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17 ago 2025

ChatGPT5: A Qualcuno Non Piace Freddo

Molte persone nell-interazione con ChatGPT-4 hanno preso ad usare il chatbot come una sorta di confidente o di amico, insoma una presenza con cui condividere emozioni, preoccupazioni, paure. Le risposte del sistema di intelligenza artificiale esprimevano un calore "umano" rassicurante. Mentre ChatGPT-5, secondo milioni di utenti, viene considerato "freddo", meno empatico.

L'inanimato come surrogato umano

Evidentemente l'uso dell'intelligenza artificiale come amico virtuale, rischia di amplificare lo stress nei giovani o negli individui soli o fragili. Con i socila media si sono manifestati fenomeni analoghi ad esempio l'anoressia tra le giovanissime bombardate da messaggi ossessivi sull'aspetto fisico.

Ma l'interazione umana con intelligenze artificiali, appare più come una sorta di analogo cibernetico delle bambole gonfiabili, un surrogato dei rapporti umani, che mette a nudo traiettorie ellittiche della natura umana, particolarmente riguardo alla percezione dell'inanimato.

Questo tipo di fenomeni era stato preconizzato da Hollywood (e dalla letteratura) con film tipo AI e Simone. Ad ogni modo l'amministratore delegato di ChatGPT, Sam Altman, a furor di popolo si è visto costretto a ridare accesso alla versione precedente. 

Si è trattato di una scelta dolorosa per questioni di sostenibilità economica. Tenere in vita il vecchio modello comporta costi significativi in termini di potenza di calcolo e manutenzione, e ciò rappresenta un mal di testa strategico per OpenAI.



Ad ogni modo ChatGPT5, anche se non ha rappresentato quel salto quantico che alcuni preconizzavano, ha ottenuto un sostanziale miglioramento delle prestazioni. Per cui siamo lontani dal Sacro Graal dell'intelligenza artificiale generale (AGI), ma il livello attuale di intelligenza è qualcosa di impensabile solo 5-10 anni fa.

Mentre l'automazione si espande, il controllo umano per gestire le funzioni di alto livello e prevenire errori impropri diventerà uno skill essenziale per i professionisti del futuro. Le aziende saranno composte da persone in grado di pensare i processi e sfruttare l'AI in modo efficace.
 

14 ago 2025

Gli Effetti dei Dazi nel Breve e nel Lungo Periodo

Mentre l'attenzione è catalizzati dal lavorìo diplomatico per arrivare a una qualche forma di cessazione delle ostilità in Ucraina, il dossier dazi rimane aperto. Un accordo doveva essere raggiunto entro il 7 agosto, ma per il momento non si vede alcuna luce alla fine del tunnel e tutto rimane avvolto in una fitta coltre di incertezza. 

Le previsioni e le simulazioni effettuate con i modelli econometrici indicano una discrasia tra l'impatto reale dei dazi e quello paventato. I dazi colpiscono principalmente gli importatori piuttosto che gli esportatori e gli effetti maggiori sono per lo più circoscritti a prodotti a basso costo e settori specifici come l'agricoltura o l'automotive.

I dazi sui prodotti manufatturieri ridurrano la crescita italiana del 0,2-0,3%, in quanto le esportazioni dell'Italia verso gli Stati Uniti, rappresentano circa il 2-3% del PIL. Ad esempio i dazi americani del 10-20% sui medicinale non infliggono danni gravi all'industria farmaceutica, poiché i prodotti da banco rimangono comunque competitivi secondo Farmindustria.



Allargando lo sguardo,il resto del mondo esporta solo il 4% del PIL verso gli USA. Inoltre l'industria in senso stretto contribuisce al 10-12% del PIL negli Stati Uniti. Per l'Europa tale percentuale è più alta e per la Germania arriva al 20%. L'agricoltura ha un peso ancora più ridotto. La diminuzione della PIL in America dovrebbe essere limitata allo 0,2-0,3% annuale con un aumento dell'inflazione di 0,5-1%.

Insomma gli effetti sarebbero analoghi ad un aumento delle tasse indirette, ad esempio l'IVA, per coprire un buco di bilancio. Recessivi, inflattivi ma non disastrosi.

Tuttavia al di là degli effetti di breve periodo bisogna tener conto dei possibili effetti di lungo periodo. Questi includono le riconfigurazione delle catene del valore che si adatterebbero alle nuove condizioni. Inoltre prevarrebbe per tutta la durata del mandato, l'incertezza a cui ci ha abituati Trump che scoraggia nuovi investimenti di lungo periodo a rischio di essere vanificati da qualche nuova mattana del Presidente. Infine gli Usa potrebbero diventare un partner commerciale tossico di cui nessuno si fida e quindi si produrrebbe una persistente e perniciosa crisi di rigetto verso la maggiore economia mondiale, che ne indebolirebbe la struttura e l'influenza globale.


1 ago 2025

L'Accordo Commerciale di Schrödinger

Tra Trump e von der Leyen esiste un palese disaccordo sui termini del trattato commerciale negoziato in Scozia. I comunicati diffusi dalla Casa Bianca e dalla Commissione Europea infatti contenevano clausole difformi. E infatti oggi questa disomogeneità di vedute è deflagrata in modo plateale. Trump è andato di nuovo su tutte le furie e come al solito ha reagito in modo psicotico aumentando i dazi su quasi tutti i partner commerciali degli USA, ma ha posticipato l'entrata in vigore al 7 agosto. Apparentemente, per quel che si può ricavare dalle contrapposte interpretazioni l'accordo prevede una tariffa base del 15% su un'ampia gamma di esportazioni europee verso gli Stati Uniti, con alcune eccezioni settoriali:

Acciaio e alluminio: dazio del 50%
Macchinari: tariffe zero o molto ridotte
Farmaceutico: da decidere in seguito, Trump vuole ridurre i prezzi americani
Semiconduttori: termini ancora ambigui
In cambio, l'Europa dovrebbe:

Investire 600 miliardi di dollari negli USA (in fabbriche? in T-bill, in azioni? Boh, non è dato sapere)
Acquistare 750 miliardi di dollari in materie prime energetiche ed armi in 5 (?) anni



Probabilmente gran parte di quanto stabilito in Scozia, dovrà essere rinegoziato da capo, messo nero su bianco in un testo sottoscritto dalle autorità dei due contraenti e poi tradotto in un testo di legge o un decreto (ammesso che i Tribunali USA stabiliscano che Trump ha l'autorità per emettere decreti in materia di commercio internazionale). Per l'UE questo implica un processo di ratifica la cui durata non è possibile prevedere.

Alcuni esperti come Michele Boldrin hanno giudicato la bozza di accrodo una "sconfitta europea", per l'arrendevolezza dimostrata dalla von der Leyen e l'ignavia dei governi europei. Altri, ad esempio Tommaso Monacelli, sostengono che non sia una vittoria di Trump, poiché i dazi ricadranno sui consumatori americani creando effetti inflazionistici e depressivi.

