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15 dic 2022

Qatargate, micro-punta dell'iceberg della macro-corruzione


L'inchiesta della magistratura belga sulla presunta corruzione dei parlamentari europei da parte di Qatar e Marocco solleva parecchie domande. Innanzitutto ancora non è chiaro quale sia lo scopo che si ripromettevano i corruttori. Difficile che riguardasse solo l'esenzione dal visto per i cittadini qatarini. Quell'esenzione beneficia più l'Unione Europea (e in particolare il settore turistico italiano) che il Qatar.

Inoltre il Qatar è uno dei paesi più importanti al mondo per la produzione di gas, quindi al momento è di importanza cruciale per gli approvvigionamenti energetici dell'Europa. L'inchiostro è ancora fresco su un accordo della durata di 15 anni tra Qatar e Germania per la fornitura di gas. Il governo qatarino può formulare qualsiasi richiesta ai governi europei. Verrebbe probabilmente esaudita senza troppi patemi. E sono i governi, non il Parlamento Europeo ad avere il potere decisionale.

Quindi i sacchi di contante sequestrati dalla magistratura belga potrebbero essere parte di una campagna di pubbliche relazioni volte a migliorare l'immagine del Qatar che non è esattamente un esempio virtuoso sui diritti umani e dei lavoratori. Ma allora sarebbe stato più utile pagare giornalisti, editori di giornali o televisioni tramite agenzie di PR.Si tratterebbe di una micro-punta dell'iceberg.



Il vero pericolo proviene da Cina e Russia


Il vero pericolo su cui questa inchiesta accende i riflettori, non è tanto l'influenza di paesi piccoli e marginali come Qatar e Marocco. I canali corruttivi potrebbero essere stati utilizzati da potenze, come Cina e Russia, che non si limitano a pagare poche centinaia di migliaia di euro a figure marginali in un'istituzione con scarsi poteri come il Parlamento UE. Sono paesi che hanno mezzi di pressione e capacità di influenzare le opinioni pubbliche di gran lunga più efficaci e che possono mettere in atto la macro-corruzione.

Negli anni sono state documentate centinaia di operazioni cinesi e russe mirate a destabilizzare i paesi democratici. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. In Europa i tentacoli del regime comunista di Pechino si sono estesi su aziende e infrastrutture mentre addirittura sul territorio europeo sono state aperte stazioni di polizia cinesi che svolgono operazioni di intelligence e di repressione del dissenso. E solleva parecchi interrogativi anche la fretta con cui l'Unione Europea ha deciso senza un dibattito e senza uno straccio di piano di fissare obiettivi irrealistici sulla cosiddetta transizione ecologica, esempio preclareo di tafazzismo.

La Russia dal canto suo negli anni è assurta al ruolo di massimo fornitore di gas per l'Europa acquisendo un potere di ricatto senza precedenti. Questa situazione è stata creata grazie alla complicità governi e politici europei che hanno un nome e un cognome. E che adesso fischiettano o si indignano per il Qatargate.

Infine una piccola chiosa sulla superiorità morale della sinistra italiana. Il perno del Qatargate sono politici e portaborse del Belpaese con importanti posizioni nelle varie formazioni partitiche in cui si scompone il variegato mondo progressista. I leader di questi partiti e partitini hanno rotto un lungo e imbararazzato silenzio per affettare tutta la loro indignazione e addirittura, con sprezzo del ridicolo e dell'intelligenza umana, di volersi costituire parte civile. Ma i soldi con cui vengono pagate strutture e campagne elettorali milionarie da dove provengono?

27 nov 2022

Il Labirinto del Patto di Stabilità

La recente proposta di un nuovo Patto di Stabilità presentata dalla Commissione Europea è un testo troppo politico, troppo vago e con misure troppo blande che non imbrigliano efficacemente i governi incapaci, inetti, screditati e corrotti, in primis quelli italiani.



Un calcio alla lattina che cerca di scimmiottare il NextGenerationEu, con il suo approccio "olistico", cioè una combinazione di rigore fiscale, investimenti per la crescita, riforme e transizione ecologica con un orizzonte di quattro anni estendibili a sette se venissero implementati piani particolarmente ambiziosi di riforme. Purtroppo l'esperienza insegna che senza la certezza di sanzioni immediate e brutali, nessun politico, tantomeno italiano, rinuncerà mai alle gigantesche operazoni di voto di scambio che fanno vincere le elezioni, ad esempio il Reddito di Cittadinanza o le generose pensioni anticipate.

