezza di Mosca: Alnur Mussayev, ex ufficiale del KGB ed ex capo dei servizi segreti del Kazakistan, nonché gli ex agenti del KGB Yuri Shvets e Sergei Zhyrno, che ora risiedono rispettivamente negli Stati Uniti e in Francia. Magari non lo sapremo mai, ma l'evidenza punta in una direzione molto chiara. Trump ha fatto rimuovere dal sito web della Casa Bianca la pagina internet sull'accordo bilaterale di sicurezza decennale con l'Ucraina. Si tratta di un accordo di assistenza alla sicurezza firmato dal Presidente ucraino Zelensky e dal Presidente degli Stati Uniti Biden nel giugno 2024. Il documento non richiede la ratifica del Congresso, consentendo a qualsiasi Presidente degli Stati Uniti di annullarlo unilateralmente.
All'inizio di questa settimana, gli Stati Uniti hanno sospeso le forniture di armi e la condivisione di informazioni satellitari e di intelligence con l'#Ucraina. Tagliando l'accesso alle informazioni dell'intelligence americana Trump sta di fatto forzando l'Ucraina ad accettare una resa che soddisfa appieno tutte le richieste del criminale di guerra.
Infatti le forze ucraine non possono più individuare i bombardieri russi in decollo o prepararsi per gli attacchi aerei. Questa coltellata alle spalle ha causato il massacro di centinaia di soldati ucraini, con le perdite più pesanti registrate proprio nel Kursk, il territorio che Putin anela a riconquistare perché sarebbe una merce di scambio fondamentale per l'Ucraina nei negoziati
Senza i dati satellitari USA, l'Ucraina non può usare efficacemente gli HIMARS contro i centri di comando russi e la linea di rifornimento di Kursk subisce continui attacchi. Pertanto l'esercito ucraino è di fatto alla mercé delle orde russe che stanno avanzando per tagliare le linee di rifornimento dell'Ucraina.
L'ex generale americano Kellogg incaricato da Trump dei negoziati tra Kiev e Mosca, ma ormai passato di fatto al servizio del Cremlino, ha definito questo tradimento degli americani “colpire un mulo con una doppietta” per focalizzare l'attenzione della popolazione ucraina. Una minaccia esplicita che dimostra come anche al Pentagono sia diffusa una certa predilezione per i Russian Mole. Non solo come cocktail.
1 dic 2024
Cibo Frankenstein, OGM, carne sintetica, farine d'insetti, cervelli di galline
Le aziende agroalimentari europee orientate all'innovazione che cercano di sviluppare nuovi ingredienti o introdurre nuovi prodotti nel mercato vengono dissuase e mortificate da regolamentazioni cervellotiche e mal congegnate.
La procedura di autorizzazione, che può richiedere fino a 3 anni, comporta enormi investimenti iniziali, rendendo difficile per le startup e le piccole imprese sostenere i costi. La procedura potrebbe essere semplificata e i tempi ridotti per proteggere meglio gli investimenti, ad esempio adottando il principio del silenzio assenso.
In Italia poi questo substrato di diffidenza verso l'innovazione è amplificato e raggiunge vette di delirio. Ad esempio sulla coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM). Il rilancio di queste colture potrebbe avere enormi benefici per l'agricoltura italiana, come l'uso di tecnologie avanzate per migliorare l'efficienza e la sostenibilità.
Nel video troverete un'analisi completa del tema che riguarda tutti noi almeno due o tre volte al giorno quando ci sediamo a tavola.
La procedura di autorizzazione, che può richiedere fino a 3 anni, comporta enormi investimenti iniziali, rendendo difficile per le startup e le piccole imprese sostenere i costi. La procedura potrebbe essere semplificata e i tempi ridotti per proteggere meglio gli investimenti, ad esempio adottando il principio del silenzio assenso.