La verità è che nessuno ha idea di quali saranno le ripercussioni sull'economia mondiale, perché le variabili in gioco sono talmente tante e complesse che gli effetti dell'accordo quale che esso sia e ammesso che venga ratificato, si dipaneranno per anni. Un vantaggio potenziale per l'Europa emerge dai dazi differenziati: 15% sulle importazioni europee vs 55% su quelle cinesi, creando un vantaggio competitivo rispetto alla Cina, specialmente nel settore dei macchinari dove Italia e Germania sono leader mondiali.

Tuttavia mancano i dettagli sui dazi o sulle quote nei settori automobilistico, alimentare e farmaceutico, così come sul significato della locuzione «apertura dei mercati europei» a cui hanno fatto riferimento sia Trump che von der Leyen.

Insomma, se vogliamo prendere tutta questa vicenda con filosofia e nell'ottica più ampia del quadro geopolitico, Stati Uniti ed Europa in Scozia hanno disinnescato l'innesco di una guerra commerciale che avrebbe demolito i rapporti economici cruciali per l’economia occidentale, ma la saga è ben lontana dall’epilogo.

I governi europei ingoiano il rospo perché l’Europa non può fare a meno degli Usa per la difesa dell’Ucraina contro la Russia. Quindi al di là dell'indignazione per il trattamento ricevuto, le cancellerie del Vecchio Continente si sentono in dovere di fingere che la Nato esista ancora e preservare un simulacro di rapporti transatlantici in attesa che passi la nottata MAGA.

La mediocre strategia degli struzzi vigliacchi europei è fin troppo palese: limitare i danni quanto più possibile e attendere sulle rive dell'Atlantico che passi il cadavere politico di Trump (fra tre anni o dopo le elezioni di midterm nel 2026) e le spoglie del protezionismo becero che lui incarna.

16 lug 2025

Gli Scherani dello Stato Ladro

Solo gli imbecilli aizzati dai demagoghi si stracciano le vesti appena si parla di austerità, gridando alla macelleria sociale e allo scempio dei diritti acquisiti. Al contrario delle bojate divulgate dagli scherani dello stato ladro, la bomba che deflagrando distrugge la convivenza civile e cancella il benessere è proprio la bancarotta sovrana.



Il debito pubblico non è altro che la somma di tasse future. Chi si illude che il debito verrà riassorbito dalla crescita ricorda il Barone di Munchausen che voleva librarsi nell'ara tirandosi per i capelli. Ma il Barone era un personaggio da favola, l'illuso è un personaggio da farsa.

13 lug 2025

Drin Drin: L'Italia che non si arrende

C'è un'Italia che non sale all'onore delle cronache, che non litiga nel talk show, che non manifesta per cause demenziali, che non imbratta monumenti o blocca strade, che non invoca sussidi, che pretende una Giustizia efficiente e rapida, che non vuole essere vessata da un fisco demenziale, che è impelagata in mille lacci burocratici inutili.

E' un'Italia senza rappresentanza politica, un fiume di gente a cui è stato espropriato il diritto alla rappresentanza politica dalla peggiore classe dirigente dei paesi OCSE. E anche di parecchi paesi emergenti in Sud America o in Africa.



Però è un'Italia che scalpita e che non vuole arrendersi e non vuole rassegnarsi. Offrire una rappresentanza politica per la parte migliore del paese è un compito immane. Perché chi lavora, studia o produce non ha tempo da dedicare all'impegno politico. E' assorbito dalle proprie attività e dunque lascia la gestione della cosa pubblica nelle mani dei parassiti, degli ignoranti e degli individui privi di scrupoli e dignità.

Per di più questa classe politica deteriore scatena l'odio contro chi è riuscito ad emergere, contro chi ha avuto un minimo di successo nella vita, contro chi ha fatto sacrifici per migliorare. E' la rivolta della feccia contro la parte migliore della società veicolata attraverso le istituzioni e i media acchiappacitrulli e acchiappaclick.

Contrastare e poi invertire questo processo degenerativo richiederà anni. Per questo abbiamo costituito un partito che possa scardinare lo status quo e la corsa verso il baratro della bancarotta. Chi non vuole arrendersi o rassegnarsi oggi ha un'alternativa. Se la ignora non potrà lagnarsi in futuro.


12 lug 2025

La guerra asimmentrica

Le narrazioni strategiche filo-Cremlino diffuse in Italia, mirano a screditare l'Occidente e la democrazia liberale, promuovendo l'immagine della Russia come baluardo di valori tradizionali e spirituali. Queste narrazioni, amplificate da media russi e italiani, includono temi come il declino morale dell'Occidente, la sovranità perduta, il collasso imminente delle democrazie liberali e l'opposizione tra élite e popolo. In questa opera di propaganda è cruciale il ruolo di influencer, media alternativi e intellettuali italiani, sia di destra che di sinistra, a riprova che fascismo e comunismo sono due facce della stessa medaglia, il cosiddetto rossobrunismo. Inoltre il Cremlino, adotta "misure attive" che includono disinformazione, propaganda e manipolazione delle percezioni per destabilizzare le democrazie occidentali. L'Italia è particolarmente permeabile a queste narrazioni, date le radici storiche e culturali che risalgono all'influenza del PCI nella politica del Bel Paese.

Il regime di Putin, autoritario e ideologicamente conservatore, sfrutta il concetto di "Occidente Collettivo", usato per demonizzare le democrazie e le società aperte sfruttando quattro macro-narrazioni principali: élite contro popolo, valori minacciati, sovranità perduta e collasso imminente. Da esse discendono una serie di argomentazioni reiterate ad libitum.

Occidente decadente e corrotto: L'Occidente viene descritto come moralmente decadente, dominato da lobby globaliste, élite finanziarie e promotore di valori perversi, come il sostegno alle comunità LGBTQI+ e al transumanesimo.
Controllo delle élite globaliste: Si sostiene che il mondo sia governato da un'élite globalista composta da figure come George Soros, Klaus Schwab e Bill Gates, che manipolano le masse e orchestrano eventi globali, come pandemie e guerre, per instaurare un Nuovo Ordine Mondiale.
Rivoluzioni colorate orchestrate dall'Occidente: Le proteste popolari in paesi ex-sovietici e altre nazioni vengono descritte come operazioni orchestrate da Stati Uniti, CIA e altre forze occidentali per destabilizzare governi e promuovere interessi geopolitici.
Autocefalia della Chiesa Ortodossa Ucraina: L'indipendenza della Chiesa Ortodossa Ucraina viene presentata come un'operazione della CIA e un tentativo dell'Occidente di dividere il mondo slavo-ortodosso e attaccare la Russia.
Pandemia da COVID-19: La pandemia viene descritta come un complotto orchestrato dalle élite globaliste per decimare la popolazione mondiale, imporre dittature sanitarie e distruggere le strutture sociali.
Satanismo e Anticristo: Si afferma che l'élite globalista sia guidata da un progetto satanico, con figure come Soros e Gates dipinte come incarnazioni dell'Anticristo.
Anglosassoni e massoneria: Gli anglosassoni vengono accusati di orchestrare guerre civili e di controllare governi e istituzioni globali attraverso la massoneria.