23 nov 2022

Sono spariti gli svalvolati che invocavano più inflazione per tutti

Nell'epoca pre-Covid una nutrita masnada di svalvolati minkio-somaristi invocava l'inflazione, quando in Italia e nel resto di Eurolandia prevaleva una leggera deflazione. La masnada coincideva in larga parte con la galassia no-euro di destra e di sinistra (unite nella lotta) di cui erano esponenti di spicco, Salvini, Meloni, in parte anche Berlusconi, per non parlare di Di Maio, Di Battista e Grillo, con rinforzo di buontemponi come la Taverna che aveva prodotto un video in cui si scambiava un euro con mille lire (invece che 1932,27).



Ora che il loro desiderio e' stato esaudito, i masnadieri sono inspiegabilmente spariti dalla circolazione e si segnalano solo  nelle stalle televisive a ragliare di scostamenti di bilancio e diseguaglianze sociali. Eppure avrebbero una splendida occasione per spiegare al loro elettorato quali sono gli effetti benefici dei prezzi fuori controllo.

La MMT sparita dai radar


Ora che tutti hanno toccato con mano gli effetti sul portafogli dovrebbero mostrarsi coerenti insieme alla feccia della MMT, ovvero la Modern Monetary Theory, nota anche come Minkion Monetary Theory. Per chi non lo sapesse è il parto di alcune menti malate convinte che stampando pezzi di carta colorata i governi potrebbero garantire al popolo sempiterna ricchezza e felicità.

In Turchia dove il tasso annuale di inflazione è quasi a tripla cifra sarebbero felici di poter confrontarsi con cotali geni dell'economia tutte le persone che ogni mattina vedono aumentare il prezzo del pane o della carne, mentre l'aumento degli stipendi procede col freno a mano tirato, le rare volte che effettivamente procede.

Ma siamo sicuri che anche in Italia si potrebbe organizzare un bel dibattito -- con il pubblico di scalmanati che inveisce dalle piazze -- in uno dei tanti talk show che negli anni hanno dato spazio agli illustri propugnatori dell'economia demenziale. Invece inspiegabilmente i "giornalisti" non colgono un'occasione così ghiotta.

 

9 nov 2022

Elezioni in Usa: DeSantis lanciato verso la Casa Bianca

Il governatore della Florida Ron DeSantis è stato riconfermato con un successo straordinario nelle elezioni del 2022. Questo risultato costituisce un segnale cristallino per tutti gli elettori repubblicani. Io sono il candidato alla Casa Bianca che può condurvi alla vittoria, mentre Donlad Trump è un elemento tossico foriero di future cocenti delusioni e umiliazioni. Quattro anni fa, DeSantis vinse la sua prima elezione da governatore con uno scarto inferiore all'1%. L'8 novembre di quattro anni dopo, lo scarto si è ampliato a quasi 20 punti percentuali contro il candidato democratico (ma ex governatore repubblicano dello Stato) Charlie Crist.

La vittoria e il margine della vittoria, sono un trampolino di lancio per la Casa Bianca, in quanto gli consentono di argomentare che può fare a livello nazionale ciò che ha appena fatto in Florida. Peraltro DeSantis è capace di convincere gli elettori indipendenti che spostano il baricentro elettorale, Trump li repelle, polarizzando lo scontro. Infatti il palazzinaro newyorchese ha immediatamente iniziato ad insultare DeSantis che ha chiamato DeSantimonious con il suo stile subdolo da narcisista puerile e megalomane. Asserendo di non averlo votato (quindi ha votato per i democratici?) ha insinuato di poter rivelare informazioni scottanti sul suo conto.

Il fiasco di Trump


Ma le sparate di The Donald non possono nascondere l'evidenza: molti dei candidati da lui sostenuti hanno subìto sconfitte inattese. Il caso più emblematico è il flop di Dr. Oz in Pennsylvania, dove l'avversario per il seggio al Senato John Fetterman è un estremista di sinistra che ha condotto una campagna elettorale debole (era convalescente da un ictus) e nel dibattito televisivo ha rimediato una pessima figura. Nonostante ciò gli elettori lo hanno votato pur di non assegnare la vittoria ad un candidato trumpiano, peraltro abbastanza popolare essendo un noto personaggio televisivo.