In Italia poi questo substrato di diffidenza verso l'innovazione è amplificato e raggiunge vette di delirio. Ad esempio sulla coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM). Il rilancio di queste colture potrebbe avere enormi benefici per l'agricoltura italiana, come l'uso di tecnologie avanzate per migliorare l'efficienza e la sostenibilità.
Nel video troverete un'analisi completa del tema che riguarda tutti noi almeno due o tre volte al giorno quando ci sediamo a tavola.
23 nov 2024
La Tragedia del Venezuela
Dopo aver perso le elezioni presidenziali del 28 luglio scorso, il dittatore venezuelano Nicolàs Maduro, ha rifiutato di cedere il potere e ha scatenato la persecuzione contro i suoi oppositori, spesso fabbricando deliranti accuse di spionaggio.
Il vergognoso, sostanziale disinteresse degli USA e dei paesi europei, che si sono limitati alle solite sterili proteste e a inutili dichiarazioni di principio, ha di fatto permesso questo ennesimo stupro della democrazia.
La repressione interna si è intensificata e coinvolge persino ex fedelissimi dell'autocrate. Per terrorizzare e soggiogare la popolazione, ormai apertamente ostile, i militari controllano le singole chat sugli smartphone dei passanti nelle piazze e in posti di blocco appositamente allestiti. Se vengono trovati messaggi di critica al governo, o anche foto e video che possano indicare ostilità al regime, si viene arrestati e si rischiano da 15 a 30 anni di reclusione secondo la Ley contra el odio approvata nel 2017. Per il momento il regime ha retto all'ondata di proteste, mentre il vincitore delle elezioni Edmundo Gonzalez Urrutia è dovuto fuggire in Spagna e la leader dell'opposizione Marìa Corina Machado è alla macchia.
Sembra che la tragedia del Venezuela sia destinata a perdurare, ma Maduro e la sua cricca sono sempre più isolati a livello internazionale: persino i governi di Brasile e Colombia, in passato legati da un'amicizia che sconfinava nella complicità, hanno preso le distanze dalla dittatura chavista. Ne consegue che gli aiuti per tenere a galla l'economia di sussistenza per una popolazione alla fame sono sempre più esigui. Il regime sopravvive solo grazie al sostegno interessato della Cina, dell'Iran e della Russia.
Cinque giorni fa, dopo mesi in cui ha fatto sfoggio di cronica indecisione, l'Ammninistrazione Biden ha riconosciuto la vittoria di Urritia. Ciò implica che i rapporti tra i due paesi sono congelati. Anche all'interno qualche segnale di sfaldamento si percepisce. González Urrutia, ha dichiarato che il 10 gennaio — giorno dell’insediamento nel Paese sudamericano del capo dello Stato — tornerà a Caracas per assumere l’incarico. «La mia uscita dal Paese è solo temporanea», ha detto González Urrutia in una conferenza stampa in Spagna durante il Forum La Toja-Vínculo Atlántico.
«Il 10 gennaio è la data costituzionalmente prevista per l’insediamento e spero che quel giorno venga confermata la volontà popolare di otto milioni di venezuelani», ha spiegato. A margine del forum, González Urrutia ha incontrato anche il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, che ha ribadito il sostegno dell’Ue, dopo che il Parlamento europeo lo ha riconosciuto come vincitore delle elezioni di luglio. La nuova Commissione Europea che si insedia a dicembre dovrebbe dare assoluta priorità al dossier venezuelano, visto che la nuova "Ministra degli Esteri" Kaja Kallas ha un piglio molto più aggressivo del Bell'Addormentato Borrel.
La repressione interna si è intensificata e coinvolge persino ex fedelissimi dell'autocrate. Per terrorizzare e soggiogare la popolazione, ormai apertamente ostile, i militari controllano le singole chat sugli smartphone dei passanti nelle piazze e in posti di blocco appositamente allestiti. Se vengono trovati messaggi di critica al governo, o anche foto e video che possano indicare ostilità al regime, si viene arrestati e si rischiano da 15 a 30 anni di reclusione secondo la Ley contra el odio approvata nel 2017. Per il momento il regime ha retto all'ondata di proteste, mentre il vincitore delle elezioni Edmundo Gonzalez Urrutia è dovuto fuggire in Spagna e la leader dell'opposizione Marìa Corina Machado è alla macchia.