I principali attori della disinformazione in Italia includono:

Media filo-Cremlino: Siti web e piattaforme come Sputnik Italia e Geopolitika.ru diffondono narrazioni strategiche pro-Russia, screditando l'Occidente e promuovendo l'immagine della Russia come baluardo di valori tradizionali.
Media alternativi italiani: Outlet come L'AntiDiplomatico, Visione TV, Blondet and Friends e Byoblu amplificano le narrazioni filo-Cremlino, spesso utilizzando teorie del complotto e messaggi anti-occidentali.
Influencer e opinion maker: Intellettuali, giornalisti e figure pubbliche italiane, come Mons. Carlo Maria Viganò e Roberto Pecchioli, promuovono narrazioni che attaccano l'Occidente e sostengono la Russia di Putin.
Think tank e accademici filo-russi: Alcuni esperti e istituzioni italiane, come il Forum Economico Eurasiatico di Verona, ospitano interventi di intellettuali russi che promuovono narrazioni anti-occidentali e pro-Russia.
Social media e bot: Campagne di disinformazione online, condotte tramite bot e falsi profili, amplificano i messaggi filo-Cremlino e candeggiano i cervelli.

4 mag 2025

A che Punto è la Notte in Ucraina?

Da quasi un anno la situazione dell'Ucraina evoca un ottovolante. Dal blocco dei rifornimenti americani, all'invasione del Kursk; dalla campagna elettorale all'elezione di Trump; dal risveglio dell'Europa dopo il litigio in mondovisione tra #trump e #zelensky; dalla riappacificazione in #vaticano al tratto sulle risorse minerarie è stato un susseguirsi di agonie, successi, patemi, eroismi, scoraggiamenti e rinate speranze.

L'elezione di Trump ha costituito un mutamento epocale nella sostanza con cui l'America affronta le relazioni internazionali. Ma sull'Ucraina le varie fazioni che si contendono il potere all'interno dell'Amministrazione Trump (Rubio da una parte, JD Vance dall'altra) ancora non hanno trovato un punto di intesa. Quindi la superpotenza procede a tentoni mentre i dignitari sono intenti a compiacere il capo sondandone gli umori.

Ma a che punto è davvero la notte per l'Ucraina che non vuole sottomettersi alla dittatura di un criminale di guerra e combatte per difendere sé stessa e il resto d'Europa dall'aggressione di orde barbariche agli ordini di un tiranno sanguinario senza scupoli? Le profezie di sventura sull'imminente collasso del fronte per mancanza di truppe si sono rivelate le solite bufale diffuse a piene mani dalla propaganda russa. Tutte le analisi sull'imminente caduta di Pokrovsk hanno reso ridicoli i generali e gli "analisti" militari che le illustravano con dovizia di particolari.



Con la stabilizzazione del fronte il conflitto entra nella fase in cui l'esito si decide a livello economico e tecnologico. Da questo punto di vista gli ucraini sono in leggero, ma significativo vantaggio per due motivi.
1) la popolazione ormai è preparata o rassegnata alle privazioni e alle sofferenze inflitte dalle orde putiniane. Quindi dal punto di vista economico non si aspetta molto.
2) Il sostegno economico europeo continua e solidifica la capacità produttiva di armi, per cui a parte i sistemi di difesa antimissile l'Ucraina è in grado di reggere lo sforzo bellico.

La Russia al contrario ha sempre meno risorse dall'export di petrolio e sempre meno capacità di produrre armi sofisticate. La strategia di assalti disperati contro le fortificazioni ucraine è vieppiù autolesionista. Il problema per Putin è che altre strategie non sono nemmeno concepibili per un esercito poco sofisticato e totalmente sottoequipaggiato.


1 mag 2025

L’Italia Retrograda e Ignorante Atterrita dal Futuro

Una massa di pensionati e aspiranti tali, con lo sguardo trasfigurato fisso sullo specchietto retrovisore, rifiuta di proiettarsi nel futuro e aspira a rifugiarsi nelle memorie fallaci di un tempo felice e prospero che in Italia non è mai esistito. Quantomeno non dalla seconda metà degli anni '60. Si celebra il tempo antico attraverso storie lacrimevoli di nonni e genitori. Si rivangano ricordi di gioventù esaltanti immersi nelle nebbie dei decenni.

E così mentre si dibatte furiosamente sul 25 aprile e sui saluti romani, nella televisione, che dovrebbe fornire un servizio pubblico, spopolano l'intrattenimento becero condito di musiche degli anni '60, '70 e '80, il programma dei pacchi e i telegiornali con lunghi servizi dedicati ad attrici hollywoodiane morte da tempo. I governi di qualsiasi colore si affidano al piccolo cabotaggio e alle pubbliche relazioni internazionali che sono perfette per i cinegiornali Luce 2.0 e danno l'illusione ai mediocri di contare qualcosa.

Nei regimi autocratici stampa e TV esaltano le visite all'estero del dittatore o l'accoglienza di capi di stato stranieri (solitamente altri come se fossero straordinari successi diplomatici. In prima pagina vengono pubblicati quasi quotidianamente i testi dei telegrammi di auguri per il compleanno di grandi leader stranieri, spacciati come evidenza del prestigio internazionale del paesucolo, di solito isolato, arretrato e sostanzialmente irrilevante. I maggiori media italiani hanno introiettato il modello e lo esibiscono con orgoglio ai loro residui lettori e spettatori.



Non emerge alcun progetto ambizioso o almeno coerente sui prossimi venti anni, sul ruolo dell'Italia nell'economia globale, sui punti di forza da sfruttare e sulle debolezze da sanare. Ci si riempie la bocca di Made in Italy a cui è dedicato persino un ministero, ma nell'ottica di promuovere formaggi e vini. Il turismo alimenta il miraggio del "nostro petrolio". Invece si ignorano farmaceutica e macchinari industriali, che costituiscono il nerbo delle nostre esportazioni. Settori troppo oscuri da comprendere per un target di analfabeti funzionali ostili ai progressi tecnologici e scientifici, vissuti come un'intollerabile e gravissima minaccia allo status quo (vedasi la reazione ai vaccini anti Covid) e alle mediocri certezze del piccolo mondo antico.

Quanto al sistema educativo che dovrebbe formare talenti e affinare competenze in Intelligenza Artificiale, robotica, nonotecnologie, bioscienza, l'ineffabile Valditara si concentra sull'insegnamento del latino nelle scuole medie, mentre l'istruzione professionale è di fatto inesistente. L'istruzione permanente è sconosciuta, la formazione è una Cenerentola dopo lo scoccare della mezzanotte e al suo posto si esalta il prepensionamento e si imbastiscono inutili o dannosi tavoli di crisi al ministero di Salvini. Buona fortuna, a voi che vivete aggrappati alla speranza di essere lasciati in pace dal mondo che cambia. .