A conferma del declino di Trump, dalle risposte agli exit poll della CNN emergeva che l'ex presidente, il cui indice di popolarità tocca un mediocre 37%, è un handicap per le elezioni presidenziali del 2024, in caso vinca la nomination per una terza volta. In sostanza DeSantis (che ha un'agenda fortemente in contrasto con quella della sinistra sanderista) offre un futuro in cui il Partito Repubblicano potrebbe riconquistare la Casa Bianca soprattutto se il candidato democratico sarà di nuovo Biden, la cui popolarità è bassa a causa dei mediocri risultati in politica economica.

12 ott 2022

Il Governo #Meloni toglierà il Reddito di Cittadinanza?

Il Reddito di Cittadinanza in Italia ha fallito tutti gli obiettivi per il quale era stato concepito. Non ha ridotto la povertà, non ha messo in opera politiche attive del lavoro, non ha stimolato la ricerca di occupazione, ha totalmente fallito nella riqualificazione professionale. 

In compenso la scoperta di truffe è all'ordine del giorno, ha incentivato il lavoro nero, ha dissuaso ampie fasce della popolazione, soprattutto al Sud, ad accettare proposte di lavoro e di fatto ha inferto un colpo devastante alle attività economiche che impiegano lavoratori a bassa qualifica o part time. E di sicuro quasi nessuno che abbia rifiutato offerte è stato sanzionato (infatti raramente esiste un tracciamento delle offerte di lavoro presentate ai percettori del RdC)



Il voto di scambio


Ma il danno più grave deriva dal voto di scambio implicito che il RdC ha innescato. Milioni di elettori adesso hanno come unico obiettivo il mantenimento del privilegio e quindi, come ha dimostrato il risultato del Movimento 5 Stelle nei collegi meridionali il 25 settembre, votano ciecamente chi promette di mantenerlo. 

Il prossimo livello del pactum sceleris è facile da prevedere: i percettori del RdC inizieranno a protestare perché il sussidio non è sufficiente, gli esclusi inizieranno a inveire contro i criteri troppo stringenti, chi dovesse perdere l'assegno perché ha truffato, pretenderà di riottenerlo. Ed è facile immaginare che qualche parte politica non sarà insensibile a tali rivendicazioni. Milioni di elettori parassiti sono un bottino troppo allettante per ignorarlo.

Vedremo se il nuovo governo avrà la determinazione di eliminare questa aberrazione, come promesso in campagna elettorale da Giorgia Meloni (Il reddito di cittadinanza va tolto a coloro che possono lavorareaveva asserito la neo Premier), quantomeno di ridurne le macroscopiche distorsioni. I fatti non lasciano ben sperare. La neo ministra del Lavoro, Calderone, ha dichiarato in passato di essere contraria alla cancellazione anche se sarebbe favorevole a qualche riforma di facciata che mantenga la greppia. Insomma in Italia la destra peronista si conferma allineata con la sinistra sfascista.



7 ott 2022

Il baratro tecnologico dell'esercito di Putin

Il clamoroso fiasco dell'esercito di Putin è attribuibile per una metà al morale e all'impreparazione dei soldati e degli alti comandi, mentre per l'altra metà alla totale arretratezza tecnologica persino nella logistica. 

 Dai razzi inesplosi e dalle armi abbandonate dai battaglioni in ritirata, i tecnici ucraini e occidentali hanno rilevato che l'industria della difesa russa ricorre, quando va bene, a tecnologie vecchie di decenni e a microchip obsoleti

Le sanzioni imposte nel 2014 dopo l'invasione della Crimea in pratica hanno imposto all'esercito di Putin il salto in un baratro tecnologico

Pupazzi prezzolati

Le industrie russe sono totalmente dipendenti dalle importazioni di componenti occidentali senza le quali non possono nemmeno riparare i cingoli dei carri armati. E nemmeno l'industria estrattiva se la passa molto meglio, mentre le linee aeree una volta finito di cannibalizzare gli aerei vecchi per i pezzi di ricambio, dovranno chiudere le attività.

Uno sfacelo tipico dei sistemi autocratico-mafiosi dove prevalgono i corrotti, le spie e gli adulatori senza dignità del tiranno, da cui dipendono carriere e patrimoni. I pupazzi prezzolati italiani, che si scagliano con inusitata veemenza contro le sanzioni imposte al loro burattinaio, sono i complici, ignari del destino che li aspetta alla caduta del regime.

Da qualche giorno Putin sta invocando in segreto con gli Americani l'apertura di canali diplomatici per un ultimo, disperato tentativo di raccogliere qualche frutto dai crimini di guerra commessi da lui e dalle sue orde. Ma Difficilmente Biden, a quattro settimane dalle elezioni di midterm, potrà calarsi le braghe in mondovisione di fronte ad un regime mafioso.