Sembra che la tragedia del Venezuela sia destinata a perdurare, ma Maduro e la sua cricca sono sempre più isolati a livello internazionale: persino i governi di Brasile e Colombia, in passato legati da un'amicizia che sconfinava nella complicità, hanno preso le distanze dalla dittatura chavista. Ne consegue che gli aiuti per tenere a galla l'economia di sussistenza per una popolazione alla fame sono sempre più esigui. Il regime sopravvive solo grazie al sostegno interessato della Cina, dell'Iran e della Russia.
Cinque giorni fa, dopo mesi in cui ha fatto sfoggio di cronica indecisione, l'Ammninistrazione Biden ha riconosciuto la vittoria di Urritia. Ciò implica che i rapporti tra i due paesi sono congelati. Anche all'interno qualche segnale di sfaldamento si percepisce. González Urrutia, ha dichiarato che il 10 gennaio — giorno dell’insediamento nel Paese sudamericano del capo dello Stato — tornerà a Caracas per assumere l’incarico. «La mia uscita dal Paese è solo temporanea», ha detto González Urrutia in una conferenza stampa in Spagna durante il Forum La Toja-Vínculo Atlántico.
«Il 10 gennaio è la data costituzionalmente prevista per l’insediamento e spero che quel giorno venga confermata la volontà popolare di otto milioni di venezuelani», ha spiegato. A margine del forum, González Urrutia ha incontrato anche il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, che ha ribadito il sostegno dell’Ue, dopo che il Parlamento europeo lo ha riconosciuto come vincitore delle elezioni di luglio. La nuova Commissione Europea che si insedia a dicembre dovrebbe dare assoluta priorità al dossier venezuelano, visto che la nuova "Ministra degli Esteri" Kaja Kallas ha un piglio molto più aggressivo del Bell'Addormentato Borrel.
10 nov 2024
Le Elezioni Regionali in Emilia-Romagna
Le elezioni di domenica prossima per il rinnovo del Consiglio Regionale dell'Emilia Romagna sono l'occasione per sbarazzarsi di un sistema di potere marcio e oppressivo quanto incompetente e privo di visione.
Una classe di burocrati anonimi senza esperienza di vita reale, allevati nelle batterie per polli di sinistra ha cementato una sorta di regime soffocante e autoreferenziale privo di alternative, che pervade magistratura, cooperative, banche, ONG e aziende private.
Il sistema di potere della Ditta sopravvissuta al PCI già vacillava nel 2020. Ma la candidata leghista, tal Borgonzoni (oggi in Parlamento), le cui esternazioni e la cui inconsistenza spargevano una notevole dose di tafazzismo elettorale, fu letale. Questa volta l'opposizione, che per decenni è stata vergognosamente succube, inefficace e non di rado collusa, ha schierato una candidata civica (senza tessere di partito) per la Presidenza della Regione con un notevole CV, Elena Ugolini, Preside di un liceo prestigioso di Bologna ed ex sottosegretaria alla Pubblica Istruzione nel governo Monti. Per l'opposizione aver imparato dalla sconfitta scegliendo una candidata prestigiosa è un decisivo passo avanti.
Se coloro che in passato hanno disertato le urne, per sfiducia, per rassegnazione, per avversione ai legaioli, si mostrassero meno apatici e più svegli, l'inconsistenza del candidato del PD e la rabbia della gente per le inondazioni devastanti, potrebbero produrre una svolta epocale.
