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12 gen 2022

Argentina: il Peronismo Speronato




Il tracollo subìto dai peronisti lo scorso novembre nelle elezioni di metà mandato ha reso ancora più delirante la condotta di politica economica. Appena dopo la batosta che gli aveva sottratto il controllo del Senato il Presidente Fernandez (che è un mero lacché della sua Vice-Presidente ed ex presidente Kirshner) aveva commentato laconicamente l’avanzata della destra e la perdita della maggioranza al Senato:
“Con queste elezioni si è chiusa una tappa"
. Più che una tappa si tratta di una toppa. Ma la pandemia, che ha esacerbato gli endemici problemi del paese, lascia poca speranza sul futuro. Il primo scoglio è il negoziato con il Fondo Monetario Internazionale per rinegoziare il prestito (che era stato concesso sulla base di un programma troppo ambizioso) di 57 miliardi di dollari (record per gli interventi del FMI). Senza un accordo ,il paese non ha accesso ai mercati internazionali da cui prendere i capitali che servono permandare avanti l'economia. Invece di mettersi seriamente al lavoro il governo peronista nel negoziato assume posizioni provocatorie per fini di mediocre propaganda politica pseudo sovranista. Purtroppo per i nostri cugini sudamericani queste tattiche da baraccone producono ulteriore caos. Il debito pubblico con scadenza nel 2041 viene scambiato a meno di un terzo del suo valore facciale. E a marzo di quest'anno l'Argentina dovrebbe onorare una rata di US$ 2,8 miliardi al FMI che sul caso argentino si gioca la credibilità. Il Presidente Fernandez ha già asserito che per le casse (sfondate) del governo fondi di tale entità sono un miraggio. Nel frattempo, per evitare una crisi valutaria, il governo argentino ha rafforzato i divieti alle operazioni di conversione di pesos in dollari e ha introdotto controlli sui prezzi dei beni e servizi per raffreddare l'inflazione ormai oltre il 50%. Si tratta di misure suicide che distruggono il poco tessuto industriale superstite e massacrano i bilanci delle famiglie. Il Ministro dell'economia, un incapace totale di nome Martin Guzman, riesce a onorare qualche conto solo stampando pesos senza freni, come negli anni '70.

8 gen 2022

L'euro compie 20 anni, alla faccia delle scimmie che ne prevedevano il tramonto




Il 1 gennaio 2002, a cominciare dalla Finlandia, entravano in circolazione le monete e le banconote della moneta unica europea dopo un periodo di tre anni in cui l'euro era stato solo una valuta virtuale usata nei bilanci aziendali e nei mercati finanziari. L'operazione logistica fu un successo straordinario completata in meno di due mesi.

Per l'Italia l'euro ha rappresentato uno scudo formidabile che ci ha protetti dagli shock dell'economia globale 

L'euro ha permesso una gigantesca riduzione degli interessi sul debito pubblico e ha spinto un aggiustamento doloroso ma necessario dell'industria italiana che oggi tiene a galla il paese con 500 miliardi di esportazioni. Ma in questo ventennio quei benefici sono stati vergognosamente dilapidati dai governi di destra e di sinistra per comprare il consenso e continuare ad alimentare le sacche di parassitismo clientelare. Si tratta del più grande crimine politico della Storia italiana.




Quella stessa cloaca politica che ha commesso il crimine (sia a destra che a sinistra) mira a completare l'opera di devastazione 

I partiti che hanno fatto campagna elettorale nel 2018 chiedendo i voti per toernare alla lira appena sperperati i fondi del Next Generation EU cercheranno l'occasione propizia per la cosiddetta Italexit.

Perché non bisogna farsi illusioni. Il percorso di risanamento futuro per un paese arretrato e inefficiente sarà dolorosissimo. La masnada di demagoghi che al momento si tiene nell'ombra, è pronta a tornare alla luce del sole per diffondere le sue ignobili menzogne sul tramonto dell'euro.

1 gen 2022

Il dilemma morale del vaccino anti Covid spiegato da Roberto Santo Festa



L'avversione alla vaccinazione anti Covid e le sparate contro il Green Pass hanno ben poco di libertario. Roberto Santo Festa lo spiega con dovizia di particolari in questa puntata di Napalm Economico su Radia Svaboda. Nel mondo reale non esiste il nirvana libertario in cui ognuno fa come crede senza rendere conto ad altri. E nel mondo reale non si può attendere che la scienza infonda certezze assolute sui vaccini o su qualunque altro trattamento sanitario. Attendere è sinonimo di colpevole negligenza quando non di deliberato danneggiamento con la complicità di frange violente. Da mesi assalti, scontri, picchetti e altri disordini vengono innescati da fake news veicolate da centrali eversive organizzate, senza che le autorità, in particolare la ministra dell'Interno prenda provvedimenti seri. Nelle comunità libertarie, raccolte in compound, chi è contagiato da Covid non viene ammesso. Anzi non può nemmeno entrare nella propria casa per evitare che un comportamento irresponsabile vada a detrimento di tutti.

Scrive il prof. Roberto Santo Festa
"Nel mondo reale i vaccini non sono perfetti. Non sempre funzionano. Non tutti possono assumerli. Per queste ragioni, la totale disponibilità del proprio corpo può renderlo un’arma letale per i nostri familiari, i nostri amici, gli estranei con cui ci intratteniamo"
. E inoltre
"Lo Stato è una società di uomini costituita per conservare e promuovere soltanto i beni civili. Chiamo beni civili la vita, la libertà, l’integrità del corpo, la sua immunità dal dolore, i possessi delle cose esterne, come la terra, il denaro, le suppellettili ecc."




