Per il resto del suo mandato Biden sarà perseguitato dalle immagini dell'aeroporto di Kabul che mettono fine malamente ad una guerra in cui sono stati sprecati trilioni di dollari. Spesso questo imponente flusso di danaro ha alimentato corruzione e malversazioni, e si spera che inchieste approfondite individuino chi ne ha indebitamente beneficiato.
Insieme alle giustificazioni puerili del Presidente e dei suoi ministri di fronte ai media diffonderanno un'aura di imbarazzante dilettantismo su tutta l'Amministrazione che faceva vanto della sua competenza dopo gli anni di Trump. Persino il clima idilliaco dell' "America is back" sta rapidamente volgendo in recriminazioni e contumelie tra alleati della Nato (che avendo come Segretario Generale un mediocrissimo socialistoide norvegese di nome Jens Stoltenberg si è coperta di uno spesso strato di indelebile ridicolo. Nessuno si è minimamente premurato di coinvolgere questa struttura nelle decisioni sul ritiro.
Ecco cosa ha scritto in proposito Tony Blair, leader di sinistra e alleato di ferro degli Usa:
"Abbandonare l'Afghanistan e il suo popolo è un atto tragico, pericoloso, non necessario, che non corrisponde ai nostri interessi né a quelli del Paese e della sua gente. A seguito della decisione di restituire l'Afghanistan nelle mani dello stesso gruppo che ha provocato la carneficina dell'11 settembre in un modo che sembra quasi studiato apposta per evidenziare la nostra umiliazione"Come se non bastasse l'esercito in rotta ha lasciato un'enorme dotazione di materiale bellico ai nemici! Armi moderne leggere e pesanti, automezzi, blindati, elicotteri e velivoli! Il tutto ben riposto negli aeroporti, nelle basi militari, nei magazzini e nelle caserme graziosamente trasferite ai talebani. Il nuovo regime di Kabul quindi ha a disposizione armamenti tra i più sofisticati al mondo. I sondaggi registrano un crollo verticale nella popolarità di Biden nonostante la maggioranza degli Americani mostrino scarso interesse per la politica estera e sono tendenzialmente contrari a conflitti prolungati.
Le ripercussioni negative del fiasco tenderanno a far deragliare anche l'agenda di poltica interna dove i risultati poco esaltanti già sollevano ampi dubbi: in particolare inflazione e gestione degli immigrati danno abbondanti munizioni politiche all'opposizione repubblicana in vista delle elezioni di mid-term a novembre del 2022.
Se il Grand Old Party riacciuffasse la maggioranza, perlomeno in Senato, Biden diventerebbe un'anatra zoppa fino al 2024. Per questo sussurri e grida sulla sua salute e si stanno intensificando, rinnovando un tema che nella campagna elettorale era stato tenuto abilmente in secondo piano. Del resto quando il suo amico e sodale George Stephanopoulos (abile reggimicrofono democratico) gli ha chiesto in un'intervista TV tramsmessa da ABC News un commento sui corpi precipitati dagli aerei in decollo Biden ha risposto: "Ma questo era quattro giorni fa, cinque giorni fa!"
La giustificazione sarebbe oltraggiosa in ogni corcostanza, come se il passare dei giorni attenuasse le colpe e cancellasse le responsabilità. Ma l'aspetto preoccupante è che fossero passati appena due giorni e il Presidente sembrava aver perso la nozione del tempo. Insomma si inizia a parlare del 25 emendamento della Costituzione che prevede la rimozione di un Presidente non in grado di intendere e di volere.