Lo smacco all'oligarchia che gestisce la Regione come un feudo rosso (anzi quasi una proprietà privata) deflagherebbe a livello nazionale. L'attuale leadership del PD ne verrebbe travolta, decretando il fallimento dell'esperimento sanderista della Schlein a rimorchio di Conte, Fratoianni e altri personaggi di analogo livello nel Camposanto Largo. Insomma ne trarrebbe giovamento persino il PD che nelle elezioni regionali del 2020 venne salvato dalla mobilitazione di giovinastri perdigiorno a cui fu affibbiato il nome di Sardine.
Un frullato di banalità ideologiche e crassa ignoranza, esibite in manifestazioni di rara quanto involontaria comicità gggiovanile, creato a tavolino dai professionisti della propaganda (Floris si prodigò per lanciare il prodotto). Ma grazie a qualche faccina telegenica e slogan da Asilo Santa Derelitta, riuscì a ricompattare le demoralizzate truppe cammellate di Bonaccini con un'iniezione di ottuso guevarismo minkio-giovanilista.
In questa tornata elettorale non è stato creato ex novo nessun estemporaneo movimento fiancheggiatore, non si sa se per mancanza di materale umano (le Sardine finite ad occuparsi dello stadio del frisbee) o perché il PD sente la vittoria in tasca.
Aprire le finestre di ambienti stantii è sempre salutare per tutti, anche per chi crede di vivere nel migliore dei mondi possibili.
Una classe di burocrati anonimi senza esperienza di vita reale, allevati nelle batterie per polli di sinistra ha cementato una sorta di regime soffocante e autoreferenziale privo di alternative, che pervade magistratura, cooperative, banche, ONG e aziende private.
Il sistema di potere della Ditta sopravvissuta al PCI già vacillava nel 2020. Ma la candidata leghista, tal Borgonzoni (oggi in Parlamento), le cui esternazioni e la cui inconsistenza spargevano una notevole dose di tafazzismo elettorale, fu letale. Questa volta l'opposizione, che per decenni è stata vergognosamente succube, inefficace e non di rado collusa, ha schierato una candidata civica (senza tessere di partito) per la Presidenza della Regione con un notevole CV, Elena Ugolini, Preside di un liceo prestigioso di Bologna ed ex sottosegretaria alla Pubblica Istruzione nel governo Monti. Per l'opposizione aver imparato dalla sconfitta scegliendo una candidata prestigiosa è un decisivo passo avanti.
Se coloro che in passato hanno disertato le urne, per sfiducia, per rassegnazione, per avversione ai legaioli, si mostrassero meno apatici e più svegli, l'inconsistenza del candidato del PD e la rabbia della gente per le inondazioni devastanti, potrebbero produrre una svolta epocale.
Lo smacco all'oligarchia che gestisce la Regione come un feudo rosso (anzi quasi una proprietà privata) deflagherebbe a livello nazionale. L'attuale leadership del PD ne verrebbe travolta, decretando il fallimento dell'esperimento sanderista della Schlein a rimorchio di Conte, Fratoianni e altri personaggi di analogo livello nel Camposanto Largo. Insomma ne trarrebbe giovamento persino il PD che nelle elezioni regionali del 2020 venne salvato dalla mobilitazione di giovinastri perdigiorno a cui fu affibbiato il nome di Sardine.
Un frullato di banalità ideologiche e crassa ignoranza, esibite in manifestazioni di rara quanto involontaria comicità gggiovanile, creato a tavolino dai professionisti della propaganda (Floris si prodigò per lanciare il prodotto). Ma grazie a qualche faccina telegenica e slogan da Asilo Santa Derelitta, riuscì a ricompattare le demoralizzate truppe cammellate di Bonaccini con un'iniezione di ottuso guevarismo minkio-giovanilista.
In questa tornata elettorale non è stato creato ex novo nessun estemporaneo movimento fiancheggiatore, non si sa se per mancanza di materale umano (le Sardine finite ad occuparsi dello stadio del frisbee) o perché il PD sente la vittoria in tasca.
Aprire le finestre di ambienti stantii è sempre salutare per tutti, anche per chi crede di vivere nel migliore dei mondi possibili.
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