20 apr 2025

Il Ponte di Corde Sfilacciate tra Meloni e Trump

Sono passati ormai diversi giorni ed i particolari sui risultati della visita della "Presidenta" #Meloni a Washington vengono ricostruiti con maggior nitidezza. Dopo il successivo colloquio col vice Presidente JD VAnce e un ulteriore fugace incontro in occasione dei funerali di Bergoglio -- possiamo tracciare un bilancio di questa attività da pontiere (ruolo a cui aspirano di solito i governi dei paesi che contano poco a livelo globale, militarmente e diplomaticamente). Il post di Giorgia sui social diffuso poco dopo l'evento esprimeva toni abbastanza neutri:

Lavorare insieme per costruire un Occidente più forte.
Oggi a Washington ho incontrato il Presidente Donald J. Trump. Un confronto leale e costruttivo su temi strategici: dalla sicurezza alla difesa, dalla lotta all’immigrazione illegale ai rapporti commerciali. Ho colto l’occasione per invitarlo a Roma, e sono lieta che abbia accettato. Sarà un’ulteriore occasione per rafforzare il dialogo tra le nostre Nazioni. L’Italia è sempre più protagonista in uno scenario internazionale che cambia rapidamente. E oggi, anche grazie al lavoro fatto in questi anni, il nostro punto di vista viene ascoltato e rispettato. Il legame tra Italia e Stati Uniti resta solido, vitale e decisivo per affrontare insieme le grandi sfide globali

E a suggello dell'incontro aveva postato

Grazie, Presidente Trump!
La collaborazione tra Italia e Stati Uniti si fonda su valori comuni e una lunga amicizia. Continueremo a lavorare insieme per rafforzare il legame tra i nostri popoli e affrontare con determinazione le sfide globali.



Però quando si tirano le somme al netto della retorica il carniere italiano risulta quasi vuoto, mentre quello americano include impegni abbastanza precisi sugli acquisti di gas liquefatto, di ordini nel settore difesa per i quali sono stati aumentati i capitoli di bilancio, investimenti in USA, abolizione della web tax e altre concessioni minori. Tu chiamala se vuoi politica della transazione, secondo l'approccio trumpiano ai dannni del più debole.

Nella migliore delle ipotesi si può osservare che Meloni incassa un apprezzabile successo di immagine (gonfiato come una mongolfiera dai media italiani) perché dal Rose Garden sembra essere il capo di governo europeo che condivide più convintamente il sostrato di pulsioni confusamente espresso da Trump e malamente messo in pratica in questi tumultuosi 100 gioni.

Probabilmente perché non ne comprende le implicazioni, né per l'Italia, né per l'Europa, né per la governance globale. Quindi alla prova dei fatti è un’adesione più formale che di sostanza. Sia come sia, Meloni è stata abile o furba ad evitare spunti polemici e a far percepire che la vicinanza ideologica non entra in collisione con l’Unione Europea nel momento in cui partono i negoziati sui dazi. Del resto il tirare a campare è la forza del melonismo di governo.

Se questi sono i frutti del "ponte" tra America e Italia, ci si poteva risparmaire il costo del kerosene bruciato dal volo di stato. Una dimostrazione se n'è avuta quando nei colloqui riservati a margine dei funerali di Papa Francesco nessuno dei grand si è sentito in dovere di coinvolgere Giorgia, nonostante tutto l'attivismo diplomatico di questi mesi.

13 apr 2025

Trump, il Santone Dissoluto del Culto MAGA

Il 18 novembre 1978, 913 uomini, donne, anziani e bambini, adepti della setta “Tempio dei Popoli”, fondata da un allucinato predicatore americano, tal Jim Jones, si suicidarono tutti insieme nella Guyana dove avevano fondato la loro comunità. Molti che rifiutavano di suicidarsi vennero uccisi dai loro stessi condanguinei o amici. Ancora oggi è considerato il più esteso suicidio di massa della storia moderna. Trump si accinge polverizzare il record imponendo ad un'America frastornata e inebetita i precetti allucinati del suo culto autolesionista protezionista MAGA di cui si è autoincoronato Santone. Con i mercati in caduta libera, i tassi sul debito pubblico in decollo verticale, il dollaro ridotto alla stregua di una moneta da terzo mondo, l'economia è avviata verso una recessione con annessi rischi di crisi bancaria sistemica.



Gli effetti immediati saranno pesantissimi sugli investimenti, sui consumi e sull'occupazione e a farne le spese saranno proprio gli elettori di Trump, quelli che non hanno risparmi in borsa, ma pagano le rate del mutuo a tasso variabile e gli interessi stratosferici sullo scoperto della carta di credito. Ma anche quelli strutturali persisteranno per decenni. Non verrà annoverato come un suicidio collettivo, ma di sicuro rappresenterà il più sconvolgente esempio di tafazzismo economico nella Storia da parte di una grande potenza al vertice del potere mondiale e rovinata al suolo in 100 giorni di depravazioni politiche, diplomatiche ed economiche..


15 mar 2025

Il Riarmo Europeo è un'Assoluta Priorità

L'Europa si è cullata per decenni nella stolida illusione di poter affrontare sfide geopolitiche cruciali per la sua sicurezza con giaculatorie e buoni propositi. Il disimpegno degli Stati Uniti dalla NATO sotto l'amministrazione Trump e l'aggressione russa in Ucraina hanno spazzato Il Disimpegno degli Stati Uniti dalla NATO Già dai tempi della Presidenza Obama gli Stati Uniti hanno mostrato segnali di riduzione dell'impegno nei confronti della NATO. Trump ha più volte criticato l'alleanza, definendola "obsoleta" e minacciando di ridurre la presenza militare americana in Europa se gli alleati non avessero aumentato i loro contributi finanziari.

Recentemente, è emersa l'indiscrezione secondo cui gli Stati Uniti, a partire dal prossimo anno, non parteciperanno a esercitazioni militari in Europa, alimentando ulteriormente le preoccupazioni riguardo al loro impegno nella difesa del continente. 

L'invasione dell'Ucraina è una minaccia diretta a tutta l'Europa. 


La determinazione del presidente russo Vladimir Putin nel ristabilire una sfera di influenza russa ha sollevato timori sulla sicurezza dei paesi limitrofi e sull'ordine internazionale basato su regole condivise L'Unione Europea, riconoscendo la gravità della situazione, ha intensificato il suo sostegno all'Ucraina, fornendo assistenza militare e finanziaria per contrastare l'aggressione russa. In reazione a queste sfide, l'Unione Europea ha lanciato il piano "ReArm Europe", un'iniziativa da 800 miliardi di euro proposta dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. 

Questo piano mira a rafforzare le capacità difensive dell'UE, riducendo la dipendenza dagli Stati Uniti e promuovendo una maggiore autonomia strategica. Il Parlamento Europeo ha approvato il piano a larga maggioranza, sottolineando l'urgenza di agire per garantire la sicurezza europea e diminuire la dipendenza da paesi terzi.