Walter E. Block, nel suo saggio "A Libertarian Analysis of the COVID-19 Pandemic", Journal of Libertarian Studies, 2020 ha fornito una difesa libertaria delle restrizioni imposte per contenere gli effetti della pandemia:
"La minaccia all’integrità altrui attuata da una persona con un’elevata probabilità di essere contagiosa è palpabile, immediata e diretta. Infatti, il coronavirus diffuso da una persona contagiosa può avere effetti letali, almeno su alcuni individui. Quindi possiamo dire che una persona consapevole della sua elevata probabilità di essere contagiosa sta aggredendo tutti gli individui con i quali ha contatti sociali non adeguatamente protetti"
. In sostanza, non si può permettere a qualcuno di arrecare danni ad altri, non solo come conseguenza delle sue azioni ma anche delle sue omissioni. Il dilemma morale del vaccino in fondo si risolve senza troppi voli pindarici.

La battaglia libertaria di Giorgio Fidenato contro il Sostituto d'Imposta

L'Art. 23 della Costituzione consta di 14 parole:
"Nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge"
. Quindi è VIETATA qualsiasi forma di costrizione, che non sia giustificata da un interesse pubblico ad esempio lavorare gratis a favore dello Stato e tantomeno di un privato o di un'azienda.

Le eccezioni imposte per legge sono specifiche e limitate, ad esempio si può obbligare una persona a rendere testimonianza in un processo (ma non contro i congiunti stretti); a prestare il servizio di leva (ma non agli obiettori di coscienza o alle donne), a frequentare la scuola fino a una certa età (ma non a imparare), a soccorrere la vittima di un incidente stradale e così via.



Invece il sostituto d'imposta costringe il datore di lavoro a fornire una prestazione gratuita ad un fisco vessatorio per beneficiare sacche di parassitismo sociale alimentate dalle pratiche clientelari. E addirittura l'imprenditore in Italia è costretto a fare da esattore per le quote associative dei sindacati, che sono associazioni PRIVATE per di più in conflitto con l'azienda.

Purtroppo la magistratura italiana (e la Corte Costituzionale) invece di difendere il cittadino dalle pretese del Leviatano fiscale lo assecondano e lo alimentano.

31 dic 2021

Draghi & Macron Uniti nella Lotta




Per interpretare le risposte di Draghi nella conferenza stampa di fine anno come una auto candidatura alla Presidenza della Repubblica, una buona dose di peyote è un ausilio imprescindibile. A meno di non essere uno dei mediocrati che affollano le redazioni dei giornali, dediti al pompaggio di farneticazioni dietrologiche. 

Infatti Enrico Letta segretario del PD in un'intervista ha rigettato questa teoria strampalata e osservatori meno ossessionati da retroscena di quart'ordine come Franco Debenedetti hanno proposto una lettura oggettiva della posizione espressa da Draghi.

Draghi non vuole diventare Presidente della Repubblica     


Peraltro pochi giorni prima Draghi aveva firmato insieme a Macron un editoriale sul Financial Times sulla riforma del Patto di Stabilità che andrà completatail prossimo anno. Un disegno strategico di ampio respiro che di certo non lascia presagire la voglia di Draghi di abbandonare un ruolo da protagonista come capo del governo.

                        Peyote

Il governo Draghi è nato con l'obiettivo di evitare il peggio, vale a dire una catastrofe sanitaria che avrebbe provocato una bancarotta dell'Italia. Andrebbe ricordato che il governo precedente era responsabile del peggiore impatto della pandemia tra i paesi minimamente civili e del crollo più marcato dell'economia. In altre parole, Draghi era stato chiamato a scongiurare nuovi drastici lockdown, implementare in tempi rapidi la campagna vaccinale (raggiungendo un'ampia copertura della popolazione) e presentare alla Commissione Europea un PNRR che consentisse di ottenere i fondi. Per molti versi è riuscito nell'intento imponendosi sul peggiore Parlamento della storia patria da Caligola ad oggi, con la forza del suo prestigio. Nonostante abbia a che fare con ministri mediocri, politici miserabili e sindacalisti cialtroni.

Per realizzare il PNRR serve una guida autorevole


Glielo riconoscono non solo all'interno del Raccordo Anulare, ma anche la stampa internazionale (Economist in testa) e soprattutto i leader del G7 che ne ammirano la lucidità. Tuttavia Per riformare l'Italia soprattutto seguendo gli impegni contenuti nel PNRR serve ben altro sforzo e per almeno un decennio (soprattutto per abbattere la burocrazia asfissiante e riformare il fisco).

Soprattutto serve convincere l'Unione Europea (e i mercati quando finirà la droga monetaria delle Bce) che l'Italia sta risalendo una china di declino cinquantennale

Senza Draghi a garantire i suddetti impegni dell'Italia, pochi dei 27 paesi europei darebbero credito ad un paese inaffidabile, arretrato e refrattario da sempre alle riforme. I paesi nordici non sono affatto disponibili a fungere da bancomat ogni qualvolta un Primo Ministro italiano si produce nella sceneggiata sulle condizioni pietose dell'Italia.  
 
 

 
 


28 dic 2021

Tempesta Perfetta sul Settore Auto in Europa



La tempesta perfetta è costituita dalla combinazione di tre elementi: pandemia, inflazione da materie prime e transizione ecologica che impone il phasing out dei motori endotermici. A novembre 2020 il governatore della California Gavin Newsom ha emanato un ordine esecutivo per bandire la vendita di nuovi autoveicoli leggeri con motore a combustione interna a partire dal 2035. L’Unione europea dopo pochi mesi ha annunciato una misura analoga. E' realistico questo target considerando l'impatto sulla domanda di energia elettrica? Ed è desiderabile? Secondo quale analisi costi benefici, esattamente?