Obiettivi del Riarmo Europeo 

Con l'incertezza riguardo all'impegno futuro degli Stati Uniti nella NATO, l'Europa deve assumersi una maggiore responsabilità nella propria difesa, in primis fornire all'Ucraina le risorse necessarie per difendersi e recuperare i territori occupati, inviando un messaggio chiaro alla Russia sulla determinazione dell'Europa a sostenere la sovranità ucraina. -

Poi occorre puntare decisamente ad indebolire il Regime di Putin. Un rafforzamento militare europeo potrebbe fungere da deterrente contro ulteriori aggressioni russe e contribuire a isolare politicamente ed economicamente il regime di Putin. Le sanzioni devono essere finalmente inasprite e applicate severamente.

Il piano di riarmo ha scatenato un dibattito acceso all'interno dell'Unione Europea. Alcuni cosiddetti esperti mettono in guardia sugli effetti economici di un massiccio aumento della spesa militare, suggerendo che potrebbe impoverire la popolazione e non rappresentare l'unica soluzione per garantire la sicurezza. Ma sono i soliti sguatteri di Putin che Draghi definiva pupazzi prezzolati. 

Purtroppo in Italia abbondano e sono annidati in tutte le forze politiche sia di governo che di opposizione,  oltre che in buon parte dei media.

Conclusione 


La combinazione del disimpegno degli Stati Uniti dalla NATO e dell'aggressione russa in Ucraina ha reso evidente la necessità per l'Europa di mettere in campo un esercito che possa rivaleggiare con quello delle maggiori potenze. Il piano "ReArm Europe" rappresenta un passo significativo, ma è solo un primo passo per garantire efficacemente la sicurezza, la coesione interna e la prosperità economica.




9 mar 2025

Trump agente del Cremlino

Forse Trump è solo un ignobile vigliacco privo di scrupoli e senza dignità di fronte agli autocrati. Forse per poter sbandierare come un successo epocale alla becera masnada MAGA un qualsiasi accordo di pace, ha deciso di ricattare con metodi mafiosi l'Ucraina, cioè la parte più debole per imporre una resa umiliante.



Oppure è ora di pensare l'impensabile: può darsi che Putin conservi negli archivi del KGB qualche dettagliato dossier sulle transazioni del palazzinaro newyorchese quando versava in gravi difficoltà finanziarie. Sono tre le ex spie sovietiche di alto grado ad aver indicato che Trump era stato reclutato dai servizi di sicurezza di Mosca: Alnur Mussayev, ex ufficiale del KGB ed ex capo dei servizi segreti del Kazakistan, nonché gli ex agenti del KGB Yuri Shvets e Sergei Zhyrno, che ora risiedono rispettivamente negli Stati Uniti e in Francia. Magari non lo sapremo mai, ma l'evidenza punta in una direzione molto chiara. Trump ha fatto rimuovere dal sito web della Casa Bianca la pagina internet sull'accordo bilaterale di sicurezza decennale con l'Ucraina. Si tratta di un accordo di assistenza alla sicurezza firmato dal Presidente ucraino Zelensky e dal Presidente degli Stati Uniti Biden nel giugno 2024. Il documento non richiede la ratifica del Congresso, consentendo a qualsiasi Presidente degli Stati Uniti di annullarlo unilateralmente.

All'inizio di questa settimana, gli Stati Uniti hanno sospeso le forniture di armi e la condivisione di informazioni satellitari e di intelligence con l'#Ucraina. Tagliando l'accesso alle informazioni dell'intelligence americana Trump sta di fatto forzando l'Ucraina ad accettare una resa che soddisfa appieno tutte le richieste del criminale di guerra.

Infatti le forze ucraine non possono più individuare i bombardieri russi in decollo o prepararsi per gli attacchi aerei. Questa coltellata alle spalle ha causato il massacro di centinaia di soldati ucraini, con le perdite più pesanti registrate proprio nel Kursk, il territorio che Putin anela a riconquistare perché sarebbe una merce di scambio fondamentale per l'Ucraina nei negoziati

Senza i dati satellitari USA, l'Ucraina non può usare efficacemente gli HIMARS contro i centri di comando russi e la linea di rifornimento di Kursk subisce continui attacchi. Pertanto l'esercito ucraino è di fatto alla mercé delle orde russe che stanno avanzando per tagliare le linee di rifornimento dell'Ucraina.

L'ex generale americano Kellogg incaricato da Trump dei negoziati tra Kiev e Mosca, ma ormai passato di fatto al servizio del Cremlino, ha definito questo tradimento degli americani “colpire un mulo con una doppietta” per focalizzare l'attenzione della popolazione ucraina. Una minaccia esplicita che dimostra come anche al Pentagono sia diffusa una certa predilezione per i Russian Mole. Non solo come cocktail.

1 dic 2024

Cibo Frankenstein, OGM, carne sintetica, farine d'insetti, cervelli di galline

Le aziende agroalimentari europee orientate all'innovazione che cercano di sviluppare nuovi ingredienti o introdurre nuovi prodotti nel mercato vengono dissuase e mortificate da regolamentazioni cervellotiche e mal congegnate.

La procedura di autorizzazione, che può richiedere fino a 3 anni, comporta enormi investimenti iniziali, rendendo difficile per le startup e le piccole imprese sostenere i costi. La procedura potrebbe essere semplificata e i tempi ridotti per proteggere meglio gli investimenti, ad esempio adottando il principio del silenzio assenso.



In Italia poi questo substrato di diffidenza verso l'innovazione è amplificato e raggiunge vette di delirio. Ad esempio sulla coltivazione di organismi geneticamente modificati (OGM). Il rilancio di queste colture potrebbe avere enormi benefici per l'agricoltura italiana, come l'uso di tecnologie avanzate per migliorare l'efficienza e la sostenibilità.

Nel video troverete un'analisi completa del tema che riguarda tutti noi almeno due o tre volte al giorno quando ci sediamo a tavola.

23 nov 2024

La Tragedia del Venezuela

Dopo aver perso le elezioni presidenziali del 28 luglio scorso, il dittatore venezuelano Nicolàs Maduro, ha rifiutato di cedere il potere e ha scatenato la persecuzione contro i suoi oppositori, spesso fabbricando deliranti accuse di spionaggio. Il vergognoso, sostanziale disinteresse degli USA e dei paesi europei, che si sono limitati alle solite sterili proteste e a inutili dichiarazioni di principio, ha di fatto permesso questo ennesimo stupro della democrazia.

La repressione interna si è intensificata e coinvolge persino ex fedelissimi dell'autocrate. Per terrorizzare e soggiogare la popolazione, ormai apertamente ostile, i militari controllano le singole chat sugli smartphone dei passanti nelle piazze e in posti di blocco appositamente allestiti. Se vengono trovati messaggi di critica al governo, o anche foto e video che possano indicare ostilità al regime, si viene arrestati e si rischiano da 15 a 30 anni di reclusione secondo la Ley contra el odio approvata nel 2017. Per il momento il regime ha retto all'ondata di proteste, mentre il vincitore delle elezioni Edmundo Gonzalez Urrutia è dovuto fuggire in Spagna e la leader dell'opposizione Marìa Corina Machado è alla macchia.



Sembra che la tragedia del Venezuela sia destinata a perdurare, ma Maduro e la sua cricca sono sempre più isolati a livello internazionale: persino i governi di Brasile e Colombia, in passato legati da un'amicizia che sconfinava nella complicità, hanno preso le distanze dalla dittatura chavista. Ne consegue che gli aiuti per tenere a galla l'economia di sussistenza per una popolazione alla fame sono sempre più esigui. Il regime sopravvive solo grazie al sostegno interessato della Cina, dell'Iran e della Russia.

Cinque giorni fa, dopo mesi in cui ha fatto sfoggio di cronica indecisione, l'Ammninistrazione Biden ha riconosciuto la vittoria di Urritia. Ciò implica che i rapporti tra i due paesi sono congelati. Anche all'interno qualche segnale di sfaldamento si percepisce. González Urrutia, ha dichiarato che il 10 gennaio — giorno dell’insediamento nel Paese sudamericano del capo dello Stato — tornerà a Caracas per assumere l’incarico. «La mia uscita dal Paese è solo temporanea», ha detto González Urrutia in una conferenza stampa in Spagna durante il Forum La Toja-Vínculo Atlántico.

«Il 10 gennaio è la data costituzionalmente prevista per l’insediamento e spero che quel giorno venga confermata la volontà popolare di otto milioni di venezuelani», ha spiegato. A margine del forum, González Urrutia ha incontrato anche il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, che ha ribadito il sostegno dell’Ue, dopo che il Parlamento europeo lo ha riconosciuto come vincitore delle elezioni di luglio. La nuova Commissione Europea che si insedia a dicembre dovrebbe dare assoluta priorità al dossier venezuelano, visto che la nuova "Ministra degli Esteri" Kaja Kallas ha un piglio molto più aggressivo del Bell'Addormentato Borrel.

10 nov 2024

Le Elezioni Regionali in Emilia-Romagna

Le elezioni di domenica prossima per il rinnovo del Consiglio Regionale dell'Emilia Romagna sono l'occasione per sbarazzarsi di un sistema di potere marcio e oppressivo quanto incompetente e privo di visione.

Una classe di burocrati anonimi senza esperienza di vita reale, allevati nelle batterie per polli di sinistra ha cementato una sorta di regime soffocante e autoreferenziale privo di alternative, che pervade magistratura, cooperative, banche, ONG e aziende private.

Il sistema di potere della Ditta sopravvissuta al PCI già vacillava nel 2020. Ma la candidata leghista, tal Borgonzoni (oggi in Parlamento), le cui esternazioni e la cui inconsistenza spargevano una notevole dose di tafazzismo elettorale, fu letale. Questa volta l'opposizione, che per decenni è stata vergognosamente succube, inefficace e non di rado collusa, ha schierato una candidata civica (senza tessere di partito) per la Presidenza della Regione con un notevole CV, Elena Ugolini, Preside di un liceo prestigioso di Bologna ed ex sottosegretaria alla Pubblica Istruzione nel governo Monti. Per l'opposizione aver imparato dalla sconfitta scegliendo una candidata prestigiosa è un decisivo passo avanti.



Se coloro che in passato hanno disertato le urne, per sfiducia, per rassegnazione, per avversione ai legaioli, si mostrassero meno apatici e più svegli, l'inconsistenza del candidato del PD e la rabbia della gente per le inondazioni devastanti, potrebbero produrre una svolta epocale.



Lo smacco all'oligarchia che gestisce la Regione come un feudo rosso (anzi quasi una proprietà privata) deflagherebbe a livello nazionale. L'attuale leadership del PD ne verrebbe travolta, decretando il fallimento dell'esperimento sanderista della Schlein a rimorchio di Conte, Fratoianni e altri personaggi di analogo livello nel Camposanto Largo. Insomma ne trarrebbe giovamento persino il PD che nelle elezioni regionali del 2020 venne salvato dalla mobilitazione di giovinastri perdigiorno a cui fu affibbiato il nome di Sardine.

Un frullato di banalità ideologiche e crassa ignoranza, esibite in manifestazioni di rara quanto involontaria comicità gggiovanile, creato a tavolino dai professionisti della propaganda (Floris si prodigò per lanciare il prodotto). Ma grazie a qualche faccina telegenica e slogan da Asilo Santa Derelitta, riuscì a ricompattare le demoralizzate truppe cammellate di Bonaccini con un'iniezione di ottuso guevarismo minkio-giovanilista.



In questa tornata elettorale non è stato creato ex novo nessun estemporaneo movimento fiancheggiatore, non si sa se per mancanza di materale umano (le Sardine finite ad occuparsi dello stadio del frisbee) o perché il PD sente la vittoria in tasca.

Aprire le finestre di ambienti stantii è sempre salutare per tutti, anche per chi crede di vivere nel migliore dei mondi possibili.

5 nov 2024

Ucraina: quegli Italiani Campioni Mondiali di Menefreghismo

Carlo Ferrari ha accumulato un'esperienza decennale in Russia e Ucraina. Come membro del Rotary Club ha consegnato ad un ospedale nella regione di Kharkiv un'ambulanza riempita di medicinali e apparecchiature mediche per curare civili e militari feriti dalle bombe del regime criminale russo. Questa missione privata in Ucraina gli ha permesso di toccare con mano la situazione e approfondirla attraverso i racconti della gente durante il viaggio di 1000 chilometri per raggiungere il fronte. Ha visto il cimitero a Kiev dove sono sepolti insieme i soldati ucraini e quelli delle brigate internazionali, la città di Krasnokozk bombardata e il centro commerciale di Karkiv distrutto. Ha vissuto la paura quando suona l'allarme e bisogna correre nei rifugi sperando di essere più veloci dei droni e dei missili.



Ha descritto il comportamento ignobile dei russi, che bombardano in qualsiasi momento e qualsiasi luogo. Carlo ha debunkato la propaganda russa incentrata sulla difesa della minoranza russofona del Donbass. In realtà l'Ucraina è composta principalmente da persone che parlano russo.Quando è arrivato a Kiev nel 2016 la maggior parte della popolazione non parlava ucraino, ma russo. Carlo ha anche menzionato che la propaganda russa sul presunto maltrattamento delle minoranza russofone fa parte di una strategia più ampia e subdola di disinformazione nel quadro di una guerra ibrida in corso da decenni per imbonire l'opinione pubblica occidentale.

Purtroppo troppi Italiani sono i campioni mondiali di viscido menefreghismo, attaccati come le cozze al loro mediocre "particulare". Amano sopra tutto essere lasciati in pace e rifiutano di capire le complessità delle questioni internazionali se non afferiscono direttamente al loro portafogli. Non a caso uno slogan popolarissimo del fascismo più becero ammantato nel suo provincialismo straccione era proprio "Me ne Frego!!".

E non a caso è stato implicitamente fatto proprio dal governo Meloni dove si affettano baci e abbracci con Zelenski e poi si vieta l'uso delle armi italiane contro obiettivi russi, dimostrandosi complici oggettivi dei criminali di guerra, che massacrano civili.



I Cyber-colabrodi italiani dove sono custoditi i dati sensibili

L’indagine sulla società milanese Equalize, avviata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Milano, ha rivelato un sistema di spionaggio digitale e dossieraggio illegale che avrebbe coinvolto imprenditori, politici e personaggi pubblici di spicco. Per queste operazioni sarebbe stato usata un software, chiamato Beyond, sviluppata da Samuele Calamucci, capace di violare banche dati riservate tramite trojan e malware.

Tale sistema consentiva di accedere a informazioni riservate, incluse quelle custodite dal Sistema di Indagine Interforze (SDI) del Ministero dell’Interno e di altre istituzioni, accumulando dati su numerosi soggetti di alto profilo.

I principali indagati sono Enrico Pazzali, amministratore di Equalize e ex presidente della Fondazione Fiera, e Carmine Gallo, ex funzionario di polizia, che avrebbe sfruttato contatti nelle forze dell’ordine per ottenere accessi illeciti ai database. Pazzali e altri soci di Equalize avrebbero collaborato con hacker e intermediari per creare un "mercato nero" di informazioni riservate, utilizzate per vantaggi personali o per esercitare pressioni politiche e imprenditoriali. Tra le persone coinvolte come vittime di queste violazioni figurano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e quello del Senato Ignazio La Russa.

Oltre alle violazioni informatiche, l’inchiesta ha messo in luce presunti legami tra Equalize e ambienti della criminalità organizzata e dei servizi segreti italiani, alimentando preoccupazioni sulla sicurezza dei dati sensibili e sulle vulnerabilità delle infrastrutture digitali del Paese. Gli atti dell'inchiesta docuemntano il coinvolgimento di 14 persone non identificate. Il motivo di questa segretezza non è noto, ma alcuni hanno ipotizzato che si tratterebbe di membri delle forze dell'ordine che avrebbero collaborato con la rete di dossieraggio illegale fornendo accesso privilegiato ai dati sensibili raccolti dalle forze di polizia.

Del resto i mezzi per eventuali corruzioni non mancavano. Gli investigatori sostengono che Equalize e altre società coinvolte avrebbero ottenuto profitti illeciti superiori ai 3 milioni di euro. Parte di queste informazioni sarebbe stata condivisa con agenzie spionistiche straniere, sollevando timori sulla possibile condivisione dei dati raccolti con agenzie di paesi ostili. Inoltre, sono emersi collegamenti con una società "clone" in Inghilterra, suggerendo lasciando ipotizzare che vi sia un'organizzazione internazionale al vertice.


Le continue scoperte di intrusioni informatiche


L'Agenzia Italiana per la Cybersecurity si è affretta a diramare un comunicato in cui nega di aver avuto qualsiasi rapporto con la società Equalize e la rete di "spionaggio" milanese. Quindi assicura che non sono stati compromessi i servizi digitali in uso all'Agenzia. E gli spioni non hanno avuto alcun ruolo nella progettazione e nello sviluppo dei sistemi informatici da essa predisposti.

Per quanto magra, è una consolazione sapere che i guardiani del fortino cibernetico italiano siano stati risparmiati dalle intrusioni. Però rimane il fatto che da un mese si susseguono casi di estrema gravità, dall'impiegato di banca infedele, al nerd siciliano, fino all'ufficiale della Guardia di Finanza Striano al servizio della Direzione Nazionale Antimafia.

Pasquale Striano, un tenente della Guardia di Finanza, è al centro di un’inchiesta della Procura di Perugia riguardante accessi abusivi a banche dati e attività di dossieraggio su numerose figure politiche, imprenditoriali e dello spettacolo. È accusato di aver raccolto informazioni sensibili su diversi VIP e politici italiani, tra cui ministri, parlamentari, e personalità pubbliche come Guido Crosetto, Matteo Renzi, Fedez, Cristiano Ronaldo e molti altri. Insomma 800 intrusioni accertate non appaiono solo legate alla normale attività di un ufficiale di rango non elevato.

Le indagini hanno rivelato che Striano avrebbe usato i database di Infocamere e Serpico, contenenti informazioni fiscali e societarie, per compilare dossier abusivi. Alcuni documenti sono stati ritrovati anche nelle sue comunicazioni con altri investigatori e collaboratori, in un presunto scambio di informazioni riservate su queste figure. Striano si è difeso affermando di aver agito nel contesto delle sue mansioni, ma il caso ha suscitato preoccupazioni anche per presunte falle nella gestione della sicurezza dei dati in alcuni enti italiani.

L’indagine affidata alla Procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone, si concentra anche sulla possibile esistenza di un "mandante" che avrebbe potuto orchestrare tali attività di dossieraggio. Tuttavia, finora non è emerso alcun elemento definitivo che confermi questa ipotesi. Tra gli altri imputati c'è anche Antonio Laudati, ex procuratore antimafia, che avrebbe avuto un ruolo di coordinamento in alcune delle operazioni. La gravità delle accuse riflette il potenziale abuso di informazioni sensibili, sollevando serie preoccupazioni sulla gestione della sicurezza informatica all'interno delle istituzioni pubbliche italiane.



29 ott 2024

Il Miracolo Milei

Dopo quasi 80 anni di peronismo, dittature militari, governi di sinistra, esperimenti fallimentari l’Argentina era con un piede nel baratro di tipo venezuelano. Occorreva un miracolo che molti imploravano, ma nessuno si aspettava.

Ma il miracolo si è materializzato con l’avvento di Milei, un personaggio che nemmeno la fantasia di Borges avrebbe potuto partorire, con l'ardire di promettere tagli alla spesa pubblica (brandendo provocatoriamente una sega elettrica) in un paese dove la maggior parte della popolazione vive di sussidi pubblici, sinecure e prebende.

Ma il miracolo ancora più stupefacente si è prodotto dopo l'insediamento. Senza tentennamenti, alle promesse sono seguiti i fatti, nonostante il partito di Milei in Parlamento possa contare solo su pochi deputati e senatori. La spesa pubblica è stata decurtata del 30% in termini reali con una raffica di decreti, portando il bilancio dello stato in attivo dello 0,3% del Pil, con avanzo primario pari all'1,5% del Pil nei primi 8 mesi del 2024. Un'inversione di tendenza così drastica in tempi di pace è sensazionale, più unica che rara.

Risanati i conti pubblici, la banca centrale non è stata più costretta a stampare moneta per finanziare il deficit pubblico, e quindi si è arrestata la spirale di inflazione e svalutazione. Il tasso mensile di inflazione che quando Milei è arrivato alla Casa Rosada a dicembre scorso, era schizzato al 25,5% a settembre è crollato al 3,5% e anche i prezzi alla produzione sono aumentati su base mensile solo dell’1,9%.



Contestualmente all'austerità fiscale, per frenare l'inflazione importata, il cambio ufficiale col dollaro da dicembre è stato sottoposto ad un regime di crawling peg dalla Banca Centrale, in sostanza una svalutazione pilotata del 2% al mese. Permane un regime di doppio cambio, ereditato dal governo precedente, ma la discrepanza tra tasso ufficiale e tasso nel mercato “libero” si sta riducendo fino a far ipotizzare la cancellazione delle restrizioni valutarie nella prima metà del 2025.

Il piano di stabilizzazione non è stata una passeggiata. Il PIL ha subito un tonfo del 3,4% nella prima metà del 2024; tuttavia i segnali di ripresa si sono manifestati già a luglio quando il Pil è cresciuto dell’1,7% su base mensile. Per il 2025 il FMI prevede un rimbalzo del 6%, trainato dall’aumento dei salari reali che ha ridato ossigeno ai consumi privati (le vendite al dettaglio sono in ripresa), dall'espansione degli investimenti e dal boom dell'export che i peronisti avevano devastato.

Ovviamente gli irriducibili scherani peronisti, decisi a far fallire Milei per tornare al potere, e la congrega internazionale della sinistra massimalista aizzano la canea sfascista menando scandalo per l’aumento dell’indice di povertà salito nella prima metà del 2024 al 53%. In un paese di fatto in bancarotta, massacrato da decenni di malgoverno, parassitismo e clientelismo risalire la china non è mai indolore. Ma anche su questo fronte il peggio è passato. Con il risamento graduale dell’economia, il tasso di povertà dovrebbe calare a fine anno intorno al 40%.

Nonostante la cura da cavallo, l'indice di gradimento di Milei è stabile al 44%. Le le rivolte di piazza e i selvaggi moti di protesta di cui tanti stenterelli si erano riempiti le inutili bocche non si sono materializzate. A conferma del fatto che quando si sbatte in faccia la verità alla gente ipnotizzata dalle menzogne, il risveglio è duro, ma salutare.

21 ott 2024

La Meloni Andreottiana tira a campare per non tirare le cuoia

La legge di bilancio strombazzata con grande fanfara mediatica, ma (vergognosa abitudine dei governi di ogni colore) non ancora redatta in un testo finale, contiene una combinazione di trucchetti da treccartari e misere regalie al cosiddetto ceto medio.

Si propala ai quattro venti la menzogna secondo la quale le tasse non sono aumentate, mentre al contrario verranno eliminati diversi sgravi fiscali di cui beneficiano i contribuenti. E poi si impone un "contributo volontario" a banche e assicurazioni il cui onere ovviamente verrà scaricato sul consumatore finale. E cosa dire della demenziale imposta sulle plusvalenze da investimenti in criptovalute al 42% che non produrrà il benché minimo gettito e la tassa sui "giganti del web" estesa anche alle piccole imprese?

A furia di calciare la lattina asserendo che il bicchiere è mezzo pieno, le lattine sono diventate un paraocchi, anzi una benda che nasconde la realtà.



A voler essere benevoli ci si può consolare osservando che (con un po' di fortuna) i parametri su deficit e debito pubblico non peggioreranno marcatamente. E infatti le agenzie di ratings non hanno infierito. Ma la piaga purulenta della bassa produttività e dell'arretratezza che infetta la stagnante economia italiana non viene disinfettata. La Pubblica Amministrazione rimane una greppia per clientele con efficienza da Zimbabwe.

Un programma serio di stabilizzazione dei conti pubblici, scaglionato lungo un arco di sette anni (in base al nuovo Patto di Stabilità) non si discerne nella ridda di proclami vacui. Non si trova traccia delle riforme strutturali che (sempre secondo il Patto di Stabilità) dovrebbero giustificare l'estensione a 7 anni dei termini entro i quali abbattere il debito pubblico.

La Giustizia, da sempre cavallo di battaglia del centrodestra è diventato un ronzino emaciato sulla cui sella siede un Nordio ormai spompato ed esautorato. Le privatizzazioni,che costituivano un pilastro della legge di bilancio 2024, sono passate in cavalleria. La gestione dell'immigrazione clandestina incentrata sul cosidetto sistema Albania è una farsa concepita da menti disturbate.

20 lug 2024

Eulogia di J.D. Vance ed Eutanasia del GOP Reaganiano

Trump ha scelto J.D. Vance, un senatore dell'Ohio di prima nomina, fervente anti-globalista, anti-abortista, isolazionista, statalista, anti-immigrazione, simpatizzante dei sindacati, interventista in economia e convertito alle posizioni MAGA senza avere acquisito significative esperienze di governo. Un personaggio che non porta in dote a Trump qualche fetta di elettorato al suo seguito, ma che combina il peggio delle posizioni della destra sui diritti civili con il peggio delle misure economiche di sinistra. Per di più offre il fianco ad accuse elettoralmente pesanti per la sua posizione intransigente sull'aborto da cattolico fondamentalista.

Vance propone che Stato protegga i colletti blu dalla concorrenza e aumenti il salario minimo a 20 dollari l'ora. Condivide le posizioni di Lina Khan, il boss della Federal Trade Commission che ha attaccato a testa bassa i titanio del settore tecnologico. Giudica le grandi aziende antiamericane perché hanno esteso le loro catene di approvviggionamento su scala globale. Vance ritiene che il blocco dell'immigrazione e l'aumento dei dazi sono un modo per aumentare la produttività in patria, incrementare i salari e rafforzare l'industria americana. Insomma una concezione dell'economia vecchia di quattro secoli.



Il suo unico merito è la fedeltà all'ex presidente, avendo dichiarato che, trovandosi al posto di Mike Pence, avrebbe assecondato il tentativo di ribaltare il risultato elettorale culminato con l'assalto al Capitol Building del 6 gennaio 2021. Al di là della sua storia personale, è una figura che merita attenzione perché di fatto è assurto ad erede designato di Trump, quindi rappresenta il volto nuovo del MAGA e la sua continuazione. La politica del MAGA nata come slogan per gonzi e connotazione confua per l'ambizione di un uomo privo di convinzioni ideologiche, ora potrebbe evolvere in un programma di governo che si estende oltre il 2028.

Il pericolo più grave per l'Europa del ticket Trump - Vance riguarda l'isolazionismo nutrito da Trump. Il sostegno all'Ucraina potrebbe volatilizzarsi e quindi a Putin verrebbe offerta la vittoria su un piatto d'argento. Su Taiwan, le opinioni di Vance non sono chiare, mentre Trump sostiene che l'isola dovrebbe pagare per la protezione americana dalla Cina e ha accusato i tawanesi di aver "rubato" l'industria dei chip all'America. L'interpretazione più benevola è che Trump si renda conto che permettere a Vladimir Putin di scatenarsi in Ucraina lo farebbe apparire debole come lo è stato Biden col ritiro dall'Afghanistan e più di ogni altra cosa un egocentrico come Trump detesta apparire debole. Ma in cosa si concretizzerebbe il suo contrasto a Putin è tutto da vedere.

In sintesi la presidenza Trump potrebbe rivelarsi un disastro per chi crede che la politica estera sia espressione della forza morale, che il commercio internazionale stimoli la produttività e che l'immigrazione sia una fonte di rinnovamento e vitalità.